Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
C'è chi vede il lavoro come un castigo chi,invece vede la fatica del lavoro un unirsi a Gesù,a cooperare,nel proprio piccolo all'opera di redenzione,come Lui ci chiede,come discepolo che porta la croce ogni giorno nelle sue attività(lavorare nella vigna del Signore) che non solo gli permettono di vivere ma anche di fare del bene,di realizzare i propri talenti,di migliorare il proprio modo di vivere anche divertendosi,di occuparsi della natura.
Gesù rileva nel lavoratore,oltre alla fatica,pazienza,cura per gli animali,accettazione,umiltà ma dice anche che l'uomo ha il diritto alla sua ricompensa quindi a vivere meglio e a godere della sua opera.
Il lavoro diventa il simbolo di come può essere la conquista del Regno dei Cieli e la sua crescita(la rete piena del pescatore,il buon pastore,l'operaio dell'ultima ora..)
Il lavoro però rischia di perdere il suo senso se è fatto solo per se stesso,se crea affanno e mancanza di fede per cui si basa la vita su ciò che si produce,si desidera sempre di più,non si gioisce più oggi per pensare a domani(allora sì che il lavoro è un castigo!)
Le tue sono frasi concepite dalla tradizione ecclesiastica.
Perché gli addetti alle tavole della Legge della famiglia di Levi discendenti dal fratello di Mosè Aronne, non lavoravano?
Perché i preti non lavorano?
Perché Gesù non ha mai lavorato?
Hai trovato, cara Rachele, risposta a tali domanfde?
Ce ne sarebbe da dire sul Regno dei Cieli; anche la stessa Marta che era occupata dal lavoro di casa ebbe un certo rimproveruccio da Gesù, mi sembra.