Pagina 2 di 10 PrimaPrima 1 2 3 4 5 6 ... UltimaUltima
Risultati da 16 a 30 di 145

Discussione: il lavoro dal punto di vista del credente.

  1. #16
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,755
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Sarà una battutaccia, accia, ma alla fine Gesù che lavoro faceva? Uno che se ne andava a giro con il suo gruppo di discpeoli a predicare, nutrito ed ospitato da altri. Salvo non facesse qualcosa nel frattempo, fra un giro e una predicazione e l'altra o moltiplicazioni di pani, pesci, vino ecc... per campare quando non visto. Ma non mi risulta dal Vangelo che Gesù lavorasse. D'altronde disse anche ai suoi di lasciare tutto, lavoro compreso, e seguirlo.
    Per fare certi parqgoni devono fare appello alle sofferenze in croce, non certo all'attività lavorativa di Gesù.
    Non è affatto una battutaccia, e nemmeno una battuta. Basta leggere il Vangelo:

    Lc 8,1-3 (cfr anche Mt 27,55-56; Mc 15,40-41): Gesù “se ne andava per città e villaggi predicando e annunciando la buona notizia del Regno di Dio. C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode; Susanna e molte altre che lo assistevano con i loro beni”.
    Ultima modifica di Pazza_di_Acerra; 05-05-2023 alle 12:29
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  2. #17

    Un buontempone che se la spassava con una banda di gigolo' e donnine allegre
    uainot?


  3. #18
    ????? ???????????? L'avatar di Pazza_di_Acerra
    Data Registrazione
    09/12/09
    Località
    Sul pianeta Terra
    Messaggi
    28,755
    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio

    Un buontempone che se la spassava con una banda di gigolo' e donnine allegre
    uainot?

    Stavolta dovrai prendertela con Luca, Matteo e Marco, o ammettere di averla fatto fuori dal vaso con Vega...
    semel in anno licet insanire, cotidie melius

  4. #19
    Citazione Originariamente Scritto da Pazza_di_Acerra Visualizza Messaggio
    Stavolta dovrai prendertela con Luca, Matteo e Marco, o ammettere di averla fatto fuori dal vaso con Vega...
    Anche tu, col trucchetto della domanda a scelta obbligata?
    Comunque, io agisco ecologicamente: per risparmiare "sorella acqua" e per il bene del pianeta, "la faccio fuori" , sempre.

    per me, fine OT
    Ultima modifica di restodelcarlino; 05-05-2023 alle 13:41 Motivo: precisazione ecologica

  5. #20
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
    Data Registrazione
    08/10/07
    Messaggi
    24,570
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    C'è chi vede il lavoro come un castigo chi,invece vede la fatica del lavoro un unirsi a Gesù,a cooperare,nel proprio piccolo all'opera di redenzione,come Lui ci chiede,come discepolo che porta la croce ogni giorno nelle sue attività(lavorare nella vigna del Signore) che non solo gli permettono di vivere ma anche di fare del bene,di realizzare i propri talenti,di migliorare il proprio modo di vivere anche divertendosi,di occuparsi della natura.
    Gesù rileva nel lavoratore,oltre alla fatica,pazienza,cura per gli animali,accettazione,umiltà ma dice anche che l'uomo ha il diritto alla sua ricompensa quindi a vivere meglio e a godere della sua opera.
    Il lavoro diventa il simbolo di come può essere la conquista del Regno dei Cieli e la sua crescita(la rete piena del pescatore,il buon pastore,l'operaio dell'ultima ora..)
    Il lavoro però rischia di perdere il suo senso se è fatto solo per se stesso,se crea affanno e mancanza di fede per cui si basa la vita su ciò che si produce,si desidera sempre di più,non si gioisce più oggi per pensare a domani(allora sì che il lavoro è un castigo!)
    Le tue sono frasi concepite dalla tradizione ecclesiastica.
    Perché gli addetti alle tavole della Legge della famiglia di Levi discendenti dal fratello di Mosè Aronne, non lavoravano?
    Perché i preti non lavorano?
    Perché Gesù non ha mai lavorato?
    Hai trovato, cara Rachele, risposta a tali domanfde?
    Ce ne sarebbe da dire sul Regno dei Cieli; anche la stessa Marta che era occupata dal lavoro di casa ebbe un certo rimproveruccio da Gesù, mi sembra.

  6. #21
    Opinionista L'avatar di crepuscolo
    Data Registrazione
    08/10/07
    Messaggi
    24,570
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    La fatica di uno che andava a giro con i suoi scagnozzi e mangiava e beveva a sbafo!
    Non propriamente;evidentemente qualcosa aveva già dato in cambio, come la salute a Simone il fariseo , ha trasformato inoltre l'acqua in vino allo sbaffo delle nozze di Cana, (aveva portato pure gli amici ) e che vino!
    Sinceramente se un tipo del genere, qual'era Gesù, venisse a casa mia a ridarmi la salute, o salvezza, gliene farei anche tre di inviti a pranzo.

  7. #22
    Citazione Originariamente Scritto da crepuscolo Visualizza Messaggio
    Le tue sono frasi concepite dalla tradizione ecclesiastica.
    Perché gli addetti alle tavole della Legge della famiglia di Levi discendenti dal fratello di Mosè Aronne, non lavoravano?
    Perché i preti non lavorano?
    Perché Gesù non ha mai lavorato?
    Hai trovato, cara Rachele, risposta a tali domanfde?
    Ce ne sarebbe da dire sul Regno dei Cieli; anche la stessa Marta che era occupata dal lavoro di casa ebbe un certo rimproveruccio da Gesù, mi sembra.
    Il titolo del mio post è "il lavoro dal punto di vista del credente" per cui chi non crede può togliere tutto ciò che riguarda Dio occupandosi dei problemi sociali del lavoro.
    Dei preti che non lavorano non me ne occupo perché la mia fede esula spesso dall'organizzazione ecclesiastica(comunque ho conosciuto dei preti insegnanti)
    La regola di San Benedetto era "prega e lavora".San Francesco lavorava per i poveri schifato dalla sete di guadagno del padre.
    Gesù ha lavorato da carpentiere fino al momento in cui si è sentito pronto a divulgare la buona notizia del Regno dei Cieli e sarebbe stato più tranquillo e sicuro mettendo su famiglia e continuando il suo lavoro.I Leviti non potevano lavorare perché erano addetti alla cura delle cose sacre.
    Gesù fa un appunto a Marta perché dà al lavoro più importanza di ciò che riguarda l'ascolto della Parola.
    Comunque tutto sommato vedo che dai discorsi che si sono creati il lavoro non è tanto ben visto ma,torno a ripetere,io ho parlato da credente.Altrove si trovano altre risposte.

  8. #23
    Opinionista L'avatar di Arcobaleno
    Data Registrazione
    31/12/16
    Messaggi
    3,392
    C'è da aggiungere che negli anni '70, mi pare, andarono di moda i preti operai.
    In precedenza i Papi si erano dichiarati contrari a quell'esperienza.
    Fate l'amore, non la guerra.
    Lavorare tutti, lavorare meno.

  9. #24
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
    Data Registrazione
    17/07/06
    Località
    Empoli
    Messaggi
    60,367
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    C'è chi vede il lavoro come un castigo chi,invece vede la fatica del lavoro un unirsi a Gesù,a cooperare,nel proprio piccolo all'opera di redenzione,come Lui ci chiede,come discepolo che porta la croce ogni giorno nelle sue attività(lavorare nella vigna del Signore) che non solo gli permettono di vivere ma anche di fare del bene,di realizzare i propri talenti,di migliorare il proprio modo di vivere anche divertendosi,di occuparsi della natura.
    Gesù rileva nel lavoratore,oltre alla fatica,pazienza,cura per gli animali,accettazione,umiltà ma dice anche che l'uomo ha il diritto alla sua ricompensa quindi a vivere meglio e a godere della sua opera.
    Il lavoro diventa il simbolo di come può essere la conquista del Regno dei Cieli e la sua crescita(la rete piena del pescatore,il buon pastore,l'operaio dell'ultima ora..)
    Il lavoro però rischia di perdere il suo senso se è fatto solo per se stesso,se crea affanno e mancanza di fede per cui si basa la vita su ciò che si produce,si desidera sempre di più,non si gioisce più oggi per pensare a domani(allora sì che il lavoro è un castigo!)
    Hai davvero il dono immenso della sintesi, dolce Rachele: hai riassunto con questo bel pensiero tutta la questione....

    Gesù conosceva bene il valore del lavoro e ne parla ripetutamente ai Suoi discepoli. All'inizio della predicazione, molti lo prendevano in giro proprio perché lo conoscevano come "Il carpentiere, il figlio del falegname..."
    Il lavoro (e hai detto bene anche qui) non è certo considerato come "punizione", nella Bibbia. Ma come strumento di elevazione e di dignità. Anche ai nostri giorni, quando si toglie il lavoro, a una Persona, lo si ferisce nel profondo. Lo si offende. Lo si priva di una cosa naturale ed essenziale.

    Grazie cara. Tvb.
    amate i vostri nemici

  10. #25
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691
    Gesù conosceva bene il valore del lavoro
    Difatti ha smesso e andava a giro facendosi mantenere

    Il lavoro (e hai detto bene anche qui) non è certo considerato come "punizione", nella Bibbia
    Stai a vedere che "lavorerai con sudore" e pure "partorirai con dolore" erano detti solo per far presente ai due certi fenomeni fisiologici!

    @Restodelcarlino

    Poi una non deve fare le battutacce!
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  11. #26
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Il titolo del mio post è "il lavoro dal punto di vista del credente" per cui chi non crede può togliere tutto ciò che riguarda Dio occupandosi dei problemi sociali del lavoro....omissis...,torno a ripetere,io ho parlato da credente.Altrove si trovano altre risposte.

    Ineccepibile
    Quoto 100%

  12. #27
    Opinionista L'avatar di Vega
    Data Registrazione
    04/05/05
    Messaggi
    14,691
    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    Il lavoro è la continuazione dell'opera creatrice di Dio.
    Ogni essere umano ha delle capacità da far fruttare per cui tutti i lavori sono importanti.
    Il metro di misura non è il tipo di lavoro ma l'impegno che la persona pone nel svolgerlo.
    Con il lavoro l'uomo deve dirigere la Natura non impossessarsene altrimenti diventa schiavo delle cose e la Natura lo sottometterà.
    Il senso del lavoro non è schiavitù(possesso) ma collaborazione con Dio per realizzare il Suo Progetto.
    Io capisco che il post è il punto di vista del credente, ma il punto di vista del credene, visto che è un essere umano che vive sul pianeta Tetta come tutti, dovrebbe per lo meno essere un pochino più logico e realistico e meno fatto di discorsi impostati (e pure un pò troppo sdolcinati).
    Io posso capire che si voglia veicolare il messaggio del fare il proprio dovere, mettere l'impegno e le proprie capacità anche laddove il lavoro non è proprio quello dei sogni però
    poi arrivano le cavolate. Che signifca dirigere la Natura? Vorrei far presente che la natura và da sè e siamo noi che cerchiamo di modificare, piegare alle nostre esigenze.
    Se la natura si ribella e ce la fa pagare, mi sa che sei di un'latra religione, non quella del dio di cui ci vieni ad "illuminare".


    C'è chi vede il lavoro come un castigo chi,invece vede la fatica del lavoro un unirsi a Gesù,a cooperare,nel proprio piccolo all'opera di redenzione,come Lui ci chiede,come discepolo che porta la croce ogni giorno nelle sue attività(lavorare nella vigna del Signore) che non solo gli permettono di vivere ma anche di fare del bene,di realizzare i propri talenti,di migliorare il proprio modo di vivere anche divertendosi,di occuparsi della natura.
    Gesù rileva nel lavoratore,oltre alla fatica,pazienza,cura per gli animali,accettazione,umiltà ma dice anche che l'uomo ha il diritto alla sua ricompensa quindi a vivere meglio e a godere della sua opera.
    Il lavoro diventa il simbolo di come può essere la conquista del Regno dei Cieli e la sua crescita(la rete piena del pescatore,il buon pastore,l'operaio dell'ultima ora..)
    Il lavoro però rischia di perdere il suo senso se è fatto solo per se stesso,se crea affanno e mancanza di fede per cui si basa la vita su ciò che si produce,si desidera sempre di più,non si gioisce più oggi per pensare a domani(allora sì che il lavoro è un castigo!)
    All'inizio della Bibbia il lavoro è un castigo dopo la cacciata dall'Eden.
    Come il lavoro cooperi con la redenzione e sia simbolo della conquista del Regno dei cieli non è che sia proprio lampante a meno che non si intenda che sia una delle "conditio sine qua non" per meritarsi il paradiso, quindi che dio comandi di lavorare.
    La visione che poi fai del lavoro e del lavoratore, di realizzare i propri talenti, migliorare il modo di vivere, del bene da fare, di divertirsi e di occuparsi della natura, forse esiste nella tua testa visto che il mondo del lavoro è quello che è e non siamo certo tutti a lavorare facendo trallallero trallallà, facendo quello che vorremmo fare e per cui potremmo essere più tagliati , con lo stipendio adeguato o con la cifra che vorremmo avere a fine mese.
    Magari la visione del credente con un piedino almeno poggiato a terra invece delle visioni stereotipate, idealizzate ed edulcorate sarebbe meglio.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #28

    OT esecrabile

    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    pianeta Tetta


    a quando il primo volo in partenza per?
    ...no, si beve solo latte: non fa per me
    come non detto


  14. #29
    Qualcuno (tutti i generi compresi), credente o meno, ha letto cosa ne pensava lo stagirita del lavoro?
    http://www.centrogramsci.it/classici...aristotele.pdf
    Ne criticava la retribuzione
    interessante, no?

  15. #30
    Passeggiando nel "Parco delle rimembranze"....
    Hegel: il lavoro è un processo di liberazione
    Marx: il lavoro è un processo di alienazione e sottomissione.
    Marcuse: per tutta la durata del lavoro, che praticamente occupa l’intera esistenza dell’individuo maturo, il piacere è ‘sospeso’ e predomina la pena, Il principio di prestazione deve infatti educare e abituare gli individui all’alienazione anche e soprattutto nelle ore di libertà.

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
  • Il codice BBAttivato
  • Le faccine sono Attivato
  • Il codice [IMG]Attivato
  • Il codice [VIDEO]Attivato
  • Il codice HTML � Disattivato