“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
non ne facevo una questione personale, con nessuno;
a me pare una cosa elementare; se dici male di qualcosa che hai fatto a lungo, svaluti quella scelta e la tua cognizione di quella cosa, no ?
ogni tanto ci penso, in senso inverso; quando ho rimpianti per cose del passato, mi sovviene: ma ti ricordi quanto stavi male in quel periodo, stronzo ! e mi passa subito il rimpianto
comunque, tutto sto scandalo perché dico quello che pensano tutti quando due si lasciano e uno dai due fa il crocione: sì, vabbè, ma allora che caxxo ci stava a fare ? qualcosa di buono ci trovava, no ?
io faccio le psico-pippe e sbaglio; sul forum funziona meglio la retorica da caserma
c'� del lardo in Garfagnana
Ma per carità, ha un senso il tuo punto di vista, ma non è sempre così. Dipende dai casi in cui ti ritrovi. Puoi esserci stato anni con una persona e può esserti andato bene per anni. Poi ad un certo punto cambi e non ti va più bene. Succede.
E non è un modo di svalutarsi, anzi. Rendersene conto è l'unico modo per uscirne sani di mente e per tornare a stare bene. E in quei casi poi l'autostima vola, fidati!
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
ma chi ha detto il contrario ?
qui non si tratta di dire che le cose ad un certo punto sono diventate insostenibili;E non è un modo di svalutarsi, anzi. Rendersene conto è l'unico modo per uscirne sani di mente e per tornare a stare bene. E in quei casi poi l'autostima vola, fidati!
la svalutazione è quando uno si racconta che ha preso un pacco e se lo è tenuto a lungo, per cui lo racconta agli amici e quando si alza dal tavolo del bar quelli fanno: mah... mi pare una mezza cazzata; se ci è stato tanto si vede che gli stava bene;
lo dice pure lei, che non è certo una superficiale:
dice la stessa cosa che dico io, ma in modo più diplomatico - i servizi segreti della Calabria sulle psico-pippe, Mossad scansete - e manca solo l'ultimo pezzetto del puzzle
c'� del lardo in Garfagnana
Axe, era giusto che anche tu provassi sulla tua nuda pelle l'aggressività delle forummiste
Gli psicologi imparano a fermarsi un passetto prima, altrimenti sarebbero tutti ai semafori a fare i giochetti coi birilli
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)
anfatti, non faccio lo psicologo
molto più banalmente, da figlio di preti, dico: se me vòi racconta' na cazzata, almeno infiocchettala coll'angioletti, mettece i putti, 'e decorazzioni, sia mai che quarcuno se confonne e ce crede; magara te convinci pure da solo e stai bbene
c'� del lardo in Garfagnana
Quello che dice Nahui è diverso,. Lei parla di chi in certe situazioni ci resta.
Qui parliamo di ex. E se uno è diventato ex, un motivo c'è.
Che poi anche dove certe situazioni si trascinano, a volte ci si resta per necessità, molto semplicemente. Questo non c'entra nulla però con il pensare di voler o meno consigliare un proprio ex a qualcun altro, promuovendolo come persona valida
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
se ci sei restata a lungo e a posteriori non puoi dire bene, vuol dire che ti trovavi in una situazione di soggezione;
oppure dobbiamo andare in cantina, aprire il baule e tirare fuori il convitato sado-maso di Pulp-Fiction
qui ci prendiamo discretamente per il culo: a 20 anni, un mio amico vicino di casa a Roma, originario del paese marchigiano di nonna e grande rimorchione, mi diceva, a proposito di una mia storia: lasciala tu prima che lo faccia lei; anche se ci teneva poco vedrai come rosica...
quando le coppie degenerano, cioè in realtà non appena non c'è più entusiasmo, ma si è in qualche modo incatenati, il tutto diventa un continuo braccio di ferro di potere, con tutte le conseguenze di umiliazione;
perché c'è quello dei due che ama e teme di meno, si tiene una posizione di comodo e comincia a stronzeggiare, ostenta sicurezza, tratta male, ecc... e l'altro che subisce, nella speranza di conservare chissà che, e piano piano finisce come la rana bollita, e magari ci sta pure a lungo; questo sì che spiega il rancore;
ma quando le cose sono più equilibrate e si rompe prima, comunque c'è un sentimento - umiliante - di aver perso nel braccio di ferro di potere come i soggetti dal potere di accoppiamento più debole;
un partner così ti sta rimandando, sbattendo in faccia, che tu sei dispensabile o che può importi qualsiasi cosa e se lo lasci gli fai comunque un baffo;
nelle coppie incancrenite c'è questa roba, lo sappiamo tutti; per questo il "combattere" di Cono mi sembra poco appropriato ai buoni sentimenti;
resta però che se due si sono consapevolmente visti - non scelti, quello dipende da altro - per qualcosa di importante in termini di contributo alla crescita e hanno realizzato in positum un sentimento di gratitudine, magari sta guerra la fermano prima, in un modo conesco - che in questa accezione va bene, è giustificato - oppure evitano e si lasciano, senza degenerare a figli di puttana; 'na cosa decente, che si può metabolizzare in pace;
ma non è che sto a di' una cosa complicata, una supercazzola, e 'nnamo
c'� del lardo in Garfagnana
No, Axe, semplicemente fino ad un certo punto, almeno nel caso mio, è stata una bella relazione. Poi, ad una certa, si è guastata, molto semplicemente. Sono subentrati problemi, sue patologie mentali, ecc, ecc. Senza contare le porcate che mi ha fatto.
Se poi stiamo a dire che avrei dovuto mollarlo prima, certo. Ma finché ci sono dei sentimenti non è così facile. Avrei dovuto rifiutare di tornare con lui dopo la prima volta che mi ha mollata per un'altra, sette anni fa. Ma d'altro canto, non ero mentalmente pronta a quel passo. Volevo lasciarlo nel 2021, poi mi sono lasciata convincere che le cose sarebbero andate meglio. Ma già allora non si riusciva più ad andare d'accordo. Soprattutto per i suoi problemi psichici e perché aveva smesso arbitrariamente di prendere i farmaci. Dietro a ogni storia ci sono cose che non conosci, e motivazioni che se non ci sei dentro non puoi comprendere.
Quindi si, fino ad un certo punto è stata una bella storia e lui è stato una bella persona. Poi non lo è stato più, e no, non lo consiglierei, perchè so come è davvero, quanti problemi si porta dietro e che peso può essere nella vita di una persona. Nonostante le sue tante qualità.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
vabbeh, ma non ti fissare su questa cosa e sul caso personale tuo;
qui il punto è che qualsiasi relazione vive rapporti di potere, che magari cambiano, suscitano rivalse, si agganciano a nevrosi e ferite altre;
se due persone si sono trovate "a tiepido", proprio sulla base di economie emotive di controllo, e non elaborano una grande opinione reciproca, prima o poi la dinamica del potere prevale e non hai freni, ti fai una guerra, magari a bassa intensità, con un soggetto che prevale e umilia l'altro;
il rancore sorge perché a un certo punto uno molla e l'altro magari ha ingoiato rospi a non finire pur di tenerselo e ora è cornuto e mazziato;
però, forse se due si sono tenuti in grande considerazione e hanno vissuto una grande gioia nel trovarsi, magari non vogliono rovinare anche la testimonianza di quella cosa, e prima di arrivare al rancore provvedono.
c'� del lardo in Garfagnana
Tu hai uno sguardo da anatopatologo, vedi lo scheletro, i muscoli, le ossa, e ti fai una tua idea di come il cadavere defunse. Noi vediamo i corpi vivi, ricoperti di carne, rosei, parlanti, pensanti.
Il vero castigo per chi mente non è di non essere più creduto, ma di non potere credere a nessuno.
(George Bernard Shaw)