Oggi uscita tra soli maschi, mia moglie a casa, è stanca, dice, io e il mio amico andremo a Floridia, un paesino in provincia di Siracusa, a mangiare un panino e bere una birra, sua moglie a Genova, in quanto da quest'anno, di ruolo, prima lavorava lui a Genova, adesso lei, lontano dalla famiglia... e pensare che io dovevo trasferirmi a Mestre.
Evvila le comunità di soli maschi!!!
Troppe donne non va bene... no, no, è una fatica a relazionarsi, oggi come oggi.
Bambol utente of the decade
No, in realtà. Dipende dal vissuto. Se ti avessi descritto il mio ex nei primi anni in cui siamo stati insieme ti avrei descritto una persona. Se te lo descrivo adesso, ti descriverei una persona completamente diversa. Quando stai 17 anni con la stessa persona ne hai una vista più approfondita, probabilmente. E soprattutto, quando le cose non vanno bene la parte positiva tende ad essere soppiantata da quella negativa.
Ora se devo descriverlo, parlo di una persona fragile e a tratti depressa, incline a forti infatuazioni, spesso compulsiva. Una cartella clinica, in pratica
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Io non entro nel merito, in quanto non conosco né, "il paesaggio", né "la storia", né "i personaggi". E non ho tutte le informazioni.
...ma...
mi permetto un suggerimento, in base a quanto letto ("in diagonale"): prima di decidere per la coppia solipsista, hai considerato la "Dark-Cono" ?
capisco, ma secondo me questa tua è una considerazione poco funzionale, che spiega poco:
questa cosa della parte negativa che soppianta quella positiva non è che mi convinca granché; nel senso che è un riflesso funzionale tuo, soggettivo, alla sostenibilità di una persona;
le cose che dici tu le potrei dire esattamente allo stesso modo anche io, e forse potrebbero essere dette di me, beninteso; anche diverse mie compagne avevano problemi psicologici e nevrosi, che magari mi hanno resa insostenibile la frequentazione; ma questo in nessun modo le priva di tanti caratteri bellissimi, compresenti alle nevrosi e che me le fanno restare amate;
chi "tradisce" dopo essere stato leale per tanti anni, è improvvisamente diventato una persona leggera e inaffidabile, oppure la relazione ha vissuto un percorso che ha stravolto l'identità e quella persona non si ritrova più, ma nel contempo non è riuscita a comunicare la cosa, perché permane un attaccamento o una dolorosa reticenza/timore ad esprimersi, magari per un equilibrio di potere che pesa ?
certo, a pag. 23 del manuale delle giovani marmotte è scritto che invece di tradire si dovrebbe lasciare il partner, lo sappiamo tutti
ma siamo davvero sicuri che la persona "tradita" non abbia fatto lo struzzo, trascurato l'accumularsi di segnali di deterioramento della relazione, magari per motivi comprensibilissimi ?
perché il nostro giudizio sulle cose - che è il punto di discussione che cerco invano di sollevare - si basa su uno schema incontestato e cristallizzato di "scatola/patto" che contiene non si sa bene che, ma accumula consuetudini materiali alla rinfusa;
ha'voglia te ad enunciare le belle parole della sincerità, lealtà, comunicazione, ecc... tipo telefilm americano con quelli che si lasciano perché un partner ha mentito su una cosa innocente, epperò ha tradito la fiducia; ma vaff...
gua', io non ho difficoltà a confessare che per indole sperimenterei sessualmente circa la metà delle donne del mio target, per curiosità umana; ma non ho mai effettivamente tradito nel momento in cui avevo un barlume di attenzione formale da una compagna, cioè non ci eravamo formalmente lasciati; proprio non è il mio, perché mi diverte comunque di più essere concentrato sulla vicenda, stare sul pezzo;
però, oramai alla mia età penso di poterlo dire, benché l'idea di una partner che tromba con un altro non mi entusiasmi, nemmeno mi impressiona più di tanto, perché comunque prevale che il mio sismografo interiore SICURAMENTE mi avrebbe segnalato allarme e preparato, anche se per qualche motivo ho voluto ignorarlo;
quindi, no; secondo me non è pacifico che di un partner di lungo corso ci si possa dimenticare motivi molto importanti di pregio umano permanente;
se questo avviene, è perché quei motivi non c'erano, ma ne funzionavano altri nascosti e inconsapevoli, che probabilmente restando ignoti continueranno a fare il loro lavoro nelle relazioni successive; una cazzata ? forse...
mai sentito parlare di coazione a ripetere ?
io ho la collezione di donne fantastiche con un "bel" rapporto quasi da amanti - una parte della malattia - con padri solari, gaudenti e giovialoni e conflitti con madri a cui mancano sempre 19 soldi pe'ffa 'na lira, come si diceva a Roma un secolo fa e queste donne fantastiche - non ironizzo, le amo tutte davvero - metabolizzano bene il loro conflitto con me, salvo poi che la relazione magari degenera;
ma quando succede non è che diventano iene
se stai 4 mesi con una persona puoi non vedere, ma se ci stai di più e non realizzi vuol dire che non vuoi vedere, perché il tuo bisogno corrisponde a quella roba, e magari sottotraccia sai pure il prezzo che dovrai pagare, ma tiri avanti;
col corollario che fare ground zero di una relazione lunga lasciando che il tracollo si trascini a fondo il resto produce quell'implicazione umiliante - e, ancor più grave, falsa - che uno abbia "fallito"; sul momento hai sollievo: colpa della stronza ! ma poi non capisci di che avevi bisogno e ti guardi allo specchio come uno che abbia pagato l'Iphone a metà prezzo per ritrovare una tavoletta di legno dentro la confezione.
c'� del lardo in Garfagnana
no, guarda... io son uno che non litiga, che è un mio limite grosso, ma forse una salvezza proprio a fronte di selezioni sbagliate; lascio fare e sono iper-paziente e indulgente per le debolezze; mi radicalizzo solo nel momento in cui devo prendere atto di qualcosa che non posso reggere, tipo malafede o meschinità esercitate da una posizione di forza; ma non mi succede, perché queste persone le evito sin da subito, se non me le ritrovo in famiglia
semmai, il problema con te sarebbe che non ti servirei a nulla, esattamente come in questa discussione
c'� del lardo in Garfagnana
Ma no, o almeno, non è quello il mio caso.
Sono ben consapevole delle qualità che aveva il mio ex quando ci siamo messi insieme. Ma nel tempo è cambiato, i suoi problemi hanno preso il sopravvento, ecc, ecc.
ti potrei dire che era una persona attenta e premurosa, dolce e vicina, aveva sempre quella gran voglia di imparare cose nuove, di scoprire, di viaggiare. Era ironico e divertente. Ma le cose cambiano, e se l'evoluzione del singolo è diversa da quella della coppia, le esigenze cambiano, i comportamenti cambiano, e qualcosa si rompe.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
ecco, sei sicura che questo sia "cambiare", o piuttosto tornare un se stesso che per tanti motivi non è riuscito a fissare una conquista e fare uno step ?
ora ci siamo già di più, ma parecchio di più;ti potrei dire che era una persona attenta e premurosa, dolce e vicina, aveva sempre quella gran voglia di imparare cose nuove, di scoprire, di viaggiare. Era ironico e divertente. Ma le cose cambiano, e se l'evoluzione del singolo è diversa da quella della coppia, le esigenze cambiano, i comportamenti cambiano, e qualcosa si rompe.
a me non dispiacerebbe affatto essere descritto così; forse potresti ricordarti dei difetti che gli avevi visto e che consideravi tollerabili, o addirittura simpatici, al netto delle successive degenerazioni di quelli, o dell'emergere di altri;
e, secondo te, tu cosa hai imparato da(lla frequentazione con) lui che ti ha migliorata, sempre che ciò sia avvenuto ? che opportunità non fungibili ti ha offerto quella relazione ?
deh, col poco tempo che hai tra mille impegni credo che ci troveremmo appena per una fumatina, tipo frizione che sincronizza due velocità diverse
c'� del lardo in Garfagnana
Certo che è cambiare. Evolviamo, sempre, che ci piaccia o no.
Cosa ho imparato? Cosa non devo fare, quali uomini non scegliere, a mettere me stessa al centro e a darci un taglio con lo spirito da crocerossina
Che poi "imparato" è una parola grossa. Continuo a non essere capace di non farmi impietosire dai casi umani, a scegliere uomini sbagliati...
Però sì, ho imparato a mettere me stessa al centro, quello di sicuro. I miei obiettivi, i miei sogni, le mie passioni.
Dagli errori si impara, sempre.
Il fumo lo porto io
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
però, per come la vedo io - e ci ho riflettuto parecchio - l'ordinario è che una persona che entra in una relazione ha una botta di adrenalina e prova a fare un salto di qualità, che magari non riesce o riesce solo a metà, e poi si rivela all'altro con le sue zavorre che quella condizione di meraviglia aveva messo in secondo piano;
io mi riferivo più a modi di essere che ci sono piaciuti dell'altro e che ci sono rimasti attaccati addosso come conseguenza; sempre per non restare troppo nell'astratto, la fiducia che mi hanno dato alcune partner, o loro prerogative di temperanza, sempre, bontà, o autoironia, pietà, sentimento del sacro - cioè lealtà assoluta per alcune cose - sono divenute parti molto più stabili della mia identità, e senza la sponda di quelle persone non avrei avuto testimonianza tale da crederci;Cosa ho imparato? Cosa non devo fare, quali uomini non scegliere, a mettere me stessa al centro e a darci un taglio con lo spirito da crocerossina
Che poi "imparato" è una parola grossa. Continuo a non essere capace di non farmi impietosire dai casi umani, a scegliere uomini sbagliati...
Però sì, ho imparato a mettere me stessa al centro, quello di sicuro. I miei obiettivi, i miei sogni, le mie passioni.
Dagli errori si impara, sempre.
ripeto: io sono cresciuto educato ad essere il simpatico cazzone intelligente quanto si vuole, ma sostanzialmente egoista e inaffidabile, vanesio; quelle donne, nel pieno delle loro facoltà, ché sceme non erano di certo, mi hanno contemplato come padre di un loro figlio, con testimonianze diverse nei modi, ma la fiducia era quella; insomma, non è una cosa da poco, perché poi effettivamente quella postura responsabile è diventata una parte importante di me;
non credo mi sarei preso cura di mio padre da 4 anni - ti assicuro che nelle circostanze specifiche è una fatica sovrumana, per tanti motivi - senza che quelle persone mi avessero riflesso aspettative di un certo livello; quando ogni giorno evito di mettere le mani in faccia a mio fratello, un po' lo faccio per rispetto a mia madre, ma molto per essere all'altezza della filosofia di esistenza di una determinata persona alla quale mi allineo volentieri, per essere con lei , comunicarle una sorta di adesione, riconoscimento di cose importanti che diventano ridondanti in un nostro mondo comune;
non so come dire altrimenti: io mi comporto per cercare di essere degno di quello che ho ricevuto - da tante persone; è una cosa strana, poco chiara o poco sensata, inconcepibile, fuori dal mondo ?
ubi maior...Il fumo lo porto io
oh, per me erbina, ché altro mi fa male; son di pancino delicato e mi stomaca tutto; e poi non ho quella frequentazione, se non sporadicissima da decenni
poi però penso io alla fame chimica; non sarà come rdc, ma cucino davvero molto leggero
c'� del lardo in Garfagnana