segue XVII secolo

Nel Seicento in Italia l'arte fu espressa da numerosi capolavori. Per esempio nell'ambito della pittura alcuni furono realizzati da Orazio Gentileschi seguace di Caravaggio.

Il racconto della fuga in Egitto, tramandato dal solo Vangelo di Matteo, è tra quelli più amati dagli artisti e dai loro committenti. Infatti il Gentileschi ne fece più versioni. Qui vi presento quella custodita a Vienna nel Kunsthistorisches Museum.


Orazio Gentileschi, Riposo durante la fuga in Egitto, olio su tela, 1625 – 1626, Kunsthistorisches Museum, in Vienna.

In basso a sinistra c’è la firma dell'artista: HORATIVS GENTILESHVS FECIT.

La scena è ambientata di notte ma illuminata dalla luce proveniente dall’alto sulla sinistra.

Maria è seduta in terra sopra il suo mantello blu; guarda suo figlio, ha la mano destra sul fianco del poppante per sorreggerlo, mentre la mano sinistra è poggiata al suolo per reggersi.

Indossa un abito blu sopra una camicia bianca; ha un foulard sulle spalle. I suoi capelli sono di colore ramato sorretti da una fascia.

Sulle gambe della donna c’è un bianco lenzuolo, sul quale è seduto l’infante intento a suggere il latte dalla mammella materna, nel contempo il biondo bambino ha lo sguardo verso un ipotetico spettatore.

Invece Giuseppe dorme. Il giaciglio è composto da un telo color ocra in terra, un altro telo dello stesso colore è sul grosso sacco annodato, che forse contiene le poche cose che ha potuto portare con sé prima della fuga da Betlemme verso l’Egitto. Pure il suo mantello è color ocra.

La parte superiore del suo corpo è poggiato sul sacco, quella inferiore è adagiata in terra. Ha la testa reclinata all’indietro, la fronte segnata dalle rughe, la barba e i capelli grigi.



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