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Discussione: Soglia

  1. #1
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    Soglia

    Caro Cono, dopo i tuoi soliti tre giorni di ritiro spirituale nel convento dei Frati Minori vedo che sei tornato rinvigorito e lascio al tuo commento questo thread.

    Stamane mentre ti accingi alla frugale colazione t’invito a riflettere sul sostantivo “soglia”: dal latino “sŏlea” (= suola).

    Non temere, non sono qui, in questa pubblica piazza, per darti “na sòla”, una fregatura, come diciamo in dialetto romanesco, romanaccio o semplicemente romano, e neanche per dirti che “sei ‘na sòla”: frase che si usa quando un’altra persona non mantiene un impegno.

    Forse questo modo di dire è scaturito dalla disonestà di alcuni calzolai che, in passato , riparavano con materiali scadenti le suole delle scarpe: “ce metteveno ‘na toppa”.

    La soglia può alludere a varie cose, per esempio alla “soglia di povertà”, o alla “soglia percettiva” (limite al di sotto del quale uno stimolo sensoriale non viene percepito), oppure la soglia come limen (spazio che delimita l’interno dall’esterno, per esempio l’ingresso in una casa).

    A Canongate, quartiere di Edimburgo, c’è una chiesa del XVII secolo che ha una scritta augurale sull’architrave della porta in corrispondenza della soglia: “Pax intrantibus, salus exeuntibus” (= Pace a quelli che entrano e salute a quelli che escono).

    E di pace avrebbe avuto bisogno il pittore olandese Vincent van Gogh, invece…

    Egli titolò un suo dipinto “Sulla soglia dell’eternità”


    Vincent van Gogh, Sulla soglia dell’eternità (Vecchio che soffre), olio su tela, 1890, Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi (Olanda).

    L’artista realizzò questo dipinto mentre era a Saint-Rémy-de-Provence. L’immagine mostra un veterano di guerra, Adrianus Jacobus Zuyderland, che il pittore aveva conosciuto circa un anno prima all'interno di una clinica durante la sua convalescenza.

    L’anziano uomo è seduto, chinato in avanti, si copre il viso con le mani chiuse a pugno. Notare il “freddo” colore blu del suo abbigliamento. Sulla sinistra c’è un focolare che fiammeggia (?).

    Alcuni studiosi ipotizzano che su questa figura Vincent espresse il suo stato d’animo depresso. Infatti nei suoi dipinti a volte manifestava anche il disagio e la sofferenza della propria vita.

  2. #2
    Opinionista
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    Il sostantivo “soglia” è presente al plurale anche nella poesia “La pioggia nel pineto”, scritta da Gabriele D’annunzio per dedicarla alla sua amante, l’attrice Eleonora Duse.

    Il testo lo elaborò tra luglio e agosto del 1902 mentre era ospite nella villa “La Versiliana”: è un edificio storico all’interno del Parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca.


    Villa La Versiliana.

    “La pioggia nel pineto” è composta da 128 versi divisi in quattro strofe.

    Cliccare sul link per leggere il lungo testo

    https://online.scuola.zanichelli.it/..._pp541-544.pdf

    In questa poesia il ”divino Gabriele” invita la donna che ama e che l'accompagna nella pineta a tacere per ascoltare i suoni della natura.

    “Taci. Su le soglie / del bosco non odo / parole che dici / umane; ma odo / parole più nuove / che parlano gocciole e foglie / lontane”.

    Il “vate” descrive lui e lei mentre scende la pioggia e gli effetti di questa sulla vegetazione e sugli animali.

    Il tema dominante è il “panismo” (dal dio greco Pan): la fusione dei due amanti con la natura

    “E piove su i nostri volti / silvani, / piove su le nostre mani / ignude, / su i nostri vestimenti / leggeri, / su i freschi pensieri / che l'anima schiude / novella, / su la favola bella / che ieri / m'illuse, che oggi t'illude, / o Ermione”: nome che deriva da quello del dio greco Hermes, il messaggero degli dei; Ermione si chiamava anche figlia di Elena di Troia e Menelao.

    Al tema del panismo è collegato quello della metamorfosi: la trasformazione del corpo da una forma ad un’altra: i protagonisti sembrano diventare elementi naturali, come alberi o animali.

    In questa poesia la ripetizione di parole e di frasi, il susseguirsi di sensazioni uditive, visive, olfattive, tattili, fanno sembrare questa poesia come una sinfonia: il poeta scelse le parole non tanto per il loro significato quanto per il loro suono per creare musicalità.

  3. #3
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    Caro Cono, dopo i tuoi soliti tre giorni di ritiro spirituale nel convento dei Frati Minori vedo che sei tornato rinvigorito e lascio al tuo commento questo thread.

    Stamane mentre ti accingi alla frugale colazione t’invito a riflettere sul sostantivo “soglia”: dal latino “sŏlea” (= suola).

    Non temere, non sono qui, in questa pubblica piazza, per darti “na sòla”, una fregatura, come diciamo in dialetto romanesco, romanaccio o semplicemente romano, e neanche per dirti che “sei ‘na sòla”: frase che si usa quando un’altra persona non mantiene un impegno.

    Forse questo modo di dire è scaturito dalla disonestà di alcuni calzolai che, in passato , riparavano con materiali scadenti le suole delle scarpe: “ce metteveno ‘na toppa”.

    La soglia può alludere a varie cose, per esempio alla “soglia di povertà”, o alla “soglia percettiva” (limite al di sotto del quale uno stimolo sensoriale non viene percepito), oppure la soglia come limen (spazio che delimita l’interno dall’esterno, per esempio l’ingresso in una casa).

    A Canongate, quartiere di Edimburgo, c’è una chiesa del XVII secolo che ha una scritta augurale sull’architrave della porta in corrispondenza della soglia: “Pax intrantibus, salus exeuntibus” (= Pace a quelli che entrano e salute a quelli che escono).

    E di pace avrebbe avuto bisogno il pittore olandese Vincent van Gogh, invece…

    Egli titolò un suo dipinto “Sulla soglia dell’eternità”


    Vincent van Gogh, Sulla soglia dell’eternità (Vecchio che soffre), olio su tela, 1890, Museo Kröller-Müller di Otterlo, Paesi Bassi (Olanda).

    L’artista realizzò questo dipinto mentre era a Saint-Rémy-de-Provence. L’immagine mostra un veterano di guerra, Adrianus Jacobus Zuyderland, che il pittore aveva conosciuto circa un anno prima all'interno di una clinica durante la sua convalescenza.

    L’anziano uomo è seduto, chinato in avanti, si copre il viso con le mani chiuse a pugno. Notare il “freddo” colore blu del suo abbigliamento. Sulla sinistra c’è un focolare che fiammeggia (?).

    Alcuni studiosi ipotizzano che su questa figura Vincent espresse il suo stato d’animo depresso. Infatti nei suoi dipinti a volte manifestava anche il disagio e la sofferenza della propria vita.
    Non a volte: spesso. Spesso si ha l'impressione che i quadri di Van Gogh siano in realtà pennellate di realismo, di sofferenza interiore....

    Ti ringrazio!
    amate i vostri nemici

  4. #4
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    Nella farsa in un atto titolata “Cupido scherza e … spazza”, scritta dal celebre attore e commediografo Peppino De Filippo, c’è l’esilarante dialogo tra due personaggi: Salvatore e Rosina, e l’equivoco tra soglia e sogliola.

    ATTO PRIMO

    È pomeriggio. Al levarsi del sipario si sente in lontananza la musica di un pianino. Rosina è seduta presso la comune rammendando della biancheria.

    SALVATORE (dopo poco entra. È vestito con l’uniforme della Nettezza Urbana, ed ha con sé una lunga scopa.
    Appare alla comune e, spazzando, si avvicina a Rosina. Le si ferma vicino e, levandosi il berretto, le
    dice con evidente galanteria) Buonasera Rosina!

    ROSINA (con tono di sopportazione e senza guardarlo) Bonasera!

    SALVATORE (c.s) Oggi è dummeneca, non sei antata alla passeggiata?

    ROSINA Aggio vuluto rimmanè ‘a casa.

    SALVATORE (c.s) Premetti? (accenna a spazzare)

    ROSINA Che vuo’?

    SALVATORE Voglio pulezzare la sogliola della tua casa.

    ROSINA (che non ha capito) Che vuo’ pulezza’?

    SALVATORE La sogliola della tua casa.

    ROSINA (correggendolo) Se dice «la soglia», no la sogliola.

    SALVATORE Un lapis di lingua. In fondo è lo stesso.

    ROSINA Nun è ‘o stesso. Soglia significa ‘na cosa e sogliola ‘n’ata. La soglia (indica la soglia) è questa, e
    la sogliola, si nun ‘o ssaje, è ‘nu pescio
    (= pesce)

    SALVATORE Io sono un autoritratto… mi sono distruito senza bisogno ‘e ‘j ‘a scola.

    ROSINA E ‘a scola s’adda ‘j, si no uno resta ‘gnuranto.

    SALVATORE (ridendo) …comme a me?

    ROSINA (sorride) Comme a te.

    [….]

    Se vi va di leggere il testo dell’intera farsa questo è il link

    https://www.ateatro.info/copioni/cup...erza-e-spazza/

    eeek

    invece questo è il link per vedere la farsa tramite You Tube

    https://www.youtube.com/watch?v=aEd-LPQ1OKU
    Ultima modifica di doxa; 06-03-2024 alle 06:42

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