La convivenza di Dio la scienza e le costanti universal

Nella descrizione dell’universo gli scienziati sprofondano in formulazioni, ipotesi e teorie sotto forma di leggi universali e le formule matematiche hanno l’obiettivo di raggiungere una conoscenza della realtà nel modo il più oggettivo possibile.
Come è noto gli scienziati usano il metodo sperimentale, rilevando così l’esistenza di certe proporzioni e certi rapporti costanti che vengono inseriti nelle leggi e vengono considerati delle costanti fisiche fondamentali, il cui valore viene accettato come tale.
Ma perchè quelle costanti hanno proprio quel valore?
Se le costanti fisiche avessero valori diversi l’universo sarebbe molto diverso da come lo osserviamo. Per esempio, un piccolo cambiamento di poche percentuali nel valore che regola la forza elettromagnetica negli atomi (la cosiddetta costante di struttura fine) farebbe cambiare i rapporti tra le forze repulsive e attrattive tra le particelle elementari con conseguenze sulla costituzione della materia e l’attività delle stelle: il Sole non esisterebbe.
Altri esempi?
– se la forza nucleare “forte” avesse un valore diverso del 4% rispetto a quello che c’è in natura, non esisterebbe la vita così come la conosciamo (quella basata sul Carbonio).
– se i protoni fossero dello 0,2% più pesanti decadrebbero in neutroni rendendo instabili gli atomi.
– se l’espansione dell’universo nei primi istanti dopo il Big Bang fosse stata maggiore di quella che è avvenuta, non ci sarebbero le stelle, se fosse stata minore, l’universo sarebbe collassato.
E arriviamo quindi al punto in questione:
L’universo è stato creato con questi precisi rapporti costanti per permettere la vita e più precisamente l’esistenza umana?
I credenti in qualche religione qui si affrettano a rispondere entusiasti: SÍ, è stato Dio!
L’ateo invece come risponde?
La domanda è molto semplice ma dare una risposta è estremamente complesso.
Il problema: tra gli innumerevoli valori che avrebbero potuto avere certe costanti (pensiamo alla costante di Planck, alla costante cosmologica per esempio…) perchè si è verificato proprio il rapporto “giusto” che permette la vita? Sembrerebbe proprio che la natura sia parte di un disegno intelligente realizzato da qualcuno/qualcosa al di fuori di noi: Dio.
In realtà la semplicistica (e decisamente egocentrica) risposta dei credenti che ritengono che l’universo sia stato perfezionato apposta per noi, per permettere la vita della specie umana, confonde la causa con gli effetti.
Affermare che l’universo sia stato creato per permettere l’esistenza dell’uomo è equivalente a pensare che le dita della mano siano state create per pigiare la tastiera più comodamente… è come pensare che il vento esiste per permettere agli uccelli di volare!
Evidentemente come gli uccelli si sono adattati all’universo e non viceversa, noi esistiamo e siamo quello che siamo perchè l’universo è fatto in questo modo! La vita si è adattata alla fisica dell’universo, non il contrario
Tra l’altro, se le costanti fossero diverse da quelle attuali, noi non saremmo qui a chiederci il perchè o forse sì ma in forme che non riusciamo nemmeno ad immaginarci: il nostro cervello si è adattato a questo universo e facciamo una gran fatica a pensare fuori dagli schemi delle tre dimensioni e della vita basata sul carbonio in cui siamo stati gettati.
Quest’ultima frase riassume proprio una spiegazione che molti si danno alla fatidica domanda iniziale… cioè:
Noi esistiamo quindi l’universo è per forza fatto in questo modo, altrimenti non saremmo qui a parlarne.
Questo è quello che viene chiamato principio antropico di cui parlerò in un altro thread, che però è più una tautologia che una spiegazione e lascia aperti molti dubbi… perchè diavolo l’universo è fatto in questo modo? Le probabilità che sia proprio quello in cui viviamo sono MINIME! Insomma la domanda rimane.
Esistono infiniti universi?
Molti scienziati negli ultimi decenni hanno trovato un’altra strada, la teoria del multiverso, una teoria che afferma l’esistenza di infiniti universi ognuno dei quali ha diversi valori delle costanti universali. È facile immaginare che tra infiniti universi sicuramente ce n’è uno come quello in cui viviamo e il problema delle costanti svanisce.
Problema risolto quindi? Onestamente no.
Credere nella teoria del multiverso al momento è una fede più che una scienza. Non ci sono prove a sostegno degli infiniti universi, e difficilmente ce ne saranno mai: è una buona idea da investigare ma al momento è tutt’altro che una soluzione definitiva al dilemma delle costanti universali.
Dio dei vuoti
Il problema è proprio questo: al momento non ci sono risposte definitive. La scienza non conosce TUTTO, anzi… ha moltissimi dubbi e incertezze a cui di volta in volta cerca una soluzione, con tutti i limiti della condizione umana che ha una limitatissima visione d’insieme dell’universo, limitata sia nel tempo che nello spazio.
Questa debolezza della scienza, che non può (e non vuole) dare risposte a tutto, è proprio la forza della religione, che da sempre fonda la sua forza sull’ignoranza dell’uomo verso i misteri della vita e della naturam, oltre che sulla nostra irrefrenabile voglia di dare un senso alle poche decine di anni che passiamo in questo universo.
Nonostante il cosiddetto God-of-the-gaps, il Dio che va a coprire i vuoti nella conoscenza scientifica, sia ormai costretto in un angolo dal vorticoso incedere della scienza, si riesce comunque a trovare uno spazio di ignoranza in cui la religione si possa inserire per dare quelle risposte che la scienza non ha ancora dato (e forse mai riuscirà a dare).
Le incognite del mondo quantistico e la mancanza di una teoria del tutto che riesca a spiegare le costanti universali e i nanosecondi iniziali del nostro universo sono un lampante esempio di dove la religione si debba rifugiare nel XXI secolo per trovare un fondamento alla sua esistenza.
L’universo è nato col Big Bang? Certo, è stato Dio a dare il via alle danze!
Non è chiaro come queste costanti siano proprio quelle adatte alla vita umana? Ma come, è stato Dio a selezionarle accuratamente per noi!
Alcune ipotesi
Tornando alla scienza e alla ipotesi di soluzione dell’enigma. Oltre al sopra citato principio antropico e alla teoria del multiverso, ci sono altri interessanti spunti su cui riflettere.
Pensare che le costanti universali debbano per forza essere quelle del nostro universo perché una qualsiasi forma di vita possa esistere è probabilmente solo indice di mancanza di immaginazione: davvero la vita deve basarsi per forza sul carbonio e l’acqua come la nostra? In realtà esistono molte altre teorie alternative!
– Nella storia della scienza quasi tutte le costanti adimensionali sono state ad un certo punto eliminate grazie ad un ampliamento della teoria in cui apparivano. Può essere che l’incompletezza del nostro sistema teorico attuale sia una delle cause di questo proliferare di costanti dai valori arbitrari. Queste costanti quindi si potrebbero ridurre ad una sola, la cui probabilità di avere proprio il valore misurato potrebbe essere piuttosto alta: l’universo è così perchè non poteva andare diversamente!
– Ciò che oggi appare un’incredibile coincidenza potrebbe essere il risultato di una legge fisica più generale, al momento ancora non conosciuta, dalla quale le condizioni antropiche discenderebbero come conseguenze fisiche.
Insomma, l’ateo forse non conoscerà la risposta definitiva alla domanda sul perchè esistiamo ma sa per certo che non è sicuramente quella più banale ma illogica “è stato Dio a progettare l’universo a nostro uso e consumo”.
Quindi forse non sapremo mai perchè l’Universo sia nato né perché è nato così… ma si cerca di scoprirlo!