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L'eterna lotta fra Bene e Male, fra Vita e Morte è il succo di tutta la Rivelazione biblica, Axe: altro che roba da TSO. Insieme all'azione di Dio, esiste una Potenza in grado di ingannare e soggiogare gli uomini....
ma questo lo diceva anche Zarathustra, cono. più o meno nella stessa epoca in cui avvenivano le vicende narrate nella bibbia. poi guarda che ti sei confuso: non sono Axe ma Sandor.

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Questa potenza è in grado di stravolgere le parole di Dio all’umanità e promette che mangiando dell’albero vietato non si morirà (cf. Gen 3,4).
e no. questo lo dice Dio parlando al "pluralis maiestatis" dopo la cacciata dal paradiso, che in definitiva denota un forte egoismo da parte Dio nei riguardi della propria creazione. Egli afferma che bisogna evitare che adamo ed eva mangino anche del frutto della "vita eterna" e diventino in tutto simili a delle divinità, e quindi "come Dio".


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Ecco allora nascere la paura della morte che diventa il movente profondo della tentazione: il Maligno fa una promessa illusoria ma potente e seducente che dischiude la possibilità di vittoria sulla morte nella via della autoaffermazione, del possesso, dell’accaparramento, della voracità, del consumo.
mi spieghi come si concilia la paura della morte con l'autoaffermazione? a me risulta che "per campare" occorra proprio tutto ciò che dici. se hai la pancia vuota Allora Dio serve "a poco".

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Così l’uomo e la donna compiono un itinerario che va dalla non accettazione del limite – mangiare i frutti di tutti gli alberi eccetto uno – alla paura della morte fino alla elaborazione di una contro-verità in cui il desiderio di vita, di immortalità, di onnipotenza produce una nuova visione del mondo: il mondo appare preda, oggetto da carpire, da possedere, da dominare.
ti ricordo che, sempre nella Genesi, Dio attribuisce all'uomo un "potere e signoria" assoluti su tutto ciò che esiste nel Creato. tai dicendo che per onorare Dio bisogna diventare "comunisti"?

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La paura della morte – “regina delle paure”, come la chiama il libro di Giobbe – induce l’uomo a preservare con qualsiasi mezzo la propria vita, a possedere per sé i beni della terra, a dominare sugli altri. Così l’uomo pensa, consapevolmente o meno, di assicurarsi vita abbondante, di poter combattere e lottare contro la morte anche senza gli altri e contro gli altri.
darwin parla di "istinto di conservazione" e adduce spiegazioni molto motivate alle proprie asserzioni. non fa il raccontino del simbolismo biblico come farebbe un curato di campagna. e come fai tu.

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Come risultato di questa paura della morte, c’è nell’uomo una tendenza egoistica che la tradizione cristiana chiama “philautía” (amore di sé) che spinge a contraddire ogni via di comunicazione e di comunione e a far regnare come “tramite”, “inter-mezzo”, il demonio.
ma quale demonio? l'amore di sé è ciò che induce l'uomo ad agire, a produrre a rendere il mondo "migliore". pensa se l'amor proprio non esistesse: saremmo tutti suicidi e invece no. non è questa la natura umana e non c'entrano le scritture. imho.

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Così la Lettera agli Ebrei esplicita questo legame tra paura della morte e male: «Gesù è diventato partecipe del nostro sangue e della nostra carne per rendere impotente, attraverso la morte, colui che ha il potere della morte, cioè il diavolo, e liberare quelli che per paura della morte sono alienati, soggetti a schiavitù per tutta la vita» (Ebr 2,14-15).
queste sono cazzate che gli ebrei per primi non ritenevano oneste. se tu cristiano della prima ora, scrivi una lettera agli ebrei, per insegnare loro chi era stato Cristo e perché era "morto", quando erano stati quegli stessi ebrei a condannarlo, allora sinceramente non so se ridere o arrabbiarmi. abbi pazienza.