“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
beh, sì; il punto sarebbe che se si rielabora male la circostanza - cioè, non si accetta di aver avuto un trade-off che in quel momento era conveniente - invece di cogliere il proprio bisogno e il motivo opportuno di quella scelta, si salta il passaggio e si ritrova più o meno lo stesso problema in seguito;
oh, mica dico che è facile, anzi; essere presenti a se stessi nelle emozioni è difficilissimo; ma è proprio per questo che serve una specie di disciplina interiore che vede le persone in modo "neutrale", né buoni, né cattivi, ma come "tipi" che offrono qualcosa, e che pure noi siamo "tipi" che hanno qualcosa da offrire;
la seconda forse è la più importante, perché ti dice pure quello che puoi comunicare di bello di te, visto che normalmente gli altri non leggono nel pensiero.
c'� del lardo in Garfagnana