Originariamente Scritto da
axeUgene
ora mi è venuto in mente un caso concreto di quella che io avvertirei come sovrastruttura:
quando io ho raccontato di una realizzazione grazie a caratteristiche del partner che inducono all'emulazione, assimilazione e aprono spazi prima sconosciuti, modi di essere, tu istintivamente hai decodificato quell'associazione realizzazione-partner in un'accezione di vincolo/dipendenza, e da lì è partito tutto il discorso del posso essere realizzata anche senza un partner - che per me è ovvio - e la mia comparazione con le amicizie;
ora, sta cosa è oggettivamente un mismatch comunicativo, perché io l'ho pure spiegata nel mio caso: ho detto che ho avuto rapporti piacevoli e belli, dove stavo bene, ma con donne che nella loro autonomia emotiva sollecitavano poco un mio bisogno/nodo sulla mia attitudine alla responsabilità/essere degno di fiducia; non mancava loro nulla; solo che non avevano quel talento, ma ne avevano altri;
poi ho avuto altri rapporti in cui la partner invece ha fatto sponda creato spazio per affrontare quel nodo e scioglierlo; ma questa cosa non si traduce affatto in dipendenza, ma in gratitudine, perché il beneficio resta, pure se la storia è finita, e io mi sono realizzato anche grazie a loro, per loro talenti, caratteristiche infungibili, che altre partner non possedevano;
ora, se io mi fossi trovato al posto del tipo che si è tirato indietro e nel corso dei nostri incontri avessimo fatto sto discorso, mi si sarebbe accesa una spia rossa:
attenzione: dark mi piace, ecc... però ha questa sovrastruttora ideo-psicologica di diffidenza, che può avere tante spiegazioni; su questa cosa potrebbero venir fuori dei conflitti o un blocco, perché io potrei sentirmi limitato nella mia capacità di contribuire ed essere apprezzato; una cosa che genera sofferenza;
nel conismo c'è una gran confusione tra modello tradizionale e cronaca psicologica, per cui la sua contestazione ideologica al sacrosanto io sono mia dell'emancipazione femminile da un potere, finisce a traslarsi impropriamente nella coppia - pure paritaria - in termini di limitazione preventiva di cose che, per me, invece sono assolutamente essenziali, e si sono dimostrate tali proprio nel momento della gratitudine, pure a cose finite;
e si chiude il cerchio sul discorso, perché se questa cosa c'è stata poco o è mancata, se non si è individuato e riconosciuto quel talento speciale dell'altro, è facile che in retrospettiva il bilancio sia effettivamente piuttosto grigio o negativo, con strascichi polemici, se non peggio.