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Risultati da 1 a 15 di 22

Discussione: Ancora e sempre applausi

  1. #1

    Ancora e sempre applausi

    Immagino che ancora una volta, ci saranno solenni funerali, discorsi di circostanza col volto grave, dichiarazioni solenni con sguardo fiero e mascella volitiva, forse (se ci scappa il ponticello) una manifestazione/scioperuccio in fronteunito. E gli immancabili applausi ai feretri.
    Applausi....applausi....applausi. E foto telefoninicoselfiosmartofoniche, manco a dirlo. Dal tetto di qualche macchina, magari.
    Quindi, svolta l'incombenza, si pensa ad altro. Fino al prossimo "Inaccettabile blablablablabla...". Speriamo non la settimana prossima che ho da fare.
    Si, parlo di morti sul lavoro. Che poi, alla fin fine....tuttosommato é colpa loro. Si deve stare attenti, no? Stare sui binari é pericoloso e lo sanno tutti.
    E per colpa loro, programmi seri di persone importantissime andati a monte, seccature con qualche ispettore del lavoro (che ha dovuto interrompere, magari, ferie o pennichella)...si, é vero, fa odiens (che é sempre buona cosa)....ma che seccatura. Stessero attenti e imparassero a lavorare....
    E' la realtà, bebi. Adeguati RdC e convinciti.
    E invece no. Non mi convinco.
    Il Responsabile deve essere punito, ed in maniera esemplare. Bistrattare la Sicurezza sul lavoro deve costare carissimo e senza sconti.
    Chi é?
    Il Dirigente/direttore più alto in grado della società coinvolta. Una o più: tutte e tutti.
    E' lui, il soggetto obbligato della sicurezza per il personale che lavora sotto la sua responsabilità.
    Si, parlo di quello seduto nella poltrona di pelle umana di fantozziana memoria, non del microcapetto della squadra decimata dal treno.
    Persone sono morte: quindi non ha fatto tutto quello che era in suo potere e dovere di fare.
    L'incidente é sempre il risultato, quasi ineluttabile, di una catena di inadempienze, errori, incompetenza.....cialtroneria.
    E le cause (e quindi responsabilità e colpe) partono dall'alto: Quel'era la "Politica di sicurezza" (richiesta dalla Legge dello Stato)?...certo...ecco "La carta blablabla"...Ma quella é buona, forse, per bassi scopi volgari ed innominabili. Quali sono stati gli obbiettivi, i programmi, i mezzi messi a disposizione, le azioni di controllo e verifica, i riconoscimenti e le sanzioni dopo i controlli?
    Altro che il cartello "safetisecuritifirste" messo qua e là (e coperto di polvere e ragnatele)...
    ...si la smetto...
    Tanto, che scrivo a fà?
    Dei morti sul lavoro non frega niente a nessuno.
    Da oggi, per parlarne, la cifra limite deve essere >5 (in una botta). Di meno, non fa odiens e quindi non si devono sprecare applausi.
    Finché non finiranno in galera (seria) Amministratori e Dirigenti e non ci saranno sanzioni di centinaia e centinaia di milioni (senza sconti) per le Società, nulla cambierà.
    Gli applausi ai feretri fanno odiens e so' aggratisse
    Ultima modifica di restodelcarlino; 07-09-2023 alle 09:19 Motivo: precisazioni e ortosintassi

  2. #2
    condivido.
    Bambol utente of the decade

  3. #3
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Già.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Poveri ragazzi! Ennesime vittime di questa economia senza etica e morale, dove il profitto è l'unico totem al quale prostrarsi e rendere culto.
    amate i vostri nemici

  5. #5
    Quando chiami un'impresa per riparare il tetto con le tegole sconnesse, tu, Conogelato, cosa fai per la sicurezza di chi lavora per te sul tuo "impianto"?
    Non: cosa "devono" fare o "bisognerebbe" fare... ma cosa f-a-i
    La domanda é provocatoria, urbi et orbi; quindi la risposta non é necessaria.
    Ultima modifica di restodelcarlino; 07-09-2023 alle 09:24

  6. #6
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Da un po' di tempo è venuta fuori la "Stop work policy" sul lavoro, lo stoppare attività lavorative o correggerle laddove si riscontra una mancata sicurezza, anche un qualunque lavoratore che magari non segue il personale delle ditte di manutenzione ecc...o nei cantieri o altra attività e non ha specifiche competenze in materia di sicurezza, potrebbe segnalare una certa situazione.
    Bisognerebbe anche non essere sprovveduti con le ditte o con chi viene a fare lavori alla casa.
    Per grossi lavori come il rifacimento di tetto e facciata c'è la figura responsabile.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  7. #7
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Da un po' di tempo è venuta fuori la "Stop work policy" sul lavoro, lo stoppare attività lavorative o correggerle laddove si riscontra una mancata sicurezza, anche un qualunque lavoratore che magari non segue il personale delle ditte di manutenzione ecc...o nei cantieri o altra attività e non ha specifiche competenze in materia di sicurezza, potrebbe segnalare una certa situazione.
    Bisognerebbe anche non essere sprovveduti con le ditte o con chi viene a fare lavori alla casa.
    Per grossi lavori come il rifacimento di tetto e facciata c'è la figura responsabile.
    Qualunque lavoratore è tenuto a segnalare il rischio e il potenziale, eventualmente ad interrompere l'attività

    un conto è dire e un conto è fare, soprattutto in situazioni dove sei solo un numero, dove la tua osservazione potrebbe essere vista come un fastidio/ritardo e non come un servizio/dovere, il lavoratore potrebbe essere tentato di tacere per non rischiare il posto

    brutto da dire ma è così

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da Vega Visualizza Messaggio
    Da un po' di tempo è venuta fuori la "Stop work policy" sul lavoro, lo stoppare attività lavorative o correggerle laddove si riscontra una mancata sicurezza, anche un qualunque lavoratore che magari non segue il personale delle ditte di manutenzione ecc...o nei cantieri o altra attività e non ha specifiche competenze in materia di sicurezza, potrebbe segnalare una certa situazione.
    Bisognerebbe anche non essere sprovveduti con le ditte o con chi viene a fare lavori alla casa.
    Per grossi lavori come il rifacimento di tetto e facciata c'è la figura responsabile.
    Metto da parte la domandina provocatoria (che non chiedeva risposta, ma solo riflessione nel lettore, tutti i generi compresi ).
    Questa "novità" (vecchia come il cucco, imbellettata col doveroso inglisc) é la solita "pezza a colore" messa per scaricare chi é "soggetto obbligato" e cercare di spostare verso il basso responsabilità che sono e restano "in alto".
    Non é facile populismo, ma ferma convinzione (consolidata dall'esperienza) che il problema (gravissimo) delle morti sul lavoro é la conseguenza della banalizzazione dell'infortunio sul lavoro, considerato "ineluttabile" con la scappatoia del "rischiozerononesiste" e che puo' essere risolto soltanto agendo su chi é il primo responsabile dell'organizzazione dell'attività lavorativa. Quello che é nel posto più alto.
    Colpendolo dove "fa male". E senza pietà.

  9. #9
    Citazione Originariamente Scritto da Breakthru Visualizza Messaggio
    Qualunque lavoratore è tenuto a segnalare il rischio e il potenziale, eventualmente ad interrompere l'attività

    un conto è dire e un conto è fare, soprattutto in situazioni dove sei solo un numero, dove la tua osservazione potrebbe essere vista come un fastidio/ritardo e non come un servizio/dovere, il lavoratore potrebbe essere tentato di tacere per non rischiare il posto

    brutto da dire ma è così
    Infatti: la facile scappatoia per dare la colpa alla vittima.
    ....bastava che stessero attenti e che si rifiutassero di farlo....
    io chiederei il risarcimento delle spese agli eredi/parenti. Cosi' servirebbe di lezione.
    O no?

  10. #10
    Aggiungo, per chiarezza.
    Sono io, che prima di intraprende una qualunque attività devo riflettere alla mia incolumità in quello che faccio.
    Me lo hanno insegnato i genitori ed é mio dovere "passare il messaggio". Oltre a farlo.
    E' vero che "il primissimo" a doversi preoccupare, sono io.
    ...ma...
    Questo non toglie una planckiana* particella alla responsabilità di chi dirige un'attività, quale che sia, di garantire la sicurezza del lavoratore.
    "Rischio zero non esiste": é sacrosanto. Quindi?
    Non ci si accontenta mai del livello raggiunto, ma si deve "andare avanti". E' la "falsificabilità" nelle teorie scientifiche.

    Certo, é molto più facile usare la frasetta per giustificare inazione. Ed é anche più economico.
    Come ho detto: gli applausi danno odiens e so' aggratisse


    *plankiana: di dimensioni dell'ordine di grandezza della lunghezza di Planck= 1,616252×10−35 m
    Ultima modifica di restodelcarlino; 07-09-2023 alle 11:15

  11. #11
    Opinionista
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    Allora. Conosco alcune persone impegnate lavorativamente nel settore del lavoro, non quello in fabbrica che al sud sono poche, ma sui cantieri. So di gente, figlia di sindacalisti che ha tutti i privilegi del figlio di papà e se ne fotte beatamente di problemi di cui, lo devo dire, suo padre incaricato di pubblico servizio alla confartìgianato, deve necessariamente essere stato a conoscenza e quindi delle magagne che si verificano sui posti di lavoro. Esempio banale: esiste, come tutti sappiamo, la figura dell'ispettore del lavoro, il quale controlla a seguito della notizia di un illecito da cui potrebbe derivare un fatto poco piacevole, recandosi sul posto per fare le dovute verifiche. Mi permetterei però di osservare che, sempre relativamente all'esempio del settore pubblico, cioè strade provinciali e autostrade e cantieri, forse un minimo di rischio deve essere tollerato, tanto più che se tu applichi una sanzione attinente ai lavori in cantiere o dovunque operi una ditta d'appalto, e lo fai alla lettera, vai a aggravare la situazione dell'impresa, in quanto applichi alla detta impresa una sanzione pecuniaria che l'imprenditore scaltro fa ricadere sui lavoratori alle sue dipendenze, a scanso dell'art.18. D'altra parte va detto che un lavoro perfettamente eseguito richiede di adottare tutte le misure di protezione che la legge impone al datore di lavoro. Leggevo qui in internet la maglietta di un lavoratore sulla quale era scritto il seguente motto: se mi paghi come dico io, lavoro come dici tu; se mi paghi come dici tu lavoro come dico io. marx in pillole. coscienza di classe vera.

  12. #12
    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    Allora. Conosco alcune persone impegnate lavorativamente nel settore del lavoro, non quello in fabbrica che al sud sono poche, ma sui cantieri. So di gente, figlia di sindacalisti che ha tutti i privilegi del figlio di papà e se ne fotte beatamente di problemi di cui, lo devo dire, suo padre incaricato di pubblico servizio alla confartìgianato, deve necessariamente essere stato a conoscenza e quindi delle magagne che si verificano sui posti di lavoro. Esempio banale: esiste, come tutti sappiamo, la figura dell'ispettore del lavoro, il quale controlla a seguito della notizia di un illecito da cui potrebbe derivare un fatto poco piacevole, recandosi sul posto per fare le dovute verifiche. Mi permetterei però di osservare che, sempre relativamente all'esempio del settore pubblico, cioè strade provinciali e autostrade e cantieri, forse un minimo di rischio deve essere tollerato, tanto più che se tu applichi una sanzione attinente ai lavori in cantiere o dovunque operi una ditta d'appalto, e lo fai alla lettera, vai a aggravare la situazione dell'impresa, in quanto applichi alla detta impresa una sanzione pecuniaria che l'imprenditore scaltro fa ricadere sui lavoratori alle sue dipendenze, a scanso dell'art.18. D'altra parte va detto che un lavoro perfettamente eseguito richiede di adottare tutte le misure di protezione che la legge impone al datore di lavoro. Leggevo qui in internet la maglietta di un lavoratore sulla quale era scritto il seguente motto: se mi paghi come dico io, lavoro come dici tu; se mi paghi come dici tu lavoro come dico io. marx in pillole. coscienza di classe vera.
    A proposito del "minimo di rischio", un aneddoto. Vero.
    Uno dei lavori più pericolosi dell'industria petrolchimica é l'ingresso in serbatoi ( "luoghi confinati", in generale). Quindi esistono procedure precise, da rispettare alla lettera. Procedure non solo cartacee, ma tecniche, da confermare con presa di responsabilità diretta mediante firma. E son previste sanzioni in caso di inadempienza, secondo regolamento e contratto di lavoro. In poche parole: non si puo' nemmeno mettere la testa dentro un serbatoio senza "in mano" il permesso completo e firmato del responsabile dell' impianto. Perché bisogna aver preso visione delle disposzioni e controfirmare. Cio' premesso. Caposquadra fa entrare l'operaio nel serbatoio senza "avere in mano" il permesso regolare. Per fare presto. Non succede nulla, perché i serbatoio era in sicurezza. Il Responsabile di reparto fa rapporto. Giustamente, data la gravità della violazione di procedura di sicurezza. Ripeto che si tratta di una delle operazioni più pericolose dell'industria petrolchimica (e assimilate). Il Direttore Tecnico sospende immediatamente il contratto di lavoro di caposquadra e operaio (per una durata differente: di più per il capo), che restano "a spasso". Intervento dei sindacati che (argomentando che non era successo nulla di grave) dichiarano sciopero, con picchetto che blocca l'ingresso. Il Direttore Tecnico va sul piazzale, di fronte agli operai. Ottiene silenzio e dichiara: "Io penso sia meglio essere sospesi dal lavoro , che al cimitero. Cosa ne penserebbero i vostri familiari?". Volta le spalle e se ne va.
    Fine dello sciopero. E la frase é rimasta storica.
    Rischio zero non esiste. La decisione di quale possa essere un "rischio accettabile" é la più difficile che debba prendere un preposto/dirigente. Esistono metodi e tecniche di calcolo scientifiche. Non da prendere alla leggera, da dilettanti apprendistri stregoni
    Ultima modifica di restodelcarlino; 07-09-2023 alle 14:55

  13. #13
    Lo stesso vale sulle navi...

    nessuno può entrare nelle cisterne se prima non sono in "GAS FREE" cioè libere da gas.
    Molte volte è capitato che dei marinai sono morti perché scesi in fondo alla cisterne (per lavarle, pulirle)
    e dopo pochi minuti, prima hanno perso i sensi e poi sono morti per mancanza o bassa percentuale d'ossigeno.

    Nei porti esiste la figura del "Chimico del porto" il quale va a bordo delle navi cisterna per certificare le condizioni delle cisterne.
    Bambol utente of the decade

  14. #14
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    29/04/19
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    Finchè si continuerà a sottovalutare i rischi senza prendere realmente coscienza e consapevolezza che non attenersi alle regole non sempre andrà bene solo perchè è andata bene una volta, due o più, continueranno a accadere incidenti sul lavoro.
    Mi domando se i corsi sulla sicurezza li facciano come si deve oppure sono solo su un pezzo di carta, ma bisognerebbe responsabilizzare tutti anche i dirigenti perchè mi sembra che ogni volta che accade un incidente si parla e si cerca di fare a scaricabarile e alla fine a pagare sono solo le vittime.
    E intanto attendiamo il corso delle indagini....poi ci sarà anche il bel funerale in cui tutti diranno la loro con grande cordoglio.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  15. #15
    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    anche i dirigenti
    Soprattutto
    ...e gli Amministratori Delegati.
    E per "sensibilizzarli", c'é un solo mezzo: toccarli dove fa più male: galera per le persone fisiche e sanzioni economiche gigantesche per quelle giuridiche

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