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Risultati da 16 a 30 di 35

Discussione: Carro della sposa

  1. #16
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ti ringrazio. Anch'io ti stimo tantissimo
    amate i vostri nemici

  2. #17
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Cono ha scritto


    Gentile amico Cono, l’avvenimento dell’annunciazione da parte dell’arcangelo Gabriele a Maria ci viene ricordato dal calendario il 25 marzo.

    Ormai siamo a maggio e questo è il “mese mariano”, dedicato alla Mater Dei.

    Ora in off topic ti dico che…

    con il tuo placet, insieme alla tua “benedizione” urbi et orbi, posso iniziare un altro thread dedicandolo ad un’altra delle numerose tipologie mariane: la “Consolatrix afflictorum”. E’ di tuo gradimento ? E’ la patrona di Torino e di Reggio Calabria.

    Se penso ai dispiaceri che ti derivano dalle contestazioni come defensor fidei, sono indotto dall’empatia ad innalzare preghiere e invocare la consolatrice degli afflitti affinché ti dia sempre la forza morale per resistere e continuare a combattere come un gladiatore dedito alle venationes.

    Nel museo diocesano di arte sacra ubicato nella tua città c’è un quadro dedicato alla “Consolata” ? In caso affermativo fai la foto e inseriscila nel thread a lei dedicato, poi descrivi l’immagine. Non è difficile.

    Il thread dedicato alla Consolata spero di elaborarlo quando tornerò a casa, perché in questi giorni sono impegnato in una città addobbata a festa per il Giro d’Italia.



    Non sono un appassionato di ciclismo, sono in questa località perché è la terra dei miei avi paterni ed ora abitata da alcuni miei cugini.

    Ieri si è svolta la prima tappa sulla “Costa dei trabocchi”, dove adesso sono io, ed è la costa da me amata e frequentata quando ero bambino e adolescente, in parte evocata nella mia descrizione della domus avita.

    Se ti va rileggiti il thread titolato “Domus avita”, nella pagina 4 della sezione “Chalet delle rose”, e l’altro, titolato “Quel volto” nella terza pagina della sezione arte e cultura.

    A rileggerci nei prossimi giorni.
    Ciao, grazie! Argomento che si preannuncia molto interessante. Aspetterò con gioia. Un abbraccio.
    amate i vostri nemici

  3. #18
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    Buon pomeriggio Lady Acerra, alias Lara Antipov, sempre beneamata dal “dottor Živago.

    Ti dedico il thread e nel contempo sottopongo al tuo “vaglio” questo e i successivi post per sapere se ci sono errori ed omissioni nelle sintetiche notizie che ho scritto, che si possono apprendere anche tramite Internet.

    Nel post precedente abbiamo visto la foto del carro usato per le cerimonie in epoca romana.

    Ma qual era l’iter per arrivare al matrimonio di due giovani “pubescenti” ?

    Alle nuptiae (nozze) gli sposi non sempre ci giungevano per libera scelta: rientrava nella patria potestas del padre la facoltà di promettere la figlia in matrimonio e decidere chi doveva essere il marito, accordandosi con la famiglia del promesso sposo.

    Le ragazze potevano sposarsi (= nubêre, significa velarsi, infatti nella cerimonia religiosa la sposa si velava) già a 12 anni, dodici anni mentre i ragazzi potevano sposarsi a 14 anni.

    Al matrimonium si arrivava dopo un lungo periodo di “fidanzamento” (sponsalia), necessario anche perché gli accordi tra i genitori potevano essere presi quando i figli erano ancora bambini.

    Il fidanzamento iniziava quando i padri dei due giovani (se minorenni) procedevano alla “stipulazio”, un contratto formale della promessa di matrimonio (sponsalia).

    Lo ius connubii, la capacità di contrarre matrimonio, inizialmente era rivolto solo ad individui della stessa classe sociale. Tale diritto fu poi esteso durante il principato di Caracalla.

    Dopo la stipula del contratto i due fidanzati si scambiavano un bacio sulle guance, seguito dal reciproco scambio di doni, che dovevano essere restituiti se il fidanzamento veniva interrotto.

    Poi il giovane dava alla ragazza l’anulus pronubus: l’anello di fidanzamento, di solito in oro o argento, che la donna indossava nel dito anulare della mano sinistra.

    In latino sponsus e sponsa indicavano rispettivamente il “fidanzato” e la “fidanzata”, mentre in italiano “sposo” e “sposa” significano “marito” e “moglie”.




    anulus pronubus



    segue
    Per Doxa.


    Se speri che la dottssa di Acerra ti risponda, sii piu' breve e conciso, perché non ce la fa a leggere molto, si stanca
    e quindi salta tutto cio' che scrive. Ciao.

  4. #19
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Buon pomeriggio Lady Acerra, alias Lara Antipov, sempre beneamata dal “dottor Živago.

    Ti dedico il thread e nel contempo sottopongo al tuo “vaglio” questo e i successivi post per sapere se ci sono errori ed omissioni nelle sintetiche notizie che ho scritto, che si possono apprendere anche tramite Internet.

    Nel post precedente abbiamo visto la foto del carro usato per le cerimonie in epoca romana.

    Ma qual era l’iter per arrivare al matrimonio di due giovani “pubescenti” ?

    Alle nuptiae (nozze) gli sposi non sempre ci giungevano per libera scelta: rientrava nella patria potestas del padre la facoltà di promettere la figlia in matrimonio e decidere chi doveva essere il marito, accordandosi con la famiglia del promesso sposo.

    Le ragazze potevano sposarsi (= nubêre, significa velarsi, infatti nella cerimonia religiosa la sposa si velava) già a 12 anni, dodici anni mentre i ragazzi potevano sposarsi a 14 anni.

    Al matrimonium si arrivava dopo un lungo periodo di “fidanzamento” (sponsalia), necessario anche perché gli accordi tra i genitori potevano essere presi quando i figli erano ancora bambini.

    Il fidanzamento iniziava quando i padri dei due giovani (se minorenni) procedevano alla “stipulazio”, un contratto formale della promessa di matrimonio (sponsalia).

    Lo ius connubii, la capacità di contrarre matrimonio, inizialmente era rivolto solo ad individui della stessa classe sociale. Tale diritto fu poi esteso durante il principato di Caracalla.

    Dopo la stipula del contratto i due fidanzati si scambiavano un bacio sulle guance, seguito dal reciproco scambio di doni, che dovevano essere restituiti se il fidanzamento veniva interrotto.

    Poi il giovane dava alla ragazza l’anulus pronubus: l’anello di fidanzamento, di solito in oro o argento, che la donna indossava nel dito anulare della mano sinistra.

    In latino sponsus e sponsa indicavano rispettivamente il “fidanzato” e la “fidanzata”, mentre in italiano “sposo” e “sposa” significano “marito” e “moglie”.




    anulus pronubus



    segue
    Ciao Doxa, ho letto il tuo pregevole scritto e mi sembra sia tutto corretto. Quando i miei occhi staranno meglio aggiungerò magari qualche integrazione, che pure non è essenziale. L'unico errore l'hai commesso col russo : Lara non può mai essere Antipov (forma maschile), bensì Antipova. Per il resto ti faccio i miei più sinceri complimenti per i tuoi interventi, sempre precisi e di grande interesse. A presto.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  5. #20
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Forza Pazza, coraggio! Tienici informati. Se me lo concedi, pregherò Santa Lucia per i tuoi occhi.
    amate i vostri nemici

  6. #21
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Forza Pazza, coraggio! Tienici informati. Se me lo concedi, pregherò Santa Lucia per i tuoi occhi.
    Grazie Cono. Un abbraccio.
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  7. #22


    perdonami, @doxa, per questo OT: é per una buona causa.
    terapeutico
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Forza Pazza, coraggio! Tienici informati. Se me lo concedi, pregherò Santa Lucia per i tuoi occhi.
    Io aggiungo (e prego Bumble di verificare):
    Indossare orecchini, collane, anelli, spille ed affini rigorosamente aurei. Quindi recitare e passare per tre giorni finocchio selvatico sugli occhi
    Santa Lucia di notti tissia ,
    Argentu tagliava ed oru cusia
    S’ascià a passari la Vergini Maria
    e ci dissi: — Chi ia’ Lucia?
    — Aiu ‘na furia nni st’occhi:
    Nun pozzu stari susuta
    e mancu a lettu a ripusari.
    — Pirchì nun vinisti nni lu ma ortu,
    ca c’era na macchia di finocchiu?
    Ccu li ma manuzzi lu chiantavu,
    ccu li ma piedi lu pidiavu,
    ccu la ma vucca lu binidissi:
    vattinni furia, cà i’ lu dissi.



    Chiedo ancora scusa per l' OT . La salute della Signora Pazza merita bene il rischio di ban

  8. #23
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    Più che i talismani....serve la fede.

    La vergine e martire Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana. Come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. Vissuta a Siracusa, sarebbe morta martire sotto la persecuzione di Diocleziano (intorno all'anno 304). Gli atti del suo martirio raccontano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lucia. Una devozione diffusasi molto rapidamente: già nel 384 sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reliquie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate.

    Patronato: Siracusa, ciechi, oculisti, elettricisti, contro le malattie degli occhi

    Etimologia: Lucia = luminosa, splendente, dal latino

    Emblema: Occhi su un piatto, Giglio, Palma, Libro del Vangelo
    Martirologio Romano: Memoria di santa Lucia, vergine e martire, che custodì, finché visse, la lampada accesa per andare incontro allo Sposo e, a Siracusa in Sicilia condotta alla morte per Cristo, meritò di accedere con lui alle nozze del cielo e di possedere la luce che non conosce tramonto.
    amate i vostri nemici

  9. #24
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Pazza, se hai bisogno anche di un elettricista bravo e onesto sai a chi rivolgerti!


    In bocca a lupo qualunque cosa tu abbia!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  10. #25
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    Buon pomeriggio Lady Acerra, alias Lara Antipov, sempre beneamata dal “dottor Živago.

    Ti dedico il thread e nel contempo sottopongo al tuo “vaglio” questo e i successivi post per sapere se ci sono errori ed omissioni nelle sintetiche notizie che ho scritto, che si possono apprendere anche tramite Internet.

    Nel post precedente abbiamo visto la foto del carro usato per le cerimonie in epoca romana.

    Ma qual era l’iter per arrivare al matrimonio di due giovani “pubescenti” ?

    Alle nuptiae (nozze) gli sposi non sempre ci giungevano per libera scelta: rientrava nella patria potestas del padre la facoltà di promettere la figlia in matrimonio e decidere chi doveva essere il marito, accordandosi con la famiglia del promesso sposo.

    Le ragazze potevano sposarsi (= nubêre, significa velarsi, infatti nella cerimonia religiosa la sposa si velava) già a 12 anni, dodici anni mentre i ragazzi potevano sposarsi a 14 anni.

    Al matrimonium si arrivava dopo un lungo periodo di “fidanzamento” (sponsalia), necessario anche perché gli accordi tra i genitori potevano essere presi quando i figli erano ancora bambini.

    Il fidanzamento iniziava quando i padri dei due giovani (se minorenni) procedevano alla “stipulazio”, un contratto formale della promessa di matrimonio (sponsalia).

    Lo ius connubii, la capacità di contrarre matrimonio, inizialmente era rivolto solo ad individui della stessa classe sociale. Tale diritto fu poi esteso durante il principato di Caracalla.

    Dopo la stipula del contratto i due fidanzati si scambiavano un bacio sulle guance, seguito dal reciproco scambio di doni, che dovevano essere restituiti se il fidanzamento veniva interrotto.

    Poi il giovane dava alla ragazza l’anulus pronubus: l’anello di fidanzamento, di solito in oro o argento, che la donna indossava nel dito anulare della mano sinistra.

    In latino sponsus e sponsa indicavano rispettivamente il “fidanzato” e la “fidanzata”, mentre in italiano “sposo” e “sposa” significano “marito” e “moglie”.




    anulus pronubus



    segue
    @ Doxa.

    Scusa che c'entra la dott.ssa di Acerra con Larissa Antipova?
    Io lessi questo mattone che mi fu regalato, era tipo i libri di
    Vespa. alti , grossi, che se te li rifilano non sai dove piazzarli,
    in libreria no, che stonano vicino a Voltaire, bisogna impacchettarli e
    gettarli reparto carta e cartoni. Dunque l'autore non dedica a Larissa piu' di
    una pagina e mezza, é il regista che ha inserito questa storia che occupa quasi tutto il film.
    Lui non sa che fare oltre che trascinarsi
    tra la moglie incinta e Larissa su comodi letti coperti da pelli di volpe.
    Il regista da' l'idea del tempo che fugge dalla neve che si scioglie, e spuntano narcisi e altri
    fiori, e poi neve, e poi fiori e lo spettatore comincia a dormire.
    Ma forse volevi riferirti al fatto che il dott. Zivago incontro' Larissa in una biblioteca
    mentre studiava, ora la nostra dott.ssa di Acerra ha studiato moltissimo, e fa la bi
    bliotecaria, quando gli occhi glielo permettono. Dopo questa paginetta l'autore non torna piu' su Larissa.
    Ultima modifica di Fiammetta; 10-05-2023 alle 17:43

  11. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Pazza, se hai bisogno anche di un elettricista bravo e onesto sai a chi rivolgerti!


    In bocca a lupo qualunque cosa tu abbia!
    La dott.ssa di Acerra non ha bisogno di elettricisti, ha solo bisogno che l'ennesimo trapianto di cornea si assesti.
    Tra l'altro ha una figlia ingegnere, di 26 anni, sposata con altro ingegnere che un po' si intendono di circuiti elettrici.
    Ciao.

  12. #27
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    Buongiorno Lady Acerra,

    lo so, ero consapevole del refuso: Antipova anziché Antipov. Me ne sono accorto dopo il tempo concesso per le modifiche.

    A mia discolpa e a mia testimonianza c’è il post n. 25 del thread titolato “Il dono di Cadmo”, in questa sezione di arte e letteratura.

    Ti aspetto presto tra noi guarita per poter “duettare” di arte e cultura.

  13. #28
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    Fiammetta ha scritto

    @ Doxa.

    Scusa che c'entra la dott.ssa di Acerra con Larissa Antipova?
    Io lessi questo mattone che mi fu regalato, era tipo i libri di
    Vespa. alti , grossi, che se te li rifilano non sai dove piazzarli,
    in libreria no, che stonano vicino a Voltaire, bisogna impacchettarli e
    gettarli reparto carta e cartoni. Dunque l'autore non dedica a Larissa piu' di
    una pagina e mezza, é il regista che ha inserito questa storia che occupa quasi tutto il film.
    Lui non sa che fare oltre che trascinarsi
    tra la moglie incinta e Larissa su comodi letti coperti da pelli di volpe.
    Il regista da' l'idea del tempo che fugge dalla neve che si scioglie, e spuntano narcisi e altri
    fiori, e poi neve, e poi fiori e lo spettatore comincia a dormire.
    Ma forse volevi riferirti al fatto che il dott. Zivago incontro' Larissa in una biblioteca
    mentre studiava, ora la nostra dott.ssa di Acerra ha studiato moltissimo, e fa la bi
    bliotecaria, quando gli occhi glielo permettono. Dopo questa paginetta l'autore non torna piu' su Larissa.

    Fiammetta, casta diva, disattenta lettrice dei miei post, per comprendere il collegamento tra Lady Acerra e Larissa (interpretata dalla bella attrice britannica Julie Christie nel film “Il dottor Živago” e da me virtualmente amata nel 1965) dovresti leggere il post n. 25 nel thread titolato “Il dono di Cadmo”, in questa sezione di arte e letteratura.

    Lady Acerra sapeva a cosa mi riferivo, invece a te ha suscitato perplessità.

    Offro alla tua visione due foto di Julie Christie nel film citato





    Anche se non ti piace la sua bellezza devi fartene una ragione, a me piace ! Posso ? Devi criticarmi anche per il mio senso estetico ?
    Ultima modifica di doxa; 11-05-2023 alle 12:05

  14. #29
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    Doxa.

    Innanzi tutto la dott.ssa di Acerra é mia e tu levati dai piedi, trovatene un'altra come lei,
    non puo' stancarsi il doppio. Ossia dovrebbe perdere tempo con te, e levati va'.

  15. #30
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Psssstttt! Non si litiga a voce alta nei musei, ragazzi: un po' di rispetto. Magari appena Pazza starà meglio, ci troviamo tutti insieme a Firenze per visitare gli Uffizi, ok?
    amate i vostri nemici

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