Caro Cono ti segnalo il libro della tua corregionale (di Porto Santo Stefano) Francesca Mariotti: “L’alterità nella tradizione ebraico-cristiana. Un viaggio nella definizione di sé attraverso l’altro” (edit. ‎C&P Adver Effigi).

Per l’autrice del libro il tema dell’alterità ha come denominatore comune tre ambiti conoscitivi: la filosofia, l’antropologia e la teologia.

Dal punto di vista teologico, l’alterità è connessa con la dimensione trascendentale, essendo il modo attraverso cui Dio si manifesta all’uomo.

Anche le Persone della Trinità vengono definite dalla relazione che hanno le une con le altre.

Ma dal punto di vista laico cos’è l’alterità ?

Sbaglio se l'alterità la intendo differenza tra due identità ?

L’identità comprende le caratteristiche fisiche e psicologiche di un individuo che lo fanno distinguere dagli altri, dalle altre entità: dal latino “entitas” (= cosa esistente).

Ognuno di noi è un'individualità, ma comunicante con altre”. Nessun individuo è un’isola, completo in sé stesso, ma è una parte del tutto.

Il poeta e chierico londinese John Donne (1572 – 1631) usa la metafora di un’isola in mezzo al mare, destinata a rimanere sola come una monade, scollegata dal resto del mondo. Nel contempo offre un’altra visione suggestiva: ogni individuo, seppur isola, fa parte di un continente, è una parte del tutto.

Celebre il suo sermone “Nessun uomo è un'isola” (meditazione XVII) del 1624. Il titolo deriva da un passo del “Devotions Upon Emergent Occasions”: “No man is an Iland, intire of it selfe; every man is a peece of the Continent, a part of the maine” [...], vuole significare che ogni uomo è una componente integrante dell'umanità.

Ecco il testo:

“Nessun uomo è un’isola,
completo in sé stesso.

Ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.

Se anche solo una zolla venisse lavata via dal mare,
la Terra ne sarebbe diminuita,
come se un promontorio fosse stato al suo posto,
o una magione amica o la tua stessa casa.

Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all’Umanità.

E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana:
Essa suona per te”.


Il verso finale: “Per chi suona la campana” fu usato da Ernest Hemingway per titolare il suo romanzo, pubblicato nel 1940.

Invece lo scrittore statunitense e monaco trappista Thomas Merton titolò “Nessun uomo è un’isola” (No man is an island) il suo saggio pubblicato nel 1955.

Infatti una delle fasi fondamentali del ciclo della vita di un individuo può essere la costituzione della coppia. Dal considerarsi come “Io” al vedersi come un “Noi”, pur rimanendo due alterità, due entità.


Małgorzata Chodakowska: la fontana “Liebespaar” (parola tedesca che significa coppia di amanti), gruppo scultoreo in bronzo, collocato di fronte all’ufficio del registro di Radebeul, località vicino a Dresda (Germania).

L’artista, di origine polacca, ha studiato la scultura a Varsavia e a Vienna, ma vive a Dresda, in Germania.

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