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Discussione: "Camera degli sposi"

  1. #1
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    "Camera degli sposi"

    A Mantova, il complesso castellare fu fatto costruire nel 1395 dal capitano del popolo Francesco I Gonzaga, per scopi difensivi e per dimostrare il suo potere economico e politico. Successivamente il castello di San Giorgio nel 1459 fu trasformato da Ludovico II Gonzaga da maniero difensivo in abitazione marchionale.


    Il complesso castellare


    Mantova, Castello di San Giorgio, veduta laterale

    Nel 1460 Ludovico invitò Andrea Mantegna a lavorare per lui come artista di corte, come tale, continuamente impegnato a sperimentare le sue capacità con la pittura sacra, la ritrattistica, le decorazioni in affresco, le incisioni.

    Nel torrione nord-est del castello Mantegna decorò una sala che non era una stanza da letto nuziale, ma veniva usata da Ludovico II sia per redigere e custodire i suoi documenti e ricevere in udienza, sia per riunircisi con i suoi familiari.
    E’ la cosiddetta “Camera degli sposi” o “camera picta”, affrescata tra il 1465 e il 1474.
    Fu il pittore Carlo Ridolfi nel 1648 a definirla “Camera degli sposi”, per la presenza negli affreschi murari del Mantegna delle figure di Ludovico II Gonzaga con la moglie Barbara.

    Delle quattro pareti affrescate solo due celebrano la dinastia dei Gonzaga.

    Le immagini raccontano due episodi storici avvenuti l’1 gennaio 1462: “Il ritratto di corte” (parete nord) e “l’incontro (parete ovest).
    Lo spazio di ogni parete della camera fu diviso da Mantegna in tre aperture, che offrono allo spettatore l’illusione di paesaggi bucolici e tende mosse dal vento.
    Gli affreschi sono stati realizzati sia a secco (parete nord) sia a fresco (parete sud).

    Sulla parete con il “ritratto di corte” c’è la famiglia Gonzaga e la presenza di alcuni cortigiani.
    Invece sulla parete ovest, dedicata all’Incontro, è raffigurato il marchese Ludovico II a colloquio con il figlio neo cardinale Francesco Gonzaga e il primogenito e futuro signore di Mantova Federico. Insieme a loro anche il fratellino Ludovico, futuro vescovo di Mantova, e i nipoti Francesco, futuro marchese, e Sigismondo che sarà cardinale.

    Nel soffitto della “Camera degli sposi”, al centro della volta, Mantegna dipinse un finto oculo che fa vedere il cielo con piccole e bianche nuvole. Intorno alla balaustra si affacciano differenti figure: alcuni putti alati, un pavone, un vaso e alcune figure femminili, come la dama di corte accompagnata da un’ancella di colore.



    L’illusionistica finestra rotonda è al centro di un motivo decorativo a finto mosaico dorato, suddiviso da finte cornici con palmette. Attorno al quadrato scultoreo che comprende l’oculo, ci sono otto losanghe, ognuna delle quali presenta uno dei ritratti dei primi otto imperatori di Roma.

    Segue

  2. #2
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    Andrea Mantegna, “Camera degli sposi”, affreschi realizzati tra il 1465 – 1474, in una sala nel torrione Nord-Est del castello di San Giorgio, Mantova





    Andrea Mantegna, “Ritratto di corte”.


    Nel ciclo pittorico della parete nord (Ritratto di corte) la famiglia Gonzaga è raffigurata secondo i canoni della ritrattistica imperiale bizantina.

    L'immagine presenta l’episodio storico nel quale il segretario del marchese consegna al suo signore, Ludovico II, una lettera con cui se ne chiede la presenza a Milano a causa delle gravi condizioni di salute del duca di Milano Francesco Sforza, morto l’8 marzo del 1466.

    Il legame tra le due signorie si consolidò quando Ludovico fu nominato capitano generale delle truppe milanesi. Come capitano la sua presenza veniva richiesta al servizio degli Sforza.


    Il marchese è assiso; sotto la sedia, accucciato c’è Rubino, il cane prediletto.

    Ludovico II ha in mano la lettera che gli ha consegnato il suo segretario, raffigurato dietro la sua spalla destra col berretto rosso in mano.

    Ludovico II ha il tronco del corpo e il capo piegati sulla destra per dialogare con lui.




    Al centro della scena ci sono altre figure.

    A fianco di Ludovico II Gonzaga c’è assisa la moglie, Barbara Hohenzollern di Brandeburgo, marchesa di Mantova. L’acconciatura dei capelli permette alla donna la fronte alta, come indicava la moda dell’epoca.

    Tra i due coniugi c’è una bambina, Paola Gonzaga, che regge in mano una mela e la offre alla madre. Mantegna dipinse la fanciulla con una coroncina tra i capelli e di fianco al fratellino Ludovico (che in età adulta fu nominato vescovo di Mantova).
    Fu l’ultimogenita nata quando la marchesa Barbara aveva 41 anni. La ragazza nel 1478, a soli 15 anni, fu concessa in sposa al conte Leonardo di Gorizia. Paola morì nel 1497 senza aver avuto figli maschi.

    Dietro la marchesa Barbara di Brandeburgo c'è il figlio Rodolfo e vicino sua sorella Barbarina: è la ragazza che in piedi dietro la madre, sembra voltarsi verso il richiamo di qualcuno che non si vede. E’ la bella di famiglia. Sposò il barbuto Eberardo V di Württemberg. Anche lei, come Paola, non ebbe figli maschi.

    Alle spalle di Barbarina c’è la presunta nutrice: indossa una fascia sotto la cuffia; ha lo sguardo verso il basso;

    Davanti la fanciulla e a fianco della marchesa si vede la nana “Lucia”, una dama di compagnia, l’unica che guarda verso lo spettatore. Anche lei con una cuffietta in testa. Il piccolo abito la fa somigliare ad una bambola.



    Fu il prof. Rodolfo Signorini, storico dell’arte, a proporre Lucia come nome della nana, identificandola con una delle accompagnatrici di Barbarina Gonzaga nel suo viaggio verso il Wuttenberg nel 1474 per sposare Eberardo I.

    Dietro Ludovico II e la moglie Barbara ci sono un gruppo di cortigiani, altri sono sulla destra che salgono le scale mentre uno le scende.
    Ultima modifica di doxa; 15-06-2023 alle 12:17

  3. #3
    OT
    dopo...."100 rampini" senza dimenticare il lambrusco mantovano
    (o la sera prima)

  4. #4
    @ doxa
    Altrettante opere le trovi a palazzo "Te" sempre a Mantova. Affreschi in ogni sala.
    Nella prima foto che hai postato c'è il lago di mezzo. Dire che ci sono stato 500 volte a pesca è poco.
    Mantova è una cittadina splendida.
    (poi c'è anche il lambrusco, la "sbrisolona", i tortelli con la zucca, le salamelle mantovane... ecc. ecc. ecc. )

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