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Risultati da 91 a 105 di 110

Discussione: Paesaggi

  1. #91
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Fiammetta, l'hai fatta di nuovo fuori dal vaso. Non puoi permetterti di insultare gli altri utenti. Men che meno puoi pensare di imporre le tue verità come incontrovertibili. Dunque, ti fai un giretto di qualche giorno, così rifletti un po' sull'approcciarti al prossimo pacificamente.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  2. #92
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    Grazie Dark Lady per il tuo intervento e grazie a tutti voi per l’incoraggiamento e il sostegno morale.

  3. #93
    Posh&Rebel L'avatar di efua
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  4. #94
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    Grazie anche a te Efua.

    Conosci i telefilm polizieschi della serie “Law & Order - Unità speciale” ?
    La detective “Olivia Benson” è interpretata dall’attrice statunitense Mariska Hargitay. Ebbene immagino la tua figura fisica identica a lei…


    Mariska Hargitay nel 2011

    Invece, forse, tu hai il viso ovale e il corpo più snello...

    Per farmi perdonare ti dedico un interessante dipinto riguardante ancora le spigolatrici nel paesaggio, realizzato dal pittore francese Jean-François Millet (1814 – 1875).


    Jean-François Millet, Le spigolatrici, olio su tela, 1857, Museo d'Orsay, Parigi

    In primo piano tre donne del proletariato rurale sono intente alla raccolta delle spighe di grano rimaste sul terreno dopo la mietitura. Nel cielo con nuvole bianche vola uno stormo di uccelli (in alto sulla destra).

    Sul fondo, a sinistra, due pagliai: vicino al primo pagliaio c’è un uomo a cavallo; un altro uomo è sul carro carico di steli di grano trainato da due cavalli; numerosi contadini (indossano abiti prevalente bianchi) sono dediti alla mietitura, controllati dal fattore (massaro) su un cavallo col manto nero; verso l’orizzonte abitazioni, magazzini e alberi.

    Questo quadro è considerato un capolavoro del “realismo” o “verismo”: movimento pittorico e letterario sviluppato dagli anni ’40 del XIX secolo anche in Italia.

    Il realismo tentava di cogliere la realtà sociale, senza allegorie. E Millet, figlio di poveri contadini, nella vita agreste ebbe la sua ispirazione artistica. Nel febbraio del 1851 scrisse: “… Ciò che di più allegro conosco è questa calma, questo silenzio di cui si gioisce così intimamente all'interno del bosco o sui campi arati. Mi direte che questo discorso è molto da sognatore, di un sogno triste, anche se certo dolcissimo [...] ma è lì, secondo me, che si trova la vera umanità, la grande poesia”.

    Questo pittore dipinse con vicinanza affettiva la vita dei contadini, dei pastori, dei taglialegna, la loro faticosa quotidianità dall’alba al tramonto, la loro non voluta austerità, il senso religioso della vita e del lavoro.

    “Perché mai – scrisse – il lavoro di un piantatore di patate o di un piantatore di fagioli dovrebbe essere meno interessante o meno nobile di qualsiasi altra attività? Si dovrebbe riconoscere che la nobiltà o la bassezza risiedono nel modo in cui tali cose vengono comprese o rappresentate, non nelle cose in sé”.

    I soggetti più ricorrenti della sua pittura: la famiglia e la figura della donna rappresentata nella propria abitazione, mentre spazza la casa, inforna il pane, rammenda un vestito alla luce di una lampada, fila la lana, prepara il burro, si pettina accanto a una finestra, imbocca i figli piccoli.

    Millet presentò il lavoro delle madri come forma di amorevole servizio e non come faticoso dovere. Alcune volte nei suoi dipinti ci sono madri che insegnano ai propri bambini a leggere o a lavorare. Compito della donna non è solo occuparsi della cura del corpo ma educare. Spesso collocò una madre con il bimbo in braccio accanto al compagno che innesta un albero o aggiusta un attrezzo.

    La raffigurazione del lavoro rurale e la religiosità nella vita domestica diedero a Millet l’apprezzamento del pubblico. Furono soprattutto gli americani ad amare il suo talento: infatti gran parte delle sue opere si trovano oggi in musei e collezioni degli Stati Uniti.
    Ultima modifica di doxa; 22-07-2023 alle 20:24

  5. #95
    @ doxa
    In ritardo, aggiungo il ben noto aforisma di Courteline: "Passare per idiota agli occhi di un imbecille è una voluttà da fine gourmet."
    ....ed aggiungerei:
    "Corbezzoli (), ma cosa ci fai alle donne?...Fiammette, Albionicampopisane, Tizianesche zorrone, Regine pluristagionali, "Mule" carsiche folleggianti...e forse pure Rachele sotto spoglie conesche...
    L'oscuro fascino del pennello d'artista che stravince perfino sul bumblesco caloresiculoetneo

  6. #96
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    Gentile Carlino grazie per la tua solidarietà.

    In cambio offro alla tua vista un altro famoso dipinto del pittore francese Jean-François Millet.



    Jean-François Millet, Angelus, olio su tela, 1858 – 1859, Museo d’Orsay, Parigi

    “Angelus” è una preghiera. Veniva (viene ?) recitata tre volte al giorno (alba, mezzogiorno, tramonto). Ancora la ricordo, perché quando ero adolescente, la domenica mattina frequentavo la parrocchia anche per giocare a pallacanestro con gli amici nel campetto della chiesa.

    Quando mancava 5 minuti a mezzogiorno, don Egidio ci faceva smettere di giocare, dovevamo attendere il suono delle campane delle ore 12, e subito dopo dovevamo recitare la preghiera dell’Angelus intercalata da varie Ave Maria.

    Ancora mi ricordo l’incipit: “Angelus Dòmini nuntiàvit Mariæ et concépit de Spiritu Sancto"” (= “L’angelo di Signore” ha annunciato a Maria…. Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo”).

    Questa preghiera invita i fedeli a pregare in ricordo dell’incarnazione del Figlio di Dio. Ed è ciò che stanno facendo i due contadini raffigurati nel dipinto al suono delle campane della chiesa (accennata sullo sfondo, nel Comune di Chailly-en-Bière, nel Cantone di Fontainebleau): hanno sospeso la raccolta delle patate per pregare, col capo chino e le mani giunte raccolte verso il petto.

    Accanto all’uomo c’è il forcone conficcato nel terreno, nella parte destra della donna si vede la carriola con dentro i sacchi pieni, invece vicino al suo piede sinistro c’è il cesto di vimini con le vivande.

    Millet sembra aver dato monumentalità ai due contadini in preghiera durante il tramonto. In alto a destra si vede lo stormo di uccelli in volo.

    Per questa opera l'artista trasse ispirazione da un ricordo infantile in Normandia.

    Egli nel 1865 scrisse: “L'Angelus è un quadro che ho dipinto ricordando i tempi in cui lavoravamo nei campi e mia nonna, ogni volta che sentiva il rintocco della campana, ci faceva smettere per recitare l'angelus in memoria dei poveri defunti”.

    Il suo scopo non era quello di esaltare un momento religioso (egli non era un praticante), ma di illustrare con la pittura una delle fasi che segnano periodicamente lo scorrere della vita agreste.

    Nel 1910 quest'opera entrò a far parte delle collezioni del museo del Louvre. Fu sfregiato da un folle nel 1932.

    Nel 1986 il dipinto fu trasferito nel museo d'Orsay, dov'è tuttora esposto.
    Ultima modifica di doxa; 22-07-2023 alle 20:55

  7. #97
    tenchiù!*
    *scusa, ma il mio sanscrito é un po' arrugginito, l'aramaico non é il mio forte e per l'hittita sono sgrammaticatissimo

  8. #98
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    Doxa è sempre piacevole leggerti, come ho già detto tempo fa per le immagini di pittura e di scultura e le spiegazioni che proponi magistralmente.

  9. #99
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    Grazie Doxa per il post che mi hai dedicato
    Ho molto apprezzato la scelta del quadro, ne riconosco le immagini, le sensazioni e le parole
    Anche per l’accostamento all’attrice che non conoscevo
    Abbiamo colori simili, in quanto entrambe more
    Conoscevo Millet quasi solo di nome
    Grazie per avermi dato lo spunto per approfondirne la conoscenza
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  10. #100
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Favoloso il dipinto della preghiera che interrompe il lavoro quotidiano, Doxa! Se vogliamo, è ciò che sottintende all' ora et labora benedettino....
    amate i vostri nemici

  11. #101
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    Fratel Cono, sono contento che gradisci i dipinti che propongo.

    Sono anche lieto che nel fine settimana indossi il clergyman, perché lo meriti “ad honorem” e per “honoris causa”: l’apostolato, ma ci devi far sapere dove eserciti questa funzione. Dobbiamo immaginarti mentre gridi alla folla: “sinite parvulos venire ad me”, debbo catechizzarli.

    Ogni venerdì ci lasci e riappari il lunedì mattina. Vai nella tua “casa al mare” o quella che hai nella montagna toscana, in questi giorni ben ventilata e priva di umidità ? Presumo che per il proselitismo vai in una contrada in “alto loco”, perché siete più vicini al Signore.

    Per la tua pazienza nel sopportare le mie scherzose digressioni dal tema ti dedico “L’Angelus” disegnato da Vincent van Gogh.


    Vincent van Gogh, L’Angelus, disegno a matita, acquerello e gessetto, 1880, Museo Kröller-Müller, Otterlo (frazione del Comune di Ede, Olanda).


    Veduta parziale di Otterlo

    Nel 1880 van Gogh si dedicò al tema della vita in campagna e realizzò questa copia (reinterpretata in modo personale) del noto dipinto di Millet. Ne parla in una lettera indirizzata al fratello Theo: “Millet è padre, Millet. . . consulente e mentore in tutto per giovani artisti,”.

    Van Gogh ammirava e studiava anche le opere di Rembrandt e Johannes Vermeer, ma i dipinti di Jean-François Millet lo influenzarono molto, in particolare l’Angelus. Questo quadro fu riferimento iconografico anche per altri noti artisti, come Salvador Dalì, che gli dedicò il suo libro titolato: ”Il mito tragico dell’Angelus di Millet”.

    In una pagina c’è scritto: “Nel giugno 1932 si presenta d'improvviso al mio spirito, senza che alcun ricordo recente né associazione cosciente possa darne un'immediata spiegazione, l'immagine dell'Angelus di Millet. Tale immagine costituisce una rappresentazione visiva nettissima e a colori. È pressoché istantanea e non dà seguito ad altre immagini. Ne sono grandemente impressionato, grandemente turbato, poiché, nonostante che nella mia visione di tale immagine tutto corrisponda esattamente alle riproduzioni del quadro da me conosciute, essa mi appare nondimeno assolutamente modificata e carica di una tale intenzionalità latente che l''Angelus di Millet diventa d'improvviso per me l'opera pittorica più inquietante, più enigmatica, più densa, più ricca di pensieri inconsci che sia mai esistita”.

  12. #102
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    Citazione Originariamente Scritto da efua Visualizza Messaggio
    Caro Doxa non ti impressionare
    Per il trattamento Fiammetta-Lilia ci passai pure io
    Ma fregatene e stai con noi
    E' vero il Trattamento Lilia-Fiammetta é ora in tutte le profumerie,
    e' per le smagliature, lo facemmo mia madre e io, mamma con quelle
    gambe bellissime fino a prima di morire, era davvero bella per i 4 anni di fame durante la guerra
    che per altri 30 anni rimase magra ed evanescente come la Elvira di Scarface, Briane de Palma
    diceva che la voleva magrissima ed evanescente e lei tirava avanti con Marlboro e succo di po
    modoro, mia madre tirava avanti a digiuno sotto le bombe. Michelle Pfeiffer era talmente bella che
    10 anni dopo la volle Scorsese per l'Eta' dell'innocenza, con sir Daniel Day-Lewis con quegli occhi verdissimi che ha.
    Abbiamo fatto l'impiastro per le smagliature, manco io le ho, e ti vengono delle gambe che manco Elvira di Scarface ce l'ha mai avute.

  13. #103
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Fratel Cono, sono contento che gradisci i dipinti che propongo.

    Sono anche lieto che nel fine settimana indossi il clergyman, perché lo meriti “ad honorem” e per “honoris causa”: l’apostolato, ma ci devi far sapere dove eserciti questa funzione. Dobbiamo immaginarti mentre gridi alla folla: “sinite parvulos venire ad me”, debbo catechizzarli.

    Ogni venerdì ci lasci e riappari il lunedì mattina. Vai nella tua “casa al mare” o quella che hai nella montagna toscana, in questi giorni ben ventilata e priva di umidità ? Presumo che per il proselitismo vai in una contrada in “alto loco”, perché siete più vicini al Signore.

    Per la tua pazienza nel sopportare le mie scherzose digressioni dal tema ti dedico “L’Angelus” disegnato da Vincent van Gogh.
    Ma grazie, bellissimo!!!
    Ti ripeto che sono un laico, sposato, padre di 5 figli e nonno di un nipotino. Vado via il venerdì e riappaio il lunedì per rispettare il giorno di festa ("...e il settimo si riposo'")
    amate i vostri nemici

  14. #104
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    Buondì conogelato, dai una dimostrazione cosa vuol dire essere cristiano con la C maiuscola, se eri un sacerdote facevi parte della schiera di Don Milani, Don Gallo, del Cardinale Carlo Maria Martini, Padre Ernesto Balducci e altri che merierebbero essere citati, contrariamente di cardinali he vivono in Vaticano in attici lussuosi di centinaia di metri quadrati, alti prelati che si sono dedicati alla alta finanza gestendo somme ingenti di denaro alquanto discutibile, o di sacerdoti avidi e lussuriosi che contribuiscono a fare allontanare diversi fedeli, salvo alcuni pseudo fedeli compiacenti. Lasciamelo dire da un materialista darwiniano.

  15. #105
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    Nell’Angelus dipinto da Millet (post n. 96) sono raffigurati i due contadini nel momento della preghiera, indicata dal suono delle campane nella chiesa di Chailly-en-Bière. Questo villaggio è vicino a Barbizon, località nei pressi della foresta di Fontainebleu, circa 60 km a sud di Parigi.

    Nel XIX secolo I villaggi di Chailly-en-Bière, Bourron-Marlotte e Barbizon, ospitarono comunità di artisti, diversi per temperamento artistico e stile. Essi volevano stare a contatto della natura, lontano dalla capitale. Successivamente alcuni di essi confluirono nella famosa corrente pittorica dell’Impressionismo.

    Tra il 1830 e il 1870 a Barbizon fu attiva una famosa scuola di pittura paesaggistica en plein air, nota come “corrente pittorica paesaggista del realismo”. Gli artisti sperimentarono lo studio dal vero.

    Millet, per primo, introdusse nel paesaggio la raffigurazione di personaggi dediti ai lavori agricoli. Egli abitò in questo villaggio dal 1849 al 1875, anno della sua morte.

    La Scuola pittorica di Barbizon ebbe anche un ruolo importante per la protezione e conservazione della natura. Infatti nel 1848 i “Barbisonniers” riuscirono a far tutelare la “Riserva artistica del foresta di Fontainebleu”, minacciata dal progetto di disboscamento.


    La foresta di Fontainebleau nei pressi di Barbizon: non più villaggio ottocentesco quando gli artisti si mescolavano a poveri contadini, boscaioli e allevatori di bestiame. E’ diventato un paese con ville; sulla rue Grande, la strada principale, ci sono gallerie d’arte, piccoli musei, residenze di artisti, ristoranti e bar affollati di parigini che nel fine settimana amano fare la cosiddetta “gita fuori porta”.


    Castello di Fountainebleau

    Testimonia le epoche e i gusti dei sovrani che lo hanno abitato ed è anche associato a importanti eventi storici come l'abrogazione dell'Editto di Nantes nel 1685 e l'abdicazione di Napoleone I nel 1814.

    L’origine del toponimo deriva da una fontana (oggi situata nel Jardin Anglais), intorno alla quale fu costruito un padiglione di caccia. Fu poi il re di Francia Francesco I (sul trono dal 1515 al 1547) a trasformare il padiglione di caccia nel magnifico palazzo che possiamo ammirare tuttora, lievemente modificato dagli interventi dei successivi monarchi.

    La residenza fu gradita sia da Napoleone I Bonaparte, che nelle sue memorie non esitò a descriverlo come la "vraie demeure des rois, maison des siècles" (vera dimora dei re, la casa dei secoli), sia da Napoleone III, suo assiduo frequentatore.

    Con le sue 1500 stanze, è uno dei castelli più belli e meglio arredati di tutta la Francia.

    Dalla scalinata a ferro di cavallo che orna la facciata principale del palazzo, nel 1814 Napoleone I, in procinto di partire per l'esilio, tenne un commovente discorso di addio.


    Scalinata a ferro di cavallo

    Diversamente dalla gran parte delle città francesi costruite intorno ad una chiesa, a Fontainebleau le case sono costruite nelle vicinanze del castello, che ha condizionato la forma urbanistica ed architettonica del paese.
    Ultima modifica di doxa; 26-07-2023 alle 14:01

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