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Discussione: La temperanza. Estratti.

  1. #16
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    4. Motivi degli incidenti

    Il bevitore sotto il controllo di Satana.

    Le persone che fanno uso di alcolici sono schiave volontarie di Satana. Egli tenta tutti quelli che occupano posizioni di fiducia nelle ferrovie, sulle navi, i conducenti di traghetti e veicoli carichi di persone, che accorrono in massa a luoghi di divertimento, idolatri per compiacere il loro appetito pervertito e così dimenticare Dio e le Sue leggi. Egli offre somme invitanti per sedurre quelli che indulgono in abitudini e appetiti sbagliati, e collocano se stessi dove lui può dominare la loro ragione, come un operaio maneggia il suo strumento di lavoro. Infine lavora per distruggere completamente gli amanti del piacere. Così gli uomini cooperano con Satana come suoi agenti, come suoi strumenti. Essi non si rendono conto di quello che stanno facendo. Collisioni tra i veicoli vengono provocate, facendo segnali in modo sbagliato, ed ecco che avvengono orrore, mutilazione e morte. Questo stato di cose succederà sempre più. I quotidiani descriveranno terribili incidenti. Eppure i bar continueranno ad essere una tentazione. Si continuerà a vendere alcol alle povere anime tentate, che hanno perso la forza di ergersi in piedi e dire: “Io sono un uomo”, ma attraverso le loro azioni, dicono: “Non ho autocontrollo. Non posso resistere alla tentazione”. Tutte queste persone hanno reciso il loro legame con Dio e sono diventate i giocattoli dell’inganno di Satana. Manuscript 17, 1898

    Il giudizio alterato dall’alcol.

    I bevitori di alcolici sono sotto l’influsso distruttore di Satana. Lui gli presenta le sue false idee ed essi non possono avere nessuna fiducia nel loro giudizio. Review and Herald, 1 Maggio 1900
    Su un convoglio ferroviario, se qualcuno trascura un segnale o lo interpreta erroneamente, il treno va in collisione, provocando una tragedia dove si perdono molte vite. Un piroscafo s’incaglia, sia i passeggeri che l’equipaggio trovano la loro tomba nell’acqua. Durante le indagini viene costatato che i responsabili erano sotto l’effetto di alcol. The Ministry of healing, p. 331

    I bevitori sono responsabilità davanti a Dio.

    Gli uomini che sono al comando di grandi transatlantici, che guidano i treni, sono persone strettamente temperanti? I loro cervelli sono liberi dall’influsso dell’alcol? Altrimenti gli incidenti da loro provocati gli saranno imputati dal Dio del cielo, che è il proprietario di uomini e donne. Review and Herald, 1 Maggio 1900
    Gli uomini su cui grava la responsabilità di salvaguardare l’incolumità dei loro simili da incidenti e danni, spesso sono sleali al loro dovere. A causa dell’indulgenza nel tabacco o alcol, non conservano la loro mente chiara e serena, come Daniele alla corte di Babilonia. Offuscano il loro cervello con l’uso di droghe stimolanti e perdono temporaneamente le loro facoltà razionali. Molti naufragi in alto mare si possono attribuire all’alcol. A volte angeli invisibili hanno protetto le navi sul grande oceano, perché a bordo si trovava qualche passeggero, che pregando aveva fede nella potenza di Dio. Il Signore ha il potere di tenere a bada le onde impazzite, pronte a distruggere e a seppellire i Suoi figli. Manuscript 153, 1902

    Disapprovazione dell’uso di alcol.

    Abbiamo bisogno di uomini, che sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, abbiano il coraggio di rimproverare il gioco d’azzardo e l’uso di alcol, mali che abbondano in questi ultimi giorni. Manuscript 117, 1907

    L’unica strada sicura.

    Quanti terribili incidenti avvengono a causa dell’alcol. In quale percentuale questa terribile intossicazione può essere presa senza mettere in pericolo la vita degli esseri umani? Solo coloro che si astengono dal bere sono sicuri. La loro mente non deve essere confusa dall’alcol. Nulla d’intossicante deve passare dalle loro labbra. Se essi si comportano così e avviene una disgrazia, quelli che occupano posti di responsabilità potranno fare del loro meglio e contemplare soddisfatti il loro stato di servizio, qualunque sia la conclusione. Review and Herald, 29 Maggio 1894
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  2. #17
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    5. Un problema di salute pubblica

    Hanno venduto la loro forza di volontà.

    Nel mondo ci sono molti esseri umani degradati, che in gioventù hanno ceduto alla tentazione del tabacco e dell’alcol, hanno avvelenato i tessuti dell’organismo umano e pervertito le loro facoltà razionali, fino al limite dove volle portarli Satana. Le loro capacità di pensiero sono offuscate. Le vittime cedono alla tentazione dell’alcol e vendono la loro capacità di ragionamento per un bicchiere di alcol.
    Come appare un uomo quando è privo della ragione? Chi è? Egli è schiavo della volontà di Satana. L’apostata lo dispensa dei suoi attributi. E’ schiavo del libertinaggio e della violenza. Non c’è crimine che non sia disposto a commettere, perché nella sua bocca ha ingerito ciò che lo ubriaca e che fa di lui un demonio, mentre è sotto il suo influsso.
    Guardiamo i nostri giovani. Ora scrivo riguardo a qualcosa che provoca dolore al mio cuore. Hanno perso la loro forza di volontà. I loro nervi sono indeboliti, perché la loro forza si è esaurita. I loro volti sono pallidi e negli occhi non c’è più la scintilla vitale. La loro lucentezza è scomparsa. Il vino ha indebolito la loro memoria. Sono come dei vecchi. Il cervello non è più in grado di produrre i suoi ricchi tesori, quando è necessario. Manuscript 17, 1898

    Un peccato morale e una malattia fisica.

    Tra le vittime dell’intemperanza ci sono uomini di tutte le classi sociali e professioni. Uomini capaci, di grandi talenti e grandi realizzazioni, hanno ceduto all’indulgenza dei loro appetiti e sono incapaci di resistere alle tentazioni. Alcuni di loro, che una volta erano ricchi, sono rimasti senza famiglia, senza una casa, senza amici, sono vittime della miseria, delle malattie e del degrado. Hanno perso l’autocontrollo. Se nessuno gli tende una mano, essi sprofonderanno ancora più in basso. In loro l’eccesso non è solo un peccato morale, ma una malattia fisica. The Ministry of Healing, p. 172

    Una situazione disperata.

    L'uomo che ha l'abitudine di bere si trova in una situazione disperata. Il suo cervello è malato, la sua forza di volontà è indebolita. Con le sue facoltà non è in grado di vincere questa passione. È impossibile ragionare con lui e convincerlo a rinunciare. The Ministry and Healing, p. 344

    Corpo e anima in schiavitù.

    Le città sono piene di bar e locali in cui si vende alcol. L’uomo entra nel locale pubblico con la sua ragione, la sua capacità di camminare in modo eretto e esce barcollando. La sua mente è come paralizzata, lo sguardo perso, non cammina più dritto, cammina da un lato all’altro, come una barca sbattuta dalle onde. La sua capacità di ragionare è paralizzata, l’immagine di Dio è distrutta. La bevanda che avvelena e fa impazzire ha lasciato un marchio su di lui… Il suo corpo e la sua anima sono resi schiavi e non è in grado di distinguere tra giusto e sbagliato. Il commerciante ha posto la bottiglia davanti alle labbra del suo prossimo e, sotto il suo influsso, lui si satura di crudeltà e omicidio, e nella sua pazzia commette realmente l’omicidio. E quando è portato davanti a un tribunale terreno, i giudici, che hanno legalizzato la vendita di alcol, sono costretti ad agire secondo le leggi da loro stessi stabilite e a confrontarsi col prodotto della loro opera. Per legge hanno autorizzato che gli si vendesse una bibita, che da uomo sano di mente lo avrebbe trasformato in un pazzo, e ora è necessario mandarlo in prigione o addirittura alla condanna a morte per il suo crimine. La sua sposa e i suoi figli sono abbandonati nella miseria e diventano un peso per la comunità in cui vivono. L’uomo ha perso anima e corpo, rifiutato dalla terra e senza speranza per il cielo.

    Nessuna forza per resistere alle tentazioni.

    Le vittime dell’alcol diventano talmente dipendenti e sono capaci di vendere la loro ragione per un bicchiere di whisky. Essi non obbediscono più al comandamento di Dio, che dice: “Non avrai altri dei davanti a Me.” (Esodo 20:3) La loro forza morale è talmente indebolita che non hanno la forza di resistere alla tentazione, e il loro desiderio di bere è così forte che eclissa tutti gli altri desideri. Essi dimenticano che Dio gli chiede di amarlo con tutto il cuore. Diventano idolatri, perché tutto ciò che allontana i loro affetti dal Creatore, tutto quello che indebolisce e attenua la forza morale sta usurpando il trono di Dio e riceve il servizio che è dovuto solo a lui.
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  3. #18
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    Satana è adorato in tutte queste forme di idolatria.

    Colui che indulge col vino sta giocando con Satana il gioco della vita. E’ stato lui che ha fatto degli uomini malvagi i suoi agenti, in modo che quelli che iniziano a bere diventino degli ubriaconi. Lui ha pianificato che quando il cervello è confuso dall’alcol, l’ubriaco cade in disperazione e può commettere crimini atroci. Nell’idolo che lui ha eretto, affinché gli uomini lo adorino, tutto è contaminazione e crimine; l’adorazione di questo idolo rovinerà sia l’anima che il corpo, e estenderà il suo nefasto influsso sulla moglie e i suoi figli. Le inclinazioni corrotte dell’ubriaco si trasmettono alla sua discendenza e da essa alle generazioni future.

    Il potere demoniaco in azione.

    Non sono forse i governanti della nazione i maggiori responsabili dell’aumento della criminalità, dell’ondata di malvagità, che è il risultato provocato dall’alcol? Non è loro dovere e non è in loro potere eliminare questo male mortale? Satana ha fatto i suoi piani, egli consiglia i legislatori, questi ricevono il suo consiglio e così mantengono in attività, mediante disposizioni legislative, un’enormità di male, miseria e crimine, così terribili che nessuna penna può descriverlo. Un potere demoniaco è in azione attraverso degli strumenti umani e gli uomini sono tentati a compiacere i loro appetiti, finché perdono l’autocontrollo. La vista di un ubriaco, se non fosse così comune, solleverebbe l’indignazione pubblica e il traffico di alcol verrebbe eliminato; ma il potere di Satana ha indurito i cuori umani, ha pervertito il giudizio umano e gli uomini contemplano il male, il crimine, la povertà, che inondano il mondo a causa del traffico di alcol, e ne restano indifferenti… Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno le trappole mortali di Satana sono poste nelle nostre comunità, alle nostre porte, negli angoli, ovunque dove egli può catturare le anime, allo scopo di distruggere la forza morale e rovinare l’immagine di Dio, e le anime sprofondano nella degradazione al di sotto del livello delle bestie. Le anime in pericolo periscono. Dov’è l’energia attiva, lo sforzo deciso dei cristiani, per alzare segnali di pericolo, per avvertire i loro simili, per salvare i fratelli che periscono? Non stiamo parlando soltanto di escogitare metodi, per salvare coloro che sono morti e persi, ma di occuparci di quelli che non sono ancora oltre la portata della comprensione e dell’aiuto… Legalizzando il traffico di alcolici, la legge dà la sua sanzione alla caduta dell’anima e si rifiuta di fermare il traffico, che inonda di mali il mondo. I legislatori dovrebbero considerare di evitare tutto quello che mette in pericolo la vita umana, la forza fisica e la visione mentale... È veramente necessaria tutta questa distruzione di vite umane? Review and Herald, 29 Maggio 1894

    La responsabilità del venditore di alcol.

    Quelli che vendono bevande inebrianti ai loro simili… ricevono il guadagno dell’ubriaco e non gli danno l’equivalente per il suo denaro. Invece di questo, gli danno ciò che lo fa impazzire, che lo fa agire selvaggiamente e lo trasforma in un demonio di male e crudeltà… Ma gli angeli di Dio sono stati testimoni di ogni passo fatto sul cammino discendente e hanno seguito il sentiero di tutte le conseguenze, derivanti dal fatto che un uomo ha messo la bottiglia sulle labbra del suo prossimo. Il trafficante di alcol figura nei registri del cielo tra coloro, le cui mani sono macchiate di sangue, ed egli è condannato, perché ha in mano la bevanda intossicante, dalla quale il suo prossimo è tentato alla rovina, e perché le famiglie sono cadute in miseria e degradazione. Il Signore ritiene responsabile il venditore di liquori per ogni centesimo, ricavato dai guadagni sui poveri ubriaconi, che hanno perso tutta la loro forza morale, che hanno sprofondato la loro virilità nell’alcol. Review and Herald, 8 Maggio 1894

    Deve rendere conto a Dio.

    Davanti agli occhi del mondo non importa la ricchezza di un uomo o la sua posizione, non importa se la legge gli permette di vendere alcol al suo prossimo, egli sarà responsabile agli occhi del Cielo, per aver degradato l’anima che è stata redenta da Cristo, e nel giorno del giudizio sarà colpevole d’aver ribassato un carattere, che avrebbe dovuto riflettere l’immagine di Dio; invece ha rispecchiato l’immagine di quello che è al di sotto della creazione animale.
    Incitando gli uomini a bere alcol, il venditore di alcolici in pratica sta togliendo la giustizia all’anima e trasforma gli uomini in abbietti schiavi di Satana. Il Signore Gesù, il Principe della vita, è in conflitto con Satana, il principe delle tenebre. Cristo dichiara che la Sua missione è elevare gli uomini… Gesù lasciò le corti celesti, depose la propria gloria, rivestì la Sua divinità con l’umanità, affinché potesse entrare in stretto contatto con essa, e per precetto ed esempio potesse elevare e nobilitare l’umanità, restaurando nell’animo umano l’immagine perduta di Dio. Questa è l’opera di Cristo, ma qual è l’influsso di coloro che legalizzano il traffico di bevande alcoliche? Qual è l’influsso di quelli che mettono la bottiglia sulle labbra del proprio prossimo? Che enorme contrasto esiste tra l’opera del venditore di alcol e l’opera di Gesù Cristo. Dobbiamo ammettere che quelli che trafficano con l’alcol e quelli che sostengono il traffico stanno lavorando in collaborazione con Satana. Mediante questa attività, stanno facendo un’opera maggiore, nel perpetuare la miseria umana, di quello che stanno facendo gli uomini in qualsiasi altro affare del mondo… Il venditore di alcol assume lo stesso atteggiamento di Caino, dicendo: “Sono forse il guardiano di mio fratello?” E Dio risponde: “La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra.” (Genesi 4:10) I venditori di alcol saranno ritenuti responsabili dell’abbandono, entrato nelle famiglie di coloro che erano deboli in forza morale e che caddero nella tentazione dell’alcol. Verranno imputate loro la miseria, la sofferenza, la disperazione, che entrarono nel mondo a causa del traffico di alcol. Dovranno rispondere per i guai e i bisogni delle madri e dei figli, cui è mancato cibo, vestiario e riparo, e per avergli tolto ogni speranza e gioia. Colui che si prende cura del passero e prende nota di quando cade a terra, che riveste d’erba i campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, non ignorerà coloro che sono stati formati a sua immagine, comprati col suo sangue; non ignorerà i loro gemiti di dolore. Dio prende nota di tutta questa empietà, che perpetua miseria e crimine. Considera responsabili di tutto questo quelli che contribuiscono ad aprire le porte della tentazione per le anime. Manuscript 90, 1894
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  4. #19
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    Il giudizio di Dio nei confronti del commerciante di alcol.

    Il venditore di alcol non sa che ha un conto da regolare con Dio, e quando la sua vittima muore, il suo cuore di pietra rimane indifferente. Non ascolta l’istruzione di Dio, che dice: “Non opprimerai alcuna vedova, né alcun orfano. Se in qualche modo li affliggi ed essi gridano a me, io udrò senza dubbio il loro grido; la mia ira si accenderà, io vi ucciderò con la spada, le vostre mogli saranno vedove e i vostri figli orfani.” (Esodo 22-24) Review and Herald, 15 Maggio 1894
    In quel giorno non ci sarà nessuna scusa per i venditori di alcolici, quando ogni uomo riceverà secondo le sue opere. Coloro che hanno distrutto una vita pagheranno la penalità con la loro vita. La legge di Dio è santa, giusta e buona. Letter 90, 1908

    Non incitiamo il desiderio di stimolanti.

    Ogni anima deve ricordare che ha il sacro obbligo davanti a Dio di fare del suo meglio per i propri simili. Ognuno di noi dovrebbe fare molta attenzione a non creare il desiderio di stimolanti. Nel consigliare ad amici e vicini di bere liquori per la loro salute, sono in pericolo di diventare agenti di distruzione dei loro amici. Molti incidenti hanno richiamato la mia attenzione, nei quali per un semplice consiglio, uomini e donne sono diventati schiavi delle bevande alcoliche.
    Gli stessi medici sono responsabili di trasformare molti in ubriachi. Sapendo ciò che farà l’alcol per quelli che lo amano, si sono presi la responsabilità di prescriverlo ai loro pazienti. Se ragionassero di causa ed effetto, saprebbero che gli stimolanti produrranno lo stesso effetto sia nell’organo del corpo che sull’uomo intero. Che scusa presenteranno i medici per l’influsso che hanno esercitato nel trasformare in bevitori padri e madri?

    Avvertiti di liberarsi dalle conseguenze.

    Sapendo dei terribili risultati della compiacenza nell’uso di bevande alcoliche, com’è possibile che ci siano uomini e donne che pretendono di credere nella Parola di Dio e si azzardano a toccare, provare o maneggiare vino e liquori? Una tal pratica è certamente in disaccordo con la fede che professano… Per quanto riguarda l’uso del vino e delle bevande eccitanti, il Signore ha dato indicazioni precise nella Sua Parola. Egli ha proibito il suo uso, ha rimarcato la sua proibizione con forti avvertimenti e minacce. Ma la sua ammonizione contro l’uso di bevande alcoliche non è il risultato dell’esercizio di un’autorità arbitraria.
    Il traffico di alcol è diventato un terribile flagello nella nostra nazione ed è sostenuto e legalizzato da chi si professa cristiano. Facendo così, le chiese si rendono responsabili di tutti i risultati di questo traffico mortifero. Il traffico di alcol ha radici demoniache e conduce le anime alla perdizione. Review and Herald, May 1, 1894
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  5. #20
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    6. Alcol e persone in posizioni di responsabilità

    Lezioni sul caso di Nadab e Abihu.

    Nadab e Abihu, i figli di Aronne, ministravano nel sacro ufficio sacerdotale dove, come era loro abitudine, si presentavano davanti al Signore per ufficiare il Servizio sacro ubriachi di vino. I sacerdoti che bruciavano incenso davanti al Signore dovevano usare il fuoco dell’altare di Dio, che ardeva giorno e notte, e mai si spegneva. Dio diede indicazioni esplicite riguardo al modo in cui si doveva realizzare ogni parte del suo servizio, affinché tutto quello che fosse relazionato col suo culto sacro fosse in accordo con il suo santo carattere.
    Ogni minimo cambiamento delle indicazioni, espresse da Dio in relazione al suo sacro servizio, era passibile di morte. Nessun sacrificio sarebbe stato accettato da Dio, se non fosse stato condito col sale del fuoco divino, che rappresentava la comunicazione tra Dio e l’uomo, accessibile solamente attraverso Gesù Cristo. Il fuoco sacro, che doveva essere messo nell’incensiere, era mantenuto acceso perennemente, e mentre i figli di Dio all’entrata stavano pregando ferventemente, l’incenso illuminato dal fuoco sacro doveva salire davanti a Dio, mescolato con le loro preghiere. Questo incenso era un emblema della mediazione di Cristo.
    I figli di Aronne presero del fuoco comune, che Dio non accettava, e offrirono un insulto al Dio Infinito, presentando questo fuoco strano davanti a Lui. Per il loro disprezzo deliberato, Dio li consumò col fuoco. Le loro opere erano come l’offerta di Caino. In esse non era rappresentato il divino Salvatore. Se i figli di Aronne avessero avuto il controllo completo delle loro facoltà pensanti, avrebbero capito la differenza tra il fuoco comune e quello sacro. La gratificazione del loro appetito degradò le loro facoltà e oscurò in tal modo il loro intelletto che estinse le loro capacità di discernimento. Essi compresero pienamente il carattere sacro del servizio simbolico e la terribile solennità e responsabilità, che pesava su di loro, nel presentarsi davanti a Dio, per ministrare nel servizio sacro.
    Erano responsabili.
    Qualcuno potrebbe chiedersi: Come potevano i figli di Aronne essere responsabili, quando il loro intelletto era così paralizzato dall’ubriachezza che non potevano discernere la differenza tra il fuoco sacro e il profano? Nel momento in cui portarono alle loro labbra la coppa, si resero responsabili di tutte le azioni, che commisero sotto l’influsso del vino. La compiacenza dell’appetito costò la vita a questi sacerdoti. Dio proibì espressamente l’uso del vino, che influisce sull’intelletto, offuscandolo. “L’Eterno parlò ad Aaronne, dicendo: ‘Non bevete vino né bevande alcooliche tu e i tuoi figliuoli, quando entrerete nella tenda di convegno, affinché non moriate; sarà una legge perpetua, di generazione in generazione; e questo perché possiate discernere ciò ch’è santo da ciò che è profano e ciò che è impuro da ciò ch’è puro, e possiate insegnare ai figliuoli d’Israele tutte le leggi che l’Eterno ha dato loro per mezzo di Mosè’. (Levitico 10:8-11)
    Qui abbiamo le chiarissime indicazioni di Dio e le sue ragioni per proibire l’uso del vino, affinché la loro facoltà di distinzione e di discernimento fosse chiara, e non confusa in alcun modo; affinché il loro giudizio fosse corretto e potessero sempre discernere tra il puro e l’impuro. Un’altra ragione importante per cui dovevano astenersi da tutto ciò che poteva ubriacare e per cui si richiedeva il pieno uso della ragione libera, era di presentare ai figli d’Israele tutti gli statuti che Dio gli aveva dato.
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  6. #21
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    Requisiti dei dirigenti spirituali.

    Ogni cibo e bevanda che impedisce l’esercizio sano e attivo delle facoltà mentali è un peccato provocante al cospetto di Dio. Questo è soprattutto il caso di tutti quelli che ministrano le cose sante, perché in ogni momento dovrebbero essere di esempio per il popolo, per essere in condizioni d’istruirlo adeguatamente.
    I ministri che si presentano davanti al sacro altare per pronunciare la Parola di Dio con le labbra contaminate sono un abbominio. Essi credono che il Signore non prenda nota della loro indulgenza peccaminosa. Poiché la sentenza contro una cattiva azione non è prontamente eseguita, il cuore dei figli degli uomini è pieno di voglia di fare il male. (Ecclesiaste 8:11) Il Signore non è più disposto a ricevere un sacrificio dalle mani macchiate di quelli che in questo modo, col loro servizio, offrono l’incenso del tabacco e dell’alcol, come non ha gradito l’incenso offerto dai figli di Aronne, che offrirono incenso con un fuoco profano.
    Dio non è cambiato. Egli è specifico e preciso nelle sue richieste oggi, come lo fu ai giorni di Mosè. Ma oggigiorno, nei santuari dedicati al culto, insieme ai canti di lode, alle preghiere e agli insegnamenti dal pulpito, non c’è solo fuoco strano, ma anche un’aperta corruzione.
    Invece di predicare la Verità, con la santa unzione che proviene da Dio, essa è presentata sotto l’influsso di tabacco o alcol. Fuoco strano, certo! Si presenta la Verità e la santità biblica alla gente, e si offrono a Dio le preghiere, mescolate con l’odore del tabacco. Questo incenso è quello che piace a Satana. Che inganno terribile! Che offesa per Dio! Che insulto per Colui che è Santo e abita nella luce inaccessibile! Se la facoltà della mente di chi si professa cristiano avesse un sano vigore, saprebbe discernere l’incoerenza di un tale culto. Come nel caso di Nadab e Abihu, le loro facoltà erano così corrotte che non facevano nessuna differenza tra il sacro e il profano. Le cose sacre e sante sono ribassate al livello del loro alito, contaminato dal tabacco, dei loro cervelli offuscati, delle loro anime macchiate, contaminate dall’indulgenza dell’appetito e della passione. Professi cristiani mangiano, bevono, fumano e masticano tabacco, trasformandosi in ghiottoni e ubriachi, per compiacere l’appetito, e tuttavia parlano di vincere come Cristo vinse! Redemption; or the Temptation of Christ, p. 82-86

    C’è un forte bisogno di dirigenti con menti lucide e chiare.

    C’è bisogno di dirigenti con menti chiare. Che cosa succede ai nostri legislatori e agli uomini delle nostre corti di giustizia? È necessario che coloro che ministrano le cose sacre abbiano menti chiare e il dominio completo della loro ragione, è importante anche che coloro che fanno o eseguono le leggi della nostra grande nazione abbiano le loro facoltà sgombre? Che diremo dei giudici e dei giurati, nelle cui mani sta il potere di disporre della vita umana, le cui decisioni possono condannare l’innocente e lasciare liberi i criminali? Non hanno forse bisogno di avere il pieno controllo sulle loro facoltà mentali? Sono temperanti nelle loro abitudini? Se non lo sono, non sono adatti per tali posizioni di responsabilità. Quando gli appetiti sono pervertiti, le facoltà mentali sono indebolite, esiste il pericolo che gli uomini non governino con giustizia. La compiacenza in quello che offusca la mente è oggi meno pericolosa, rispetto a quando Dio ha posto restrizioni a coloro che servivano nel culto divino? Christian Temperance and Bible Hygiene, p. 19

    Quando gli uomini di governo tradiscono il loro incarico.

    Gli uomini che fanno le leggi, che dirigono la vita del popolo più di chiunque altro dovrebbero ubbidire alle leggi superiori, che sono il fondamento di ogni governo nelle nazioni e nelle famiglie. È importante che gli uomini che hanno il potere nelle loro mani sentano che loro stessi sono sotto un dominio superiore. Ma mai lo sentiranno, se le loro menti sono indebolite dalla compiacenza per le droghe e le bevande forti. Quelli che hanno l’incarico di far eseguire le leggi dovrebbero avere tutte le loro facoltà pienamente lucide. Praticando la temperanza in tutte le cose, possono preservare il discernimento tra il sacro e le cose comuni, e avere la saggezza per amministrare con giustizia e integrità, che Dio esigeva dall’antico Israele.
    Molti di quelli che occupano le più alte posizioni nel servizio pubblico non si meritano tale fiducia. Loro servono se stessi e generalmente fanno uso di droghe, vino e liquori. Avvocati, giurati, giudici, senatori e altri rappresentanti della legge hanno dimenticato che il carattere non è il risultato dei loro sogni. Essi alterano le loro facoltà con indulgenze peccaminose. Dalla loro elevata posizione si abbassano a corrompersi con intemperanza, licenziosità e con ogni forma di male. Le loro facoltà, prostituite dal vizio, aprono la strada ad ogni male...
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  7. #22
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    Gl’intemperanti non dovrebbero essere collocati in posizioni di fiducia dal voto del popolo.

    La loro influenza corrompe gli altri e gravi responsabilità sono in gioco. Con il cervello e i nervi narcotizzati dal tabacco e dagli stimolanti, fanno una legge di propria natura e quando l’effetto degli stimolanti e del liquore passa, avviene un collasso. Frequentemente la vita umana si trova in bilico; dalle decisioni di uomini, che occupano queste cariche di fiducia, dipende la vita e la libertà, o la prigione e l’angoscia. E’ necessario che tutti quelli che hanno parte in queste transazioni siano uomini provati, uomini di cultura, uomini onorati e veri, di ferma integrità, che disprezzano la corruzione, che non permettano che il loro giudizio o le loro convinzioni, riguardo ciò che è corretto, siano contorti dalla parzialità o dal pregiudizio. Il Signore dice: Non violare il diritto del povero del tuo popolo nel suo processo. Rifuggi da ogni parola bugiarda; e non far morire l’innocente e il giusto; perché io non assolverò il malvagio. Non accettare presenti, perché il presente acceca chi vede e perverte le parole dei giusti. (Esodo 23:6,7,8) Signs of the Times, July 8, 1880
    Solamente uomini strettamente temperanti e integri dovrebbero essere ammessi nelle nostre camere legislative, per presiedere nei nostri tribunali. La proprietà, la reputazione e anche la stessa vita sono insicure, affrancate al giudizio di uomini intemperanti e immorali. Quante persone innocenti sono state condannate a morte, quante altre sono state derubate di tutti i loro beni terreni dall’ingiustizia di giurati, avvocati, testimoni e perfino da giudici dediti al bere. Signs of the Times, Febb. 11, 1886

    Il motivo della destituzione del re Belsasar.

    Nei suoi orgoglio e arroganza, con temerario sentimento di sicurezza, “Belsasar fece un gran banchetto e invitò mille dei suoi più alti funzionari e si mise a bere vino insieme a loro." (Daniele 5:1) Tutte le attrattive offerte dalla ricchezza e dal potere aumentavano lo splendore della scena. Fra gli ospiti che assistevano al banchetto reale vi erano donne belle e affascinanti, uomini di genio e di grande distinzione. I principi e i dignitari bevevano vino in abbondanza e sotto il suo folle influsso, si davano all’orgia. Col cervello offuscato dalla vergognosa ubriachezza e dominato dagli istinti e dalle passioni più basse della natura umana, il re stesso assunse la direzione di quell’orgia. Prophets and Kings. P. 523
    Nel momento stesso in cui la festa era al suo apice, una pallida mano tracciò sul muro della sala il destino del re e del suo regno: Mene, Mene, Tekel, Uparsin. L’interpretazione di queste parole, date a Daniele, è la seguente: Tu sei stato pesato sulla bilancia e sei stato trovato mancante. Il tuo regno è stato diviso per essere dato ai Medi e ai Persiani. (vv. 26-28) E la storia ci dice: In quella notte Belsasar, re dei Caldei, fu ucciso e Dario il Medo regnò al suo posto. Il re Belsasar non immaginava che un Testimone invisibile potesse contemplare la sua orgia idolatrica. Ma non c’è nulla che si dica o si faccia che non sia registrato nei libri celesti. La scrittura mistica tracciata dalla pallida mano conferma che Dio è testimone di tutto quello che facciamo e che è disonorato dalle gozzoviglie e dalle orge. Non possiamo nascondere nulla al Signore. Non possiamo sfuggire alle nostre responsabilità davanti a Lui. Dovunque siamo e qualunque cosa facciamo, siamo responsabili davanti a Colui che ci ha creati e redenti. Manuscript 50, 1893
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  8. #23
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    I terribili risultati dell’immoralità di Erode.

    Erode conduceva una vita dissoluta. Ma il consumo eccessivo di alimenti e bibite stimolanti stava costantemente snervando ed attenuando le sue facoltà morali e fisiche; egli lottava contro gli appelli ferventi dello Spirito di Dio, che stava convincendo il suo cuore. Erodiade conosceva perfettamente i punti deboli del suo carattere. Essa sapeva che in circostanze normali, mentre aveva il pieno dominio del suo intelletto, non poteva ottenere la morte di Giovanni. Dissimulò nel modo migliore possibile il suo odio, come meglio poteva, fino al compleanno di Erode, perché sapeva che quel giorno sarebbe stato un’occasione di ghiottoneria e ubriachezza. L’appetito di Erode per il cibo abbondante e il vino, le avrebbe dato l’occasione di fargli abbassare la guardia. Lo avrebbe indotto a compiacere il suo appetito e di conseguenza avrebbe risvegliato la passione, fino a fargli perdere il controllo della mente e della morale, rendendo impossibile che le sue sensibilità attenuate percepissero con chiarezza i fatti e le realtà, e prendesse decisioni corrette. Fece i più costosi preparativi per il festeggiamento e la voluttuosa dissipazione. Lei conosceva l’influsso di queste feste intemperanti sull’intelletto e la moralità. Sapeva che la dissolutezza di Erode per l’appetito, il piacere e i divertimenti avrebbero eccitato le sue passioni più basse e lo avrebbero reso impotente davanti alle esigenze più nobili, nello sforzo consapevole di prendere coscienza del proprio dovere.
    L’euforia innaturale della mente e dello spirito, prodotta dall’intemperanza, abbassa la sensibilità per lo sviluppo morale, rendendo impossibile il flusso dei sacri impulsi nel cuore, affinché abbiano il dominio sulle passioni, quando l’opinione pubblica e la moda le sostengono. Feste e divertimenti, balli e l’abbondante uso di vino offuscano i sensi e tolgono il timore di Dio.
    E mentre Erode e i suoi principi stavano festeggiando e bevendo nel salone dei banchetti, Erodiade, svilita dal crimine e dalla passione, inviò sua figlia, vestita in modo affascinante, davanti a Erode e ai suoi reali ospiti. Salomè era adornata da costose ghirlande e fiori, con gioielli scintillanti e bracciali sfolgoranti. Con pochi veli addosso e meno pudore, danzò per il divertimento dei reali ospiti. Davanti ai loro sensi pervertiti, li affascinò con la sua incantevole apparenza, e per loro fu una visione di bellezza meravigliosa. Invece d’essere dominati da una chiara ragione, dal gusto raffinato o da una coscienza sensibile, le qualità più basse della mente ebbero le redini del comando. La virtù e i princìpi non ebbero nessun potere dominante.
    Il falso incanto dell’assordante scena sembrò privare di ogni dignità e ragione Erode e i suoi commensali, che erano saturi di vino. La musica, il vino e la danza avevano tolto il timore e la riverenza a Dio. Nulla più sembrava sacro per i sensi perversi di Erode. Era desideroso di fare qualcosa di entusiasmante, che davanti ai grandi del suo regno lo avrebbe esaltato di più. E temerariamente promise e confermò la sua promessa col giuramento, che avrebbe dato alla figlia di Erodiade qualunque cosa lei avrebbe chiesto.
    Avendo ottenuto una promessa così meravigliosa, Salomè corse da sua madre, desiderosa di sapere che cosa avrebbe dovuto chiedere. La risposta della madre era pronta: - Chiedi la testa di Giovanni Battista su un piatto. -
    In un primo momento la figlia rimase scioccata, perché non comprendeva la vendetta celata nel cuore di sua madre. Si rifiutò di presentare al re una richiesta così disumana, ma la determinazione di questa empia donna prevalse. Inoltre, ordinò alla figlia di non indugiare, ma che si affrettasse, prima che Erode avesse il tempo di riflettere e cambiare opinione. Salomè tornò da Erode con la terribile richiesta: - Voglio che tu mi dia la testa di Giovanni Battista su un piatto d’argento. - Il re si rattristò moltissimo, ma a causa del giuramento fatto davanti ai testimoni, che sedevano alla sua tavola, non volle rifiutarla. Erode restò attonito e confuso. La sua allegria sfrenata cessò, i suoi ospiti rabbrividirono di orrore a questa richiesta disumana. Le frivolezze e lo spreco di quella notte costarono la vita ad uno dei più grandi profeti che mai abbiano annunciato agli uomini il messaggio di Dio. La coppa con la bevanda inebriante preparò la via a questo terribile crimine. Review and Herald, March 11, 1873

    Nessuna voce in difesa di Giovanni.

    Perché in quel momento non si alzò nessuna voce per dissuadere Erode dal compiere quel nefasto voto? Tutti erano storditi dal vino e i loro sensi erano offuscati, fino al punto che nulla e nessuno doveva essere rispettato. Benché gli ospiti reali praticamente fossero in condizioni di liberare il re dagli obblighi del suo giuramento, le loro lingue sembravano paralizzate. Erode stesso era stato ingannato e per salvare la propria reputazione mantenne il giuramento, sotto l’influsso dell’alcol. Il principio morale, l’unica difesa dell’anima, era paralizzato. Erode e i suoi commensali erano schiavi, soggetti alla più bassa schiavitù: l’appetito perverso. Le facoltà mentali erano snervate dal piacere dei sensi, che pervertiva le loro idee riguardo la giustizia e la misericordia. Nella persona di Erodiade, Satana colse quest’opportunità per istigarli a prendere decisioni affrettate, che costarono la vita ad uno dei profeti di Dio. Review and Herald, Apr. 8, 1873
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  9. #24
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    Avvertimenti divini.

    Il Signore non può più sopportare a lungo questa generazione intemperante e perversa. Nelle Scritture ci sono solenni ammonizioni contro l’uso di bevande inebrianti. Nei tempi antichi, quando Mosè stava riepilogando la volontà dell’Eterno riguardo il suo popolo, le seguenti parole furono pronunciate contro gli ubriachi: “E non avvenga che alcuno, dopo aver udito le parole di questo giuramento, si lusinghi in cuor suo dicendo: ‘Avrò pace, anche se camminerò secondo la caparbietà del mio cuore’; in guisa che chi ha bevuto largamente tragga a perdizione chi ha sete. L'Eterno non vorrà perdonargli; ma in tal caso l'ira dell'Eterno e la sua gelosia s'infiammeranno contro quell'uomo, tutte le maledizioni scritte in questo libro si poseranno su lui e l'Eterno cancellerà il nome di lui di sotto al cielo”. (Deuteronomio 29:19,20)
    Mentre Salomone dice: "Il vino è schernitore, la bevanda inebriante è turbolenta, e chiunque se ne lascia sopraffare non è saggio." Proverbi 20:1
    "Per chi sono gli «ahi», per chi gli «ahimè»? Per chi le liti, per chi i lamenti? Per chi le ferite senza ragione? Per chi gli occhi rossi? Per quelli che si soffermano a lungo presso il vino, per quelli che vanno in cerca di vino drogato. Non guardare il vino quando rosseggia, quando scintilla nella coppa e va giù così facilmente! Alla fine esso morde come un serpente e punge come un basilisco. I tuoi occhi vedranno cose strane e il tuo cuore proferirà cose perverse." (Proverbi 23:29-32)
    L’uso del vino tra gli Israeliti fu una delle cause che alla fine contribuì alla loro schiavitù. Attraverso il profeta Amos, Dio disse loro: "Guai a quelli che vivono tranquilli in Sion… Voi volete allontanare il giorno malvagio, ma fate avvicinare la sede della violenza. Guai a quelli sdraiati su letti d'avorio, che si distendono sui loro divani e mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli, presi dalla stalla. Cantano al suono dell'arpa e come Davide inventano per sé strumenti musicali; bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti migliori, ma non si addolorano per la rovina di Giuseppe. Perciò andranno in cattività alla testa dei deportati e quelli che si distendono sui divani ai banchetti saranno rimossi." (Amos 6)
    "Guai a te, o paese, il cui re è un fanciullo e i cui principi pranzano fin dal mattino! Beato te, o paese, il cui re è di stirpe nobile e i cui principi pranzano al tempo giusto, per ristorare le forze e non per ubriacarsi." (Ecclesiaste 10:16,17)
    "Non si addice ai re, o Lemuel, non si addice ai re bere vino né ai principi desiderare bevande inebrianti, perché bevendo non dimentichino la legge e non distorcano il diritto di tutti gli afflitti." (Proverbi 31:4,5)
    Queste parole di avvertimento e autorità sono chiare e decise. Quelli che occupano incarichi pubblici di fiducia non devono dimenticare la legge divina e pervertire il loro giudizio per il vino e le bevande forti. Governanti e giudici dovrebbero essere sempre in condizioni di seguire le istruzioni del Signore. "Non opprimerai alcuna vedova, né alcun orfano. Se in qualche modo li opprimi ed essi gridano a me, io udrò senza dubbio il loro grido; la mia ira si accenderà e io vi ucciderò con la spada; le vostre mogli diventeranno vedove e i vostri figli orfani - dice il Signore." (Esodo:22:21-23)
    L’Eterno, il Dio dei cieli, governa. Egli è l’unica autorità sopra tutti i re e i governanti della terra. Egli ha dato particolari indicazioni nella Sua Parola riguardo l’uso del vino e di bevande inebrianti. Ha proibito il loro utilizzo e ha sottolineato la sua proibizione con severe ammonizioni e minacce. Il divieto di bere alcolici non è un atto di arbitrarietà. Il Signore vuole che gli uomini si astengano, al fine di evitare le conseguenze dell’uso del vino e degli alcolici. Degradazione, crudeltà, abbiezione e contesa sono i risultati naturali dell’intemperanza. Dio ha indicato le conseguenze della pratica di questa condotta empia. Lo ha fatto perché non ci sia una perversione delle sue leggi e perché gli uomini evitino la miseria ampiamente estesa, risultante dalla condotta di uomini perversi, che per amore del guadagno vendono veleni folli. Drunkenness and Crime, pp. 4-6
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  10. #25
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    SEZIONE 3 - IL TABACCO

    1. Effetti dell’uso del Tabacco

    Effetti sul corpo.

    Il tabacco è un veleno lento e insidioso, i cui effetti sull’organismo sono molto più difficili da eliminare, rispetto a quelli provocati dall’alcol. Testimonies, vol. 3, p. 569
    Usare tabacco è un’abitudine che colpisce frequentemente il sistema nervoso, in modo più potente di quanto non faccia l’alcol. Incatena la vittima a legami di schiavitù ancora più forti di quelli della coppa ubriacante, l’abitudine è più difficile da vincere. In molti casi mente e corpo sono intossicati dall’uso del tabacco molto più profondamente, rispetto alle bevande alcoliche, perché è un veleno più sottile. Testimonies, vol. 3, p. 562

    La colpevolezza dei fumatori davanti a Dio.

    Il tabacco, in qualunque forma sia utilizzato, colpisce l’organismo. È un veleno lento. Colpisce il cervello e offusca la facoltà della ragione, in modo che la mente non possa discernere chiaramente le cose spirituali, specialmente quelle verità, che avrebbero potuto correggere le tendenze erronee. Quelli che usano tabacco, in qualunque forma, non sono puri davanti a Dio. Con una simile pratica corrotta è impossibile glorificare Dio nel corpo e nello spirito, che sono di Dio. E mentre continuano a usare veleni lenti, ma sicuri, rovinano la loro salute e riducono le facoltà mentali. Dio non può approvarli. Può avere misericordia di loro, mentre si compiacciono in quest’abitudine nociva, quando ignorano il danno che sta causando loro, ma quando gli viene dimostrato il contrario, nella sua vera luce, allora sono colpevoli davanti a Dio, se continuano a compiacere questo deplorevole appetito. Counsels on Health, p. 81

    Diminuisce la resistenza e indebolisce le facoltà di recupero.

    Il potere di guarigione di Dio governa su tutta la natura. Quando una persona si taglia o si rompe un osso, la natura immediatamente comincia a guarire la ferita, preservando in questo modo la vita dell’uomo. Ma l’uomo può mettersi in una posizione, in cui la natura viene ostacolata, in quel caso essa non può fare la sua opera. Se egli utilizza il tabacco, il potere curativo della natura si indebolisce in maggior o minor misura. Medical Ministry, p. 11

    Semina e raccolto.

    Vecchi e giovani ricordino che davanti a ogni violazione delle leggi della vita, la natura farà sentire la sua protesta. Il castigo cadrà sia sulle facoltà mentali sia fisiche, e non si fermerà solo in colui, che con colpevole leggerezza pratica quest’abitudine. Gli effetti della sua condotta malvagia si vedranno nella sua discendenza, così i mali ereditari si trasmettono fino alla terza e alla quarta generazione. Genitori pensate a questo, quando vi compiacete nel tabacco, questa sostanza nociva, che offusca la mente e l’anima. Dove vi porterà questa pratica? Chi colpirà oltre voi? Signs of the Times, 6 Dicembre 1910

    Nei giovani e nei bambini l’uso del tabacco provoca danni incalcolabili. Le pratiche malsane delle generazioni passate colpiscono i bambini e i giovani di oggi. L’incapacità mentale, la debolezza fisica, le turbe nervose e i desideri antinaturali si trasmettono come un lascito da genitori a figli. E le stesse pratiche, seguite dai figli, aumentano e perpetuano nei terribili risultati. E gran parte del deterioramento fisico, mentale e morale, che produce tanto allarme, è dovuto a tutto questo. I ragazzi iniziano a fumare in età molto precoce. L’abitudine che acquisiscono, quando il corpo e la mente sono particolarmente sensibili ai suoi effetti, mina la forza fisica, impedisce la crescita del corpo, stordisce la mente e corrompe la morale. The Ministry of Healing, p. 328,329

    Intemperanza nell’uso del tabacco.

    Non vi è alcun appetito naturale per il tabacco nella natura, a meno che sia ereditato. Manuscript 9, 1893
    L’uso di tè e caffè provoca l’appetito per il tabacco. Testimonies, vol. 3,p. 563
    Gli alimenti a base di carne e altamente conditi, il tè e il caffè, che alcune madri incoraggiano a utilizzare nei loro figli, risvegliano in loro l’appetito per sostanze più forti, come alcolici e tabacco. Testimonies, vol. 3, p. 488
    Gli alimenti preparati con condimenti e spezie infiammano lo stomaco, contaminano il sangue e preparano la strada a stimolanti ancora più forti. Producono debolezza nervosa, impazienza e mancanza di autocontrollo. Poi seguono il calice di vino e le sigarette. Signs of the Times, 27 Ottobre 1887

    Vite sacrificate.

    Alcol e tabacco contaminano il sangue degli uomini e migliaia di vite ogni anno sono sacrificate, a causa di questi veleni. Health Reformer, Novembre, 1871
    La natura fa del suo meglio per eliminare il tabacco, sostanza velenosa, ma spesso è vinta. Rinuncia alla lotta per eliminare l’intruso e la vita è sacrificata nel conflitto. Manuscript 3, 1897

    Usare tabacco significa suicidarsi lentamente.

    Dio richiede purezza di cuore e igiene personale oggi, come quando diede istruzioni speciali ai figli d’Israele. Se Dio era così attento nell’esigere l’igiene da coloro che stavano viaggiando nel deserto, che stavano quasi tutto il tempo all’aria aperta, quanto più richiede da noi la stessa igiene, da noi che viviamo in case chiuse, dove le impurità sono più visibili e abbiamo un ambiente meno salutare. Il tabacco è un veleno della specie più subdola e maligna, perché ha un influsso sia eccitante sia paralizzante sui nervi del corpo. E’ molto più pericoloso, perché i suoi effetti sull’organismo sono molto lenti, al principio difficili da essere percepiti. Migliaia di persone sono vittime del suo influsso velenoso. Sicuramente si sono suicidati con questo lento veleno. Allora ci dobbiamo chiedere: Quale sarà il loro risveglio nel giorno della resurrezione?

    Nessuna difesa.

    L’intemperanza di qualunque genere è come una morsa, che ghermisce gli esseri umani. Gli ubriachi di tabacco si stanno moltiplicando sempre più. Che cosa si può dire di questo male? E’ impuro, intontisce la mente, sconvolge i sensi, incatena la volontà; mantiene le sue vittime nella schiavitù di abitudini difficili da vincere e Satana diventa loro avvocato. Distrugge le chiare percezioni della mente, in modo che il peccato e la corruzione non possano distinguersi dalla verità e dalla santità. L’appetito per il tabacco è autodistruttivo. Esso conduce a un desiderio di qualcosa di più forte: il vino, le bibite fermentate e tutte le bevande alcoliche. Letter 102a, 1897
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  11. #26
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    2. L’influsso contaminante e demoralizzante del tabacco

    Lo troviamo dappertutto.

    Dovunque andiamo, incontriamo il sostenitore del tabacco, che sta debilitando mente e corpo con la sua compiacenza favorita. Gli uomini hanno il diritto di privare il loro Creatore e il mondo del servizio, che è stato affidato loro? Fumare è un’abitudine disgustosa, che contamina colui che la pratica ed è molto fastidiosa per gli altri. Molte volte, mentre passiamo in mezzo alla gente, i fumatori ci buttano in faccia questo veleno. È spiacevole, se non addirittura pericoloso, rimanere in un vagone del treno o in una stanza, dove l’atmosfera è impregnata dall’odore di fumo e di alcol. Christian Temperance and Bible Hygiene, p. 33, 34

    Il fumo uccide.

    Donne e bambini soffrono terribilmente, quando devono respirare l’atmosfera, che è stata contaminata dalla pipa, dal sigaro, o dal pestilenziale respiro di chi usa tabacco. Coloro che vivono in questa atmosfera saranno sempre malati. Testimonies, vol.5, p.440
    I polmoni dei bambini soffrono e si ammalano, inalando l’aria di un’abitazione, avvelenata dal respiro corrotto di chi usa tabacco. Molti bambini, se sono costretti a dormire insieme nella camera dei loro padri fumatori, si avvelenano inevitabilmente. Inalando gli effluvi velenosi del tabacco, respirati nei polmoni e eliminati dai pori della pelle, l’organismo del bambino si riempie di veleno. Mentre in alcuni bambini agisce come un lento veleno e colpisce il cervello, il cuore, il fegato e i polmoni, che si indeboliscono e peggiorano gradualmente, in altri ha un influsso più diretto, produce spasmi, attacchi, paralisi e morte repentina. I genitori in lutto piangono la perdita dei loro cari e si domandano il perché delle misteriose vie di Dio, che li ha afflitti così crudelmente, quando la Provvidenza divina non ha nulla a che fare con la morte di questi bambini. A causa del desiderio del tabacco, muoiono tanti piccoli martiri. Ogni esalazione dei polmoni degli schiavi del tabacco avvelena l’aria intorno a loro. Health Reformer, Gennaio 1872

    Fattore dell’aumento della criminalità.

    L’uso di tabacco e di bevande alcoliche ha molto a che vedere con l’aumento di malattie e della criminalità. Manuscript 29, 1886
    L’uso di alcol e del tabacco distrugge i nervi sensitivi del cervello e annebbia le facoltà di ragionamento. Sotto la sua influenza si commettono crimini, che non sarebbero stati perpetrati, se la mente fosse stata chiara e libera dall’influsso di stimolanti o sostanze che offuscano la mente. Manuscript 38 ½, 1905

    Satana domina la mente paralizzata.

    Migliaia di persone stanno vendendo continuamente il vigore fisico, mentale e morale per il piacere del gusto. Ogni facoltà ha la sua distinta sede, ma tutte hanno una relazione di dipendenza vicendevole. Se questo equilibrio è conservato con cura, le sue funzioni saranno armoniose. Nessuna di queste facoltà può essere valutata in banconote o denaro. Tuttavia, sono vendute per un buon pranzo, per l’alcol o per il tabacco. E mentre i loro cervelli sono paralizzati dall’indulgenza dell’appetito, Satana controlla la mente e induce gli individui a commettere ogni sorta di crimini e malvagità. Review and Herald, 18 Marzo 1875

    Le donne fumeranno?

    Il Signore non vuole che le donne si abbassino a usare questa disgustosa e rivoltante sostanza. Quanto ripugnante può essere il quadro di una donna, il cui alito è avvelenato dal tabacco. Al solo pensiero dei bambini, che abbracciano le loro mamme intorno al collo o baciano le loro labbra, contaminate e macchiate dallo sgradevole fluido e odore del tabacco, viene da rabbrividire. Tuttavia, questo quadro risulta ancora più ripugnante, perché è meno frequente di quello che offre il padre, il signore della casa, che si contamina con questa ripugnante erba, la nicotina (il tabacco). Non è strano vedere i bambini che si allontanano dal bacio del padre che amano, e se lo baciano, non lo fanno sulle labbra, ma sulla guancia o sulla fronte, dove le labbra pure non saranno contaminate. Health Reformer, Settembre, 1877

    L’unica strada sicura.

    Molte sono le tentazioni che assalgono i giovani da ogni parte, per rovinargli il futuro, ma l’unica via sicura per giovani e vecchi è vivere in stretta conformità ai principi della legge fisica e morale. La via dell’obbedienza è l’unica che conduce al cielo. Gli schiavi dell’alcol e del tabacco, a volte darebbero qualunque quantità di denaro, se nel farlo potessero vincere il loro appetito da queste compiacenze, che distruggono corpo e anima. Quelli che non vogliono sottomettere al dominio della ragione gli appetiti e le passioni, li compiaceranno a spese della salute fisica e morale. Review and Herald, 18 Marzo 1875
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  12. #27
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    Il potere schiavizzante del tabacco.

    Legando gli uomini a questa terribile abitudine, Satana si propone di paralizzare il cervello e confondere il giudizio, in modo che gli uomini non possano discernere le cose sacre. Una volta formato l’appetito per questa sostanza nociva, s’impadronisce fermamente della mente e della volontà dell’uomo, che è prigioniero sotto il suo potere. Satana ha il dominio della volontà e le realtà eterne sono eclissate. L’uomo non può ergersi nella virilità, che Dio gli ha data: è uno schiavo dell’appetito pervertito. Lettera 8, 1893.
    Coloro che affermano che il tabacco non fa male, possono essere convinti del loro errore solo quando si asterranno da esso per un paio di giorni; i nervi agitati, la testa stordita, l’irritabilità che sentono, proverà loro che questa compiacenza peccaminosa li ha ridotti in schiavitù. Ha vinto il potere della forza di volontà. Sono schiavi di questo vizio terribile nei suoi risultati nefasti. Signs of the Times, 27 Ottobre 1887

    La testimonianza dei vincitori.

    Durante un incontro, abbiamo chiesto a coloro che erano stati dei fumatori e che avevano smesso a causa della luce, che avevano ricevuto mediante la Verità, di alzarsi. In risposta al nostro appello, si alzarono in piedi circa trentacinque o quaranta persone, di cui dieci o dodici erano donne. Poi, abbiamo invitato ad alzarsi quelli, a cui i medici avevano detto che sarebbe stato fatale smettere l’uso del tabacco, perché si erano abituati tanto al suo stimolo artificiale che non sarebbero stati in grado di vivere senza nicotina. A questo appello si alzarono in piedi otto persone, i cui visi indicavano sanità mentale e fisica. Review and Herald, 23 Agosto 1877

    Un avvertimento contro la presunzione.

    Genitori, ammonite i vostri figli contro il peccato di presunzione. Insegnate loro che è presunzione alimentare il vizio del fumo, delle bevande alcoliche e di qualsiasi altra cosa dannosa. Insegnategli che i loro corpi sono proprietà di Dio. Sono suoi per creazione e per redenzione. Non sono padroni di se stessi, perché sono stati comprati a caro prezzo. Insegnate loro che il corpo è il tempio di Dio e che non deve essere indebolito e ammalarsi per la compiacenza dell’appetito.
    Il Signore non ha creato le malattie e le debolezze, che oggi sono così diffuse nei corpi e nelle menti della razza umana. Tutto questo è opera del nemico, perché egli fa di tutto per indebolire il corpo umano, sapendo che è l’unico mezzo per distruggere la mente e l’anima, create da Dio allo scopo di edificare il carattere. Le abitudini sbagliate, che sono in contrasto con le leggi della natura, combattono costantemente contro l’anima.
    Il Signore ci chiama a fare un’opera con l’aiuto della Sua grazia. Quanti corpi sani possono essere presentati davanti a Dio come un sacrificio, che Egli accetterà al Suo servizio? Quanti di voi possono presentarsi davanti al Lui, con la virilità e la femminilità che gli ha dato? Quanti di voi possono mostrare la purezza di gusti, appetiti e abitudini, che possano confrontarsi con quelli di Daniele? Quanti hanno nervi calmi, mente chiara e giudizio sano? (Signs of the Times 4 Aprile 1900)
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  13. #28
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    3. La profanazione del tempio di Dio

    Non conveniente, costoso, sporco.

    L’uso del tabacco è un’abitudine non conveniente, costosa e sporca. L’insegnamento di Cristo indica la purezza, l’abnegazione e la temperanza. È per la gloria di Dio che gli uomini indeboliscono le loro facoltà fisiche, confondono il cervello e consegnano la loro volontà a questo veleno che intontisce? Christian Temperance and Bible Hygiene, pp. 17,18

    Guardando attraverso finestre annebbiate.

    Il giovane che fuma contamina tutto il suo essere. La sua volontà non ha più la prontezza e la forza di prima, che facevano di lui una persona valida, di cui ci si poteva fidare… Non era necessario che la sua mente decadesse. Non era necessario perdere l’ispirazione, che viene da Dio. Ma quando l’agente umano lavora in perfetta armonia col distruttore, agitando nervi e muscoli… in tutta la struttura umana, sta danneggiando l’organismo, mediante il quale l’intelletto lavora. Sta annebbiando le finestre, attraverso le quali vede. E vede le cose sotto una luce perversa. Manuscript 17, 1898

    Incenso a sua maestà Satana.

    Nel vedere gli uomini che pretendono di godere delle benedizioni di una completa santificazione, mentre sono schiavi del tabacco e sputano e contaminano tutto intorno a loro, ho pensato: Come sarebbe il cielo, se vi fossero persone che fanno uso di tabacco? Le labbra che invocano il nome prezioso di Cristo, contaminate dalla saliva mescolata al tabacco, il loro respiro corrotto dall’odore, i tratti del viso che denotano contaminazione; l’anima che ama questo sudiciume e che gioisce di questa atmosfera velenosa, anch’essa è contaminata.

    I segni esteriori testimoniano ciò che c’è all’interno.

    Uomini che professano la pietà offrono i loro corpi sull’altare di Satana e bruciano l’incenso del tabacco a sua maestà satanica. Questa affermazione è severa e preoccupante? Ogni offerta deve essere presentata a qualche divinità. Come Dio è puro e santo, non accetterà nulla che sia contaminato nel loro carattere; rifiuta questo sacrificio costoso, immondo e profano; pertanto, possiamo concludere che è Satana che rivendica questo onore. Counsels on Health, p. 83

    La pipa o il cielo.

    Ho visto più di un esempio del potere di queste abitudini. Conobbi una donna, il cui medico le aveva consigliato di fumare, come rimedio contro l’asma. Apparentemente, era stata una fervente cristiana per molti anni, ma la sua dedizione al fumo era così forte che all’invito di rinunciare a questo vizio malsano, si rifiutò categoricamente. Essa disse: - Quando mi si presenterà chiaramente il problema di rinunciare alla mia pipa o perdere il cielo, allora io dirò: Addio cielo, non posso abbandonare la mia pipa. - Ciò che questa donna ha espresso con le parole, molti lo fanno con le azioni. Dio, il Creatore del cielo e della terra, Colui che ha creato l’uomo e esige tutto il suo cuore, tutti i suoi affetti, è messo al secondo posto dopo questa ripugnante e corrotta abitudine del tabacco. L’universo non caduto è stupito che si metta da parte Cristo, per assecondare queste compiacenze, che distruggono anima e corpo. Letter 8, 1893
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  14. #29
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    Debole apprezzamento dell’espiazione e delle cose eterne.

    Se la nostra alimentazione è tale da ridurre il vigore fisico e mentale, siamo preda di abitudini che tendono verso questo risultato; disonoriamo il Signore, perché lo derubiamo del servizio, che lui esige da noi. Coloro che acquisiscono e mantengono l’appetito innaturale per il tabacco, lo fanno a scapito della loro salute. Stanno distruggendo l’energia nervosa, riducendo la forza vitale e sacrificando la forza mentale.
    Coloro che professano di essere seguaci di Cristo, ma nello stesso tempo sono schiavi di questo terribile peccato, non possono avere un alto apprezzamento dell’espiazione e una stima elevata delle cose eterne. Le menti che sono offuscate e parzialmente paralizzate dalle sostanze malsane, cadono facilmente in tentazione e non possono gioire della comunione con Dio. Signs of the Times, 6 Gennaio 1876

    Se Cristo e gli apostoli fossero in mezzo a noi.

    L’apostolo Giacomo dice che la saggezza che viene dall’alto “prima è pura”. Se egli avesse visto i suoi fratelli usare tabacco, non avrebbe forse denunciato questa pratica come “terrena, animale e diabolica”? The Sanctified Life, p. 24
    Se Pietro ora fosse su questa terra, esorterebbe i seguaci professi di Cristo ad astenersi dalle concupiscenze carnali, che combattono contro l’anima. Paolo chiederebbe a tutte le chiese di purificarsi da ogni contaminazione di carne e spirito, perfezionando la santità nel timore di Dio. Cristo, invece, avrebbe cacciato dal tempio tutti quelli che fossero contaminati dall’uso del tabacco, perché inquinano il Suo Santuario con il loro alito impuro. Egli avrebbe detto a questi adoratori la stessa cosa che disse agli Ebrei: "La mia casa è una casa di preghiera. Voi, invece, ne avete fatto una spelonca di ladroni!" (Marco 11:17)
    E noi dovremmo dire a loro questo: - Le vostre offerte profanate dal tabacco sono indegne, contaminano il Tempio del Signore, e Dio le ha in abominio. Il vostro culto non è accettabile, perché i vostri corpi, che dovrebbero essere il tempio dello Spirito Santo, sono contaminati. Voi derubate la tesoreria del Signore con migliaia di dollari, per compiacere l’appetito innaturale. - Signs of the Times, 13 Agosto 1874

    Terribile morte dei sacerdoti corrotti dal tabacco.

    I sacerdoti che ministravano nelle cose sacre, ricevettero l’ordine di lavarsi piedi e mani, prima di entrare nel Tabernacolo alla presenza di Dio, per intercedere per Israele, affinché non profanassero il santuario. Se i sacerdoti fossero entrati nel santuario con le loro bocche contaminate dal tabacco, avrebbero condiviso la sorte di Nadab e Abiu. Eppure, professi cristiani s’inchinano davanti a Dio con le loro famiglie, per pregare con le loro labbra contaminate dalla sporcizia del tabacco.

    Siate puri.

    Coloro che sono stati consacrati mediante l’imposizione delle mani, per ministrare le cose sacre, spesso si avvicinano all’altare con le loro bocche e labbra inquinate, e con il loro alito contaminato dalla sporcizia del tabacco, per parlare in nome di Cristo. Come può un servizio tale essere accettato da un Dio Santo, che esigette che i sacerdoti d’Israele facessero preparativi molto speciali, prima di entrare alla Sua presenza, affinché la loro solenne santità non li consumasse per il disonore, come nel caso di Nadab e Abiù. Essi non devono dimenticare che il Dio potente d’Israele è ancora oggi lo stesso Dio di purezza. Essi professano di essere al servizio di Dio, mentre stanno commettendo idolatria, facendo del loro appetito un dio. Il tabacco è il loro idolo accarezzato. Ogni considerazione elevata e santa deve inchinarsi davanti a Lui. Dichiarano di essere adoratori di Dio, mentre allo stesso tempo violano il primo comandamento, perché hanno altri dei davanti all’Eterno. Purificatevi, voi che portate i vasi dell'Eterno! (Isaia 52:11) Spiriutal Gifts, vol. 4, pp. 127,128

    Non contaminate il Tempio di Dio.

    Il Signore desidera che tutti quelli che credono in Lui sentano la necessità di migliorare. Ogni facoltà ricevuta deve essere sviluppata. Nessun dono deve essere messo da parte. Come tutta la natura, anche l’uomo è sotto la supervisione di Dio in ogni senso della parola e quanto più si familiarizza col suo Creatore, tanto più sacra considererà la propria vita. Non metterà il tabacco sulla sua bocca, sapendo che contamina il tempio di Dio. Non berrà vino o liquore, perché come il tabacco esso degrada tutto l’essere. Manuscript 130, 1899
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  15. #30
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    4. Uno spreco economico

    Il denaro di Dio sprecato.

    L’amore per il tabacco è un desiderio pressante. Per lui si sprecano mezzi che aiuterebbero l’opera di Dio per i poveri, per gli affamati e per portare le anime a Cristo. Che registro apparirà, quando i racconti della vita saranno sistemati nel libro di Dio! Apparirà che enormi somme di denaro sono state spese in tabacco e bibite alcoliche. Perché? Per assicurare la salute e prolungare la vita? Certamente no! Per perfezionare un carattere cristiano e avere la compagnia dei santi angeli? Naturalmente no! Ma per stimolare un appetito depravato e innaturale per ciò che avvelena e uccide, non solo per chi lo usa, ma anche per coloro a cui trasmette questo retaggio di malattia e debolezza mentale. Signs of the Times, 27 Ottobre 1887

    Tutti devono rendere conto.

    Milioni di dollari sono spesi in stimolanti e stupefacenti. Tutto questo denaro appartiene di diritto a Dio e quelli che in questo modo detraggono i beni che gli sono stati affidati da Dio, un giorno saranno chiamati a rendere conto di come hanno utilizzato i beni del Signore. Lettera 243a, 1905

    Quelli che fanno uso di tabacco considerino quello che fanno.

    Avete preso in considerazione le vostre responsabilità come amministratori di Dio per tutto ciò che vi è stato affidato? Quanto denaro spendete per il tabacco? Calcolate tutto ciò che avete speso nella vostra vita: quale proporzione c'è fra quello che avete investito in questo vizio degradante e quello che avete utilizzato per aiutare i poveri e diffondere il messaggio del Vangelo?
    Il tabacco non è indispensabile per nessun essere umano, ma milioni di persone muoiono, perché hanno sprecato i mezzi che avevano a disposizione. Non vi siete appropriati indebitamente dei beni del Signore? Non avete derubato Dio e i vostri simili? “Non sapete che... non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” (1 Corinzi 6:19,20) The Ministry of Healing, p. 330

    L’appetito contro l’affetto naturale e le esigenze di Dio.

    Gli schiavi del tabacco vedranno le loro famiglie soffrire per mancanza di cibo e altre necessità, ma non avranno la forza di volontà per rinunciare al loro tabacco. In essi prevale l’appetito verso il fumo sugli affetti naturali. Li domina l’appetito, che hanno in comune con le bestie. La causa del Cristianesimo e dell'umanità non progredirebbe, se dipendesse da coloro che hanno l'abitudine di usare tabacco e alcol. Se essi potessero disporre dei fondi per una sola causa, la cassa del Signore non verrebbe riempita, ma acquisterebbero tabacco e alcol. Colui che idolatra il tabacco non rinuncerà al suo appetito per la causa di Dio. Review and Herald, 8 Settembre 1874.

    Abnegazione, sacrificio e temperanza.

    L’uomo che è proprietà di Gesù Cristo, il cui corpo è il tempio dello Spirito Santo, non deve diventare schiavo dell’abitudine perniciosa dell’uso del tabacco. Le sue facoltà appartengono a Cristo, che lo ha comprato a prezzo del suo sangue. Il suo corpo appartiene al Signore. Perché, allora, egli perde ogni giorno il capitale del Signore, per gratificare un appetito che non ha alcun fondamento nella natura?
    Un’enorme somma viene sprecata ogni anno in questa debolezza, mentre ci sono anime che periscono per mancanza della Parola della Vita. I professi cristiani derubano il Signore nelle decime e nelle offerte, mentre offrono sull’altare del vizio distruttore dell’uso del tabacco, più di quello che danno per i poveri e per supplire alle necessità della causa di Dio.
    Quelli che sono veramente santificati vinceranno ogni desiderio dannoso. Poi tutti questi canali di spesa inutile fluiranno nella tesoreria del Signore e i cristiani saranno i primi nella rinuncia, nel sacrificio e nella temperanza. Allora saranno la luce del mondo. The sacrified Life, pp. 24,25.
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