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Discussione: La felicità nel migliore dei mondi possibili

  1. #1

    La felicità nel migliore dei mondi possibili

    Mi é capitato di leggere questo:

    "L'economia occidentale e' basata su persone che lavorano MOLTO piu' di quanto dovrebbero, perche' sono stati convinti che questo lavorare troppo li portera' al successo, e il successo portera' alla felicita'. Si lavora nell'illusione della felicita', che arriva quando hai abbastanza successo, dimostrato dal fatto che possiedi abbastanza cose costose."


    Un'altra corrente di pensiero sostiene che il lavoro porta la felicità quando "soddisfa un bisogno". Quando é "motivante", per usare il gergo alla moda.

    Altri, che é una giusta punizione per colpe remote, o "missione divina".

    Altri......etceterà etceterà

    Vassapé chi ha ragione.

    Il consumo di antidepressivi (o depressori?) é in crescita esponenziale.


  2. #2
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Mi é capitato di leggere questo:

    "L'economia occidentale e' basata su persone che lavorano MOLTO piu' di quanto dovrebbero, perche' sono stati convinti che questo lavorare troppo li portera' al successo, e il successo portera' alla felicita'. Si lavora nell'illusione della felicita', che arriva quando hai abbastanza successo, dimostrato dal fatto che possiedi abbastanza cose costose."
    si. allora devo premettere che in qualche modo mi sento "spinto" a dire "la mia". allora quello che proponi è una versione popolare dell'alienazione da plusvalore che affliggerebbe ancora oggi la "classe lavoratrice". ovviamente tra i capitalisti, non italiani, ma oprattutto americani, la regola è lavorare molto per guadagnare molto e avere tanti soldi da spendere soprattutto per le cc.dd. "morose" che esistono anche da noi in italia e che sono un "pozzo senza fondo" e che battono in cerca di gente del sesso opposto che sia in grado di pagare parte delle spese per "estetisti o parrucchiere" e dio solo sa per cos'altro.


    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Un'altra corrente di pensiero sostiene che il lavoro porta la felicità quando "soddisfa un bisogno". Quando é "motivante", per usare il gergo alla moda.
    il sesso è molto motivante. quasi più del denaro.

    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Altri, che é una giusta punizione per colpe remote, o "missione divina".
    senza dubbio il lavoro è fatica. ma è anche potere e sesso, come dicevo. ci mettiamo anche qualche spicciolo per un po' di "frizzina"?

    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Vassapé chi ha ragione.
    i "fessi" hanno da che mondo è mondo sempre ragione.

    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio
    Il consumo di antidepressivi (o depressori?) é in crescita esponenziale.
    si. in sostituzione di altri tipi di antidepressivi "fai da te". e mi fermo.

  3. #3
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Il Lavoro è fatto per l'Uomo, non il contrario....
    Oggi lavoriamo troppo e male. Sacrifichiamo ad esso angoli preziosi del breve tempo che abbiamo a disposizione.
    amate i vostri nemici

  4. #4
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il Lavoro è fatto per l'Uomo, non il contrario....
    Oggi lavoriamo troppo e male. Sacrifichiamo ad esso angoli preziosi del breve tempo che abbiamo a disposizione.
    Solo oggi?
    Ne sei proprio convinto?
    Sembra che durante il processo di industrializzazione, nell'800 essere operaio significava lavorare per 12-14 ore al giorno in ambienti per lo più malsani senza alcuna tutela.

    E poi tratto dalla Bibbia di Gerusalemme, secondo la Genesi Dio disse:" Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dall' albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua!
    Con dolore trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
    Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.
    Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere sei tu e in polvere tornerai!"

    Altro che sacrificare angoli preziosi
    Prova andarlo a dire al datore di lavoro
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  5. #5
    La "Legge fondamentale della Natura" é quella della Sopravvivenza della "specie" (o "genere" o come lo si vuol chiamare, intendendo amebe, covid, bacherozzi, carote, sequoia, merluzzi, umani e via elencando). E quindi dell'individuo. Il quale, per "ubbidire" deve nutrirsi, scaldarsi etc...al fine di procreare e potersi finalmente riposare defungendo e rimettendo elettroni e quark in ciclo .Per nutrirsi, scaldarsi etc deve darsi da fà..."lavorà". Una volta il "lavoro compiuto" (senza sta a contà le ore), cioé panza piena del lavoratore e del suo "gruppo" (eh, si, l'homo é sociale. Sempre per la "Legge Fondamentale"), al riparo dall'ambiente ostile, é "felice". Nell'attesa di ricominciare l'indomani a cercare bacche, radici, proteine defunte o da defungere, puo' dedicarsi all'attività riproduttiva, o fasse 'na dormita.
    Nei secoli le cose so'....diciamo "evolute". In meglio o in peggio, vassapé.
    Il legame/rapporto tra "lavoro" e "felicità" é cambiato. Tanto che spesso (almeno nel mondo occidentale), le due cose sono indissolubilmente legate...e senza "divorzio" possibile
    Evoluzione filosofica? Manipolazione capitalistica? Manipolazione vetero-marxista? Perdita dei "Sacrosantissimi Valori Religgggiosi"?
    Vassapé.
    E' un po' questo, l'argomento del thread. In altre parole: "E' il "lavoro" la chiave della felicità nel migliore dei mondi possibili?"

    Per me, "il lavoro" (quale ne sia la forma), oggi come per il cugino neanderthal, é l'indispensabile "mezzo" per procacciarsi i mezzi primari di sopravvivenza.
    Quindi, come tale, necessario per poter parlare di "felicità": difficile essere felici con la panza vuota, le scarpe rotte, sotto la neve....Ma non sufficiente, in quanto l'Homo ha ricevuto da Madre (o Matrigna?) Natura, oltre allo "spirito sociale", anche l'intelligggienza (come "utensile" per sopravvivere). Ed il cervello, produce fisime e metafsiche...tipo "Ma che cos'é la felicità?....Come posso essere felice?". Ed in questo contesto, il "Lavoro" (quale che possa essere), é coinvolto nella ricerca di questo "Graal" o "Araba Fenice", chiamato "Felicità". "Graal" perché tutti la cercano e nessuno la trova (posto che esista ) o "Araba Fenice" perché questa "Felicità" (per chi la trova o crede di averla trovata) arriva...scompare...riappare...riapparendo dalle sue ceneri, inaspettatamente.
    Concludendo il mio contorto pensiero, indipendentemente dalle varie manipolazioni (capitaliste o proletarie) il "Lavoro"(quale ne sia la forma) é un componente basilare del'esistenza, e quindi la maniera con cui viene "gestito" é un elemento importante per la "Felicità" (quale che sia il signifcato dato al termine).
    IMHO.
    Ultima modifica di restodelcarlino; 23-04-2024 alle 14:43

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il Lavoro è fatto per l'Uomo, non il contrario....
    Che cosa intendi dire con :" Il Lavoro é fatto per l'Uomo"?

    Ooops.... dimenticavo..."Ignorare RdC"...Scusa, so che non mi rispondi pe' tigna. Come non detto.
    (Poco male, tanto, quando rispondi, lo fai a pene di segugio).

  7. #7
    Citazione Originariamente Scritto da sandor Visualizza Messaggio
    si. allora devo premettere che in qualche modo mi sento "spinto" a dire "la mia"....(omissis)...

    E' risaputo che so' de coccio.
    Scusami: non ho capito cosa tu voglia dire.
    E' il sesso il solo "creatore di felicità"?
    Se hai tempo e voglia, spiegami.
    In anticipo, tenchiù

  8. #8
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    E' un po' questo, l'argomento del thread. In altre parole: "E' il "lavoro" la chiave della felicità nel migliore dei mondi possibili?"

    Per me, "il lavoro" (quale ne sia la forma), oggi come per il cugino neanderthal, é l'indispensabile "mezzo" per procacciarsi i mezzi primari di sopravvivenza.
    Quindi, come tale, necessario per poter parlare di "felicità": difficile essere felici con la panza vuota, le scarpe rotte, sotto la neve....Ma non sufficiente,
    Credo che la felicità sia qualcosa di soggettivo, ognuno può trovare la felicità (o momenti di felicità) in cose o attività diverse, quindi dando per scontato che il lavoro comunque è necessario per procurarsi da vivere, mangiare, ci può essere anche chi trova nel lavoro la sua realizzazione e quindi la felicità.
    O si butta totalmente nel lavoro per compensare ad altre mancanze nella propria esistenza sentendosi soddisfatto per aver raggiunto livelli alti o ruoli importanti.
    Ad esempio tanti pensionati sono felici facendo gli umarell davanti ai cantieri di lavoro osservando come lavorano gli altri o andando a giocare tornei di bocce, piuttosto che altro.

    Il lavoro alla fine cos'è se non una delle tante possibili attività che impegnano la vita?
    Se sia la chiave della felicità non saprei, per qualcuno può darsi, per altri probabilmente no, a meno che consideriamo come lavoro anche il torneo di bocce al gruppo anziani
    Ma a pensarci...chi svolge come attività lavorativa proprio lo sport a livello professionale?
    Ci mette sicuramente la passione, quindi qualcosa che gli procura felicità.
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da restodelcarlino Visualizza Messaggio

    E' risaputo che so' de coccio.
    Scusami: non ho capito cosa tu voglia dire.
    E' il sesso il solo "creatore di felicità"?
    Se hai tempo e voglia, spiegami.
    In anticipo, tenchiù
    visto che mi ringrazi in anticipo, sarò breve. il mio modo di intendere il lavoro è che ad oggi esso lavoro serve non solo a campare ma anche a campare bene. cosa che non era fino a qualche ventennio fa, quando lavorando i contribuenti potevano partecipare alla ricchezza dello stato soltanto su base commutativa. cioè si lavorava per pagare le tasse e si partecipava in tal modo allo sviluppo del sistema economico, che in verità era per l'appunto un sistema economico in forte crescita. ciò a cui si pensava, tra chi un tempo lavorava ed oggi si gode la pensione, era appunto la pensione, ma prima venivano "moglie figli una casa e due macchine". oggi mi pare di capire che non sia più così o comunque ci siano alcune differenze. dato che oggi esistono molti più scapoli che un tempo, mi verrebbe da chiedermi: ma tutti i "non-ammogliati" che magari ottengono un lavoro "di pregio" e non hanno come spendere i soldi se non per il lusso di cui parli nel primo post, i soldi come li spendono? e allora ci sono i locali esclusivi, le donne bellissime ma anche carissime, ecc. era questo che volevo dire. grazie a dio tutti quelli di cui ti ho or ora parlato possono a buon diritto parlare del mondo "presente" come "il migliore dei mondi possibili".

  10. #10

  11. #11
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Solo oggi?
    Ne sei proprio convinto?
    Sembra che durante il processo di industrializzazione, nell'800 essere operaio significava lavorare per 12-14 ore al giorno in ambienti per lo più malsani senza alcuna tutela.

    E poi tratto dalla Bibbia di Gerusalemme, secondo la Genesi Dio disse:" Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dall' albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua!
    Con dolore trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
    Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.
    Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere sei tu e in polvere tornerai!"

    Altro che sacrificare angoli preziosi
    Prova andarlo a dire al datore di lavoro
    Il Lavoro edifica l'Uomo: lo matura, lo fà crescere, gli dà dignità. Privare l'Uomo del Lavoro significa umiliarlo e deprimerlo....
    Ma anche l'eccesso Lady, anche il troppo Lavoro gli fà perdere il contatto col Reale, gli provoca stress, ansia, incomunicabilità con gli Altri....
    Come sempre è una questione di equilibrio: saper dare il giusto peso alle cose. "Non di solo pane vive l'Uomo"
    amate i vostri nemici

  12. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il Lavoro è fatto per l'Uomo, non il contrario....
    Oggi lavoriamo troppo e male. Sacrifichiamo ad esso angoli preziosi del breve tempo che abbiamo a disposizione.
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    Solo oggi?
    Ne sei proprio convinto?
    Sembra che durante il processo di industrializzazione, nell'800 essere operaio significava lavorare per 12-14 ore al giorno in ambienti per lo più malsani senza alcuna tutela.

    E poi tratto dalla Bibbia di Gerusalemme, secondo la Genesi Dio disse:" Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dall' albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia il suolo per causa tua!
    Con dolore trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.
    Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba campestre.
    Con il sudore del tuo volto mangerai il pane; finchè tornerai alla terra, perchè da essa sei stato tratto: polvere sei tu e in polvere tornerai!"

    Altro che sacrificare angoli preziosi
    Prova andarlo a dire al datore di lavoro
    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Il Lavoro edifica l'Uomo: lo matura, lo fà crescere, gli dà dignità. Privare l'Uomo del Lavoro significa umiliarlo e deprimerlo....
    Ma anche l'eccesso Lady, anche il troppo Lavoro gli fà perdere il contatto col Reale, gli provoca stress, ansia, incomunicabilità con gli Altri....
    Come sempre è una questione di equilibrio: saper dare il giusto peso alle cose. "Non di solo pane vive l'Uomo"
    A non è la giusta punizione per colpe passate? Vedi citazione in grassetto
    Comunque la risposta era per farti notare che NON SOLO oggi si lavora troppo, pure in passato, addirittura da schiavi, certo che tutti dovrebbero diventare equilibristi , ma di fatto non è così per questo facevo notare che "prova andarlo a dire ad un datore di lavoro"
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  13. #13
    رباني L'avatar di King Kong
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    Per quel che mi riguarda, il lavoro non è mai stato un problema.
    Il problema sono sempre stati i rapporti:
    1) con il datore di lavoro;
    2) con i colleghi.
    Di regola la dignità dell’uomo (e della donna) restano un optional.
    Aut hic aut nullubi

  14. #14
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Credo che la felicità sia molto soggettiva, come ha detto Lady. Ognuno la trova con diverse vie. Parlando di lavoro, mi sento anche fortunata, perché il mio lavoro mi rende felice (seppur certo non ricca). E poter fare il lavoro che si ama non è una fortuna che tutti hanno. Poi certo, forse è vero che lavoriamo troppo, forse. Personalmente apprezzo molto i ritmi spagnoli: credo che loro abbiano capito meglio di tutti come vivere bene.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  15. #15
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    nella mia esperienza, la "felicità", se esiste, è prima di tutto assenza di (motivi di) infelicità, ma soprattutto attesa - tipo sabato del villaggio, Giacomino non era un cretino - di qualcosa di bello, e quindi facoltà, libertà di poter fare progetti, piccoli o grandi che siano.
    c'� del lardo in Garfagnana

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