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Discussione: Fratel Cono e l'eremitaggio

  1. #1
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    Fratel Cono e l'eremitaggio

    Fratel Cono, insalutato ospite dal forum, per la settimana di Ferragosto ha scelto “un posto deve stare finalmente tranquillo” (parole sue)

    Ma quale luogo ha scelto per avere il coraggio di rimanere lontano da Vega per alcuni giorni ? L'eremo montano !

    L’Italia è un paese ideale per gli eremiti, anche se non paragonabile agli esordi “gloriosi” tra il III e IV secolo in Egitto, Siria e Palestina.

    La dorsale appenninica della nostra nazione, dalla Liguria alla Calabria, offre possibilità di scelta per “vivere alcuni giorni in solitudine e in preghiera”, lontano dal turismo di massa.

    Cono è “assetato di silenzio”. Il suo primo ricordo di anacoreta temporaneo lo colloca sul monte Vallassa, lungo la via che da Pavia conduce a Varzi, località famosa per il suo tipico salame di suino, molto gradito da fratel Cono, enogastronomo impenitente, che preferisce “consumare” in solitudine nelle piccole e rocciose grotte d’arenaria. In una di queste, nel III sec. d. C. alloggiò l’eremita cristiano Ponzo. Non poté godere a lungo la pace nella sua dimora cavernicola. La fama di santità e qualche miracolo di troppo attirarono pellegrini dai paesi vicini, sino a quando fu decapitato dai pagani.

    La disgrazia degli eremiti sembra essere quella di non poter stare tranquilli, nonostante le migliori intenzioni. Intorno a loro s’affollano fedeli invocanti grazie, discepoli in cerca di un maestro.

    Quindi l’eremitaggio è un antidoto contro la solitudine e un modo per fare proseliti.

    Se quest’anno avete intenzione di rendere omaggio a Cono nel suo eremo dovete recarvi nei massicci montani Morrone-Maiella. Perché ha scelto questi monti ?

    Per seguire le orme del papa “che fece per viltade il gran rifiuto” (Inf. III, 60), il pontefice Celestino V: nacque tra il 1209 e il 1215 e morì il 19 maggio 1296.

    Pietro Angeleri (o Angelerio, detto Pietro da Morrone) era riuscito a vivere da eremita fino all’età di 80 anni. Ma nel 1294, dopo 27 mesi di un lungo e inutile conclave, il collegio dei cardinali, riunito a Perugia, fece confluire i voti su di lui, e sappiamo come andò a finire…

    Nel nostro tempo un aspirante eremita ha difficoltà nella scelta della dimora-spelonca: anzitutto deve essere iscritto all’albo professionale (Cono è il vice presidente di questa associazione), non basta, deve avere la partita Iva, con reddito e spese da documentare: l’affluenza e l’accoglienza dei devoti pellegrini è faticosa ma ben retribuita dalle volontarie offerte in euro e dollari. Ciò comporta per lui moduli da compilare e la collaborazione di almeno un commercialista.

    In Italia sono circa 200 gli eremiti riconosciuti da un vescovo o da un ordine religioso. Fratel Cono ha l’approvazione del vescovo di Empoli.

    Ogni anno gli anacoreti s’incontrano nel loro convegno nazionale in note località turistiche. Alloggiano in alberghi di lusso con piscine ed amanti.

    Ultima modifica di doxa; 13-08-2023 alle 21:54

  2. #2
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Ma non andava in Versilia? Forse dopo la parte di sollazzo al mare della vacanza va a pentirsi nell'eremo?
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  3. #3
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    Ho sbagliato ad aver inserito questo topic in “religione e spiritualità”: non ha nulla di religioso, soltanto scherzoso. Ma siamo nella settimana di Ferragosto e come pausa ludica ci può stare.

    Gentile Vega, in Versilia Cono non avendo te come interlocutrice e contestatrice ha tentato di fare proselitismo sulla spiaggia, ma dopo il primo giorno il suo ombrellone è rimasto isolato e lui ha cominciato a gridare verso la folla: “Vox clamantis: In deserto parate viam Domini” (= Voce di uno che grida: Preparate nel deserto la via del Signore); si riferisce alla voce di Dio che gli parla.

    I suoi familiari inutilmente hanno tentato di farlo smettere. Afflitto, ma non domato, silenziosamente si "allocava" sulla sedia a sdraio, poi indossava gli occhiali da sole per non far vedere il suo sguardo peccaminoso verso le donne che camminavano sulla battigia, dando loro i voti. Sua moglie pensava che dormisse, invece…, lottava per dominare la propria concupiscenza.

    L’ultimo giorno, prima di lasciare la spiaggia della Versilia per recarsi in uno degli eremi celestiniani sui monti della Maiella, ha sentenziato: “Terribilis est locus iste !”.

    Questa settimana è nella spelonca montana sia per contemplare il cielo, in particolare la sera, sia per meditare sulle sue colpe. Riceve gli erranti e, a pagamento, consola gli afflitti; sono tanti che dalle spiagge dell’Adriatico centrale “ascendono” i tortuosi sentieri per essere da lui ricevuti, dopo lauto compenso da porgere “brevi manu” alle sue segretarie.

    A fine giornata invita gli oranti a recitare l’inno cristiano “Te Deum laudamus”.

    Infine, con superbia luciferina si accomiata dal volgo per ritirarsi con le “segretarie” nel luogo penitenziale, dove l’attende la prelibata cena preparata da un noto chef.


    Eremo di San Bartolomeo in Legio

    Ultima modifica di doxa; 14-08-2023 alle 10:01

  4. #4
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    Perché questo topic ?

    E’ stato un “moto spontaneo dell’animo”, motivato dall’improvvisa assenza dell’amico Cono dal forum. Dopo tre giorni non ho resistito alla sua mancanza e gli sto dedicando questo thread per tenerlo presente tra noi.

    E finalmente posso dialogare anche con Vega, approfittando dell’assenza del mahatma Cono, il venerabile. Quando è presente nel forum diventa possessivo, vuol con lei un esclusivo rapporto simbiotico, causato dalla “sindrome di Stoccolma”: più Vega lo “strapazza” più lui ha sospiri d’amore verso l’aguzzina. Lo so che quando tornerà tra noi mi farà una scenata di gelosia. Ma ne vale la pena !

    Domani, Ferragosto, Cono (con il suo seguito) si sposterà in un altro eremo celestiniano, quello della Madonna dell’Altare, nel territorio di Palena, a pochi chilometri da Roccaraso e Rivisondoli.
    L’eremo è sul Monte Porrara, a 1278 metri di quota. Venne costruito dai Celestini nel XIV secolo per tramandare la memoria della prima residenza eremitica di Pietro da Morrone, successivamente Papa Celestino V. Qui visse, per tre anni, in una piccola e bassa grotta, visitabile.


    Eremo "Madonna dell'Altare"

    Dall’eremo, sul massiccio montano della Maiella, si vede un tratto della costa adriatica, verso Rocca San Giovanni e l’abbazia di San Giovanni in Venere. Questo complesso monastico è su una collina, a 107 metri s.l.m., in posizione panoramica, domina la costa da Ortona a Vasto e la vallata del fiume Sangro, che proviene da Pescasseroli ed ha la foce nell’Adriatico.


    Abbazia di San Giovanni in Venere







    La basilica è il convento furono costruiti sui resti del tempio pagano dedicato a Venere Conciliatrice.

    Fu abbazia benedettina. Oggi è gestita dai Padri Paolotti.

    Nel sotterraneo dell'Abbazia è ubicata la cosiddetta “fonte di Venere”, fontana di epoca romana dove, secondo una tradizione ancora viva fino agli anni ’50 dello scorso secolo, le donne che desideravano concepire un figlio vi si recavano per attingere e bere l'acqua.

    Durante la pavimentazione della piazza antistante l'abbazia è stata rinvenuta una necropoli italica del V sec. a. C..





    Veduta parziale del chiostro

  5. #5
    Simpaticissimo 3d e accurato come sempre.
    Complimenti a Doxa

  6. #6
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    Grazie Kanyu. Allora continuo la surreale narrazione dell’estiva saga di fratel Cono.

    Poco fa mi ha telefonato dall’eremo per dirmi: “Eremita si ma con il telefono cellulare. Mi serve per tenermi continuamente in contatto con chi crede in me e con le mie ‘piccole fans’, che hanno dai 50 agli 80 anni.

    Anche se sono in montagna, mi sembra di respirare l’olezzo del litorale della Versilia, di avere la sabbia sotto le dita, e sono felice. Il temporaneo eremitaggio, la solitudine mi serve come ‘dieta per l’anima’.

    Spesso ho bisogno di allontanarmi dal forum per emergere dal groviglio delle parole e respirare in riva al mare o in cima alle montagne. Un proverbio orientale afferma: ‘cosa c’è di più ovvio dell’aria ? Guai, però, a non respirarla’.

    Anche le componenti esteriori del creato, come il paesaggio, il gorgoglio del ruscello, la brezza estiva, sono per me una antidoto contro l’ansia.

    Ho l'esigenza di fare delle soste, di guardare i colori di un’alba o di un tramonto, ho la necessità di contemplare e ammirare la natura, perciò ora sono qui nell’eremo montano, e penso a quanto scrisse lo scrittore e aforista inglese Gilbert Keith Chesterton (1874 – 1936): ‘Il mondo non perirà per mancanza di meraviglie ma per la perdita della meraviglia’.

    Fra poche ore, all'alba, raggiungerò un altro luogo celestiniano del XIII secolo: l’eremo di Sant’Onofrio al Morrone. E’ a 620 metri di quota sull’omonimo monte che domina la Valle Peligna o Conca di Sulmona".


    “Peligna”: il suo nome deriva dal latino “pelagius” e questo dal greco “pelagios”, da “pelagos” (= mare). Infatti nel Pleistocene la valle era occupata da un lago che occupava una superficie di circa 100 km quadrati. La barriera di roccia che ostruiva l’uscita dell’acqua verso l’Adriatico attraverso le “Gole di Popoli” nei secoli fu erosa dal fiume Aterno-Pescara e dal collasso dello sbarramento. L’acqua lacustre defluì verso il mare e il lago scomparve.

    E Peligni (dal latino Paeligni) era il nome degli italici stanziati nel bacino centrale del fiume Aterno-Pescara: la Valle Peligna.

    Corfinium (nel territorio dell'attuale Corfinio) era la loro “capitale”, attraversata dalla via Valeria (proseguimento della via Tiburtina) fino al mare.

    Con la Lex Julia (90 a. C.) Corfinium fu trasformata in municipio romano.


    Tornando al nostro amico Cono, prima di ascendere nell'eremo di Sant'Onofrio visiterà a valle l'Abbazia di Santo Spirito al Morrone



    Abbazia celestiniana di Santo Spirito al Morrone, in località Badia, a circa 5 km da Sulmona. Il complesso monastico è circondato da torri di avvistamento e difensive a base quadrata. La chiesa all’interno è del XVIII secolo. Il monastero ha 3 grandi cortili e due piccoli.
    Questa abbazia fu costruita nel XIII secolo per volere di Pietro da Morrone (papa Celestino V) nel luogo dove c’era una cappella rurale, dedicata a Santa Maria del Morrone. Nel 1268 iniziò la costruzione della nuova chiesa e complesso monastico, dedicato allo Spirito Santo.
    Nel XVI secolo il complesso venne restaurato ed ampliato e nel 1596 fu dotato di un campanile a pianta quadrata, con finestre bifore sui quattro lati nella parte sommitale e un coronamento a cuspide piramidale. Danni ingenti derivarono dal terremoto del 1706, a seguito del quale furono effettuate ricostruzioni e ampliamenti fino al 1730, come documenta la data visibile sull’orologio della chiesa.



    Eremo di Sant’Onofrio al Morrone, del XIII secolo. E’ raggiungibile tramite uno scosceso sentiero ma di facile percorribilità. E’ un’oasi di pace e di spiritualità. Anche qui c’è la grotta-rifugio dell’eremita Pietro da Morrone.

    Questo eremo sovrasta i resti del tempio italico dedicato ad Ercole Curino.



    area archeologica con i resti murari del IV sec. a. C. del tempio di culto italico dedicato a Ercole Curino, sulle pendici del monte Morrone Fino al 1957 si presumeva che quei resti fossero della domus del poeta Ovidio, nato a Sulmona nel 43 a.C. e morto in esilio a Tomis, sulla costa del Mar Nero, nel 17 d.C..



    in primo piano i resti del tempio di Ercole Curino; in alto, l'eremo di Sant'Onofrio

    Giunto in Abruzzo tra il 1239 ed il 1241, Pietro si stabilì sulle pendici del Monte Morrone, in una grotta, facendovi successivamente edificare una chiesetta dal nome "Santa Maria in Ruta" o "in Gruttis".

    Svolse attività di proselitismo, che causò l’affollamento di fedeli e di aspiranti discepoli in cerca di un maestro, perciò il luogo, divenuto inadeguato per la meditazione ascetica, lo costrinse a trasferirsi sui monti del massiccio della Maiella, dove fondò l’eremo di Santo Spirito.
    Comunque erano frequenti i suoi ritorni sul monte Morrone, dove dispose la costruzione dell’eremo in un luogo scosceso e di difficile accesso.


    La grotta celestiniana; la scritta all'ingresso dell'antro: "sit gratia digna precanti" = "sia concessa la grazia a chi prega".. La frase intera è: "Sit pax intranti, sit gratia digna precanti": “Sia data la pace a chi entra, sia concessa la grazia a chi prega”. E' presente in numerose chiese.
    Ultima modifica di doxa; 16-08-2023 alle 14:05

  7. #7
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    Altri eremi celestiniani ci sono sui monti del Morrone – Maiella ma per fratel Cono è giunto il giorno del ritorno in Toscana. Li visiterà il prossimo anno.

    Con altri compagni di fede e di escursioni da Sulmona va a L’Aquila attraversando l’altopiano di Navelli. In questo paese, noto per la coltivazione del croco sativum, acquistano lo zafferano, poi raggiungono il capoluogo per visitare la basilica di Santa Maria di Collemaggio e la chiesa di San Bernardino.


    L'Aquila, Basilica di Santa Maria di Collemaggio, sull’omonimo colle. Nell'ampio prato antistante la chiesa iniziava il regio tratturo L’Aquila Foggia, detto anche “tratturo del Re” o “tratturo magno”, di 244 km, il più lungo fra i tratturi italiani.


    mappa dei principali tratturi tra Abruzzo, Molise e Puglia. Evidenziato con la linea rossa il regio tratturo L'Aquila-Foggia.



    La basilica di Santa Maria di Collemaggio è caratterizzata dal doppio colore bianco e rosa del marmo di Genzano di Sassa (paese vicino L’Aquila). La facciata ha la tipica struttura quadrata come altre chiese dell’aquilano. Sul prospetto c’è il rosone centrale e altri due laterali più piccoli.

    Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone, qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294.
    Dal 1327 ospita le spoglie del pontefice, attualmente conservate all'interno del monumento funebre a lui dedicato, realizzato nel 1517 da Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio.




    Dal Collemaggio poi Fratel Cono raggiunge il vicino quartiere di Santa Maria, dove c'è la basilica dedicata a San Bernardino. Venne costruita, con l'adiacente convento, fra il 1454 e il 1472 in onore di san Bernardino da Siena, le cui spoglie sono custodite all'interno, nel mausoleo dedicato a questo santo, e realizzato da Silvestro dell'Aquila.


    L’Aquila, prospetto della Basilica di San Bernardino.

    La facciata rinascimentale fu progetta nel 1525 dall’architetto, pittore e scultore Nicola Filotesio, detto Cola dell’Amatrice.


    Monumento funebre di San Bernardino da Siena, costruito dal 1489 al 1504. Fu realizzato dall’architetto e scultore aquilano Silvestro di Giacomo (1450 circa – 1504), seguace di Donatello e Andrea Bregno.

    Anche per me è giunto il momento del commiato da questo topic. Concludo con un bel saluto a Cono:

    "Noli timere, vir desideriorum; pax tibi, confortare et esto robustus" (= "Non temere, uomo prediletto; pace a te, riprendi forza”) … dopo il lungo cammino immaginato che ti ho fatto percorrere
    Ultima modifica di doxa; 17-08-2023 alle 14:11

  8. #8
    Per riprender le forze...un piattone di maccheroni alla chitarra fatti in casa, col sugo di agnello....


    Splendida escursione ferragostana

  9. #9
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    Cono è a La Verna e dorme qui:

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  10. #10
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  11. #11
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Cono è a La Verna e dorme qui:
    see....credete voi.....

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  12. #12
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    Cono sta unendo l'utile al dilettevole!
    Ultima modifica di Vega; 17-08-2023 alle 14:47
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  13. #13
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  14. #14
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    Carlino ha scritto
    un piattone di maccheroni alla chitarra fatti in casa, col sugo di agnello....
    Perché no? Ma in autunno. Per mangiarli insieme, sarai mio ospite in un noto ristorante di Sulmona ! Ha un bel centro storico.

    Vega ha scritto
    Cono è a La Verna e dorme qui
    Ma è velocissimo ! Stamane stava a L’Aquila ed già arrivato in Toscana. A me ha detto che andava a piedi, percorrendo i sentieri che usavano i pellegrini. Mi ha anche fatto vedere le sue pedule da escursione, invece… I francescani della Verna son venuti a prelevarlo con una Mercedes e in circa due ore son giunti nell’aretino. In questa settimana è importante la presenza di Cono nel santuario: è l'influencer di riferimento (come Chiara Ferragni) per attirare turisti nel “sacro loco”.

    Ovviamente la sera trascorre molto tempo in allegra compagnia nella spa di un noto albergo di Arezzo. Gradisce i percorsi in acqua calda e fredda, poi essere massaggiato da delicate mani femminili, sempre con sottofondo musicale erotico, come “Je t’aime… moi non plus” di Jane Birkin e Serge Gainsbourg, oppure “Touch myself” dei Divinis”, “Closer”, dei Nine Inch Nails, ecc..

    Ultima modifica di doxa; 17-08-2023 alle 20:30

  15. #15
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    Brava Vega ! la foto che hai "postato" è uno scoop. Sei riuscita a scovare la spiaggia della Versilia frequentata dalle suore e da fratel Cono, con la funzione di "direttore spirituale" delle consorelle




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