delle cose personali mi interessa poco o nulla, pure le mie;
che le persone imparino presto a collocarsi in un mercato dei sentimenti mi pare evidente, un fatto dipendente dalla competizione e relativo stress; che non esclude certo altre stratificazioni, ma mi pare rilevante per spiegare certi esiti altrimenti inspiegabili;
al contrario di quello che pensi, a me piacerebbe una contestazione su questo punto, perché sono curioso;
ma non pretendo che lo siano anche gli altri.
c'� del lardo in Garfagnana
[QUOTE=Bauxite;1883823] Dimostrare l'esecrabile e nefanda inferiorità degli ommini (di genere maschile)?
Dimostrare che "E' colpa tua?"
Dimostrare che la punizione per lo peccato originario per l'omo, é il doversi portare la donna appresso?
....ma sono tutte cose che, come il cielo stellato é sulla capoccia, la ginestra sghignazza sul Vesuvio se segna Lukaku, l'imperativo é categorico, sono stranote ed assodate...
Quindi, resta la "Promenade"
Sei curioso in merito a cosa?
Capire perché dopo un tot di anni insieme, una o entrambe le parti, si siano, apparentemente o meno, dimenticate del perché si fossero scelte?
Ma lo sai anche tu perché: ci si sceglie per un paio di motivi/suggestioni e ci si lascia perché le suggestioni non sono più motivi sufficienti.
Questo ovviamente è quello che si dice senza guardarsi allo specchio - non per motivi estetici - prima, durante e dopo.
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
A volte ad aprile, piovicchia...però, fioriscono le bouganville e il glicineOriginariamente Scritto da restodelcarlino
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
no, capire se quando ci si sceglie operano motivi che in una certa misura poi inevitabilmente determinano una rottura traumatica, distruttiva, come quella che Dark afferma essere la regola;
siccome può anche andare diversamente, sono curioso di capire; mi sono fatto un'idea, ma potrebbe essere sbagliata;
questa è una tesi, magari giusta; ma non spiega i rancori, la psiche proprietaria e tante altre cose;Ma lo sai anche tu perché: ci si sceglie per un paio di motivi/suggestioni e ci si lascia perché le suggestioni non sono più motivi sufficienti.
di solito, anche nella malinconia, le persone vogliono proteggere i bei ricordi, le circostanze di gioia e di crescita;
boh... se ho provato autentica e consapevole stima e affetto per una persona in anni di intimità , devo avere proprio dei motivi molto forti per cancellare quel sentimento nel momento in cui accade il possibile, e cioè che con quella persona termina quella consuetudine di intimità ;
posso ovviamente dispiacermi perché sia finita, ma l'ostilità deve necessariamente dipendere da una privazione egoistica; che vado a cercare nell'origine;
qui leggiamo del "combattere", delle donne aggressive, degli uomini senza spessore, tutte cose che presuppongono un contratto, un adempimento, qualcosa di atteso e dovuto;
tu vorresti - magari non vuoi, e ti interessa dire altro - discutere di questa cosa rimuovendo questa cosa dell'atteso/dovuto, per cui ci si sente in diritto di proprietà , come per un oggetto ?
allora tanto vale tenersi le favolette e berciare contro i peccatori che non vogliono interpretarle.
c'� del lardo in Garfagnana
E' che non credo di avere idee particolarmente originali in merito.
Sono convinta di quanto dicevo prima "Non andare a fare la spesa a stomaco vuoto", intanto.
La spiegazione del perché si covi astio - poi tra l'altro la durata di questo sentimento o la sua intensità per me sono dovute alla prossimità che abbiamo, o non abbiamo, con la persona verso la quale lo si prova - per me sta in due aspetti:
il primo è il bambino che abbiamo dentro
il secondo è l'adulto che vogliamo essere
Alcuni non scindono le due parti, da un lato provano attaccamento apparentemente verso una persona, ma in realtà sono attraversati dall'idea dell'adulto che vogliono essere.
Da un lato gli piace avere un modo per passare il tempo, fare cose insieme, progettare momenti di gioco e dall'altra si immaginano di diventare grandi in un certo modo.
Quando queste due cose confliggono, resta la fava secca della realtà .
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
oooh, va bene; questo è certamente un aspetto rilevante, che poi confluisce nelle compatibilità nevrotiche e in altro, ecc...
però non affronta la questione che pongo:
c'è o no una forma di economia emotiva alla base dell'individuazione-scelta di un partner ? le persone si dirigono più o meno consapevolmente su soggetti che generano aspettative di successo o controllo, per il timore dell'abbandono o dello stress da competizione ?
questa non è una domanda a cui si può non rispondere, perché in caso affermativo - e la realtà sembrerebbe confermarlo - è evidente che la cosa è destinata a lasciare aperti da subito spazi di insoddisfazione del desiderio, e a domino una cascata di eventi distruttivi;
ora, io mi aspetterei una confutazione del tipo: non è vero, il mondo è pieno di coppie eterodosse, assortimenti spiegabili solo col sentimento puro e gli angioletti, e questa è la regola;
ma la regola è si pigghiano se s'assomigghiano, se questo genera aspettative di stabilità ;
e la regola è pure che la coppia è un luogo di potere; ci si adopera per contenere o coartare i desideri dell'altro e i propri; ma questa non è una cosa che si possa rimuovere, visto che di solito il potere genera ostilità , ritorsioni, ecc...
io - posti quei patti dei servizi segreti della psiche che dicevi - l'aggressività la spiego con uno squilibrio originario tra un desiderio appagante che è mancato in favore di un adattamento eccessivo alla paura, un'economia emotiva troppo "a saldo", che non regge alla prova di un'intimità prolungata;
e lo spiego perché ho provato personalmente le due cose e la differenza, ce l'ho proprio come sentimento vivo, ovvio e presentissimo; quando hai un incontro felice, lo sai bene; è diverso dalla sensazione di controllo; non hai paura, non stai in tensione e anche quando lucidamente prendi atto delle inevitabili magagne, non ti va di dare fuoco a tutto, perché quella è una cosa che continua ad appagarti.
c'� del lardo in Garfagnana
Axe, abbi pazienza, ma sono pagine che ripeti che sembra che le relazioni si fondino esclusivamente su questa pippa mentale del "non ce la faccio, mi accontento" e per spiegare poi il lato negativo dei rapporti di coppia. E messa così, sembra non esista l'innamoramento, ma un mero calcolo di convenzienza ed accontentarsi del meno peggio. Ma sono convinta che lo sai come funzionano le relazioni, l'innamoramento e tutto il resto.
Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple
ti interessasse, ci sarebbe un istituto - bellissimo, diceva Groucho, ma chi vuol vivere in un istituto ? - che si chiama matrimonio, e dura da millenni;
nel matrimonio si stipula un patto "conveniente" e tradizionalmente la cosa pone limiti ai sentimenti e tutela la "roba"; nel matrimonio, tradizionalmente, ci si accontentava, o rassegnava ai ruoli, ecc
mai negato L'innamoramento, anzi; ne ho vista diversa di gente innamorata e raramente rinnega o sminuisce quella cosa, anche quando finisce, e spesso pure nel tormento;
perciò, quando vedo grigiore, l'impressione è che quelle persone abbiano sacrificato il loro desiderio a quel patto, come piace a Cono;
a volte, funziona; spesso no, perché se hai sentore di una cosa che manca, ma non hai più quella mistica della rassegnazione, l'attrito è troppo;
semplicemente, quello che vedo è che tanti si "sposano" anche senza rito, perché propensi al patto, vissuto come un'assicurazione in cui la persona dell'altro conta non in sé, ma nella misura in cui garantisce;
niente di male, eh... però quando il patto non è a livelli elevati di appagamento son guai, prima o poi.
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