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Risultati da 16 a 30 di 32

Discussione: Teatro e dintorni

  1. #16
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Grande verità, amico mio: spesso siamo costretti a portare delle maschere, nella Vita, per essere accettati dagli altri. Operazione faticosissima! Che ci lascia affranti e insoddisfatti, alla fine. Ora esiste Uno (forse davvero l'Unico) che invece ti ama completamente e immensamente per quello che sei! Con pregi e difetti, qualità e contraddizioni, virtù e peccati. Tutto ciò è estremamente liberante!!! Ti permette di buttare nel cestino la maschera ed essere, finalmente, te stesso.
    amate i vostri nemici

  2. #17
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    Gentile Cono, eroico e paziente lettore dei miei post, ieri hai scritto:

    spesso siamo costretti a portare delle maschere, nella Vita, per essere accettati dagli altri. Operazione faticosissima! Che ci lascia affranti e insoddisfatti, alla fine.
    "Tutti nella vita recitano, tranne (forse) qualche attore" . Questo aforisma è attribuito al drammaturgo Eugene Ionesco, ma fu enfatizzato da Vittorio Gassman in quanto attore.

    Tornando agli antichi histriones, come sai nessuna maschera antica indossata da loro è giunta fino a noi, causa la deperibilità dei materiali usati per realizzarle, però abbiamo numerose riproduzioni in terracotta o gesso, possiamo anche vederle negli antichi affreschi, nei mosaici, nei vasi dipinti.



    Nel teatro latino le maschere erano simili a quelle usate nel teatro greco.



    Affresco con attori, Casa di Casca Longus o dei Quadretti teatrali, Pompei.

    L’attore sulla sinistra indossa una tunica corta: la indossavano gli schiavi, legata alla vita da una cintura.

    Il complesso edilizio dove sono questi affreschi parietali è formato dall'unione di due case adiacenti del II sec. a.C.. Di ottimo livello sono le pitture nell’atrio: sostituirono in età augustea le precedenti decorazioni con scene teatrali ispirate dalle commedie di Menandro.

    Su un lato dell’impluvio c’è il tavolo sorretto da tre sostegni marmorei a zampa leonina che recano inciso il nome dell’originario proprietario, Publius Servilius Casca Long(us), uno dei congiurati che a Roma uccisero Giulio Cesare nel 44 a.C..




    I costumi di scena. Gli attori romani indossavano, con minime variazioni, sempre gli stessi abiti, con colori distintivi della categoria (sociale, anagrafica) cui appartenevano i loro personaggi. Gli eventuali cambi d’abito nei camerini dietro la “scenae frons” avvenivano in modo rapido.



    Caro Cono, questo consideralo il mio ultimo post nel topic, perché mi coinvolge la noia. Ci sarebbe tanto da dire ma preferisco cambiare tema.

  3. #18
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Te non annoi mai: ci fai sempre riflettere, meditare e discutere su cose profonde
    amate i vostri nemici

  4. #19
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Settimana prossima vado alla lezione di prova di un corso di teatro che penso frequenterò quest'anno. Non mi è mai interessata l'arte scenica (anche se da piccolo sono stato un piccolo principe delizioso), però avevo voglia di fare qualcosa fuori dalla mia zona di confort, e se magari imparassi a aprlare senza sbiascicare la fine delle parole la smetterebbero di pensare che io abbia le origini geografiche più strane, e infine penso potrebbe essermi utile se riuscissi a rimettermi a fare un po' di musica dal vivo, che sono quasi vent'anni che non metto i piedi su un palco, ed era una cosa che amavo fare.
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  5. #20
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    Bravo Doppio ! Non te ne pentirai !



    L'attore interpreta un personaggio, deve immedesimarsi in lui, tramite la voce, il corpo, la gestualità. Deve conciliare la sua emotività con quella del personaggio interpretato, perciò è necessario conoscere, studiare ed usare le tecniche della recitazione. E' importante anche la dizione

  6. #21
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Buttati Doppio!
    amate i vostri nemici

  7. #22
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Doppio Visualizza Messaggio
    Settimana prossima vado alla lezione di prova di un corso di teatro che penso frequenterò quest'anno. Non mi è mai interessata l'arte scenica (anche se da piccolo sono stato un piccolo principe delizioso), però avevo voglia di fare qualcosa fuori dalla mia zona di confort, e se magari imparassi a aprlare senza sbiascicare la fine delle parole la smetterebbero di pensare che io abbia le origini geografiche più strane, e infine penso potrebbe essermi utile se riuscissi a rimettermi a fare un po' di musica dal vivo, che sono quasi vent'anni che non metto i piedi su un palco, ed era una cosa che amavo fare.
    E' un'esperienza molto bella. O almeno, lo è stata per me.
    Feci 4 anni di laboratorio teatrale quando avevo 20 anni, poi smisi. Mi ci sono rimessa nel 2019 con un corso, e poi sono entrata in una compagnia teatrale. A me, al di là dell'aspetto puramente artistico, che comunque mi piace molto, è servito in tantissimi ambiti. Compreso il lavoro.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  8. #23
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Ho la lezione di prova lunedì, vedremo come mi trovo. Il corso lo tiene un gruppetto di allievi di "quelli di Grock".
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  9. #24
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Ho la lezione di prova lunedì, vedremo come mi trovo. Il corso lo tiene un gruppetto di allievi di "quelli di Grock".
    Ci racconterai come è andata!!!
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  10. #25
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    Tornato adesso, vabbuò, dai da provare, vedremo come mi trovo più avanti
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  11. #26
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Bravo! Che genere di esercizi vi hanno fatto fare? Come è impostato il corso? Sono curiosa!
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  12. #27
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    Il corso va avanti,per ora ho fatto due lezioni. Più o meno sono strutturate in due parti, per un'oretta ci si muove nello spazio, ci si osserva a vicenda ci si imita... cose così; nell'ora successiva in queste due lezioni si è fatto fondamentalmente improvvisazione, la prima volta è stata titpo una presentazione, ma al contrario, mentendo su ogni cosa, è stata una cosa divertente, la seconda lezione invece ci si è uniti via via in improvvisazione vera e propria su tema "festa di compleanno", personalmente ho trovato la cosa piuttosto difficile, troppe possibilità in genere non mi aiutano, anche quando ero a scuola non postevo soffrire le domande troppo aperte, tipo "argomento a scelta", per me è più facile improvvisare avendo delle regole che traccino un confine (anche in musica ho sempre avuto difficoltà con l'improvvisazione, e lì comunque almeno il limite della scala e del ritmo di sono sempre, ma mi è comunque più facile se inserisco limiti ulteriori, la troppa libertà la trovo paralizzante).
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  13. #28
    Superstite L'avatar di Doppio
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    Il corso va avanti,per ora ho fatto due lezioni. Più o meno sono strutturate in due parti, per un'oretta ci si muove nello spazio, ci si osserva a vicenda ci si imita... cose così; nell'ora successiva in queste due lezioni si è fatto fondamentalmente improvvisazione, la prima volta è stata titpo una presentazione, ma al contrario, mentendo su ogni cosa, è stata una cosa divertente, la seconda lezione invece ci si è uniti via via in improvvisazione vera e propria su tema "festa di compleanno", personalmente ho trovato la cosa piuttosto difficile, troppe possibilità in genere non mi aiutano, anche quando ero a scuola non postevo soffrire le domande troppo aperte, tipo "argomento a scelta", per me è più facile improvvisare avendo delle regole che traccino un confine (anche in musica ho sempre avuto difficoltà con l'improvvisazione, e lì comunque almeno il limite della scala e del ritmo di sono sempre, ma mi è comunque più facile se inserisco limiti ulteriori, la troppa libertà la trovo paralizzante).
    Per la prossima volta ci è stato chiesto di imparare a memoria un sonetto di Shakespeare.
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  14. #29
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    Buon pomeriggio Doppio.

    Non temere l’improvvisazione ! E’ educativa. Ti costringe a scegliere un tema e “ricamarci” intorno con l’immaginazione. Il confine devi segnarlo da te stesso. E’ uno sforzo psicologico salutare, senza avere la costrizione di subire un argomento a te non confacente da parte del/la docente.

    Per quanto riguarda l’imparare a memoria il sonetto di Shakespeare, non temere, sei giovane, ci riesci. Invece gli anziani tra distrazioni e dimenticanze....

    Tanti anni fa, a Roma, ero al teatro Eliseo per assistere allo spettacolo al quale partecipavano due bravi e famosi attori (non mi ricordo i loro nomi, vedi cosa comporta essere anziani …) lui aveva dimenticato la frase da dire, lei capì subito la difficoltà del collega e con abilità e gli disse: “ma forse stavi per dirmi che ….". Pochi nel pubblico si accorsero di quel vuoto di memoria.
    Ultima modifica di doxa; 20-10-2024 alle 22:02

  15. #30
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Il corso va avanti,per ora ho fatto due lezioni. Più o meno sono strutturate in due parti, per un'oretta ci si muove nello spazio, ci si osserva a vicenda ci si imita... cose così; nell'ora successiva in queste due lezioni si è fatto fondamentalmente improvvisazione, la prima volta è stata titpo una presentazione, ma al contrario, mentendo su ogni cosa, è stata una cosa divertente, la seconda lezione invece ci si è uniti via via in improvvisazione vera e propria su tema "festa di compleanno", personalmente ho trovato la cosa piuttosto difficile, troppe possibilità in genere non mi aiutano, anche quando ero a scuola non postevo soffrire le domande troppo aperte, tipo "argomento a scelta", per me è più facile improvvisare avendo delle regole che traccino un confine (anche in musica ho sempre avuto difficoltà con l'improvvisazione, e lì comunque almeno il limite della scala e del ritmo di sono sempre, ma mi è comunque più facile se inserisco limiti ulteriori, la troppa libertà la trovo paralizzante).
    L'improvvisazione è uno degli aspetti più difficili del fare teatro, ma è fondamentale per reggere sul palco laddove capiti un vuoto o una dimenticanza.
    Ricordo ad esempio in uno spettacolo che abbiamo messo in scena lo scorso anno, in cui si è rivelata fondamentale. In scena c'era proprio una festa di compleanno, e ad un certo punto sono saltate alcune battute da parte di due attrici, e abbiamo portato avanti la cosa con una improvvisazione al volo, senza che nessuno si accorgesse di nulla, per poi rientrare nei binari. E peraltro riuscendo a far ridere il pubblico più che se avessimo seguito il copione.

    Se andrai avanti nei corsi, gli esercizi di improvvisazione saranno sempre più difficili. Mi stupisce in effetti che già ve li facciano fare, all'inizio. Solitamente ci si arriva dopo un po'. Prima si parte dalle basi, solitamente.
    Ma ti sta piacendo il percorso? Quali impressioni ne stai avendo?

    Io l'anno prossimo seguirò un corso avanzato che si baserà soprattutto sull'improvvisazione, sulla dizione e sull'analisi del personaggio. Poi la mia regista ha anche intenzione di farci fare degli stage intensivi con attori famosi, per portarci sempre più verso un teatro professionale. La cosa mi entusiasma!
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