Tante persone scelgono amici simili a loro perché temono di sentirsi a disagio con altre tipologie di carattere.
Chi evita le complicazioni a volte lo fa su ampia scala
Tante persone scelgono amici simili a loro perché temono di sentirsi a disagio con altre tipologie di carattere.
Chi evita le complicazioni a volte lo fa su ampia scala
un po' di possibile, sennò soffoco.
G. Deleuze
vabbè, ma chi ha mai detto il contrario ?
io ho eccepito sul fatto di avercelo, un partner, ma non vederne un talento umano particolare e riconoscerglielo, perché sarebbe una cosa piuttosto frustrante; che può pure succedere, eh...
ma per le scorrettezze, non per quei difetti; se su quelli sei rilassata di tuo, non è che improvvisamente ti diventano indigesti; lo è la persona che è anche scorretta; ma l'indicazione utile per te quando incontri qualcuno;I difetti di chi ti piace sono sempre bellissimi all'inizio. Anche quello fa parte dei famosi occhi a cuore. Ma possono pure continuare a piacerti, anche per anni. Se però poi dall'altra parte arrivano scorrettezze, se il rapporto si deteriora, ecc, ecc, diventano zavorre inaccettabili.
forse la questione, più della fine "traumatica" - che devo capire - sono altre cose che restano sommerse;Ma una fine traumatica ha sempre un substrato di rancore che spesso resta irrisolto. Ne ho viste un sacco.
tutta sta pippa la farei per arrivare a quelle partendo da indizi, anche se è difficile e forse troppo faticoso;
se provi a descrivere il "trauma" - fatti salvi i casi di gente che impazzisce e fa cose che mai si sarebbero immaginate - nel 99% dei casi si tratta di un abbandono annunciato di cui l'altro ha voluto ignorare i segnali.
c'� del lardo in Garfagnana
non è un caso ordinario; la madre che abbandona il figlio è di per sé una confessione di inadeguatezza, una condizione mentale di disagio;
aggiungo, col paradosso che probabilmente il fatto di non essersi portata via il figlio è stata la cosa migliore che ha fatto, nella consapevolezza di essere messa in quel modo.
Ultima modifica di axeUgene; 13-10-2024 alle 17:28
c'� del lardo in Garfagnana
I traumi possono essere molteplici. Ciò che tu magari non percepisci come trauma, per un altro lo sarà.
Io non dico che l'altro non ti possa accrescere, dico che a posteriori, con la rabbia e con tutto quello che comporta emotivamente una separazione, non ti viene certo di pensare "Però quella persona quanto bene mi ha fatto". Si è più propensi a pensare "Ma guarda te quel coglione, cosa ci stavo insieme a fare?"
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Non è ordinario ma neppure così straordinario. L'abbandono è sempre e comunque un trauma. Tu puoi pontificare sul fatto che fosse annunciato, ma da fuori è facile dirlo. Da dentro le cose sono un po' diverse. E dentro a quei traumi, ben pochi ti descriveranno positivamente l'ex.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
senza cappello a sonaglini
Non é frequente. Siamo d'accordo.
"Inadeguatezza" e "disagio mentale": questo presuppone un "riferimento" che abbia un valore, in un certo senso, assoluto.
Qual'é , o quale sarebbe, o quale dovrebbe essere?
"Essere se stessi" (quale che sia il significato) non é primario, ma é subordinato?
Preciso che non sto provocando: pongo domande.
A me stesso, in primo luogo.
capisco, ma esiste la normalità; le relazioni finiscono e uno ci arriva prima; se tu cambi bar e il barista racconta come trauma la perdita della cliente Dark, è lecito, ma curioso;
di solito, le coppie che si lasciano in un periodo antecedente non stanno granché bene; se hai superato i 20 anni un minimo di presenza di spirito qualcosa ti deve dire, per quanto sia doloroso;
ma sì, nessuno pretende che subito dopo uno sia festanteIo non dico che l'altro non ti possa accrescere, dico che a posteriori, con la rabbia e con tutto quello che comporta emotivamente una separazione, non ti viene certo di pensare "Però quella persona quanto bene mi ha fatto". Si è più propensi a pensare "Ma guarda te quel coglione, cosa ci stavo insieme a fare?"
il punto è il prima, perché se l'ex viene cancellato dal raziocinio - non dall'emozione del momento - cioè se si rimuove il proprio tornaconto positivo, ci si danno picconate sulle proprie rotule, perché si asseconda un falso che va a detrimento di se stessi, umiliante;
in parte è la realtà, cioè che magari uno si illuso e poi disilluso; ma spesso le cose possono essere viste diversamente e in modo più realistico; è difficile, perché implica sempre assumersi una parte di responsabilità contro la narrazione del quella è una stronza, che è anche una confessione a se stessi: non meritavo di meglio, altrimenti perché ci sarei stato ?
a Firenze si dice, i'vvantaggio d'ill'ICA, tu scambi i'cazzo pe'lla fi'a riversi sull'altro un disvalore radicale, quando è ciò che hai scelto di condividere; sai che boost di autostima ?
c'� del lardo in Garfagnana
non un "valore", ma una circostanza di normalità, e cioè che normalmente le madri non abbandonano i figli, piccoli e meno piccoli; farlo è una circostanza anomala, che richiede una forte divergenza dal costume consolidato, e quindi una condizione particolare, eccezionale, senza che vi sia alcun giudizio morale.
c'� del lardo in Garfagnana
Serve tantissimo la terapia di coppia! Non c'è solo un "malato" nella coppia attuale, tutti e due hanno bisogno di essere curati, aiutati, incoraggiati a riprendere il cammino iniziato insieme...
Tocchiamo con mano queste problematiche ogni giorno, al centro di ascolto: altro che telenovelas o serie-tv americane!!!
amate i vostri nemici
Bingo! Brava Baux: la paura di soffrire ci blocca completamente, preferiamo la comfort-zone della solitudine, al limite.
Ma da soli non si genera niente, seppelliamo sotto terra i nostri talenti, per paura di soffrire....
"Non ho più fiducia negli uomini. Meglio sole, meglio il vibratore" lo possono al limite dire donne che hanno passato i cinquanta. Non una come Dark, come Bauxite, come Vega, come Efua: che ci fate da sole? Può essere un momento...una fase della vita....ma chiudersi così all'amore, all'incontro con l'altro, a poter trovare la persona giusta con la quale condividere il cammino....mi sembra pazzesco detto da donne come voi.
Comunque mi taccio e passo la parola al più illuminato psicanalista moderno che, in soli otto minuti, fotografa la situazione di chi rinuncia ad amare per paura di non ricevere il contraccambio. Sono solo otto minuti, ascoltate.
https://youtu.be/qmupNFMNZfY?si=_HmgGdLjZQvTrN16
amate i vostri nemici
capisco; tu, a naso, sembri più essere uno da reggiseno, edipico
non lo dire a me; quando quella ti dice che vorrebbe essere altrove, le tue alternative sono:La moglie è la madre dei tuoi figli, Axe: colei che genera la vita insieme a te!!!
Carcere, secondini e sbarre sono agli antipodi del matrimonio.
a) trattenere, nella misura in cui riesci, contro la sua volontà ed evidentemente per la tua convenienza;
b) lasciar andare, che effettivamente implica saper soffrire di questa privazione e non mettere se stessi al centro di tutto;
il che si ricollega direttamente a questo:
è altrettanto confort-zone e paura di soffrire la conservazione di qualcosa di nevrotico e infelice; bada, io non giudico; certamente c'è un bisogno anche in questo; ma se me la racconti come qualcosa di particolare pregio, è falso;
e non è una questione di lana caprina mia, ma proprio la spiegazione di tutto ciò di cui ti lamenti; tante persone non vogliono "combattere" come suggerisci tu perché lo scopo ultimo di quella lotta fa semplicemente cacare;
io non combatto per essere carceriere di una che è infelice con me, perché sta male lei, e sto male pure io.
c'� del lardo in Garfagnana