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Risultati da 31 a 45 di 47

Discussione: Virgo lactans

  1. #31
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Parete sud della navata: al centro, la crocifissione, 1500 circa, dipinta da Francesco Cagnola (o dal padre, Tommaso);
    Professo'...professo'....
    chi sono i personaggi ai lati della croce? Sono intriganti le espressioni, al limite del sorriso ammiccante (in particolare del personaggio a sinistra), che contrastano con l'aria austera di san Grato e della madonna del latte
    cosa? non devo interrompere e devo mettermi dietro la lavagna con le orecchie da ciuccio, perché non si da beceramente del tu a chi distribuisce il sapere...é giusto. Come disse quello, 'o faccio, professo'. Subbito.

  2. #32
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    Buon pomeriggio Carlino,

    il mio intento è stato quello di descrivere soltanto la Madonna del latte.

    Ai lati della croce ci sono: a sinistra Maria dolens, la madre di Jesus, a destra l'evangelista Giovanni.

    Dal Vangelo secondo Giovanni: "In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: 'Donna, ecco tuo figlio!' Poi disse al discepolo: 'Ecco tua madre!'. E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé" (19, 25 - 27).

    Le tue osservazioni sono sempre gradite.



    p.s. per la pomeridiana pace interiore offro al tuo ascolto una polifonia franco-fiamminga

    Clicca sul link

    https://www.youtube.com/watch?v=GlpyCoXFh_U
    Ultima modifica di doxa; 16-12-2023 alle 15:55

  3. #33
    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Clicca sul link
    ed ora sei moralmente obbligato, per completezza, a parlarci di Hieronymus Bosch e del suo "Giardino delle delizie"

  4. #34
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    Buongiorno Carlino,

    mi sovviene un dubbio. Temo di essere considerato un individuo con la "coazione a ripetere", perché sto pubblicando numerosi post dedicati alla Virgo lactans.

    In questo topic ho scritto nel primo post che sto facendo le "pulizie natalizie" nel mio documento virtuale dedicato alla Madonna del latte e constato di avere a disposizione un'altra decina di immagini da descrivere. Che faccio ? Finisco qui o continuo ?


    Segue XV secolo

    Dalla provincia di Novara un’altra immagine della Virgo lactans: è dipinta in affresco nella chiesa di San Michele Arcangelo, nel collinare Comune di Massino Visconti, nella riviera occidentale del Lago Maggiore.

    Il toponimo Massino Visconti: Massino deriva da “massa” e allude ad una tenuta agricola; Visconti fu aggiunto nel 1943 per commemorare il suo passato visconteo.



    Dell’originaria chiesa dell’XI secolo è rimasta solo la torre campanaria, pendente a seguito di una frana. L’edificio fu parzialmente ricostruito nel 1618.



    All’interno della chiesa ci sono dei dipinti in affresco, in particolare sulle pareti dell’abside, di forma quadrata.

    Il ciclo pittorico del 1466 circa è attribuito alla bottega del novarese Giovanni de Campo (o Johannes de Champo), documentato in attività dal 1440 al 1483 circa.

    L’abside:




    sulla parete sinistra sono raffigurati gli apostoli; nella fascia superiore i profeti




    parete frontale: al centro, nel clipeo c’è la figura di Cristo Pantocratore, circondato dai simboli dei quattro Evangelisti (tetramorfo);
    ai suoi lati: in alto a sinistra dopo la nicchia, la figura di san Michele Arcangelo; dopo la nicchia sulla destra, la Madonna del latte.




    sulla parete destra tre scene: sant’Agata, la Trinità, il martirio di san Lorenzo.



    Madonna del latte in trono, ai lati, due angeli.

    Maria ha sul capo la corona ed è assisa in trono, vicino al quale c’è un angelo per lato.

    Interessante è lo schienale del trono: l’immagine evoca una grande e lussuosa tenda nel deserto, con copertura conica e due minareti per parte nei due lati.
    In ambito cristiano tale architettura corrisponde ad una chiesa a pianta tonda, con copertura conica e quattro campanili.


    La Virgo lactans indossa la tunica rossa e il manto blu, ornato all’interno con disegni parallelepipedi neri su fondo bianco.

    Nell’iconografia il blu rappresenta la trascendenza, il mistero e il divino. Invece il rosso evoca il sangue, versato da Gesù sulla croce.

    Blu è anche il colore della tunica del Bambino Gesù, intento a suggere il latte dal seno materno, che tiene sollevato con la mano.

    Entrambe le figure sono aureolate.

  5. #35
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Voto senz' altro perché tu continui
    Almeno fino a Natale: l'argomento è assolutamente conciliante.
    amate i vostri nemici

  6. #36
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    Cono, come "apericena" ti offro in visione una Virgo lactans dipinta da Masolino da Panicale


    segue XV secolo


    Masolino da Panicale, Madonna del latte, tempera su tavola con fondo oro, 1423, Galleria degli Uffizi, Firenze

    Maria anziché assisa in trono è seduta sopra un cuscino in terra, perciò detta “Madonna dell’umiltà” (dal latino humus = terra), in contrapposizione alla tipologia della “Madonna in maestà”, seduta su un trono, a volte circondata da angeli e attorniata da figure che la adorano.

    Indossa un vestito con copricapo di colore rosa chiaro, parzialmente coperto dal bel mantello blu.

    Ha il capo inclinato mentre allatta il Bambino Gesù, avvolto in un panno rosso, che allude alla sua natura divina.

    In questo dipinto l’iconografia della Madonna dell’Umiltà si fonde con quella della Madonna del latte, secondo una consuetudine diffusa nella pittura toscana soprattutto nel XIV secolo.

    Le due varianti evidenziano il ruolo privilegiato di Maria, intermediatrice fra Dio e l’umanità.
    Ultima modifica di doxa; 19-12-2023 alle 18:18

  7. #37
    رباني L'avatar di King Kong
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    Ciao Doxa, solo ora ho avuto un po' di tempo per cercare nel mio archivio... ricordavo di averla fotografata...
    si trova ad Atri nella Basilica di Santa Maria Assunta.

    Aut hic aut nullubi

  8. #38
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da doxa Visualizza Messaggio
    Cono, come "apericena" ti offro in visione una Virgo lactans dipinta da Masolino da Panicale


    segue XV secolo


    Masolino da Panicale, Madonna del latte, tempera su tavola con fondo oro, 1423, Galleria degli Uffizi, Firenze

    Maria anziché assisa in trono è seduta sopra un cuscino in terra, perciò detta “Madonna dell’umiltà” (dal latino humus = terra), in contrapposizione alla tipologia della “Madonna in maestà”, seduta su un trono, a volte circondata da angeli e attorniata da figure che la adorano.

    Indossa un vestito con copricapo di colore rosa chiaro, parzialmente coperto dal bel mantello blu.

    Ha il capo inclinato mentre allatta il Bambino Gesù, avvolto in un panno rosso, che allude alla sua natura divina.

    In questo dipinto l’iconografia della Madonna dell’Umiltà si fonde con quella della Madonna del latte, secondo una consuetudine diffusa nella pittura toscana soprattutto nel XIV secolo.

    Le due varianti evidenziano il ruolo privilegiato di Maria, intermediatrice fra Dio e l’umanità.
    La Nuova Eva! Colei che schiaccia la testa al Serpente del Male....
    Ti ringrazio
    amate i vostri nemici

  9. #39
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da King Kong Visualizza Messaggio
    Ciao Doxa, solo ora ho avuto un po' di tempo per cercare nel mio archivio... ricordavo di averla fotografata...
    si trova ad Atri nella Basilica di Santa Maria Assunta.

    Opera e foto magnifiche, grazie anche a te King
    amate i vostri nemici

  10. #40
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    Grazie King per avermi segnalato nel duomo di Atri la Virgo lactans, bella immagine a me sconosciuta, pur frequentando assiduamente il teramano, nel passato…

    Per contraccambiare, come virtuale aperitivo pre-cena ti offro la visione di una Madonna del latte attribuita a Leonardo da Vinci: “Madonna Litta”


    Leonardo da Vinci (attribuito), Madonna Litta, tempera su tavola, 1490, Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.

    La Madonna Litta fu realizzata a Milano nel 1490 circa. Il disegno preparatorio fu sicuramente di Leonardo, ma poi l’esecuzione pittorica forse fu affidata, almeno in parte, ad uno dei suoi allievi, Giovanni di Boltraffio o Marco d’Oggiono.

    Nel XIX secolo questo dipinto era in una delle più importanti collezioni di opere d'arte milanesi, quella dei duchi Litta (perciò il nome al dipinto), ed era conservata nel grande Palazzo Litta in corso Magenta, a Milano.

    Nel 1865 il duca Antonio Litta Visconti Arese vendette il quadro allo zar di Russia, Alessandro II (Romanov). Successivamente questo capolavoro fu trasferito nel museo dell’Ermitage, a San Pietroburgo.

    La piccola dimensione della tavola sulla quale c’è il dipinto, 42 centimetri d’altezza per 33 di base, fa capire che l’opera fu realizzata per una abitazione e non una chiesa.

    Iconografia:

    la Virgo lactans e il Bambino sono in una stanza. Sullo sfondo ci sono due finestre a tutto sesto, oltre le quali si vede il cielo con nubi, in lontananza un paesaggio montano.

    Maria indossa la tunica di colore rosso e il mantello di velluto di colore azzurro nella parte esterna. La donna ha il copricapo con un velo finemente lavorato.

    Guarda con tenerezza il biondo e riccioluto Figlio che sugge il latte ed ha la mano destra poggiata sul seno materno, nel contempo il piccolo, con singolare torsione del corpo, volge gli occhi verso l’ipotetico osservatore.

    King hai notato l’uccellino ? E’ un cardellino, posato sulla coscia sinistra del Bambino e vicino al seno della Madre.



    Il nome scientifico e di genere del cardellino è “carduelis”, in lingua latina. Definito così perché ama cibarsi di semi di cardi. il colore rosso nella zona frontale e del collo evoca quello del sangue, perciò questo animale è diventato un simbolo della Passione di Cristo.
    Ultima modifica di doxa; 20-12-2023 alle 21:19

  11. #41
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Perfetto!
    amate i vostri nemici

  12. #42
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    XVI secolo

    La "Madonna del Latte" nel Cinquecento

    Caro Cono, per questo thread mi hai concesso il tempo fino al 24 sera. Debbo correre perché a mezzanotte nasce il Bambinello e la regale carrozza di Cenerentola ridiventa una zucca.

    “Immantinente”, senza indugio entro nel XVI secolo per dirti che…

    Il 31 ottobre 1517 il monaco tedesco Martin Lutero inviò ai vescovi interessati le sue “95 tesi”. Rifiutò di abiurarle e il 3 gennaio 1521 papa Leone X con la Bolla Decet Romanum Pontificem dichiarò Lutero eretico e scomunicato.

    Quattro mesi dopo, nel mese di maggio, ci fu l’editto di Worms, con il quale l’imperatore Carlo V d’Asburgo lo bandì dal Sacro Romano Impero, nel contempo vietò ai sudditi di propagare le sue tesi. Ma fu inutile, perché la disponibilità della stampa a caratteri mobili (introdotta nel secolo precedente da Johannes Gutenberg) permise la diffusione degli scritti teologici di Lutero sia in Germania sia in altre nazioni d’Europa.

    Inoltre, il principe di Sassonia, Federico il Saggio, offrì al monaco tedesco la sua protezione per evitargli la cattura e l’uccisione.

    Molti principi tedeschi solidarizzarono con le tesi di Lutero, dando ad esse anche una connotazione politica di opposizione al cattolico imperatore Carlo V. Ci furono scontri e violenze tra il 1546 e il 1547 tra le milizie imperiali e quelle luterane (Lega di Smacalda).

    Anche se le forze imperiali furono vittoriose su quelle protestanti le idee luterane non poterono essere soppresse con la violenza.

    Il termine "protestante" deriva dalla protesta dei feudatari delle “città luterane”, quando alla “dieta di Spira” del 1529 l’imperatore Carlo V ribadì la condanna a Lutero.

    La cosiddetta “dieta” nel tempo del Sacro Romano Impero era un’assemblea che riuniva il sovrano e altri principi per emanare leggi.

    Lo scisma protestante (= Riforma protestante) all’interno del cristianesimo sfidò la Chiesa cattolica, in particolare l’autorità papale, sul piano teologico e politico, sulla base di ciò che era percepito come errore, abuso e discrepanza rispetto all'ideale cristiano.

    Per arginare il dilagare delle dottrine protestanti la Chiesa di Roma intraprese una serie di azioni, conosciute come Controriforma cattolica, che per gran parte derivarono dalle decisioni prese durante il Concilio di Trento, che si svolse dal 1545 al 1563. Nella fase finale, il 3 dicembre del 1563, i padri conciliari emanarono il decreto titolato: "De invocatione, veneratione, et reliquiis sanctorum et sacris imaginibus", riguardante la venerazione delle immagini devozionali e l’arte sacra.

    Fu un punto di svolta: introdusse il controllo vescovile o delle autorità locali sui contenuti delle opere d’arte. Esse dovevano essere aderenti alle sacre scritture; dai fedeli non dovevano essere adorate come se fossero gli stessi santi, ma considerarle immagini che li rappresentano.

    Per motivazioni teologiche e per timore che le rappresentazioni pittoriche “sconvenienti” potessero turbare il fedele, Carlo Borromeo, vescovo della diocesi di Milano, fece modificare o togliere dalle chiese le raffigurazioni di “Maria lactans”: numerosi dipinti a lei dedicati a furono ritoccati con l’aggiunta del panneggio per coprire il seno e fatti diventare “Madonna col Bambino” o “Madonna in trono col Bambino”, oppure Madonna guarda amorevolmente il Figlio che dorme, ecc..

    In effetti la Vergine che allatta non corrisponde all’immagine canonica di Maria, ma quella narrata in alcuni vangeli apocrifi.

    L’iniziativa moralistica del Borromeo fu seguita dagli altri vescovi diocesani. Inoltre, alcune chiese dedicate alla "Madonna del latte" vennero dedicate ad altri santi.

    Secondo lo spirito della Controriforma, infatti, l’immagine della Madonna che, con un seno nudo, allatta Gesù bambino era considerata poco decente, poteva distogliere i fedeli dalla preghiera e indurre negli uomini pensieri sconvenienti.

    Il culto per la Madonna del Latte era diffuso in tutta Europa, soprattutto nelle zone rurali. I contadini le attribuivano valenza simbolico-taumaturgica ed anche anche miracoli.

    Comunque, nonostante la Controriforma cattolica, la venerazione popolare per quella simbologia continuò, perché legata al desiderio di maternità o per chiedere la grazia da parte di donne che non avevano il latte necessario per sfamare il neonato.

  13. #43
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    Dalla necessaria premessa storica nel precedente post alla Virgo lactans, realizzata in pittura da Andrea Solari (anche Solario, 1464 – 1520) prima della Riforma protestante e Controriforma cattolica.


    Andrea Solario, Madonna del latte, tempera e olio su pannello di pioppo, 1507 circa, Museo del Louvre, Parigi.

    Quest’opera è anche conosciuta come “La Madonna dal cuscino verde”, perché il bimbo è poggiato sul cuscino. Fu una novità per l’arte italiana. Consentì all’artista di mostrare la sua bravura nel dipingere i tessuti, capacità appresa in età giovanile a Venezia dalla pittura veneta.

    Dal punto di vista comunicativo è importante il reciproco guardarsi tra Madre e Figlio, raffigurato mentre con la mano destra si tocca il piedino destro.

    Maria indossa la tunica di colore rosso, il mantello blu, il foulard bianco sul capo le avvolge anche il collo: notare la bravura dell’artista nel realizzare le pieghe del vestiario.

    Sullo sfondo un frondoso albero e, in lontananza il paesaggio.
    Ultima modifica di doxa; 21-12-2023 alle 10:17

  14. #44
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    Buongiorno fratel Cono, stamane offro alla tua visione una Madonna del latte realizzata da messer Michelagnolo

    Segue XVI secolo


    Michelangelo Buonarroti, Madonna Medici, scultura in marmo alta 226 cm, 1521 – 1534, “Sagrestia Nuova”, basilica di San Lorenzo, Firenze.

    La “Sagrestia Nuova” è considerata tra i capolavori di Michelangelo come architetto. La progettò come pendant alla “Sagrestia Vecchia”, realizzata da Filippo Brunelleschi con importanti contributi scultorei di Donatello.

    Su commissione del papa, Leone X (Giovanni di Lorenzo de' Medici) il Buonarroti iniziò i lavori il 4 novembre 1519, in continuità con la “Sagrestia Vecchia” nella bicromia dell’intonaco e della pietra serena.

    La “Sagrestia Nuova” fu edificata a più riprese e completata nel 1533.



    veduta parziale della “Sagrestia Nuova”: la tomba di Lorenzo il Magnifico e del fratello Giuliano de’ Medici; sopra la lastra tombale le sculture che raffigurano la Madonna del latte e i santi Cosma e Damiano.

    Per questo ambiente il Buonarroti ideò ed iniziò anche delle decorazioni, come il gruppo scultoreo che raffigura la Madonna che allatta suo Figlio, detta “Madonna Medici”, iniziata dall’artista nel 1521.

    Michelangelo nel 1534 si trasferì a Roma e lasciò l’opera incompiuta, e così appare ancora oggi.


    tomba di Lorenzo il Magnifico e di suo fratello, Giuliano de’ Medici.

    Sopra la lastra tombale ci sono:

    al centro il michelangiolesco gruppo scultoreo della Virgo lactans col figlio; Maria è seduta su un blocco di marmo, ha il braccio destro dietro di sé e la mano sul bordo del seggio; le sue gambe sono accavallate; ha il foulard sulla testa, inclinata; il volto è triste e lo sguardo assorto, forse pensa al tragico destino del Figlio.
    Il bimbo è seduto a cavallo sulla coscia destra della madre, sorretto dalla mano sinistra materna; è rivolto verso di lei per prenderle il seno con le mani.

    ai lati, le statue dei due santi protettori della famiglia Medici: Cosma e Damiano. Furono scolpite in base al modello creato da Michelangelo;

    A destra, San Damiano, opera eseguita tra il 1533 e il 1534 dallo scultore e architetto “Raffaello da Montelupo”: il suo vero nome Raffaele Sinibaldi;

    A sinistra, San Cosma, statua realizzata negli anni 1533 – 1534 dal frate servita e scultore Giovanni Angelo Montorsoli.

    Cosma e Damiano erano due medici, perciò scelti dai Signori della città di Firenze come patroni della famiglia medicea.

    I due santi subirono il martirio durante l’impero di Diocleziano.

    Vengono raffigurati insieme. I loro simboli: la palma del martirio e nella mano uno degli oggetti attinenti alla loro professione: il cofanetto contenente gli strumenti chirurgici o vasi da farmacia.

  15. #45
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    XVII secolo

    La "Madonna del Latte" nel Seicento.

    A Roma, tra il 1630 e il 1640 nacque il movimento artistico-culturale denominato Barocco, diffuso in Europa fino alla prima metà del XVIII secolo.

    Lo stile Barocco è noto per l’esuberanza delle forme, la teatralità, le prospettive, i contrasti tra luce e ombra.

    I suoi artisti più rappresentativi nell’architettura e/o scultura furono Gian Lorenzo Bernini, Francesco Borromini e Pietro da Cortona.

    Nella pittura furono i fratelli Carracci e la loro scuola, ed artisti come Guido Reni, Domenichino, Francesco Albani, Alessandro Algardi, Caravaggio, Veronese, Tintoretto, Pierre Paul Rubens ed altri.

    In ambito musicale, all'epoca del Barocco nacque il melodramma: rappresentazione teatrale in cui i personaggi non parlano, ma cantano accompagnati da strumenti musicali, le orchestre.

    Uno dei più importanti musicisti di questo periodo fu Claudio Monteverdi, autore di numerosi madrigali ed opere.

    Compositori illustri furono, tra gli altri, Giovanni Pergolesi, Nicolò Piccini, Giovanni Paisiello, Domenico Cimarosa, Alessandro Scarlatti.

    Per quanto riguarda la Virgo lactans, all’immagine della madre affettuosa che allatta, vennero preferite altre tipologie mariane: per esempio l’assunta in cielo tra nubi e angeli, oppure la Mater Dei Regina Coeli.

    Secoli prima Dante Alighieri nel canto XXIII del Paradiso (vv. 121-128) descrisse il coro dei diletti che si rivolgono a Maria Regina Coeli:

    “E come fantolin che 'nver' la mamma

    tende le braccia, poi che 'l latte prese,

    per l'animo che 'nfin di fuor s'infiamma;

    ciascun di quei candori in sù si stese

    con la sua cima, sì che l'alto affetto

    ch'elli avieno a Maria mi fu palese.

    Indi rimaser lì nel mio cospetto,

    `Regina celi' cantando sì dolce,

    che mai da me non si partì 'l diletto”.
    Ultima modifica di doxa; 23-12-2023 alle 14:56

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