E con questo siamo arrivati a quello che sosteneva L. Ron Hubbard, cioè che acquisendo gradi progressivi di "consapevolezza" si potrebbe allungare la vita "umana" all'infinito. C'è un fatto sostanziale che a mio parere dà ragione al suddetto Hubbard, cioè che nessuno vorrebbe che la propria vita a un certo punto non continuasse più, ed anche che le religioni in definitiva sono un residuo della preistoria, cioè degli ultimi 50.000 anni (cifra calcolata sempre dal suddetto, cioè a sua volta fondatore di una religione che nega la necessità della religione e che infatti una vera e propria religione non è, ma è un mezzo per evolvere dalla condizione umana ad una "sovracondizione" dell'umana natura al di là delle pulsioni istintuali e negative per vivere pienamente, pacificamente e felicemente).