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Discussione: Il duomo di milaano

  1. #1
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    Il duomo di milaano

    La costruzione di questo imponente edificio viene attribuita ai duchi della città, ancora c'è da comprenderne se l'edificazione è legata al prestigio della casata dei Visconti o per auto perdonarsi per i discutibili comportamenti tra il parentado stesso e al di fuori di esso. Gian Galeazzo per prima cosa inviò dei competenti architetti costruttori a prendere visione in alcune città della nostra penisola e all'estero dove erano state già costruite importanti cattedrali, quindi a Venezia con il duomo di San Marco, a Firenze dove il Brunelleschi fece meravigliare con il duomo di Santa Maria del Fiore, Orvieto con l'incantevole cattedrale, e altre località di notevole valenza. Inviò personale specializzato a prendere visione delle cattedrali di Reims e di Amiens in Francia come pure al duomo di Colonia non completamente ultimata, ufficialmente titolata ai Santi Pietro e Maria. Risulta che un frate di nome Bonvesin Da La Riva esaltava Milano fino ad punto che sarebbe meritorio ospitare la Sede Pontificia. Secondo un suo ipotetico censimento la città era abitata da duecentomila abitanti, 1500 notai, 120 giuriconsulti, 70 scuole, 100 ospedali, nel contado 900 mulini. Si presume che abbia messo un poco di suo nell'esagerare. Il frate divulgava in Milano e nel circondario che a questa importante città mancava una cattedrale di grande rilievo, non si è mai saputo se questo frate sia stato il portavoce di Gian Galeazzo Visconti. Il duca di Milano desiderava avere un erede maschio e se la Madonna gli avesse concesso questa grazia si sarebbe impegnato che tra i suoi nomi nel battesimo sarebbe stato incluso Maria. Ebbene il duca ebbe doppia grazia quindi il primo figlio lo chiamò Giovanni Maria e al secondo figlio gli mise il nome di Filippo Maria. La decisione di avviare la costruzione della maestosa chiesa fu presa. Affidò i lavori a due campionesi, così chiamati perché nativi di Campione. Il nome di uno di essi era Marco Frisone il lavoro iniziò ufficialmente nel 1386, ma dopo pochi anni Il Frisone morì. Nientemeno la popolazione partecipò attivamente a finanziare l'attività sia da parte dei cittadini facoltosi sia dalla popolazione più umile. La corporazione degli avvocati offrì 44 fiorini d'oro, un certo Marco Carelli trafficava di tutto compreso lo schiavismo risulta che finì in miseria per avere donato tutti i suoi averi, non si è saputo cosa ebbe per contro partita e se l'ebbe quello che è certo alla sua dipartita la sua salma sarebbe stata all'interno del duomo, in effetti si trova tutt'ora nella quarta campata della navata minore. Il cantiere dove si svolgevano i lavori gli fu attribuito un acronimo, A.U.F. cioè "ad usum fabricae" dove affluivano l'insieme del personale del materiale e dei finanziamenti. I costi della mano d'opera variavano secondo la stagione, nella bella stagione i lavori si prolungavano in autunno inoltrato ed in inverno le ore lavorative si riducevano, quindi anche i guadagni variavano. L'area dell'edificio era di undicimila settecento mq. quindi superiore alle chiese milanesi di Santa Maria Maggiore e la chiesa di Sant'Ambrogio che la occupò per protesta contro l'imperatrice Giustina favorevole all'arianesimo. Gian Galeazzo fece chiamare dei maestri muratori dalla Germania specializzati per l'architettura gotica, dopo poco tempo se ne andarono non convinti della riuscita dei lavori. Fu chiamato da Parigi Giovanni Da Fernach e Enrico Gmund, ma se ne andarono dicendo che sarebbe tutto crollato, fu chiamato Nicolas Bonaventure ma dopo un anno fu licenziato, i milanesi per tutta risposta verso costoro coniarono la frase "Pro facti suis" un modo come un altro come dire le loro azioni erano facezie.Nel 1392 fu chiamato Ulrico Fussinger di Ulma, e successivamente nel 1399 venne su chiamata Jan Mignot il parigino ricevendo mensilmente 20 fiorini, al mese, dopo poco se ne andò sentenziando "ars sine scientia nihil" cioè l'arte senza la scienza è nulla. I fatti che seguirono nei lavori fecero capire che tale frase che scrisse era una giustificazione per coprire la sua imperizia.Nel 1402 Gian Galeazzo morì di peste, i lavori ebbero quasi un fermo.

    SEGUE
    Ultima modifica di Durante; 31-12-2023 alle 13:58

  2. #2
    Opinionista L'avatar di follemente
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    Interessante, Durante, potresti forse inserire qualche capoverso?

  3. #3
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Come una rompighiaccio, Doxa ha stimolato in noi la parte artistica
    Curioso di sapere quando e perché, sulla guglia più alta del Duomo, venne collocata la Madunina.
    amate i vostri nemici

  4. #4
    Opinionista
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    Le vicende del casato Visconti con la morte di Gian Galeazzo fu suo successore Giovanni Maria le lotte intestine si acutizzano con i fuori usciti sostenitori che volevano riportare al potere lo spodestato Bernabò del ramo Visconti. Giovanni Maria trovò la morte mentre accedeva nella chiesa di San Gottardo, pugnalato dai partigiani di Bernabò. Gli successe il fratello Filippo Maria. Aveva delle peculiarità con caratteristiche particolari si pensa che derivassero dal matrimonio endogamico dei suoi genitori, era quasi sempre di pessimo umore, un poco malaticcio, particolarmente superstizioso e ipocondriaco. La sua esistenza è stata afflitta da decisioni importanti da prendere sia per vicende belliche sia dai pericoli interni da cui doveva salvaguardarsi. I lavori per costruire l'importante edificio procedevano a rilento le spese che servivano a A,U.F. non erano sufficienti perché assorbite per necessità impellenti per armamenti e rafforzamento delle mura cittadina per questioni difensive. Nel 1447 Filippo Maria morì, l'ambizioso Francesco Sforza non perse tempo e si insediò al potere della città il26 febbraio del 1450. Nel periodo il suo dominio fu licenziato dopo molti decenni di servizio l'architetto Filippino da Modena autore dei tre finestroni dell'abside, lo accusarono di vizi con il denaro che dovevano finanziare l'edificio, secondo gli annali le accuse non erano veritiere. I lavori tra alti e bassi proseguirono con la partecipazione di una parte della nobiltà e della popolazione. Nel periodo della dominazione spagnola fu un disastro per il proseguimento dei lavori. Con un salto temporale arriviamo al periodo del dominio austriaco e i lavori ripresero, fu innalzata la guglia maggiore l'altezza raggiungeva metri 104,30 senza la Madonnina. Nel 1774 l'imperatrice d'Austria Maria Teresa, il governatore il conte Carlo Firmian presenziava alla collocazione della Vergine che misurava e lo è tutt'ora mt 4,20, pesa circa kg 1000 tramite carrucole sulla guglia più elevata. Il materiale è di rame battuto ed è dorata con trecentotrentasette grammi di oro zecchino. Questa cattedrale per lo spirito dei milanesi fu una rivincita dopo secoli nei confronti di Federico Barbarossa che fece abbattere il campanile di Santa Maria Maggiore il più alto della Lombardia. Il periodo dell'innalzamento della Madonnina è il secolo dell'illuminismo, La peste stava per essere sconfitta con il vaccino, Goethe pubblica i "dolori del giovane Werther", Mozart girava per l'Europa , l'illustre Luigi Ferdinando Marsili sperimentava la fisica, Amedeo Avogrado scienziato di chimica e di fisica molecolare , Beniamino Franklin inventò il parafulmini che fu utile per salvaguardare la Madonnina dai fulmini. Per i credenti la realizzazione della stupenda cattedrale milanese con la statua della vergine fu la grazia di Dio che diede la svolta del sapere e dello scibile della umanità. Mai chi pose la prima pietra di questo capolavoro si sarebbe immaginato di questo risultato avvincente.
    Ultima modifica di Durante; 02-01-2024 alle 22:13

  5. #5
    Opinionista
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    Errata corrige. L'imperatrice d'Austria Maria Teresa non era e presente all'evento dell'innalzamento sulla guglia della Madonnina del duomo era presente solo il governatore il conte Carlo Firmian.

  6. #6
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Mi inchino a vossia! E grazie

    amate i vostri nemici

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