Mi ha detto un amico che lavora come archivista presso il municipio che adesso nei Comuni non assumono più per pubblico concorso.
Attingono alle graduatorie della mobilità da altri enti.
Magari ti capita a fare il custode seppellitore a Verona uno che era sovrannumerario in Regione o era impiegato postale ad Aci Trezza.
I concorsi pubblici avranno avuto un senso, o no?
Non parliamo dei doppi incarichi e delle ore in più che si devono fare sul lavoro.
E non puoi farci nulla, via tu, ne arriva un altro.
Questo il senso delle cose. Non è che a qualcuno piace fare più di quello che sarebbe giusto, anche se il lavoro che stai facendo ti piace.
Solo gli ottusi possono pensare a questo.
Oppure vuol dire che non hanno niente di meglio da fare.
Capello fatto
Ceretta pure
E mo?
Che meraviglia la cura di se’
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
ma io non lo sapevo prima; cioè, io sono entrato in quel negozio per curiosare e magari ricomprarmi un titolo che avevo 15 anni prima, una ristampina da - allora - 5mila lire; e in breve sono entrato in un mondo quasi sconosciuto di prime edizioni a prezzi stellari, che ovviamente non mi potevo permettere; fare il commerciante era proprio inimmaginabile, benché poi la parte economica dei miei studi si tornata pure utile all'impresa;
ora mi hai fatto tornare un ricordo: una 40ina d'anni fa, ero del tuo umore di ora e dicevo cose analoghe; il mio zio parigino, che era in visita a Roma, mi fece un discorso simile a quello che ti sto facendo io, e mi fece l'esempio di una signora anziana di nessun mestiere che presenziava sempre a tutti i vernissage di fotografia; al punto tale che ad un certo punto era inconcepibile una mostra senza la sua presenza all'inaugurazione; e parliamo di gente tipo Cartier-Bresson, Boubat, Newton, Bailey... perciò questa veniva continuamente invitata in giro per il mondo, spesata, albergata, ristorata e riportata a casa; io ci ridevo, mi pareva una cazzata; poi, in effetti, mi è successa una cosa parecchio simile con tutta una serie di effetti collaterali piuttosto positivi;
credo che unp problema che incontri è che la "passione" in effetti difficilmente si veicola come circostanza primaria tramite ragione; è più un benessere che si genera in una circostanza ambientale che ti porta ad interagire e smuove un talento di cui eri semi-inconsapevole;
poi, ovvio, ci vuole il colpo di culo, che è più probabile capiti se fai tante cose e le occasioni di sperimentare benessere si moltiplicano; qui non ho ricette; però, magari, già dalle cose che sei capace di scrivere una lucina la vedo in una certa direzione.
c'� del lardo in Garfagnana
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Ultima modifica di restodelcarlino; 09-02-2024 alle 16:59
Il "mio" punto:
Uno zelante cristiancattolicopraticosservante, intriso di religiosità e di amore verso il prossimo, dopo aver accuratamente elencato e messo in opera tutti i "distinguo" possibili ("nasconder la mano"), ha giudicato negativamente e senza remissione ("lacrime di coccodrillo") una situazione personale altrui.
Ne ho definito il comportamento (non la "persona", attenzione. Il comportamento), e l'ho invitato a redimersi.
E' chiaro ora? Mi sono espresso (pesantemente) su un comportamento, quello di conodaempoli, catechista.
no, non è chiaro, ma forse ho formulato male la domanda;
io non ho letto un giudizio di Cono, semplicemente perché mancava l'oggetto eventualmente giudicato; ossia, un comportamento di Dark suscettibile di esserlo;
a meno che, il comportamento in oggetto fosse il fatto in sé che Dark lavori, visto che ritmi e circostanze di quel lavoro non li decide lei; per questo ho chiesto, anche a Cono stesso;
nel tutto, sembrerebbe non esserci logica: un lavoratore sfruttato, di solito riscuote solidarietà, non critiche; a meno di non essersi posto volontariamente in quella condizione, ma non è il caso;
pertanto, il sentimento che deve aver ispirato la frecciatina covava verosimilmente su altro che ha indotto alla polemica; magari lo stile di vita e i relativi valori, eventualmente sgraditi;
Dark lavora, non si è sposata, non ha voluto figli, si è liberata di un partner sgradito, quindi incarna un tipo di donna che forse Cono ritiene come il motore di tante cose che teme, e alla prima occasione - impropria - è tracimato;
avrebbe avuto un senso logico se Dark si fosse lamentata, che so, di non avere una famiglia o alcuni vantaggi riconducibili, tipo un marito agiato che aumenta il potere contrattuale nel lavoro, per quanto anche questa critica non sarebbe stata simpatica.
c'� del lardo in Garfagnana
Si, di fatto credo che il vulnus della questione sia proprio quello che tu hai ben evidenziato.
Io conduco una vita sregolata, non mi uniformo ai canoni di famiglia Mulino Bianco, amo starmene da sola, amo la mia libertà e la mia carriera.
Questo però non ha nulla a che fare con il fatto che al lavoro c'è una situazione di m e che chi già si impegna viene spremuto come un limone mentre altri continuano a fare il minimo indispensabile e se ne sbattono.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Quanti anni avevi 40 anni fa?
Io sei.
Se la tua risposta è 20, credo che il tuo stato dell'epoca non fosse uguale al mio.
E l'età di allora conta.
Se secondo te il mio è un sentire momentaneo, mi compiaccio per il tuo ottimismo.
Credo che ci siano cose che mi abbiano arricchita, ma resto convinta che la signora agée vivesse in un contesto che le dava la possibilità di fare, girare, vedere.
Sicuramente mettiamoci anche che la signora non avesse un cazzo da fare ogni giorno.
Questo non è poco.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
A 20 è giusto essere incupiti.
A 46 non sono incupita, ero peggio a vent'anni.
Se sembro tale, non ho tempo di dire o spiegare che non lo sono.
E poi posso permettermi una cosa che a vent'anni non potevo permettermi: non dover spiegare troppe cose su come sono, mi sento.
Sulle potenzialità dormienti siamo d'accordo, ma non abbiamo nessun dovere, inteso come dovere sociale, di doverle sviluppare per sembrare meno o più simili a ciò che altri vorrebbero.
Quali che siano gli altri che, tra l'altro, sono presi dalle loro potenzialità.
E forse dormono in piedi, anche senza potenzialità.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Boh... io sono da tre anni ai domiciliari 15/20 ore al di, di badanza; nelle poche ore libere, mi incollo materiali edili e seguo gli operai; ho sogni piccoli piccoli, tipo riuscire a fami visitare da un oculista o una domenica mattina a porta portese, che però è a 300 km da dove sono;
l'unica cosa che mi viene in mente è che c'è vita là fuori, per chi può uscire.
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