Originariamente Scritto da
doxa
Fratel Cono, mi sembra che dal tuo thesaurus lessicale trai continuamente il sostantivo “polemica”, per usarlo nelle controversie, vivaci e combattive, con “sorella Vega”
Ma ti sembra normale ?
Lo so, per te credere nella transustanziazione è vitale, per Vega è assurda. Ognuno rimane con le proprie convinzioni, senza possibilità di compromesso.
Dal punto di vista storico la transustanziazione è un “accidente” della teologia medievale, avvenuto nel IX secolo con la polemica tra i teologi Ratramno di Corbie e Pascasio Radberto, poi continuata da altri nei secoli seguenti.
Nel basso Medioevo la maggioranza dei teologi considerava simbolica e non reale la transustanziazione. Tommaso d'Aquino era invece convinto che: “Dogma datur christianis, quod in carnem transit panis, et vinum in sanguinem” (Lauda Sion Salvatorem). E dogma fu, deciso dal Concilio di Trento, 1545 – 1563.
I "misteri di fede" attirano ma nel contempo suscitano dubbi nei seguaci, perciò la Chiesa li impone come dogmi. Dovrebbe limitarli al clero, ai frati, ai monaci. Invece li impone come "verità" indiscutibili ai credenti.
La "conversione" contenuta nell'ostia è una tema di discussione che piace ai teologi "perditempo" per giustificare il loro stipendio.