Caro fratel Cono,
assolvimi dal mio peccato, a volte, involontariamente, ho sbagliato scambiando o mischiando cristianesimo e cristianità.
Cristianesimo: religione monoteista derivata dal giudaismo nel I secolo della nostra era. E’ nata dall’annuncio e testimonianza del kerygma: incarnazione, vita, morte e risurrezione di Gesù = Dio.
Dal cristianesimo Gesù è considerato il messia (il Cristo) promesso da Dio al popolo d’Israele.
Cristianità: si ispira e si fonda sul cristianesimo.
Come realtà socio-politica la cristianità cominciò ufficialmente nel IV secolo dall'incontro dell'impero romano con il cristianesimo, dando origine alla società cristiana.
La parola cristianità indica il modo in cui, in un determinato periodo storico, si presenta concretamente la religione cristiana come fenomeno sociale e come insieme di strutture e istituzioni.
Nell'Europa occidentale l'unica forma compiuta di cristianità fu quella medievale, di tipo teocratico, che si consolidò progressivamente con la cristianizzazione dell’impero romano e dei popoli “barbari”, fino alla sua crisi con la Riforma protestante. In questo periodo storico, che a grandi linee coincide con il cosiddetto Medioevo ci fu la micidiale sovrapposizione tra Chiesa e regno (o Stato), religione e politica, autorità religiosa e potere civile.
Lo “stato di cristianità” si dissolse con la Riforma protestante e le conseguenti guerre di religione, quando l'obbedienza alla “Santa sede” non fu più il fattore unificante dell'Europa.
La cristianità comincio a diffondersi dopo l’editto di Serdica (attuale Sofia, capitale della Bulgaria) emesso il 30 aprile del 311 dal primus augustus Galerio a nome dei tetrarchi che governavano l’impero romano.
Poi ci fu il “rescriptum principis”, un rescritto (un chiarimento) da parte dell’imperatore. Fu un rescritto di tolleranza, come risposta data ad un quesito, ma erroneamente noto come “editto di Milano” o “editto di Costantino e Licinio”, i due augusti dell’impero romano (Costantino per l’Occidente e Licinio per l’Oriente). Fu firmato dai due nel febbraio – marzo del 313 a Mediolanum (= Milano) e promulgato il 13 giugno dello stesso anno, in vista di una politica religiosa comune alle due parti dell'impero. Il rescritto fu firmato in Occidente in quanto il senior augustus era Costantino.
Il guaio grosso lo fece Flavio Teodosio, ultimo imperatore dell’impero romano prima della separazione tra “Pars occidentalis” e “Pars Orientalis”.
Questo imperatore nel 380 con l’editto di Tessalonica fece del cristianesimo l’unica religione ammessa e resa obbligatoria in tutto l’impero, perciò fu detto “Teodosio il Grande” dagli scrittori cristiani e considerato santo dalle Chiese orientali.
Con l’editto di Tessalonica cominciarono le persecuzioni dei cristiani contro i pagani e contro coloro che non si volevano convertire. Ti è chiara Cono la “bontà” dei cristiani dell’epoca ?
Non basta. Nel 476 ci fu la caduta dell’Impero Romano d’Occidente. Il periodo successivo alla deposizione di Romolo Augusto (era un bambino, perciò detto “augustolo”) ci furono le invasioni dei cosiddetti “barbari” e l’instaurazione di nuovi regni, detti “romano-germanici”. E la Chiesa cattolica (e la cultura cristiana) ebbe strada libera per il connubio tra politica e religione, tra trono e altare. Poi per l'Inquisizione e altre nefandezze.
Che la cristianità scompaia non è un problema. A te deve interessare solo la sopravvivenza del cristianesimo, della religione cristiana
Ultima modifica di doxa; 24-07-2023 alle 20:51