Una roba su tutte: il common sense
Vediamo bene da che parte pende
Una roba su tutte: il common sense
Vediamo bene da che parte pende
-Healthy body, clear mind, peaceful spirit-
-Where there’s will there’s a way-
-Work hard have fun & be nice-
Come se gli uomini violenti fossero sempre gli altri uomini, esclusi i presenti o i loro fratelli o padri o colleghi etc etc etc
(certo che se le donne continuano ad andare di notte in minigonna nella casbah di Algeri)sono quasi 70mila, e di ogni nazionalità, i membri delle molte chat Telegram, scoperte dalla redazione del programma tedesco d'inchiesta STRG_F, in cui vengono scambiati suggerimenti sui modi per stuprare e aggredire sessualmente le donne e passarla liscia. Tempistiche, modi, dosaggi esatti dei farmaci per rendere le donne com0pletamente incoscienti senza ucciderle, né rischiare che si sveglino "nel mentre", così come consigli per tinteggiare una parate o cuocere bene la carne sul barbecue. Alcuni di questi utenti includevano fra le prede anche le loro stesse mogli, e nei casi più aberranti, le loro madri e sorelle, di cui si vantavano di aver abusato
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Avrei da raccontarne una trafila. Da ambo le parti.
L' unica cosa che manca è il rispetto.
E poi, e diciamolo una volta per tutte, non siamo tutti uguali.
Chi perde il suo tempo a scrivere cavolate, a cose in cui magari non crede nemmeno ma solo perché fa parte del "branco" è si un irresponsabile idiota, ma è anche un povero disgraziato.
Gente che non vale nulla, senza principi di genere.
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"
Assolutamente no. Ho forse detto che giustifico la violenza sulla donna di qualsiasi tipo?
Ho ribadito che "non" siamo tutti uguali.
E non parlo solo degli uomini.
Ma è più che giusto avere una propria idea.
"Cavolate" probabilmente ho sbagliato il termine.
Mi riferivo alle chat.
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"
non siamo tutti uguali certo e non penso che tutti gli uomini siano stupratori ma
se in un gruppo di uomini che parlano tra loro la discussione cade su toni violenti contro le donne e tutti assentono o si limitano ad ascoltare senza alcuna obiezione ha responsabilità anche il non violento di perpetuare quella mentalità
Non è che se guardi e non partecipi non sei colpevole
Vedo che sei furiosamente incollerita e sicuramente avrai le tue ragioni (peraltro evidenti) per esserlo, ma non ho mai fatto personalmente un processo alle intenzioni.
A quanto dici siamo quindi tutti colpevoli solo per il fatto di essere uomini?
Se vedi picchiare una persona e non fai nulla per evitarlo, certo sei colpevole anche tu del fatto, ma sono molteplici le motivazioni che ti fermano.
È colpevole anche chi, vedendo un'auto fuori strada non si ferma per vedere o per soccorrere, se è il caso.
Ma nel mondo di oggi accade continuamente.
Ed è sempre accaduto.
Vedi la storia.
Paura? Viltà?
Non ne ho idea, o meglio, ce l'ho.
È la natura umana.
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"
ma assolutamente no, non sono furiosa e non sono incollerita, perché mi leggi così?furiosamente incollerita
Ho scritto questo? Oppure ho scritto che se non muovi ciglio di fronte ad affermazioni violente contro le donne il tuo silenzio viene inteso come avallo a dette affermazioni?A quanto dici siamo quindi tutti colpevoli solo per il fatto di essere uomini?
Allora parliamo delle motivazioni che fermano gli uomini sani dal prendere netta palese chiara distanza
e se è la natura umana le donne si rassegneranno e pazienza fatti loro
Io concordo con Break. Uno può non essere un violento, ma se sui social fa propaganda antifemminista dicendo a destra e a manca che non esiste l'emergenza della violenza di genere, che le donne se le cercano e altre minchiate simili, per quanto mi riguarda lo considero corresponsabile.
Ci sono uomini intelligenti che prendono nettamente le distanze dalla violenza.
Negare il problema e insultare chi lo porta alla luce è un atteggiamento che avalla la violenza.
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
Evidenti per quello che hai scritto.
Ho precisato che ognuno ha le proprie ragioni da portare avanti.
Generalizzare è sbagliato. Ma mi fermo qua sai.
La discussione non mi appartiene.
Io mi sento diverso. Per tante persone non ho nemmeno il carattere di un uomo.
La vita è difficile per tutti.
Ti ringrazio per la pazienza che hai avuto nel rispondermi.
"Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"
primi anni '80 irridevo certe femministe estreme che sostenevano questa cosa;
oggi, dopo oltre 40 anni, devo ammettere che c'era una ragione in quell'idea:
nel senso che lo standard relazionale dell'epoca - quello diffuso e di massa, intendo - poggiava su uno schema in cui il desiderio femminile era qualcosa di molto prescindibile; l'educazione era: insisti, prometti, lei deve essere o mostrarsi ritrosa, quindi "no" vuol dire "forse"; l'uomo, buono o cattivo, era educato a questo, e le donne pure a recitare quella parte; infatti, uno come Cono in buona fede pone a Dark la questione della sua reputazione;
sulle donne che emergono e si fanno strada come indicatore sarei molto prudente; proprio perché ai vertici la competizione tende a selezionare in modo meritocratico, laddove negli strati sociali appena più bassi i sacrifici di ruolo, carriera, libertà e autonomia li fanno sempre le donne; senza parlare degli strati più in difficoltà e "normali", o dei poveri;
se io fossi una specie di politico che persegue le pari opportunità, come obiettivo primario mi porrei quello di una crescita economica e investimenti in settori che premiano molto le capacità e l'istruzione di alto livello, tipicamente i fattori che offrono più opportunità di ascensore sociale alle categorie sotto-impiegate o svantaggiate;
l'impoverimento di una società può riscuotere sentimenti francescani anche in molte persone in buona fede; ma non è mai prodromo di maggior benessere e opportunità per chi è rimasto indietro o emarginato.
c'� del lardo in Garfagnana
Il pensiero "no vuol dire si" la sento dire ancora oggi e purtroppo è brutto, è formale ma davvero vien da pensare che la soluzione sarebbe il consenso scritto e firmato
Ai vertici si arriva per meritocrazia, si, forse, ma un conto è arrivarci in ascensore se sei un uomo un altro a scale se sei donna
Mi viene in mente il congedo parentale, se a tutti , uomini e donne venissero concessi sei mesi di congedo parentale, non dico che cesserebbe, ma si ridimensionerebbe molto la prassi delle firme in bianco chiesta alle donne fertili (lo so che non si fa ma si fa e lo fanno)
ma sopraggiungerebbe un altro ostacolo, forse ora meno guardando i miei nipoti trentenni, ma molti uomini della mia generazione o prima vedrebbero uno "svilimento" del loro ruolo nell'occuparsi dei figli e questa è la mentalità che dovrà andare esaurendosi negli anni
certo l'istruzione prima di tutto, se eccellente meglio, ma se poi devi stare a casa perché non ci sono i nidi?
Ultima modifica di Breakthru; 10-01-2025 alle 12:49