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Discussione: il lavoro dal punto di vista del credente.

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  1. #1
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    C'è chi vede il lavoro come un castigo chi,invece vede la fatica del lavoro un unirsi a Gesù,a cooperare,nel proprio piccolo all'opera di redenzione,come Lui ci chiede,come discepolo che porta la croce ogni giorno nelle sue attività(lavorare nella vigna del Signore) che non solo gli permettono di vivere ma anche di fare del bene,di realizzare i propri talenti,di migliorare il proprio modo di vivere anche divertendosi,di occuparsi della natura.
    Gesù rileva nel lavoratore,oltre alla fatica,pazienza,cura per gli animali,accettazione,umiltà ma dice anche che l'uomo ha il diritto alla sua ricompensa quindi a vivere meglio e a godere della sua opera.
    Il lavoro diventa il simbolo di come può essere la conquista del Regno dei Cieli e la sua crescita(la rete piena del pescatore,il buon pastore,l'operaio dell'ultima ora..)
    Il lavoro però rischia di perdere il suo senso se è fatto solo per se stesso,se crea affanno e mancanza di fede per cui si basa la vita su ciò che si produce,si desidera sempre di più,non si gioisce più oggi per pensare a domani(allora sì che il lavoro è un castigo!)
    Le tue sono frasi concepite dalla tradizione ecclesiastica.
    Perché gli addetti alle tavole della Legge della famiglia di Levi discendenti dal fratello di Mosè Aronne, non lavoravano?
    Perché i preti non lavorano?
    Perché Gesù non ha mai lavorato?
    Hai trovato, cara Rachele, risposta a tali domanfde?
    Ce ne sarebbe da dire sul Regno dei Cieli; anche la stessa Marta che era occupata dal lavoro di casa ebbe un certo rimproveruccio da Gesù, mi sembra.

  2. #2
    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Le tue sono frasi concepite dalla tradizione ecclesiastica.
    Perché gli addetti alle tavole della Legge della famiglia di Levi discendenti dal fratello di Mosè Aronne, non lavoravano?
    Perché i preti non lavorano?
    Perché Gesù non ha mai lavorato?
    Hai trovato, cara Rachele, risposta a tali domanfde?
    Ce ne sarebbe da dire sul Regno dei Cieli; anche la stessa Marta che era occupata dal lavoro di casa ebbe un certo rimproveruccio da Gesù, mi sembra.
    Il titolo del mio post è "il lavoro dal punto di vista del credente" per cui chi non crede può togliere tutto ciò che riguarda Dio occupandosi dei problemi sociali del lavoro.
    Dei preti che non lavorano non me ne occupo perché la mia fede esula spesso dall'organizzazione ecclesiastica(comunque ho conosciuto dei preti insegnanti)
    La regola di San Benedetto era "prega e lavora".San Francesco lavorava per i poveri schifato dalla sete di guadagno del padre.
    Gesù ha lavorato da carpentiere fino al momento in cui si è sentito pronto a divulgare la buona notizia del Regno dei Cieli e sarebbe stato più tranquillo e sicuro mettendo su famiglia e continuando il suo lavoro.I Leviti non potevano lavorare perché erano addetti alla cura delle cose sacre.
    Gesù fa un appunto a Marta perché dà al lavoro più importanza di ciò che riguarda l'ascolto della Parola.
    Comunque tutto sommato vedo che dai discorsi che si sono creati il lavoro non è tanto ben visto ma,torno a ripetere,io ho parlato da credente.Altrove si trovano altre risposte.

  3. #3
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Il titolo del mio post è "il lavoro dal punto di vista del credente" per cui chi non crede può togliere tutto ciò che riguarda Dio occupandosi dei problemi sociali del lavoro....omissis...,torno a ripetere,io ho parlato da credente.Altrove si trovano altre risposte.

    Ineccepibile
    Quoto 100%

  4. #4
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
    Data Registrazione
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Il titolo del mio post è "il lavoro dal punto di vista del credente" per cui chi non crede può togliere tutto ciò che riguarda Dio occupandosi dei problemi sociali del lavoro.
    .
    Quello di cui tu parli è un sussidiario del vero credere, perché il credere non è una parola che un solo senso descrittivo od esplicativo, ma ha molti sensi e molte intensità.
    C'è il credere fermamente, ad ogni costo, di Gesù, a cui si dedica completamente, anima e corpo, ma soprattutto cuore, che è interamente il cuore del Padre, e che a noi, per adesso, giunge riflesso, per il nostro bene ovviamente.
    Poi c'è il credere di chi è vissuto abbastanza per apprendere, come gli apostoli.
    E' improprio riferirsi alla sola generica descrizione di lavoro.
    Quale lavoro?
    Ovviamente per chi crede in Gesù, il lavoro che è indicato nei Vangeli.
    Anche al Battista chiedevano come dovessero agire nella vita sociale e lui ha risposto a tutti.
    Il "lavoro" che tu intendi come sociali sono i lavori che servono al "mondo" ( voi non siete di questo mondo disse Gesù ai suoi) per reggersi, ma non sono lavori principali, io li chiamerei sussidiari, rispetto al principale servizio a Dio.
    Ultima modifica di crepuscolo; 06-05-2023 alle 20:41

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