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Discussione: Questo è l'Inizio della Fine

  1. #1081
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    La radice della violenza è il peccato: l'incapacità dell' uomo di amare l'Altro in quanto tale. E che cos'è, se non il Perdono, l'elemento che spezza la catena dell' odio?
    per me, è la legge, che incarna il sentimento condiviso della giustizia, del fermarsi di fronte alla libertà altrui:

    il perdono è un sentimento privato, qualcosa che presuppone un torto; ma se tu ed io abbiamo idee diverse, nessuno deve perdonare l'altro e rinunciare alla sua libertà di pensarla allo stesso modo:

    Non solo fra Uomo e Donna, ma anche fra i popoli! Altro che conservazione, amico Axe. Altro che autodeterminazione. C'è molto molto di più nel Perdono.
    nemmeno per idea !
    per te c'è "di più";
    ma qui il problema è enunciare alla società un valore di riferimento rispetto al giusto e ingiusto, bene e male;

    se Gina soffre nell'unione con Pino, ha o no il suo inalienabile diritto a sciogliere unilateralmente quell'unione ? sì o no ?

    se tu, papa, mi dici - legittimamente, sia chiaro - che lo scioglimento è "male" secondo la volontà di Dio, stai offrendo a Pino un'argomentazione morale forte per opporsi a quella libertà di Gina di autodeterminarsi, e le stai dicendo che è "bene" che lei si rassegni a soffrire, perché questo è ciò che vuole Dio;

    ripeto: il papa deve poter dire quello che gli pare;
    però, il caveat di questa cosa è che se dice "perdonatevi" - nel contesto di tutta la Dottrina - in una società in cui in effetti ogni due o tre giorni questa oppressione diffusa e intrinseca alla morale tradizionale sfocia in un femminicidio, la sua autorevolezza morale viene meno per il sentimento diffuso;

    ripeto: il perdono non è una risposta, perché è un sentimento privato, modulabile discrezionalmente dalle persone, laddove invece è necessario un valore pubblico condiviso, e cioè:
    se una persona ti dice "basta, non voglio più", quella è legge e bisogna farsene una ragione, qualunque sia la religione e la dottrina;

    bada: io non ti sto dicendo che il papa dovrebbe abdicare sulla nozione del matrimonio come sacramento; giustamente, da suo punto di vista, non vuole; ma questo ha un prezzo, così come lo ha la pretesa di un imam che tu non beva il tuo vov perché questo sarebbe cià che vuole Dio;

    il prezzo è che tu, quello, non lo caghi nemmen col Guttalax, perché pensi: ma perché mai Dio dovrebbe censurare il mio vov ?

    e così pensano quasi tutti, uomini e donne: ma perché mai dovrei trascinare una relazione oppressiva, per me e per l'altro; perché mai Dio dovrebbe volere la sofferenza dove la coscienza non avverte un motivo di giustificato sacrificio ?

    la Chiesa cattolica non è un partito politico, che va valutato nelle sue correnti, più o meno aperte o conservatrici, è un'entità che si presenta come portatrice di valori assoluti, divini, nella società; e su quelli si deve esporre;
    se mi dice che la libertà della persona deve abdicare di fronte a quel sacramento, io e la società diciamo no, anche perché non vediamo alcuna giustizia divina in questo, a prescindere dalla legge;

    il punto è che se chiami in causa Dio, poi devi essere molto convincente; se non lo sei, quel sacro che evochi ti si ritorce contro e diventi effettivamente un partito politico, un'agenzia di interessi di gruppo o classe, un taxi su cui si sale fino a destinazione, per poi scendere e dimenticare la chiacchierata col tassista.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #1082
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Te parti da un assurdo: identifichi i femminicidi col Matrimonio! Eppure tantissimi maturano dentro unioni di fatto, accompagnamenti provvisori e altri legami di varia natura....
    Io ti parlo invece della forza dirompente del Perdono, che sta alla base del Matrimonio cristiano. Non si tratta come dici te di rinunciare a sé stessi Axe, di annullarsi, di reprimersi....
    Si tratta di accogliersi! Per ciò che si è. Non per ciò che vorremmo che l'Altro fosse.
    Esistono milioni di Matrimoni felici, dove i partners si amano, si accolgono e si perdonano ogni giorno: ma ahimè non fanno notizia, non fanno audience, non stimolano approfondimenti, indagini, dossier, edizioni speciali come i femminicidi.
    Perché siamo circondati da guerre, conflitti, lotte, minacce. A livello internazionale e dentro il tessuto sociale e i rapporti di genere? Proprio perché si è rinunciato al Perdono, all' Amore, alle Ragioni dell' Altro.
    Ciechi e sordi ai fosforescenti segnali di pericolo, l'umanità sta precipitando nel baratro, non rendendosi conto che prima dei diritti individuali, prima dell' io, prima dell' edonismo e del narcisismo spinto all' eccesso.... c'è il DOVERE di amare. Il sentirsi COMUNITÀ.
    amate i vostri nemici

  3. #1083
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Te parti da un assurdo: identifichi i femminicidi col Matrimonio! Eppure tantissimi maturano dentro unioni di fatto, accompagnamenti provvisori e altri legami di varia natura....
    o non sai leggere, o fai finta di non capire; io ho scritto un cosa semplicissima:

    se un papa dice che lasciarsi è "male" e restare insieme "bene" e per volontà divina, facilmente chi vuol trattenere l'altro contro la sua volontà si sente nel giusto; c'è poco da ragionare;

    Io ti parlo invece della forza dirompente del Perdono, che sta alla base del Matrimonio cristiano. Non si tratta come dici te di rinunciare a sé stessi Axe, di annullarsi, di reprimersi....
    Si tratta di accogliersi! Per ciò che si è. Non per ciò che vorremmo che l'Altro fosse.
    esatto;
    ma se l'altro, per come è, ti rende infelice al punto che lo vuoi lasciare, se non lo fai ti sacrifichi; anche questa è logica, elementare;
    Esistono milioni di Matrimoni felici, dove i partners si amano, si accolgono e si perdonano ogni giorno: ma ahimè non fanno notizia
    beh, ovvio, non creano problemi; ti stupisci ?

    non rendendosi conto che prima dei diritti individuali, prima dell' io, prima dell' edonismo e del narcisismo spinto all' eccesso.... c'è il DOVERE di amare. Il sentirsi COMUNITÀ.
    appunto, lo vedi ? questa è la vostra nozione di "libertà", diversa dal sentire comune:
    il limite ai diritti individuali lo stabilisce la legge, in ragione dei diritti altrui;

    qui tu addirittura postuli un dovere di amare, che non si capisce come imponi, se di dovere si tratta;

    resta che, gratta gratta, confermi questa estraneità all'idea che l'individuo abbia il diritto di autodeterminarsi nella misura in cui questo non impedisce il corrispondente diritto altrui;
    per me non è un problema; ma è ovvio che la sensibilità comune, vista la cronaca, ha oramai introiettato perfettamente la nozione dell'iniquità del matrimonio indissolubile, e quindi ne rifiuta il fondamento;

    ripeto: invocare "Dio" senza essere convincenti fa crollare il pavimento sotto i piedi: chi vuoi che ti dia retta sul divieto al sesso pre-matrimoniale, alla contraccezione, al divorzio ? se io dico che Dio tifa per la Juve e la Ferrari, che credibilità posso avere ?
    c'� del lardo in Garfagnana

  4. #1084
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Due sposi aperti alla Vita, che stanno insieme da sempre, che non si chiudono nel loro guscio ma fanno vita attiva nella comunità, secondo te sono credibili o no? Guarda che ce ne sono tantissime di Famiglie così! Mettere Dio al centro di tutto non solo è possibile, ma diventa modello, via d'uscita per questa società che ha smarrito Valori, Ideali e grandi Speranze. Non si "invoca" dunque Dio: Lo si mostra! È molto diverso.
    amate i vostri nemici

  5. #1085
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    Due sposi aperti alla Vita, che stanno insieme da sempre, che non si chiudono nel loro guscio ma fanno vita attiva nella comunità, secondo te sono credibili o no?
    se comunicano gioia, probabilmente sì;
    ma significa che si sono presi bene e stanno bene;
    il problema si presenta solo se questo non avviene, e ci puoi far poco; perché le persone cambiano; magari, quando devono sedurre e piacere mostrano un lato, e solo dopo rivelano la loro vera natura; che può pure non essere colpevole, ma solo inadeguata;

    Guarda che ce ne sono tantissime di Famiglie così! Mettere Dio al centro di tutto non solo è possibile, ma diventa modello, via d'uscita per questa società che ha smarrito Valori, Ideali e grandi Speranze. Non si "invoca" dunque Dio: Lo si mostra! È molto diverso.
    oh, se credi...

    io ti ho solo fatto presente che questa idea di famiglia è palesemente inadeguata e respinta dalla società e dal sentimento comune, perché modellata in un modo che al più poteva essere quello rurale di un secolo fa;
    e i fatti testimoniano proprio questo, a parte le derive patologiche;

    in Occidente - l'Occidente cristiano, eh... - nessuna donna più si concepisce come il fusibile della famiglia, destinata ai ruoli carismatici che enuncia la Chiesa;
    perciò, col divieto della contraccezione e l'indissolubilità del matrimonio sente puzza di fregatura lontano 5 km;

    possibile, è possibile tutto; ma, sei fossi musulmano e ti mostrassi che è possibile fare a meno del vov, questo sarebbe sicuramente "vero"; ma tu, legittimamente, potresti ribattere: "sì, ma a me che me ne importa ? perché mai Dio dovrebbe volere che io rinunci al bicchierino di vov ?"

    ci saranno pure le coppie che dici tu, ma se una persona soffre e trova mortificante e inadeguata la sua vita, difficilmente penserà che Dio possa volere questo, a vantaggio di un partner prepotente o inadeguato;

    il musulmano dovrebbe convincerti del valore sociale di non bere il vov, non della sua personale gratificazione; e la cosa avrebbe un senso se la gente girasse ubriaca e si menasse per strada; allora sì che l'esortazione a non bere alcolici avrebbe un senso sociale pregiato;

    e il nostro problema sociale è che una gran quantità di uomini, evidentemente, non viene educata a rispettare il diritto - per me e per la legge inalienabile - dell'individuo a dire: "basta";
    e il problema per la Chiesa è che continua a fornire una giustificazione sacra - il sacramento, appunto - a chi è incapace di conformarsi a quel diritto, che viene diseducato, addirittura in nome di Dio;

    tu sei consapevole del fatto che la gente non si sposa più e quasi non fa più figli; ma ti aggrappi a quella dottrina che, al limite, poteva andar bene per dei rurali di un secolo fa, ma non per le persone di oggi;
    e, siccome la storia non retrocede, serve una nuova idea, agibile, di famiglia e di relazione, che includa la libertà e la natura umana in modo armonioso, le circostanze della vita, ecc...
    e persino i papi stanno in mezzo al guado:
    la dottrina prescrive anche la castità in caso di separazione; ma poi, il papa - il papa, non io - dice: "ma che volete che dica a una donna con tre figli che incontra un brav'uomo..?", che tradotto per i più tonti, è: se una si separa, non si può pretendere che soffra tutta la vita e si precluda altro, di rifarsi una vita;

    la castità pre-matrimoniale aveva un senso quando la gente si sposava a 15 anni; era buon senso, vietava la pedofilia; ma suggerire questo oggi è un sabotaggio alla famiglia feconda; significa prescrivere a giovani inesperti di vincolarsi al primo che passa, e anche la persona occidentale più retriva capisce perfettamente che è un'assurdità; ha ancora senso ? boh ?!
    i risultati li vedi da te....
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #1086
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Appunto, che risultati ci sono, Axe? Cosa ci dice la REALTÀ? Che a fronte di tanti pretesi diritti....le persone sono sole, sono infelici, passano da un' avventura a un'altra senza trovare pace, perennemente insoddisfatte, perennemente sole e tristi, alla fine. Costituendo una società sempre più vecchia, con pochi giovani, con denatalità spinta all'estremo....
    È una bella società, secondo te? Libera, emancipata, moderna? Aver relegato Dio ai margini del vivere civile, ha prodotto Felicità?
    "Dai frutti si riconosce l'albero...."
    amate i vostri nemici

  7. #1087
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    Dai Cono, su fai il "bravo". Anche quando Dio era in auge, l'infelicità era diffusa.

    Lo so a te Dio ti ha locupletato perciò il tuo interesse è unidirezionale.

  8. #1088
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Parlo da semplice cittadino, non da religioso: c'è un'infelicità diffusa, quasi endemica al nostro vivere civile. Individualismo e mancanza di Perdono ci hanno rinchiuso all'angolo e non riusciamo a venirne fuori...
    amate i vostri nemici

  9. #1089
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Appunto, che risultati ci sono, Axe? Cosa ci dice la REALTÀ? Che a fronte di tanti pretesi diritti....le persone sono sole, sono infelici, passano da un' avventura a un'altra senza trovare pace, perennemente insoddisfatte, perennemente sole e tristi, alla fine. Costituendo una società sempre più vecchia, con pochi giovani, con denatalità spinta all'estremo....
    È una bella società, secondo te? Libera, emancipata, moderna? Aver relegato Dio ai margini del vivere civile, ha prodotto Felicità?
    "Dai frutti si riconosce l'albero...."
    sai che è curiosa questa tua argomentazione dei "frutti" ?
    ora, secondo te, di chi sarebbero figli - frutti - questi "infelici" che indichi, se non di tradizionalissime famiglie, come quelle da cui proveniamo, più o meno, tu ed io ?

    se questi hanno optato per la solitudine o le rotture, o relazioni meno impegnate, verosimilmente è proprio perché hanno constatato la crisi di quel modello di famiglia in cui sono cresciuti;

    ma pensa ad una delle tue figlie - la coniugo al femminile, perché il problema sociale diffuso è dei maschi - che crescono in una società in cui al 22 del mese si registrano 8 femminicidi, e chissà quante altre violenze, abusi, ricatti e infelicità stanno sotto la punta emersa di questo iceberg;

    ora, immagina che un'amica confidi a tua figlia che il suo uomo/marito/fidanzato abbia comportamenti abusivi, minacciosi, ricattatori o la trascuri; secondo te, tua figlia le consiglia di tenere duro e soffrire - in nome di quella dottrina che tu le avrai trasmesso - o di prendere le distanze e cautelarsi di fronte ad un potenziale violento, o addirittura femminicida ?

    i "frutti"... intanto, la storia e la cronaca ci dimostrano che credere in Dio non è affatto garanzia di virtù; anzi, spesso lo è di fanatismo;

    poi, se io mi trovo di fronte ad uno che dice di essere credente in una delle tre religioni abramitiche, al 90 % posso essere sicuro che sul piano sociale quello propende per un assetto tradizionalista della società, in cui le donne sono soggette al potere maschile;

    girala come ti pare, ma questo è; e questo è il motivo per cui in Occidente osservi un progressivo allontanamento da quel modello di relazioni; perché anche al maschio mediamente educato e civile fa abbastanza schifo il ruolo di capo-famiglia e carceriere, oppressore;

    per quanto tu voglia abbellire il messaggio, la generazione dei tuoi figli lo decodifica nei termini della realtà in cui vive, e lo rifiuta;

    guarda che io non sto censurando l'una o l'altra cosa; uno può legittimamente credere in buona fede che l'idea tradizionale di famiglia sia preferibile; ma, una volta che ci si rende conto del fossato che si produce in termini di comprensione col mondo reale e dei propri stessi figli, ha senso tenere un punto che in perfetta buona fede quelli non trovano ragionevole e condivisibile ?

    magari ha un senso per un papa, che deve governare una chiesa che include i latino-americani rurali e gli africani; ma a Empoli ti vai davvero a rintanare in una catacomba; oeh, poi se piace a te....
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #1090
    La fede cristiana non è un’adesione ad un fatto compiuto da accettare o meno,è una speranza,è un “come la realtà umana dovrebbe essere”,non come è.
    La fede cristiana è proiettata verso un desiderio:quello di un essere umano in grado di rispettare se stesso e il prossimo,che non vuole quindi prevalere sull’altro(nel matrimonio,nel lavoro.)
    L’atteggiamento del cristiano è l’impegno a realizzare nel suo piccolo i propri ideali anche senza risultati immediati.
    Alzarsi e camminare verso la meta che si desidera anche in mezzo alle difficoltà quotidiane è l’imput del cristianesimo.

    Chiaramente ci sono validi ideali in campo civile,ideali di giustizia,di benessere collettivo,di parità economica,sessuale,di attenzione per il clima,gli animali ecc.
    Purtroppo anche questi ideali vengono disattesi ma ciò non impedisce al bravo cittadino di tentare di perseguirli per quanto gli è possibile magari fidandosi di una forza politica o di associazioni ecc.

    Il Cristo non ha realizzato un mondo migliore ma lo ha creato in potenza in modo che l’uomo stesso lo potesse realizzare Cristo ha dato la speranza di una possibile realizzazione di un mondo migliore e la garanzia della sua collaborazione.
    Il cittadino opta per un divorzio che ponga fine alle sofferenze di una coppia;il cristiano spera che possa esistere un amore che tenga unite due persone che non desiderino separarsi. Certo è più facile la prima opzione ma se si spera nella seconda si è ad un livello più alto.
    Il cittadino opta per una interruzione di una gravidanza che può portare sofferenza e disagio e ciò è socialmente giusto:ad estremi mali estremi rimedi.
    Il cristiano spera che una gravidanza sia motivo di gioia per una nuova vita e che quindi non ci siano violenze,difficoltà economiche o altro.
    Il ragionamento del cittadino è:ad estremi mali estremi rimedi,quello del cristiano:non procurare mali.
    Il pensiero cristiano può sembrare estremamente idealista ma se pensiamo a quali disagi l’essere umano arriva per alcuni ideali non è proprio una follia sperare e agire per il bene.

    Le imposizioni delle chiese sono un altro discorso e sono tutte sbagliate proprio perché sono imposizioni. Non dovrebbero interferire nel mondo civile proprio a testimonianza del fatto che l’uomo è libero delle sue scelte.

  11. #1091
    Opinionista L'avatar di Vega
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    E con questi esempi del cavolo, rigirati per far passare bene il cristiano, cosa speri di ottenere? Non la vedi l'ingenuità (e le cazzate) in quello che scrivi?
    Abbi pazienza, per uno scrivi di un rapporto di coppia che fa soffrire, per l'altro di due che non voglono separarsi. Mi pare ci sia differenza fra i due casi per voler fare dei distinguo fra il cristiano ed il "comune mortale", il cittadino come lo chiami tu, no?
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  12. #1092
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    La fede cristiana non è un’adesione ad un fatto compiuto da accettare o meno,è una speranza,è un “come la realtà umana dovrebbe essere”,non come è.
    La fede cristiana è proiettata verso un desiderio:quello di un essere umano in grado di rispettare se stesso e il prossimo,che non vuole quindi prevalere sull’altro(nel matrimonio,nel lavoro.)
    L’atteggiamento del cristiano è l’impegno a realizzare nel suo piccolo i propri ideali anche senza risultati immediati.
    Alzarsi e camminare verso la meta che si desidera anche in mezzo alle difficoltà quotidiane è l’imput del cristianesimo.

    Chiaramente ci sono validi ideali in campo civile,ideali di giustizia,di benessere collettivo,di parità economica,sessuale,di attenzione per il clima,gli animali ecc.
    Purtroppo anche questi ideali vengono disattesi ma ciò non impedisce al bravo cittadino di tentare di perseguirli per quanto gli è possibile magari fidandosi di una forza politica o di associazioni ecc.

    Il Cristo non ha realizzato un mondo migliore ma lo ha creato in potenza in modo che l’uomo stesso lo potesse realizzare Cristo ha dato la speranza di una possibile realizzazione di un mondo migliore e la garanzia della sua collaborazione.
    Il cittadino opta per un divorzio che ponga fine alle sofferenze di una coppia;il cristiano spera che possa esistere un amore che tenga unite due persone che non desiderino separarsi. Certo è più facile la prima opzione ma se si spera nella seconda si è ad un livello più alto.
    Il cittadino opta per una interruzione di una gravidanza che può portare sofferenza e disagio e ciò è socialmente giusto:ad estremi mali estremi rimedi.
    Il cristiano spera che una gravidanza sia motivo di gioia per una nuova vita e che quindi non ci siano violenze,difficoltà economiche o altro.
    Il ragionamento del cittadino è:ad estremi mali estremi rimedi,quello del cristiano:non procurare mali.
    Il pensiero cristiano può sembrare estremamente idealista ma se pensiamo a quali disagi l’essere umano arriva per alcuni ideali non è proprio una follia sperare e agire per il bene.
    Ciao, bentornata! Io....ehm...io credo che vorrei abbracciarti in questo momento: ti sento sorella. Mia sorella in Cristo
    amate i vostri nemici

  13. #1093
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    sai che è curiosa questa tua argomentazione dei "frutti" ?
    ora, secondo te, di chi sarebbero figli - frutti - questi "infelici" che indichi, se non di tradizionalissime famiglie, come quelle da cui proveniamo, più o meno, tu ed io ?

    se questi hanno optato per la solitudine o le rotture, o relazioni meno impegnate, verosimilmente è proprio perché hanno constatato la crisi di quel modello di famiglia in cui sono cresciuti;

    ma pensa ad una delle tue figlie - la coniugo al femminile, perché il problema sociale diffuso è dei maschi - che crescono in una società in cui al 22 del mese si registrano 8 femminicidi, e chissà quante altre violenze, abusi, ricatti e infelicità stanno sotto la punta emersa di questo iceberg;

    ora, immagina che un'amica confidi a tua figlia che il suo uomo/marito/fidanzato abbia comportamenti abusivi, minacciosi, ricattatori o la trascuri; secondo te, tua figlia le consiglia di tenere duro e soffrire - in nome di quella dottrina che tu le avrai trasmesso - o di prendere le distanze e cautelarsi di fronte ad un potenziale violento, o addirittura femminicida ?

    i "frutti"... intanto, la storia e la cronaca ci dimostrano che credere in Dio non è affatto garanzia di virtù; anzi, spesso lo è di fanatismo;

    poi, se io mi trovo di fronte ad uno che dice di essere credente in una delle tre religioni abramitiche, al 90 % posso essere sicuro che sul piano sociale quello propende per un assetto tradizionalista della società, in cui le donne sono soggette al potere maschile;

    girala come ti pare, ma questo è; e questo è il motivo per cui in Occidente osservi un progressivo allontanamento da quel modello di relazioni; perché anche al maschio mediamente educato e civile fa abbastanza schifo il ruolo di capo-famiglia e carceriere, oppressore;

    per quanto tu voglia abbellire il messaggio, la generazione dei tuoi figli lo decodifica nei termini della realtà in cui vive, e lo rifiuta;

    guarda che io non sto censurando l'una o l'altra cosa; uno può legittimamente credere in buona fede che l'idea tradizionale di famiglia sia preferibile; ma, una volta che ci si rende conto del fossato che si produce in termini di comprensione col mondo reale e dei propri stessi figli, ha senso tenere un punto che in perfetta buona fede quelli non trovano ragionevole e condivisibile ?

    magari ha un senso per un papa, che deve governare una chiesa che include i latino-americani rurali e gli africani; ma a Empoli ti vai davvero a rintanare in una catacomba; oeh, poi se piace a te....
    Ahahahahaha ti assicuro che facciamo una vita normalissima, usciamo e respiriamo all' aria aperta
    La Fede cresce e si ha per attrazione, Axe. Non per proselitismo: uno può vedere una Famiglia aperta alla Vita, con cinque figli, coi coniugi che stanno insieme da trent'anni e più, che vivono il loro credere in Dio mettendo a base del loro Matrimonio la Parola di Dio (il perdono, il rispetto reciproco, l'accoglienza, la condivisione eccetera) ed esserne attratto. Un altro può vedere la medesima Famiglia e definirla tradizionalista e arretrata. Sta nell' ordine delle cose. Come ha meravigliosamente detto Rachele, il credente non fa niente di speciale. È come una lampadina in una stanza buia. "Voi siete la luce del mondo". Ma il mondo può scegliere di rimanere nelle tenebre. E questo da sempre.
    amate i vostri nemici

  14. #1094
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da Rachele Giacobi Visualizza Messaggio
    La fede cristiana non è un’adesione ad un fatto compiuto da accettare o meno,è una speranza,è un “come la realtà umana dovrebbe essere”,non come è.
    La fede cristiana è proiettata verso un desiderio:quello di un essere umano in grado di rispettare se stesso e il prossimo,che non vuole quindi prevalere sull’altro(nel matrimonio,nel lavoro.)
    ...
    Le imposizioni delle chiese sono un altro discorso e sono tutte sbagliate proprio perché sono imposizioni. Non dovrebbero interferire nel mondo civile proprio a testimonianza del fatto che l’uomo è libero delle sue scelte.
    questa è una tua personale opinione, pure condivisibile;
    ma la realtà dei fatti è un'altra;

    le entità religiose di derivazione testamentaria si adoperano - legittimamente, sia chiaro - nella società per far valere i propri valori in modalità politica; cioè, esattamente come imposizione anche a chi non li condivide, e questo è un fatto;

    tanto per fare un esempio, 700mila persone al Circo massimo, contro le unioni civili; cioè, non per esortare i fedeli ad un comportamento virtuoso, ma per impedire a chi non condivide l'acquisizione di un proprio diritto ad autodeterminarsi;

    se io dico che sono "comunista", posso anche in buona fede pensarmi democratico, ma solo se ho frainteso il senso del costrutto ideologico, come esso opera nella realtà;
    nella realtà - ora, va beh, è il passato... - i comunisti erano organizzati in partiti - equivalenti di chiese - che perseguivano un determinato ordinamento sociale, lesivo dei diritti dell'individuo; pertanto, la diffidenza nei confronti di quei partiti è perfettamente legittima da parte di chi non condivide quelle limitazioni;

    per me, l'analogia non delegittima certamente la Dottrina della Chiesa e le opinioni di chi vi aderisce o la trova sensata;

    però non posso evitare la constatazione per cui sostenere che il divorzio è "male" e "contrario alla volontà di Dio", in effetti fornisce un'argomentazione morale forte nella circostanza reale in cui un uomo si oppone al desiderio della donna di lasciarlo e rifarsi una vita, cosa peraltro pure limitata alla castità, per la stessa dottrina;

    poi, sempre nella realtà, succede che la punta dell'iceberg risulta in un femminicidio ogni tre giorni, e chissà quante altre violenze, minacce e ricatti che restano sommersi;
    pertanto, devo necessariamente pormi la questione di quale messaggio educativo la Dottrina della Chiesa riguardo al diritto delle persone di auto-determinarsi, che per me è sacro, come lo è il sacramento del matrimonio per un cattolico;

    e il problema è proprio questo; cioè, che quando il corpo dei fedeli si oppone, per esempio, al diritto degli omosessuali ad una vita famigliare riconosciuta, va contro un mio valore sacro e non negoziabile, e senza che questo mio valore in nulla infici la libertà di quei fedeli;
    non so se afferri il punto, l'asimmetria....
    c'� del lardo in Garfagnana

  15. #1095
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Ahahahahaha ti assicuro che facciamo una vita normalissima, usciamo e respiriamo all' aria aperta
    La Fede cresce e si ha per attrazione, Axe. Non per proselitismo: uno può vedere una Famiglia aperta alla Vita, con cinque figli, coi coniugi che stanno insieme da trent'anni e più, che vivono il loro credere in Dio mettendo a base del loro Matrimonio la Parola di Dio (il perdono, il rispetto reciproco, l'accoglienza, la condivisione eccetera) ed esserne attratto. Un altro può vedere la medesima Famiglia e definirla tradizionalista e arretrata. Sta nell' ordine delle cose. Come ha meravigliosamente detto Rachele, il credente non fa niente di speciale. È come una lampadina in una stanza buia. "Voi siete la luce del mondo". Ma il mondo può scegliere di rimanere nelle tenebre. E questo da sempre.
    benissimo;
    però, evidentemente, come tu stesso noti, quel modello di famiglia non ha capacità di attrarre, se gli stessi figli di quelle famiglie lo rifiutano;
    se quelli avessero esperienza di una felicità, certamente propenderebbero ad emularlo, no ?

    i tuoi figli e figlie certamente sono amatissimi, e voi siete sicuramente delle brave persone; ma probabilmente le tue figlie femmine non vogliono fare proprio la stessa vita di Cona; magari vogliono studiare, lavorare, avere una loro indipendenza economica e libertà di auto-determinarsi;

    il che, inevitabilmente cozza in via di principio coi dettami della dottrina religiosa che teoricamente si osserva in famiglia;

    ora, nella mia modesta opinione, se si invoca come sacro un principio - cioè, gli si attribuisce un valore non-negoziabile - quella sacralità deve essere sentita inequivocabilmente nel senso di essere inderogabile;

    se nella società di oggi sostieni il divieto di rapporti pre-matrimoniali e della contraccezione, quando mediamente ci si sposa, se ciò avvien, a 30 anni, cosa credi penseranno i tuoi figli di quel valore sacro ?
    non li conosco, e magari lo condividono; però il 99,9% delle persone educate in quel modo considera quei precetti come qualcosa di estraneo ad un autentico sentimento del sacro, e le conseguenze le vedi tu stesso;

    per me non è un problema; il guaio è che manca un contributo davvero utile per stabilire nuove regole di etica della relazione, ed è questo che determina l'ingestibilità della crisi;
    se si vogliono famiglie e figli, non si possono educare i giovani all'idea di famiglia di un secolo fa, perché è come mandare sulla Futa con una Ferrari dei neo-patentati che hanno guidato solo una Punto nel parcheggio vuoto dello stadio, se va bene, o dato solo l'esame di teoria;

    da' retta, ché parlo per esperienza e senza nessun pregiudizio anti-religioso.
    c'� del lardo in Garfagnana

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