Originariamente Scritto da
Rachele Giacobi
Mi dispiace non essere stata chiara riguardo ciò che penso sulla Bibbia .Ci riprovo.
La Bibbia è il libro sacro del popolo ebraico che i cristiani hanno acquisito in quanto Cristo era ebreo.
I libri della Bibbia sono stati scritti secondo le credenze,la simbologia e le idee religiose di questo popolo per raccontare l’origine del mondo e di seguito la storia del popolo d’Israele.
Il concetto di Dio è quello di un Dio unico ma è un Dio severo,geloso,vendicatore,più giudice che misericordioso.
La creazione in sei giorni(che potrebbero corrispondere alle ere geologiche),il riposo di Dio,la disubbidienza dell’uomo,la cacciata,il sentirsi nudo da parte dell’uomo fanno parte della simbologia del Dio del vecchio testamento.
La mancata conoscenza dei popoli africani fa parte delle conoscenze ebraiche che comprendevano la Mesopotamia e l’Egitto.
I cristiani devono riconsiderare la Bibbia alla luce del nuovo testamento.
Gesù ci presenta un Dio misericordioso che cerca di aiutare l’uomo che VUOLE farsi aiutare.
Alla luce di questa prospettiva ritengo che quella dell’uomo sia stata una fuga dall’Eden non una cacciata,una fuga dettata dal sentirsi abbastanza forte ed indipendente da poter stare senza Dio.
L’uscita dall’Eden è una responsabilità umana e le conseguenze sono frutto della responsabilità umana non del desiderio vendicativo di Dio.
Il nuovo testamento richiede una certa elasticità di giudizio nella lettura dell’antico.
Il sabato in onore del “riposo” di Dio(considerando che Dio non ha bisogno di riposare) è diventato con Gesù il nuovo sabato fatto per l’uomo perché si riposi e si crei uno spazio per la preghiera e per onorare Dio.
Gesù stesso afferma che molte leggi di Mosè sono state fatte per la durezza di cuore del suo popolo.
L’antico testamento implica una moralità passiva(proibizioni.)Nel nuovo c’è una moralità attiva(fare,operare).
Gli stessi comandamenti sono passivi(non fare questo,non fare quell’altro)mentre Gesù incitava a fare(aiutare,perdonare,mettersi in gioco per sé e per gli altri).
Quello che volevo dire è che la Bibbia dovrebbe essere letta non come un testo statico che al giorno d’0oggi può dire poco e suscitare critiche ma come un testo che può essere adattato alle modifiche del pensiero religioso umano e per i cristiani alla luce del pensiero di Cristo altrimenti risulta un testo fantastico e niente più.