Nacque così in un luogo magico la famiglia reale, non si sa né come, né il perché, ma di nobili gesta si iniziò a parlare.
La primogenita tale Giuliana, iniziò a osservare il mondo intorno a lei, si accorse che i suoi fratelli erano sgarbati con tutti, arroganti e presuntuosi, decise allora di insegnare le buone maniere, che in lei erano innate. Il Fratello Giuseppe, era solito lanciare oggetti contro chiunque lo infastidisse e tal tenzone era solito fare quotidianamente, un giorno colpì accidentalmente suo fratello minore e venne chiamato da suo padre in persona. Lui iniziò subito ad arringare suo fratello che aveva avuto l’ardire di passare al suo cospetto. Ma l’occhio nero di Gerardino era assai evidente. Nessuno sapeva come far comprendere a Giuseppe che tali ambasciate non erano simpatiche. Costui non capiva, perché l’abitudine di lanciare tutto l’aveva presa sin dalla culla, quando lanciava coperte e bavagli, e piccoli oggetti, una volta, si dice, che avesse lanciato anche un gatto da una torre, ma di questo nessuno aveva memoria.
Il padre Osvaldo signorotto di quelle terre amene, non riusciva a trovare le parole per convincere Giuseppe a desistere.
Venne così chiamata Giuliana, che era nota per le sue belle parole.
“Fratello mio, lo apostrofò Giuliana, che ne diresti se noi ti lanciassimo coltelli e forchette addosso?”
Giuseppe capì che la sorella aveva usato nobili parole e così nacque la nobiltà.