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Discussione: Chi semina vento...

  1. #76
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Chi sarebbero questi osservatori?
    tanti analisti che in questi giorni hanno espresso un semplice commento sulla guerra di propaganda: Israele avrebbe dovuto aspettare qualche giorno a contrattaccare, far sedimentare immagini dei raid di Hamas, e solo una volta che l'opinione pubblica avesse elaborato, procedere; in questo modo, invece, le immagini dei bombardamenti su Gaza si sono immediatamente sovrapposte; era solo un commento "tecnico";

    Dove vedi tu questa presunta visibilità di Hammas? Semmai, visibilità in negativo, che dovrebbe avvallare la loro ferocia.
    E comunque sono certa che nemmeno tu identifichi tutti i palestinesi come seguaci di Hammas.
    guarda, io ragiono da analista di queste cose, non da moralista; per me è "lecito" anche il terrorismo, se chi lo pratica lo ritiene conveniente;

    gli stati non sono mai "legittimi", perché si fondano necessariamente su un atto di forza, in diritto la cd. fonte-atto; la nostra cost. non prevede la sovversione della forma repubblicana, perciò, se un 70% dell'elettorato votasse democraticamente per il ripristino della monarchia, l'evento sarebbe lo stesso "fuorilegge";
    la questione politica è l'opportunità, se una cosa ti è tecnicamente utile, remunerativa:

    Sembra che io sia più ingenua di un bambino: come fai a dimostrare che la guerra attuale sia stata voluta da Teheran? A me pare solo una supposizione.
    beh, che Hamas sia finanziata, assistita militarmente e suggerita dall'Iran è un fatto arcinoto e ammesso da tutti, dirigenti di Hamas stessa e iraniani, anche se con residuali contributi sunniti dal Golfo; le conseguenze, prevedibilissime, di questo attacco vanno tutte a favore dell'Iran, e a sfavore dei palestinesi di Gaza, col corollario grottesco dell'Iran che presiede l'entità ONU preposta ai diritti umani, con oltre 1000 (mille) oppositori giustiziati dopo le proteste per il caso di Masha Amini;

    Hai ragione: dei siriani non ce ne è importato molto: come scrivi tu, quale consapevolezza hai e contro chi manifesti? Ed invece ora sta aumentando a dismisura l’antisemitismo, nonostante l‘indignazione dei media occidentali riguardi le vittime israeliane.
    io non manifesto, praticamente mai, su questioni internazionali; è un fatto prima di tutto "estetico"; ovviamente non amerei essere vittima di terrorismo, né finire sotto le bombe, ma mi vergognerei a fare la morale a chi vive direttamente quelle situazioni; poi ho delle opinioni, anche se le mie sono molto mediate da una formazione specifica, quindi difficilmente coincidenti con quelle della maggior parte delle persone;

    La tua malizia è ben riposta ������, ma di questo non vorrei parlare, se me lo permetti.
    ci mancherebbe; però è curioso che nel borsino delle vittime gli stessi bambini siriani o ucraini non suscitino l'indignazione che suscitano quelli palestinesi, visto che si tratta esattamente della stessa cosa: uno sta in casa a fare i compiti o giocare col lego e arriva un missile; se a lanciarlo sono occidentali, manifestazioni e indignazione; se lo fa Putin, discorsi e distinguo;

    La questione delle Foibe...
    l'ho evocata solo per sottolineare la differenza tra la reazione rispetto ad un fenomeno isolato e la lucidità che sarebbe auspicabile conoscendo tutta la storia; nel caso specifico - e qui rispondo a Doxa - è proprio l'Italia che ha "torto", nel senso che le sue classi dirigenti inette e ignoranti hanno pensato di fare del colonialismo nei Balcani (e nell'Egeo, nel Corno d'Africa), volendo scimmiottare con un secolo di ritardo le grandi potenze colonialiste; cioè, quella faida che ha provocato le Foibe l'abbiamo iniziata noi, ma non vogliamo prenderne coscienza;

    Non so dove tu veda questo quietarsi delle acque nei confronti dell’Occidente colonialista, ma soprattutto nei confronti degli USA, contro cui serpeggia un forte livore, almeno negli ambienti che io frequento.
    l'anti-americanismo occidentale, di chi sostanzialmente vive il benessere occidentale di risulta della politica USA per me è un fenomeno di psicologia sociale, non politico in senso stretto;
    se leggi cosa ho scritto, io citavo i paesi asiatici; per dirne solo uno, il Vietnam bruciato dal napalm nel giro di pochissimi anni si è perfettamente integrato nel sistema produttivo e di relazioni della catena Giappone-Corea del sud-Taiwan, ecc... da qui la domanda:

    questi avrebbero ragioni di odio per gli USA e l'Occidente infinitamente maggiori rispetto all'Iran, per fare un esempio, che al più può avercela con gli americani per il golpe del '58 contro Mossadeq; secondo te, cosa li muove a pensare a noi come il Grande Satana ?

    Firmato: vittima del mercato dell’indignazione ������ (che, secondo te, da chi sarebbe guidato? A quali principi o logiche soggiace? A quali interessi?)
    ecco, io proprio non penso praticamente mai che fenomeni del genere siano "guidati"; i sentimenti sociali non si guidano; io posso approfittare di qualcosa che c'è già, come la diffidenza e la paura dell'immigrato musulmano, come da noi fanno i salvinati; ho al piano di sotto una famiglia egiziana - credo piuttosto tradizionalista - persone dolcissime e mediamente più educate della media, che porterei volentieri al piano di sotto del mio nuovo appartamento; poi, al mercato sotto casa la signora anziana inveisce contro i frequentatori della moschea e mi dice che sposano le bambine;
    se uno pubblica giornali o fa politica, sfrutta questi mercati: la signora leggera "Libero", mentre io che stravedo per le due bambine "egiziane", serene, sorridenti e affettuose, mi orienterò su altro, sperando che un giorno quelle ragazzine possano essere il mio medico o il mio avvocato o amministratore di condominio;

    questi sono sentimenti privati; la politica la vedi quando si discute se nel quartiere di Bruxelles sia ammissibile o meno l'auto-regolamentazione delle comunità islamiche in base alla Shar'ia, o quando un giudice italiano proscioglie il marito violento considerando che "in quella cultura" è normale;

    ecco, noi in Occidente su certe cose abbiamo perso un po' - un po' molto - la bussola, perché abbiamo ricevuto tutto gratis; mi ha quasi divertito il banner di un gruppo queer americano per la Palestina; che è lecito, ma è un po' come l'associazione dei tacchini per il Thanksgiving e il Natale; cioè, in quella Palestina ti farebbero a fettine, ma siccome stai a Sanata Rosa California, te ne puoi allegramente sbattere il cazzo.
    c'� del lardo in Garfagnana

  2. #77
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    Buona sera e bentornato axeUgene, leggendo i tuoi interessanti post di cui in gran parte condivido, salvo alcune definizioni in cui dici che degli analisti giudica non particolarmente provvida non avere sfruttato i drammatici eventi avvenuti il sette di ottobre e quindi hanno agito troppo di impulso militarmente e questa la definisci una secondaria circostanza. A sembrerebbe primaria perché il triste evento del mese scorso avrebbe potuto favorire a livello di opinione pubblica se avessero aspettato un poco più di tempo perché le immagini di quello scempio causato dall'attacco di Hamas avrebbe apportato a livello internazionale una solidarietà maggiore e messo in difficoltà l'operato dei terroristi. La risposta militare necessariamente doveva essere compiuta, l'intervento dell'esercito israeliano in modo così precipitoso e cruento non ha fatto altro che coalizzare le piazze del mondo islamico e manifestazioni con partecipazioni cristiane e musulmane nel mondo occidentale. Presumo che nelle manifestazioni degli islamici non sussista solo solidarietà nei confronti dei palestinesi ma che i fondamentalisti soffiano sul fuoco, e che i terroristi di Hamas credo siano riusciti nel loro intento di un risveglio generale Jiiadista nel medio termine.

  3. #78
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tanti analisti che in questi giorni hanno espresso un semplice commento sulla guerra di propaganda: Israele avrebbe dovuto aspettare qualche giorno a contrattaccare, far sedimentare immagini dei raid di Hamas, e solo una volta che l'opinione pubblica avesse elaborato, procedere; in questo modo, invece, le immagini dei bombardamenti su Gaza si sono immediatamente sovrapposte; era solo un commento "tecnico";
    dicendo che mediante i mezzi di comunicazione si possa indirizzare i sentimenti della pubblica opinione dici una grossa inesattezza. infatti, proprio a causa della necessità di preservare l'integrità fisica della gente comune, i cc.dd. "civili" la guerra tra israele e hamas non coinvolge i popoli che sono interessati dalla guerra ma soltanto i militari dei rispettivi schieramenti. vorresti una "guerra totale"?

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    guarda, io ragiono da analista di queste cose, non da moralista; per me è "lecito" anche il terrorismo, se chi lo pratica lo ritiene conveniente;
    si. finché i terroristi non te li ritrovi in casa...


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    gli stati non sono mai "legittimi", perché si fondano necessariamente su un atto di forza, in diritto la cd. fonte-atto;
    gli stati si legittimano da soli o attraverso il reciproco riconoscimento con altri stati. ti rammento che esiste una comunità internazionale, organizzata attraverso l'istituzione ONU a carattere sovranazionale che legittima l'esistenza di tutti gli stati aderenti. poi sull'atto di forza prendi una cantonata. nonstante le possibili rivoluzioni o rivolgimenti che interessano la forma di stato o di governo di un determinato gruppo organizzato, lo "stato" rimane quello e cioè popolo, territorio e legge. la fonte atto non è l'atto di forza, ma è atto di "pace". fonte atto è ad esempio un trattato tra stati teso a raggiungere un accordo ad esempio sulla pace o sulla guerra o sugli apetti economici di una certa situazione a carattere internazionale.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la nostra cost. non prevede la sovversione della forma repubblicana, perciò, se un 70% dell'elettorato votasse democraticamente per il ripristino della monarchia, l'evento sarebbe lo stesso "fuorilegge";
    la forma di stato "repubblicana" non centra. il punto è concentrare l'attenzione sulla costituzione materiale, cioè quella che effettivamente sostanzia una comunità statale a regime costituzionale, cioè avente una determinata forma di stato. nel caso dei regimi costituzionali che gli USA hanno tentato con larga propaganda di instaurare in iraq o afhganistan la democrazia occidentale non ha attecchito. perché? perché non è conforme alle tradizioni e alla struttura stessa, vedi "ordinamento" di quelle entità statali.


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    la questione politica è l'opportunità, se una cosa ti è tecnicamente utile, remunerativa:
    la questione politica non è propaganda e te lo dico perché negli altri casi lo è. non in israele dove la politica si fonde con la religione e dove gli spazi non consentono accordi. se per ricostruire il Tempio devi butttare giù qualche moschea perché se no non c'è spazio, allora capisci che il rebus è insolubile.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    beh, che Hamas sia finanziata, assistita militarmente e suggerita dall'Iran è un fatto arcinoto e ammesso da tutti, dirigenti di Hamas stessa e iraniani, anche se con residuali contributi sunniti dal Golfo; le conseguenze, prevedibilissime, di questo attacco vanno tutte a favore dell'Iran, e a sfavore dei palestinesi di Gaza, col corollario grottesco dell'Iran che presiede l'entità ONU preposta ai diritti umani, con oltre 1000 (mille) oppositori giustiziati dopo le proteste per il caso di Masha Amini;
    queste sono solo puttanate yankee. quando si parla di israele e guerra, e se la guerra si verifica sono sempre tutti i paesi della lega araba, nessuno escluso, a dare man forte ai terroristi. compreso l'iraq di saddam o la libia o il libano o la siria. tutti costoro avanzano pretese antiche su tutti i territori occupati da israele fin dai tempi della prima guerra interetnica su base statuale, ossia se non erro quella del '56/'57, comprese nel novero quella del 1967 e la più recente guerra del "kippur".


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    io non manifesto, praticamente mai, su questioni internazionali; è un fatto prima di tutto "estetico"; ovviamente non amerei essere vittima di terrorismo, né finire sotto le bombe, ma mi vergognerei a fare la morale a chi vive direttamente quelle situazioni; poi ho delle opinioni, anche se le mie sono molto mediate da una formazione specifica, quindi difficilmente coincidenti con quelle della maggior parte delle persone;
    questo è un tuo giudizio personale che apprezzo molto.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ci mancherebbe; però è curioso che nel borsino delle vittime gli stessi bambini siriani o ucraini non suscitino l'indignazione che suscitano quelli palestinesi, visto che si tratta esattamente della stessa cosa: uno sta in casa a fare i compiti o giocare col lego e arriva un missile; se a lanciarlo sono occidentali, manifestazioni e indignazione; se lo fa Putin, discorsi e distinguo;
    ecco. questo per esempio è propaganda. secondo indiscrezioni il putin sarebbe intenzionato più che a proseguire la guerra, a tornare dalla ex moglie da cui aveva divorziato una decina di anni fa.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    l'ho evocata solo per sottolineare la differenza tra la reazione rispetto ad un fenomeno isolato e la lucidità che sarebbe auspicabile conoscendo tutta la storia; nel caso specifico - e qui rispondo a Doxa - è proprio l'Italia che ha "torto", nel senso che le sue classi dirigenti inette e ignoranti hanno pensato di fare del colonialismo nei Balcani (e nell'Egeo, nel Corno d'Africa), volendo scimmiottare con un secolo di ritardo le grandi potenze colonialiste; cioè, quella faida che ha provocato le Foibe l'abbiamo iniziata noi, ma non vogliamo prenderne coscienza;
    che centrano le colonie con la faida? io so di un gran numero di cittadini del "Nostro oriente" che guardano all'italia con favore. abbiamo, qui, in italia, anche avvocati "somali" o libici o magari anche turchi. la dialettica internazionale si svolge soprattutto così, cioè tramite accordi che provengono da una doverosa tendenza al dialogo. clausewitz aveva ragione, ma solo in parte.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    l'anti-americanismo occidentale, di chi sostanzialmente vive il benessere occidentale di risulta della politica USA per me è un fenomeno di psicologia sociale, non politico in senso stretto;
    se leggi cosa ho scritto, io citavo i paesi asiatici; per dirne solo uno, il Vietnam bruciato dal napalm nel giro di pochissimi anni si è perfettamente integrato nel sistema produttivo e di relazioni della catena Giappone-Corea del sud-Taiwan, ecc... da qui la domanda:
    si. a parte il fatto che il napalm era da attribuire all'invasore occidentale. ma mi rendo conto che si era in un altro contesto internazionale, con la politica dei blocchi ecc. e i focolai di guerra, ed è un qualcosa che ha rigurdato non solo il vietnam ma molti paesi della zona, corea del nord e cambogia inclusi.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questi avrebbero ragioni di odio per gli USA e l'Occidente infinitamente maggiori rispetto all'Iran, per fare un esempio, che al più può avercela con gli americani per il golpe del '58 contro Mossadeq; secondo te, cosa li muove a pensare a noi come il Grande Satana ?
    li muove ad esempio il fatto che periodicamente in iran si verificano disordini simili al '68 e rivolte popolari fomentate da paesi occidentali "dall'esterno".


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ecco, io proprio non penso praticamente mai che fenomeni del genere siano "guidati"; i sentimenti sociali non si guidano; io posso approfittare di qualcosa che c'è già, come la diffidenza e la paura dell'immigrato musulmano, come da noi fanno i salvinati; ho al piano di sotto una famiglia egiziana - credo piuttosto tradizionalista - persone dolcissime e mediamente più educate della media, che porterei volentieri al piano di sotto del mio nuovo appartamento; poi, al mercato sotto casa la signora anziana inveisce contro i frequentatori della moschea e mi dice che sposano le bambine;
    si. se permetti anche io ho constatato con mano queste difficoltà di relazione.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    se uno pubblica giornali o fa politica, sfrutta questi mercati: la signora leggera "Libero", mentre io che stravedo per le due bambine "egiziane", serene, sorridenti e affettuose, mi orienterò su altro, sperando che un giorno quelle ragazzine possano essere il mio medico o il mio avvocato o amministratore di condominio;
    lo spero anche io.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    questi sono sentimenti privati; la politica la vedi quando si discute se nel quartiere di Bruxelles sia ammissibile o meno l'auto-regolamentazione delle comunità islamiche in base alla Shar'ia, o quando un giudice italiano proscioglie il marito violento considerando che "in quella cultura" è normale;
    la giurisdizione italiana è fondamentalmente fatta dagli italiani per gli italiani. il nostro codice penale fu varato nel 1930. mi sa che è un po' datato. bisognerebbe richiamarsi ai trattati dell''85 e magari destinare parte dei trasferimenti agli immigrati che non trovano lavoro oppure istituire sindacati che ne tutelino l'interesse o gli interessi. credo che questo sarebbe un buon inizio.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ecco, noi in Occidente su certe cose abbiamo perso un po' - un po' molto - la bussola, perché abbiamo ricevuto tutto gratis; mi ha quasi divertito il banner di un gruppo queer americano per la Palestina; che è lecito, ma è un po' come l'associazione dei tacchini per il Thanksgiving e il Natale; cioè, in quella Palestina ti farebbero a fettine, ma siccome stai a Sanata Rosa California, te ne puoi allegramente sbattere il cazzo.
    meno male che viviamo in un mondo globalizzato.
    Ultima modifica di sandor; 03-11-2023 alle 20:48

  4. #79

  5. #80
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    gli stati si legittimano da soli o attraverso il reciproco riconoscimento con altri stati. ti rammento che esiste una comunità internazionale, organizzata attraverso l'istituzione ONU a carattere sovranazionale che legittima l'esistenza di tutti gli stati aderenti.
    no; la soggettività internazionale di uno stato è assolutamente indipendente dal riconoscimento esterno, e si fonda sul cd. "principio di effettività", e cioè la capacità di agire secondo le modalità di uno stato e controllare il relativo territorio; in alcuni casi, si riconosce questa prerogativa anche ad entità che "tendono" a questo obiettivo, ma si tratta comunque solo di una scelta politica;

    poi sull'atto di forza prendi una cantonata. nonstante le possibili rivoluzioni o rivolgimenti che interessano la forma di stato o di governo di un determinato gruppo organizzato, lo "stato" rimane quello e cioè popolo, territorio e legge. la fonte atto non è l'atto di forza, ma è atto di "pace".
    rileggiti, se non un manuale di diritto internazionale, almeno quello di costituzionale;

    la fonte-atto - si chiama atto proprio per distinguerla da norme eteronome - è l'evento - tipicamente, una rivoluzione, colpo di stato o implosione di regime - che causa la nascita di un nuovo stato/estinzione del vecchio; rimane il popolo/nazione/paese, che può ereditare impegni, esservi costretto ovvero denunciare; ma lo stato vecchio si estingue e fa posto ad un'entità nuova, dotata di una nuova soggettività; la Repubblica italiana non è il Regno d'Italia, perché si fonda su principi diversi, incompatibili con quelli antecedenti;



    nel caso dei regimi costituzionali che gli USA hanno tentato con larga propaganda di instaurare in iraq o afhganistan la democrazia occidentale non ha attecchito. perché? perché non è conforme alle tradizioni e alla struttura stessa, vedi "ordinamento" di quelle entità statali.
    ecco, questo sarebbe il punto interessante:

    la democrazia più o meno attecchisce in Estremo Oriente, dove si formano prestissimo tecnocrazie stabili che svolgono la funzione calmieratrice e pacifista delle nostre borghesie; sono società prive di materie prime, nelle quali è necessario produrre e commerciare, e perciò mobilitare e qualificare le persone;

    al contrario, la catena delle società che vivono prevalentemente di rendite naturali - Russia, Iran, Golfo e affiliati - tende a strutturare il potere in modalità "feudale" e piramidale: per gestire il petrolio o il gas, basta la forza, ma chi ha il potere è sempre soggetto ad una competizione che lo può scalzare in virtù di una maggior forza;

    ma questo produce cupole di potere satrapiche e paranoiche, la cui ultima risorsa è sempre e inevitabilmente la guerra contro un nemico esterno, come in un set di mani all-in di poker, dove ci si gioca tutto; tanto in Russia, quanto nella Persia e poi in Iran o nelle monarchie arabe, lo schema è sempre quello della congiura di palazzo - spesso attribuita a "potenze straniere" - l'epurazione o l'estinzione della cupola di governo; lo Zar e i boiardi, poi i capi del PCUS, e i successori, fino a Putin; Mossadeq, poi lo scià, e infine Khomeini e successori; gli emiri cugini che si avvelenano o scompaiono misteriosamente, ecc...

    nelle società della produzione-commercio, le borghesie e le tecnocrazie possono perdere il potere, ma non lo status, persino nel caso di compromissione con regimi totalitari; i discendenti Agnelli, Pirelli, Krupp e Thyssen sono rimasti agiati e dirigenti; se un Bush perde le elezioni, i suoi figli non vengono fucilati come la famiglia Romanoff;

    il punto, per restare in topic - è che nei conflitti mediorientali le cartelline del Risiko, gli stati e staterelli, i confini, sono questioni secondare e poco rilevanti; e così pure la "religione";
    quello che conta è che quelle società della rendita - e quelle affini, male assistite con quella ricchezza - non reggono nel mondo globalizzato, perché i loro popoli chiedono una mobilitazione analoga a quella occidentale che i vertici del potere non hanno alcun interesse a concedere;

    Putin teme che i russi e i bielorussi vogliano fare come gli ucraini, perciò invade e bombarda questi ultimi;
    il regime iraniano - e, in generale, una vasta area socio-culturale, più o meno islamista - si regge solo sul fatto che la maggioranza dei maschi può evitare di sentirsi "ultima", visto che in famiglia un gradino sotto ci sono le donne;

    proviamo ad immaginare cosa succede quando una ragazza iraniana che vuol togliersi il velo vede le soldatesse israeliane in spiaggia che prendono il sole in bikini, col mitra appoggiato sull'asciugamano; o la ragazza pakistana - come quella che qui fa una brutta fine, per mano della sua stessa famiglia - cui la cugina londinese racconta che in UK si possono sposare tra uomini o tra donne:
    quelle ragazze penseranno: ma se l'Occidente è così, anche io potrei essere libera; e questo scombina tutto il sistema di potere di quelle cupole, che non possono permettersi "la pace"; perché nella pace quelli finiscono in un piano inclinato in cui i loro popoli, con percorsi diversi, chiedono più libertà e più opportunità che i satrapi non possono e non vogliono concedere; perciò ingaggiano guerre, con cui tengono le briglie strette alla popolazione, e si liberano di qualche potenziale rivale interno.
    c'� del lardo in Garfagnana

  6. #81
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    no; la soggettività internazionale di uno stato è assolutamente indipendente dal riconoscimento esterno, e si fonda sul cd. "principio di effettività", e cioè la capacità di agire secondo le modalità di uno stato e controllare il relativo territorio; in alcuni casi, si riconosce questa prerogativa anche ad entità che "tendono" a questo obiettivo, ma si tratta comunque solo di una scelta politica;

    facciamo il caso di cipro, in cui abbiamo due entità statali nessuna delle quali intende riconoscere l'altra come stato. di fatto però esistono due entità che, entrambe, si pongono nel ruolo di stati. quello che tu chiami il principio di "effettività" in questo caso, cioè il caso di cipro, c'è ed esiste, ma non c'è un riconoscimento formale e bilaterale tra le due parti. c'è anzi una continua tensione, un po' come accade oggi in israele.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    rileggiti, se non un manuale di diritto internazionale, almeno quello di costituzionale;

    ho già letto a sufficienza quanto meno per parlare di ciò di cui parliamo adesso.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la fonte-atto - si chiama atto proprio per distinguerla da norme eteronome - è l'evento - tipicamente, una rivoluzione, colpo di stato o implosione di regime - che causa la nascita di un nuovo stato/estinzione del vecchio;

    in diritto internazionale esistono quelle che sono dette "consuetudini". la guerra è una consuetudine internazionale che viene ontologicamente prima dei trattati. prima si fa la guerra e poi ci si accorda sulla spartizione della torta. ti ripeto che la forma di stato, ossia democratico, liberale, totalitario non può mettere in discussione i fondamenti del diritto internazionale e costituzionale, cioè i lemmi legge, popolo e territorio. in assenza di anche uno solo di questi elementi non si può dire che ci sia uno stato.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    rimane il popolo/nazione/paese, che può ereditare impegni, esservi costretto ovvero denunciare; ma lo stato vecchio si estingue e fa posto ad un'entità nuova, dotata di una nuova soggettività; la Repubblica italiana non è il Regno d'Italia, perché si fonda su principi diversi, incompatibili con quelli antecedenti;

    guarda io sono per la continuità anziché per le cesure. se non vi fosse stato il regno di italia o il fascismo oggi saremmo diversi da come siamo. è lo stesso percorso storico che dà luogo agli eventi. gli uomini possono "cavalcare" i rivolgimenti attribuendosene magari il merito, ma essi avvenimenti accadrebbero comunque. rileggiti hegel.



    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ecco, questo sarebbe il punto interessante:

    la democrazia più o meno attecchisce in Estremo Oriente, dove si formano prestissimo tecnocrazie stabili che svolgono la funzione calmieratrice e pacifista delle nostre borghesie; sono società prive di materie prime, nelle quali è necessario produrre e commerciare, e perciò mobilitare e qualificare le persone;

    ma che stai dicendo? iraq e iran privi di meterie prime?

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    al contrario, la catena delle società che vivono prevalentemente di rendite naturali - Russia, Iran, Golfo e affiliati - tende a strutturare il potere in modalità "feudale" e piramidale: per gestire il petrolio o il gas, basta la forza, ma chi ha il potere è sempre soggetto ad una competizione che lo può scalzare in virtù di una maggior forza;

    senza tema di essere preso per pazzo, a me sembra che quei paesi che tu definisci semi/feudali adottino, parlo del partito baath, gli stessi stilemi di governo della germania durante il periodo nazista. e ovviamente sono così ricchi di risorse da poter tralasciare i conti della bilancia commerciale. io ho imparato che dato che non ci sono cittadini russi espatriati, qui in italia, oppure tedeschi, ciò è perché quei sistemi sono in grado non solo di organizzare la convivenza tra "nazionali", ma perfino di "accogliere" i migranti. si parla di politiche per l'immigrazione che la germania ha adottato per anni, mentre noi in italia stiamo cominciando solo adesso.


    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma questo produce cupole di potere satrapiche e paranoiche, la cui ultima risorsa è sempre e inevitabilmente la guerra contro un nemico esterno, come in un set di mani all-in di poker, dove ci si gioca tutto; tanto in Russia, quanto nella Persia e poi in Iran o nelle monarchie arabe, lo schema è sempre quello della congiura di palazzo - spesso attribuita a "potenze straniere" - l'epurazione o l'estinzione della cupola di governo; lo Zar e i boiardi, poi i capi del PCUS, e i successori, fino a Putin; Mossadeq, poi lo scià, e infine Khomeini e successori; gli emiri cugini che si avvelenano o scompaiono misteriosamente, ecc...

    si. mi permetterei di dire che dove c'è un potere non liberale l'assenza di libertà da parte del popolo è contemperata dalla rapidità di risoluzione dei problemi, senza tutte le pastoie burocratiche di una democrazia.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    nelle società della produzione-commercio, le borghesie e le tecnocrazie possono perdere il potere, ma non lo status, persino nel caso di compromissione con regimi totalitari; i discendenti Agnelli, Pirelli, Krupp e Thyssen sono rimasti agiati e dirigenti; se un Bush perde le elezioni, i suoi figli non vengono fucilati come la famiglia Romanoff;

    permettimi di dire che i bolscevichi hanno lottato nel loro territorio e per la loro libertà. bush non fa guerre all'interno perché contropoteri al presidente e al congresso non ce ne sono mai stati. e non ci sono mai state rivoluzioni perché il regime americano è stato fondato sul niente e sulla base delle idee dell'illuminismo, tutto ciò tramandato ai discendenti dei padri pellegrini per generazioni. nessun pericolo di rivoluzioni, che sono sempre sanguinose e a volte eccessivamente crudeli. e penso al re di francia e alla ghigliottina.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il punto, per restare in topic - è che nei conflitti mediorientali le cartelline del Risiko, gli stati e staterelli, i confini, sono questioni secondare e poco rilevanti; e così pure la "religione";
    quello che conta è che quelle società della rendita - e quelle affini, male assistite con quella ricchezza - non reggono nel mondo globalizzato, perché i loro popoli chiedono una mobilitazione analoga a quella occidentale che i vertici del potere non hanno alcun interesse a concedere;

    facciamo l'esempio del venezuela. questo è uno stato che, talmente ricco di risorse fossili, non ha alcuna necessità di intrattenere rapporti commerciali con altri paesi se non per vendere il suo petrolio. questa è come tu dici una situazione da rendita, però funziona. e come il venezuela esistono altri paesi che hanno scelto una forma di economia autarchica e di rendita perché hanno tutto ciò che vogliono. ad esempio la colombia, ma anche argentina e brasile.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    Putin teme che i russi e i bielorussi vogliano fare come gli ucraini, perciò invade e bombarda questi ultimi;
    il regime iraniano - e, in generale, una vasta area socio-culturale, più o meno islamista - si regge solo sul fatto che la maggioranza dei maschi può evitare di sentirsi "ultima", visto che in famiglia un gradino sotto ci sono le donne;

    buonanotte...per putin bombardare o non bombardare non fa nessuna differenza, tanto di missili ne ha quanti ne vuole insieme all'atomica. il problema di una sostanziale inattività da parte russa è che i generali di putin non sono contenti della condotta del dittatore democratico. insomma putin lo vedo male.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    proviamo ad immaginare cosa succede quando una ragazza iraniana che vuol togliersi il velo vede le soldatesse israeliane in spiaggia che prendono il sole in bikini, col mitra appoggiato sull'asciugamano; o la ragazza pakistana - come quella che qui fa una brutta fine, per mano della sua stessa famiglia - cui la cugina londinese racconta che in UK si possono sposare tra uomini o tra donne:

    si parla di gente che già in patria è causa di disordini. quindi il problema non è solo la figlia vestita all'americana, ma anche il resto della famiglia. poi una cosa te la devo dire. la morale coranica vale per le donne di basso rango. quelle dell'alta borghesia se ne fregano. anche e soprattutto in iran.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    quelle ragazze penseranno: ma se l'Occidente è così, anche io potrei essere libera; e questo scombina tutto il sistema di potere di quelle cupole, che non possono permettersi "la pace"; perché nella pace quelli finiscono in un piano inclinato in cui i loro popoli, con percorsi diversi, chiedono più libertà e più opportunità che i satrapi non possono e non vogliono concedere; perciò ingaggiano guerre, con cui tengono le briglie strette alla popolazione, e si liberano di qualche potenziale rivale interno.
    a quanto mi risulta da un paio di ricerche, i musulmani, tutti, sono i più pacifici tra i credenti di tutte le religioni. non c'è da parte loro itigazione all'odio per tenere buona la popolazione, la quale per parte sua gode di una invidiabile compattezza. altro punto forte dell'iran è la mobilità sociale. i giovani in cerca di lavoro se qualificati possono lavorare e guadagnare. insomma di parla di una civiltà millenaria che a dispetto di quella "italica" ha dei caratteri che a noi mancano e che forse ci gioverebbero assai, se vi fossero.
    Ultima modifica di sandor; 04-11-2023 alle 11:43

  7. #82
    La strage nelle "colonie" perpretata dagli assassini vigliacchi di Hamas (cosi' non ci sono equivoci possibili), non ricorda gli attacchi dei nativi americani a ranch e fattorie, con eccidi, scotennatura e rapimento di donne?
    Corsi e ricorsi storici?
    Ultima modifica di restodelcarlino; 05-11-2023 alle 13:52

  8. #83
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    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    in diritto internazionale esistono quelle che sono dette "consuetudini". la guerra è una consuetudine
    la consuetudine è un comportamento che i soggetti ritengono dovuto - finché lo ritengono - sebbene non sia precettato dalla legge scritta; fino a qualche anno fa era consuetudine far presiedere le commissioni di garanzia all'opposizione, per esempio;

    ma che stai dicendo? iraq e iran privi di meterie prime?
    leggi bene: parlavo dei paesi del est-asiatico, proprio in contrapposizione a quelli mediorientali;

    senza tema di essere preso per pazzo, a me sembra che quei paesi che tu definisci semi/feudali
    semi-feudali nel senso che gli apparati della produzione non hanno l'egemonia, ma questa è di un ceto che controlla il territorio, le risorse di rendita;
    in questo modo, hai una cupola di potere e un "popolo" che non esprime una cultura politica egemone, come quella borghese, né classi stabili, che temperano la politica;
    altro punto forte dell'iran è la mobilità sociale. i giovani in cerca di lavoro se qualificati possono lavorare e guadagnare. [/QUOTE]
    ecco, no; in Iran la disoccupazione è elevatissima, e pure la tossicodipendenza.
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #84
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    La strage nelle "colonie" perpretata dagli assassini vigliacchi di Hamas (cosi' non ci sono equivoci possibili), non ricorda gli attacchi dei nativi americani a ranch e fattorie, con eccidi, scotennatura e rapimento di donne?
    Corsi e ricorsi storici?
    sì, in effetti lo shock che gli immigrati ebrei devono aver provocato agli arabi di Palestina deve essere stato simile a quello generato dagli europei sui nativi americani; ma i palestinesi non sono una "nazione"; la loro nazione è quella araba;
    per il nostro senso della nazione, avrebbe sensi che facciano parte di uno stato arabo che va dall'Irak alla Palestina, e include Giordania e tutta la penisola araba; ovviamente, le monarchie del Golfo fanno il gesto dell'ombrello, e poi regalano quattro spiccioli di elemosina;
    anche perché sono tutti stati inventati sulla base di assegnazioni tribali; per qualche anno, Siria ed Egitto si sono unite, nella Repubblica Araba Unita; roba da guerra fredda, visto che i siriani arabi non sono, gli egiziani lo sono sui generis, e nemmeno coincidono a livello di confessione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  10. #85
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    la consuetudine è un comportamento che i soggetti ritengono dovuto - finché lo ritengono - sebbene non sia precettato dalla legge scritta; fino a qualche anno fa era consuetudine far presiedere le commissioni di garanzia all'opposizione, per esempio;
    la consuetudine per sua propria natura è un comportamento protratto nel tempo, ed è molto difficile che venga meno nel sentire di coloro che la adottano. la legge italiana prevede la consuetudine a livello di etica sociale e a volte la sanziona con legge apposita. se per commissioni di garanzia intendi quelle parlamentari, allora si parla di consuertudine costituzionale, e cioè lo stesso principio che presiede all'adeguamento di quei disposti che in costituzione non sono ben definiti, e che determinano la necessità di colmare una lacuna per l'appunto "cosituzionale".

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    leggi bene: parlavo dei paesi del est-asiatico, proprio in contrapposizione a quelli mediorientali;
    ok. errore mio.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    semi-feudali nel senso che gli apparati della produzione non hanno l'egemonia, ma questa è di un ceto che controlla il territorio, le risorse di rendita;
    in questo modo, hai una cupola di potere e un "popolo" che non esprime una cultura politica egemone, come quella borghese, né classi stabili, che temperano la politica;
    si parla del principio di "autodeterminazione". se la situazione è quella che hai descritto allora sta bene sia a chi detiene il potere che a chi lo subisce. il partito baath era ed è molto selettivo per quanto riguarda la scelta degli uomini delle istituzioni. e anche il popolo è consapevole e aduso ad appoggiare le scelte della leadership.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ecco, no; in Iran la disoccupazione è elevatissima, e pure la tossicodipendenza.
    questo non mi è dato sapere. ci credo.

  11. #86
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    Cari fratelli e sorelle!

    Continuo a pensare alla grave situazione in Palestina e in Israele, dove tantissime persone hanno perso la vita. Vi prego di fermarvi, in nome di Dio: cessate il fuoco! Auspico che si percorrano tutte le vie perché si eviti assolutamente un allargamento del conflitto, si possano soccorrere i feriti e gli aiuti arrivino alla popolazione di Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima. Si liberino subito gli ostaggi. Tra di loro ci sono anche tanti bambini, che tornino alle loro famiglie! Sì, pensiamo ai bambini, a tutti i bambini coinvolti in questa guerra, come anche in Ucraina e in altri conflitti: così si sta uccidendo il loro futuro. Preghiamo perché si abbia la forza di dire “basta”.
    amate i vostri nemici

  12. #87
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Folle ha scritto: La

    Cara Lady Folle, mia amata amica virtuale, mi trascini nel vortice della polemica evocandomi. Ed io ti domando: Perché confondi l’attuale governo di centro-destra con il fascismo ? Cosa hanno in comune ? L’atteggiamento ducesco ? Io non riesco a comprendere la tua similitudine.

    Sono passati 80 anni ! Il rancore è alla base della tua opinione politica non l’obiettività. Non dimenticare che più di 300 mila italiani furono costretti a lasciare l'Istria e la Dalmazia dopo il 1943, abbandonando le loro case, i loro beni, i loro affetti.
    A Roma, per molti di loro fu costruito un nuovo quartiere, denominato "Quartiere giuliano-dalmata".

    Per quanto riguarda la Palestina, a differenza di te io dai telegiornali apprendo anche quanti sono i Palestinesi uccisi. Ad oggi circa 9 mila.

    Il conflitto in Medio Oriente non potrà essere risolto fino a quando verrà considerato come scontro tra due entità omogenee: Israele e Palestina.

    Israele non è la sua destra religiosa, anche se molto influente. “Guidata dalla Bibbia” la destra religiosa ha promosso, finanziato e protetto l’insediamento di colonie ebraiche nel territorio palestinese, occupato militarmente da Israele dopo la guerra del 1967, zone che Israele si era poi impegnato a restituire all’Autorità nazionale palestinese con gli accordi di Oslo del 1995, invece non ha mantenuto il patto, perché la destra religiosa israeliana ha fatto di tutto affinché quell’impegno non venisse rispettato.

    Il risultato ? la militarizzazione di quei territori per proteggere i coloni israeliani, l’estensione dell’autorità israeliana sulla popolazione palestinese (3 milioni di persone).

    Questa politica, però, è stata e continua ad essere osteggiata da vasti settori della società israeliana, che hanno denunciato il nesso autoritario nella negazione dei diritti dei Palestinesi, frutto delle “fantasie bibliche” dei fondamentalisti religiosi, ossessionati dall’errata opinione della “supremazia ebraica”.

    Anche la Palestina ha la sua destra perniciosa (Hamas) che non riconosce l’esistenza di Israele, specularmente al disconoscimento dei diritti dei palestinesi da parte di quella ebraica.

    Hamas non è il rappresentate del popolo palestinese. Hamas ha come ideologia la distruzione di Israele, ne ha fatto la sua missione sin da quando si è costituita, nel 1987.

    In conclusione la colpa è di entrambi i contendenti. Mi hanno stufato. E ormai noiosamente osservo la loro evoluzione.

    Detesto i dirigenti di Hamas e non sopporto la destra clerical-fascista israeliana.

    Detesto il governo teocratico iraniano e le sue guardie della moralità, che uccidono le donne solo perché non hanno il copricapo o non lo indossano nel modo “giusto”, secondo loro.

    Mai il clero al potere ! Per secoli l’abbiamo subìto in Italia e in Europa.

    Folle, perché m’induci in tentazione facendomi esternare il mio pensiero politico ?
    Caro Doxa:

    1) La giornata del ricordo e dell’esodo istriano, con la rimozione delle colpe e della memoria delle responsabilità cruente dei fascisti che praticamente avevano istigato la controparte, è stata istituita nel 2004 ( e non 80 anni fa) da un governo di destra e fortemente voluta da un politico, Menia, che militava anche a Trieste e che conosco bene per i pestaggi tra studenti di una parte e dall’altra, oltre che da La Russa.

    2) Quindi, non confondo nulla: conosco benissimo le mistificazioni, anche attuali, della storia da parte della destra che mai si è dichiarata antifascista, nemmeno il 25 aprile..

    3) Quanti milioni di tedeschi dovettero esiliare da varie parti d’Europa durante e dopo la Seconda guerra mondiale? Pare intorno ai 14 milioni. Ne puoi trarre le debite osservazioni e similitudini.

    4) Quanto al conflitto israeliano-palestinese, condivido tutto quello che scrivi, solo che io non mi annoio leggendo che ci sono più di diecimila vittime (volti? Storie come quelle degli ostaggi israeliani? Tu ne hai visti?), ma ne sono colpita: non riesco a capire la cecità sia di Hamas sia di Netanyahu.

    5) Non sei tenuto a rispondere al mio intervento: lo so, a te piace parlare di arte, di storia, di letteratura: quindi ti lascio alle tue passioni.

  13. #88
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    tanti analisti che in questi giorni hanno espresso un semplice commento sulla guerra di propaganda: Israele avrebbe dovuto aspettare qualche giorno a contrattaccare, far sedimentare immagini dei raid di Hamas, e solo una volta che l'opinione pubblica avesse elaborato, procedere; in questo modo, invece, le immagini dei bombardamenti su Gaza si sono immediatamente sovrapposte; era solo un commento "tecnico";


    guarda, io ragiono da analista di queste cose, non da moralista; per me è "lecito" anche il terrorismo, se chi lo pratica lo ritiene conveniente;

    gli stati non sono mai "legittimi", perché si fondano necessariamente su un atto di forza, in diritto la cd. fonte-atto; la nostra cost. non prevede la sovversione della forma repubblicana, perciò, se un 70% dell'elettorato votasse democraticamente per il ripristino della monarchia, l'evento sarebbe lo stesso "fuorilegge";
    la questione politica è l'opportunità, se una cosa ti è tecnicamente utile, remunerativa:


    beh, che Hamas sia finanziata, assistita militarmente e suggerita dall'Iran è un fatto arcinoto e ammesso da tutti, dirigenti di Hamas stessa e iraniani, anche se con residuali contributi sunniti dal Golfo; le conseguenze, prevedibilissime, di questo attacco vanno tutte a favore dell'Iran, e a sfavore dei palestinesi di Gaza, col corollario grottesco dell'Iran che presiede l'entità ONU preposta ai diritti umani, con oltre 1000 (mille) oppositori giustiziati dopo le proteste per il caso di Masha Amini;


    io non manifesto, praticamente mai, su questioni internazionali; è un fatto prima di tutto "estetico"; ovviamente non amerei essere vittima di terrorismo, né finire sotto le bombe, ma mi vergognerei a fare la morale a chi vive direttamente quelle situazioni; poi ho delle opinioni, anche se le mie sono molto mediate da una formazione specifica, quindi difficilmente coincidenti con quelle della maggior parte delle persone;


    ci mancherebbe; però è curioso che nel borsino delle vittime gli stessi bambini siriani o ucraini non suscitino l'indignazione che suscitano quelli palestinesi, visto che si tratta esattamente della stessa cosa: uno sta in casa a fare i compiti o giocare col lego e arriva un missile; se a lanciarlo sono occidentali, manifestazioni e indignazione; se lo fa Putin, discorsi e distinguo;


    l'ho evocata solo per sottolineare la differenza tra la reazione rispetto ad un fenomeno isolato e la lucidità che sarebbe auspicabile conoscendo tutta la storia; nel caso specifico - e qui rispondo a Doxa - è proprio l'Italia che ha "torto", nel senso che le sue classi dirigenti inette e ignoranti hanno pensato di fare del colonialismo nei Balcani (e nell'Egeo, nel Corno d'Africa), volendo scimmiottare con un secolo di ritardo le grandi potenze colonialiste; cioè, quella faida che ha provocato le Foibe l'abbiamo iniziata noi, ma non vogliamo prenderne coscienza;


    l'anti-americanismo occidentale, di chi sostanzialmente vive il benessere occidentale di risulta della politica USA per me è un fenomeno di psicologia sociale, non politico in senso stretto;
    se leggi cosa ho scritto, io citavo i paesi asiatici; per dirne solo uno, il Vietnam bruciato dal napalm nel giro di pochissimi anni si è perfettamente integrato nel sistema produttivo e di relazioni della catena Giappone-Corea del sud-Taiwan, ecc... da qui la domanda:

    questi avrebbero ragioni di odio per gli USA e l'Occidente infinitamente maggiori rispetto all'Iran, per fare un esempio, che al più può avercela con gli americani per il golpe del '58 contro Mossadeq; secondo te, cosa li muove a pensare a noi come il Grande Satana ?


    ecco, io proprio non penso praticamente mai che fenomeni del genere siano "guidati"; i sentimenti sociali non si guidano; io posso approfittare di qualcosa che c'è già, come la diffidenza e la paura dell'immigrato musulmano, come da noi fanno i salvinati; ho al piano di sotto una famiglia egiziana - credo piuttosto tradizionalista - persone dolcissime e mediamente più educate della media, che porterei volentieri al piano di sotto del mio nuovo appartamento; poi, al mercato sotto casa la signora anziana inveisce contro i frequentatori della moschea e mi dice che sposano le bambine;
    se uno pubblica giornali o fa politica, sfrutta questi mercati: la signora leggera "Libero", mentre io che stravedo per le due bambine "egiziane", serene, sorridenti e affettuose, mi orienterò su altro, sperando che un giorno quelle ragazzine possano essere il mio medico o il mio avvocato o amministratore di condominio;

    questi sono sentimenti privati; la politica la vedi quando si discute se nel quartiere di Bruxelles sia ammissibile o meno l'auto-regolamentazione delle comunità islamiche in base alla Shar'ia, o quando un giudice italiano proscioglie il marito violento considerando che "in quella cultura" è normale;

    ecco, noi in Occidente su certe cose abbiamo perso un po' - un po' molto - la bussola, perché abbiamo ricevuto tutto gratis; mi ha quasi divertito il banner di un gruppo queer americano per la Palestina; che è lecito, ma è un po' come l'associazione dei tacchini per il Thanksgiving e il Natale; cioè, in quella Palestina ti farebbero a fettine, ma siccome stai a Sanata Rosa California, te ne puoi allegramente sbattere il cazzo.
    E' un piacere leggere le tue dritte, Axe.

    Apprezzerei molto che tu continuassi a commentare ed ad inquadrare i fatti che accadono di qua e in varie parti del mondo: tutti noi forumisti ne traiamo vantaggio.

  14. #89
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    Caro Doxa:

    1) La giornata del ricordo e dell’esodo istriano, con la rimozione delle colpe e della memoria delle responsabilità cruente dei fascisti che praticamente avevano istigato la controparte, è stata istituita nel 2004 ( e non 80 anni fa) da un governo di destra e fortemente voluta da un politico, Menia, che militava anche a Trieste e che conosco bene per i pestaggi tra studenti di una parte e dall’altra, oltre che da La Russa.

    2) Quindi, non confondo nulla: conosco benissimo le mistificazioni, anche attuali, della storia da parte della destra che mai si è dichiarata antifascista, nemmeno il 25 aprile..

    3) Quanti milioni di tedeschi dovettero esiliare da varie parti d’Europa durante e dopo la Seconda guerra mondiale? Pare intorno ai 14 milioni. Ne puoi trarre le debite osservazioni e similitudini.

    4) Quanto al conflitto israeliano-palestinese, condivido tutto quello che scrivi, solo che io non mi annoio leggendo che ci sono più di diecimila vittime (volti? Storie come quelle degli ostaggi israeliani? Tu ne hai visti?), ma ne sono colpita: non riesco a capire la cecità sia di Hamas sia di Netanyahu.
    C'è davvero molto poco da capire, amica mia: entrambe le parti agiscono secondo la legge del taglione, occhio per occhio dente per dente. Pertanto, non c'è un torto e una ragione: ma due torti! Due ingiustizie. Due miopie strategiche e politiche. Due crimini contro l'Umanità.
    amate i vostri nemici

  15. #90
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    Citazione Originariamente Scritto da follemente Visualizza Messaggio
    4) Quanto al conflitto israeliano-palestinese, condivido tutto quello che scrivi, solo che io non mi annoio leggendo che ci sono più di diecimila vittime (volti? Storie come quelle degli ostaggi israeliani? Tu ne hai visti?)
    oddio, le cifre di Hamas andrebbero prese con le molle: dopo che il loro missile - come acclarato - ha sventrato l'ospedale, sono partiti con 500 morti, diventati immediatamente 50 dopo che la dinamica dell'incidente è stata appurata;
    ma ne sono colpita: non riesco a capire la cecità sia di Hamas sia di Netanyahu.
    Hamas non è affatto "cieca"; ha operato nel senso inteso, e con gran successo; c'è il comunicato, apparso in tutti i tg, in cui il capo dichiara di aver bisogno del sangue dei martiri bambini; e io mica li biasimo, beninteso; è una strategia, così come il terrorismo; vogliono suscitare un'ondata di indignazione ovunque, e ci sono riusciti;

    poi, per giudicare questa cosa, così come le reazioni di Israele, ci sarebbe da considerare un punto:
    dopo la guerra del 1948, persa dagli arabi che volevano annientare i quattro gatti che avevano appena fondato Israele - questi armati dai cechi sovietizzati, non dagli USA - la strategia araba è divenuta quella del "logoramento": noi siamo tanti paesi e tanti soldati; loro sono pochi, prima o poi finiscono; intanto, rendiamo loro la vita impossibile con scaramucce, guerriglia e attentati; la guerra vera e propria, quando saremo pronti;

    per non rendere remunerativa questa strategia, Israele ha adottato quella che in dottrine strategiche si chiama Massive Retaliation, ritorsione massiccia; è la strategia della Francia quando nel 64 è uscita dall'organizzazione militare Nato: puntare le proprie testate nucleari sulle città sovietiche; malgrado l'apparente crudezza, questa è chiaramente una strategia da "secondo colpo", di chi non vuole attaccare per primo, ma per deterrenza minaccia un prezzo insostenibile per l'attaccante, tale da dissuaderne l'intenzione, che diventa difficilmente remunerativa;
    e questo è il motivo per cui le atomiche "tattiche", relativamente poco potenti, sono state oggetto di trattati e divieti, visto che implicano l'intenzione di utilizzarle per "vincere", come prospettiva concreta;

    perciò, la strategia di Israele dal 1967 in poi è stata sempre quella di "punire" in modo sproporzionato ogni atto ostile, principalmente con l'occupazione di territori non suoi; almeno fino ai primi anni 80 nell'intento di restituire quei territori in cambio del riconoscimento da parte dei paesi arabi; finché c'è stata la Guerra Fredda, sembrava qualcosa di praticabile; ma a metà anni '70, più o meno in coincidenza con la guerra civile libanese e la "distensione", i sovietici hanno cominciato a ritirarsi dall'area, dopo aver assistito Irak, sauditi, siriani, egiziani, ecc...

    venuto meno il garante militare e ideologico sovietico, è caduto anche l'Iran filo-americano e sono scoppiate le guerre infra-musulmane tra sciiti e sunniti, che già si erano viste in Libano, dove migliaia di palestinesi sono stati massacrati non da Israele, ma dai cristiano-maroniti di Gemayel (Sabra e Chatila) e in parte anche dai rivali sciiti appoggiati dalla Siria;
    a quel punto, i palestinesi sono stati abbandonati dai fratelli arabo-sunniti, mentre erano nemici per gli sciiti; ma entrambi questi campi si contendevano la leadership regionale gareggiando per chi fosse più radicalmente ostile a Israele; nel frattempo, una decennale e crudelissima guerra tra Iran sciita e Irak a leadership sunnita; poi le due guerre del Golfo, ecc...
    è in questa fase che la destra israeliana si è progressivamente imposta e ha colto l'opportunità per progettare l'incorporamento stabile di territori assegnati ai palestinesi nel 1967, insediando coloni, ecc... dopodiché, il governo Sharon - molto a destra, ma per un calcolo di sicurezza - dopo le due intifada ha sgomberato Gaza dai coloni ebrei, con grande shock, e l'ha consegnata all'autorità palestinese; e questa è stata sopraffatta da Hamas, per arrivare ad oggi, in uno stillicidio di attentati e missili, ritorsioni e peggioramento drastico della qualità della vita dei gazawi;

    solo un appunto: rappresentare il conflitto come israelo-palestinese è fuorviante: i palestinesi sono respinti da tutti, Egitto e Giordania in primis, nonostante in Giordania siano il 60% della popolazione; ma non sono economicamente auto-sufficienti; perciò sono strumenti di chi paga, fa l'elemosina; monarchie del Golfo e, ora, Iran; quindi non sono interlocutori, come non lo sono gli studenti che prendono in affitto un appartamento; il contratto si fa coi genitori; per Israele la pace ed evitare il logoramento è solo quando i nemici più potenti lo riconoscono e dismettono il proposito di annientare il paese, non se si forma uno "stato palestinese" tipo cartellina del Risiko, così, come fosse la fine di ogni problema; la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i sauditi andava in quella direzione, e l'attacco di Hamas è riuscito a mandar tutto all'aria; direi un gran successo, soprattutto per il regime iraniano, in crisi e tendenzialmente isolato, che ora avrà ossigeno ancora per qualche anno, gasato dalla lotta contro il nemico sionista.
    c'� del lardo in Garfagnana

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