Originariamente Scritto da
axeUgene
invece c'entra eccome col patriarcato, perché rispecchia quell'asimmetria che ho enunciato e che è rilevante per la società della proprietà trasmissibile:
se concepisci l'istituto pattizio della coppia/famiglia come un'unità che arricchisce per trasmissione i portatori del patrimonio genetico di entrambi, la certezza femminile nel procreato -
mater semper certa, pater numquam... - ti tornano tutti i conti del perché c'è la prostituzione ma il tradimento femminile è tabù;
io sono, in teoria, piuttosto tradizionale;
ma questo non rimuove la domanda:
perché ?
perché la coppia esclusiva è il modello dominante, e con così scarsa elasticità ?
perché in effetti, se osservassimo con disincanto la realtà, da monogami seriali come suggerirebbe la biologia - mo' arriva Vega col ditino alzato a puntualizzare
- dovremmo concepire per default una coppia a termine, oppure diversivi romantici, come è confermato dalle prassi dei liberi dal bisogno, i quali, se patriarcali, lo sono solo sotto l'aspetto patrimoniale, come i re, i preti o le star dello spettacolo;
si spiega tutto, invece, per Mario Rossi;
un figlio, con te ? e se poi mi lasci come si vede ovunque e io finisco nel monolocale al residence e non arrivo a fine mese ? sì, il desiderio, quello ce l'ho anche io, ma meglio di no...
magari metti su famiglia per entusiasmo, o perché fai dei calcoli più o meno consapevoli di convenienza e poi ti attacchi al tram;
patriarcato non è il sintomo, la predominanza maschile; patriarcato è il modello base di conservazione patrimoniale su base di trasmissione genealogica; se si pensa di riequilibrare le cose senza uniformi diverse e una mistica differente, non si va da nessuna parte e ogni volta ci si ritrova nelle solite barbe, progrediti o trogloditi.