Ucciso con un punteruolo, che gli ha spaccato il cuore, poi fatto a pezzi, con mani e testa tagliati, infilato in una valigia e gettato in mare. Sembra la trama di un film di Kubrick, invece è successo davvero, pochi giorni fa, a Chiavari, in Liguria, a un ragazzo egiziano di 19 anni.
Il motivo dell'efferato delitto emerge però in queste ore, così come il nome dei presunti colpevoli: il titolare e un dipendente del negozio dove il 19enne lavorava, perché "voleva lasciare il negozio".
Un gesto folle, per motivazioni futili, per il quale mi sorge spontanea una domanda: cosa fa scattare una reazione così spropositata ad una azione di fatto banale come lasciare un lavoro?