Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
Cono non dubito che anche in passato come oggi ci siano stati dei modelli "sani" di famiglia ma ti assicuro che c'erano anche ai tempi in cui sono cresciuta io modelli insani di famiglia, io stessa non ho avuto un'infanzia serena e "famiglia sana" ma pure nell' ambito dei parenti, prendere a calci in culo la moglie in occasione di liti famigliari era una cosa "normale", commettere errori o disobbedire poteva significare botte, vedi te.
Certe "cose" poi dovevano restare confinate in famiglia, non si andava certo a confidarsi con i propri insegnanti dei disagi che magari ti vedevano come ragazzo/a timida, un po' chiusa.... magari con scarsa autostima....chissà perchè. Chissà quanti ragazzi anche in passato avrebbero avuto bisogno di psicanalisi ma non c'era la stessa attenzione come in molte scuole che c'è oggi a cogliere certe problematiche.
Una volta eri semplicemente etichettato come asino, svogliato,senza voglia di studiare oppure timida, chiusa, non seguita nella scuola dalla famiglia, e che cercava di arrangiarsi come poteva.
Che poi non tutti finivano male drogati o nullafacenti nonostante tutto ma o tendevano a ripetere i modelli sbagliati oppure cercavano di prenderne le distanze con grande fatica e non ripetere gli stessi errori dei genitori.
Ogni generazione vive dei disagi.
Indubbiamente, ne parlavamo anche ieri: ma la presenza di figure e modelli di riferimento erano decisive per affrontarli e uscirne fuori....
Oggi la situazione si presenta tutta nella sua spaventosa drammaticità, Lady: le famiglie frammentate e disgregate, la fuga e l'assenza dei padri (leggi "Il padre, l'assente inaccettabile" di Claudio Rise') la mancanza di fratelli e sorelle nella cultura del figlio unico, professori, insegnanti e maestri considerati antagonisti, nemici che limitano, avversari eccetera. L'ansia della prestazione, del risultato, del successo a tutti i costi, senza più il supporto degli adulti, può avere (e di fatto ha) conseguenze devastanti sulla psiche dei ragazzi. Ora, domandiamoci: tutto ciò è irreversibile? Chi nasce oggi, chi verrà al mondo domani, è condannato all'infelicità? No di certo! Sta a noi adulti ripensare un nuovo modo di aiutarli. Sta a noi genitori, padri, madri, insegnanti, educatori, costruire un mondo più a misura loro, più rispettoso delle loro fragilità e, in due parole, più Umano.