Non sono capace di inventarmi poesie e non ho la capacità di scrivere racconti amorosi, ma in questa domenica mattina a Roma fa freddo e piove, allora voglio trascorrere un po' di tempo tentando di scrivere un’immaginaria lettera d’amore.

Mi piacerebbe che questo post avesse un seguito. Vi va di scrivere una vostra “lettera d’amore” ?

Mi domando: A cosa serve una lettera d’amore ? E mi rispondo: serve a chi la scrive e a chi la riceve.

Chi la scrive impara a definire con cura il proprio sentimento e a comunicarlo al/la partner.

Chi la riceve impara a vedersi come la vede la persona che l’ama. E’ come se dicesse: “Aiutami a vedermi tramite i tuoi occhi, aiutami a comprendere l’amore che tu vedi in me”.

Le lettere d’amore servono a vederci riflessi negli occhi di chi ci ama.

Non ho consolidata esperienza in lettere d’amore. La prima la scrissi in un compito in classe nella seconda media. Questa la traccia: “Scrivi una lettera in cui esprimi la tua gioia per un lieto evento”. Raccomandazione della prof.: “Non dimenticare che mentre stai scrivendo piove. Utilizza allegorie, metafore e metonimie per definire il tuo stato d’animo”. Io la scrissi a quella ragazza che conobbi sulla spiaggia in un giorno d’estate. E ci “amammo”, ma solo in quei giorni di vacanza.

Le dedicai pure questa specie di poesia, titolata: “Un giorno d’estate”

Un giorno d’estate
sulla spiaggia che ci ha visti insieme
ho raccolto
una bottiglia vuota
color del sole.

L’ho riempita
con le mie illusioni
e dal pontile
l’ho lanciata nel mare.

Lentamente
le placide onde
l’hanno allontanata
per sempre da me.

Mi rimangono
i ricordi,
scrigno prezioso
di solari giorni d’estate.


(doxa)

Piove, e ripenso a quel compito in classe durante la mia adolescenza. Guardo fuori dalla finestra e rifletto sul doloroso rimprovero che mi hai rivolto stamane. Mi hai detto che il tuo amore per me è grande ma non gioioso, che in questi freddi giorni d’inverno preferisci abbracciare il termosifone col suo tepore anziché me.

Mi domando: a cosa serve un amore così ?

Se il mio amore non è gioioso, vorrei essere capace di raccontartelo in modo giocoso. Mi piacerebbe come Raymond Queneau nei suoi “Esercizi di stile”, provare a raccontare sempre la stessa cosa ma in 99 modi diversi, dall’epico al drammatico, dal racconto gotico al sonetto. Ti racconterei il mio amore per te in modo enfatico, tragico, comico o poetico. Ma una lettera di “tal guisa” non sono capace di scriverla.

Mi piacerebbe saper descrivere la tua bellezza, ma so già che potrei dimenticare qualcosa e ti offenderesti. E lo stesso sarebbe per ogni tratto del tuo carattere che ti rende unica e cara.

No, non posso rischiare. Voglio raccontarti il mio amore per te, ma cos’è l’amore del quale ti parlo, io non lo so bene.