Bisogni primari e secondariquelle circostanze che ci spaventano ci sono sempre, pure da terzi consolidati in qualche caso; però io continuo a ripetere l'adagio degli Stones: magari non trovi quello che volevi, ma quello di cui hai bisogno, un talento che era fuori dal radar e che ti cambia in meglio l'esistenza;
Volere ed avere bisogno
Elementi base dell'economia, molto base e molto fraintesi.
Ci caschiamo tutti, più o meno ne usciamo tutti.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
boh, non so se immaginiamo le stesse cose; io pensavo più ad una situazione del tipo: volevi andare a Parigi, ma poi ti hanno regalato un volo per Amsterdam e ti piace tanto lo stesso e trovi tante cose che avresti pensato di trovare a Parigi, anche se non ci pensavi; oppure cose diverse ed ignote.
c'� del lardo in Garfagnana
È credibile come situazione.
Però in questo caso non sei tu ad aver scelto in base a ciò che volevi, ma l'ha fatto un altro.
Poi hai scoperto di aver bisogno di un posto non previsto, andandoci.
Quando si tratta di fraintendere ciò che si vuole con ciò di cui si ha bisogno, e viceversa, di solito il biglietto per una destinazione o per un'altra te lo sei pagato tu.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
Certo e visto l'andazzo generale, son tutti a fare le nozze coi fichi secchi e diventati di braccino corto, taglia qui, taglia là, personale ridotto.
Io ne so qualcosa già da qualche anno. Per tot colleghi che se ne vanno, se ne riassumono o ne riciclano internamente uno o due a tappare il buco, è già grassa.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
c'è sempre interazione; ma quello che hai presente come possibilità il più delle volte non include tante cose, tra cui alcune che possono risolverti determinati nodi esistenziali;
a 35 anni avevo un lavoro "serio", perfettamente nel mio radar, e che mi strutturava l'identità nel senso di aspettarmi un certo stile di vita come programma;
sono entrato in un negozio di dischi, e qualche mese dopo giravo il mondo pagato per fare una cosa che mi divertiva tanto come secondo lavoro, con una mia nicchia privata e accessori "altri", tipo pagare 300mila lire per un ristorante, senza rimpiangere la spesa in niente, o dormire in topaie assurde e da terzo mondo in posti ricchi, tipo Londra o Houston il tutto in seguito ad un'amicizia che difficilmente avrei scelto consapevolmente, a freddo.
avevo bisogno di questo ' a posteriori, direi di sì, come di dieci anni di analisi, viste le nevrosi della condizione precedente; poi, ovvio che tutto è discutibile in termini razionali più approfonditi; ma quella non è stata affatto l'unica svolta imprevista e divertente che mi sia capitata, eh...
c'� del lardo in Garfagnana
Ne sono certa.
Tieni presente che esistono vite in cui il termine svolta implica circostanze che non possono crearsi partendo da una passione. Non è solo questione di essere pronti a percepire qualcosa, ma è anche che quel qualcosa non c'è.
Oltre al fatto che non tutti vediamo una possibilità in una passione...oppure non tutti vediamo in senso ampio.
Che per molti funzioni come per te, ci credo e mi fa piacere.
Poi la realtà ê fatta di colori e forme differenti
E poi c'è il Fato con sua sorella Fatalità.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Mah, a me ora come ora di avere delle relazioni che siano un minimo impegnative non passa neppure per l'anticamera del cervello.
Sono nella fase "single tutta la vita". Ovviamente suppongo sarà una fase, ma per ora mi va bene così. Quando capita qualche occasione interessante non dico di no, ma coinvolgimenti sentimentali vade retro.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Ecco, qui siamo finiti a meno due nel giro di pochissimo, nessuna riassunzione ma solo reimpasti. Il problema è che poi c'è chi continua a non fare un cactus come prima e chi sta facendo lavoro doppio, vedi la sottoscritta.
Che poi devo anche fare i salti mortali per mettere giù dei turni sensati, visto che devo occuparmi anche di coordinare il lavoro altrui, perché in tutto questo il direttore ha anche avuto la splendida idea di decidere che devo fare il lavoro del coordinatore di redazione, ma solo di fatto visto che sulla carta per il momento non mi viene riconosciuto nulla. Da un lato mi va bene perché se faccio un buon lavoro magari prima o poi mi arriva anche l'avanzamento di carriera, dall'altro rischia di essere un'inculata.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .