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Risultati da 76 a 90 di 206

Discussione: Bisogni indotti

  1. #76
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da Adalberto Visualizza Messaggio
    Stando a queste condivisibili frasi, mi sembra che l'errore comportamentale non risieda nell'individualismo come concezione dei rapporti sociali e politici, bensì nell'esasperazione dell'io piuttosto che del noi.
    Allora sarebbe più opportuno parlare di EGOismo, di EGOtismo, di EGOcentrismo, il primo dei quali presumo sia anche alla radice dei 7 peccati capitali. Non certo l'individualismo, il quale-rileggendo le parole di Andrea Ciucci - non risulta deleterio di per sè. Potrebbe anzi ottenere l'assoluzione, in assenza di esasperazione.
    Hai fatto nuovamente centro! È sempre l'eccesso che stravolge tutto. Quand'è che un sano individualismo diventa egoismo e, di conseguenza, peccato? Quando lo si associa al denaro, facendolo diventare una combinazione chimica esplosiva, in grado di corrompere le Persone e la Società.
    Leggi insieme a me, ti prego:

    "Con il passare del tempo la nostra società, all'insegna del consumismo e della superficialità, sembra aver determinato una "commercializzazione persino della nostra vita intima", un po' come se il denaro potesse comprare non solo le cose ma persino sopperire interamente ai bisogni delle persone. Si tratta di una questione di estrema rilevanza che il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti, attraverso una disamina attenta e ben articolata, riesce a rappresentare in maniera perfetta nonostante la complessità della questione.
    Si parla di commercializzazione della vita intima tutte le volte che affidiamo i nostri bambini alle baby-sitter, i nostri anziani alle badanti, la cura della casa alle colf, la preparazione del cibo alle rosticcerie, le feste dei bambini alle apposite agenzie, le cene con gli amici al catering eccetera.
    Il denaro, che col tempo ha conquistato un ruolo sempre più preminente, ha determinato la svalutazione di tutti gli altri valori, un vero e proprio vuoto culturale riempito dal mercato che ci offre servizi sempre più confacenti ai nostri bisogni ed alle nostre necessità.
    La dipendenza degli individui dal mercato è mascherata dall'ideologia dell'indipendenza personale, secondo la quale, potendo pagare, uno può realizzare se stesso affidando al mercato la cura della famiglia, senza minimamente pensare che, proprio con questo affidamento, molte parti della nostra vita intima, sentimentale ed emotiva vengono vissute da altri".
    https://www.ascuolaoggi.com/post/gal...prarel-affetto
    amate i vostri nemici

  2. #77
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    "Con il passare del tempo la nostra società, all'insegna del consumismo e della superficialità, sembra aver determinato una "commercializzazione persino della nostra vita intima", un po' come se il denaro potesse comprare non solo le cose ma persino sopperire interamente ai bisogni delle persone. Si tratta di una questione di estrema rilevanza che il filosofo, saggista e psicoanalista Umberto Galimberti, attraverso una disamina attenta e ben articolata, riesce a rappresentare in maniera perfetta nonostante la complessità della questione.
    Si parla di commercializzazione della vita intima tutte le volte che affidiamo i nostri bambini alle baby-sitter, i nostri anziani alle badanti, la cura della casa alle colf, la preparazione del cibo alle rosticcerie, le feste dei bambini alle apposite agenzie, le cene con gli amici al catering eccetera.
    Il denaro, che col tempo ha conquistato un ruolo sempre più preminente, ha determinato la svalutazione di tutti gli altri valori, un vero e proprio vuoto culturale riempito dal mercato che ci offre servizi sempre più confacenti ai nostri bisogni ed alle nostre necessità.
    La dipendenza degli individui dal mercato è mascherata dall'ideologia dell'indipendenza personale, secondo la quale, potendo pagare, uno può realizzare se stesso affidando al mercato la cura della famiglia, senza minimamente pensare che, proprio con questo affidamento, molte parti della nostra vita intima, sentimentale ed emotiva vengono vissute da altri".
    https://www.ascuolaoggi.com/post/gal...prarel-affetto
    Sta cosa proprio non si riesce a leggere!
    Si tratta di un'ideologia estremista!
    Tutte le volte che affidiamo i nostri bambini alla baby sitter o I nostri anziani a badanti è commercializzazione intima?
    Ma cosa significa?
    Ma na "disgraziata" di madre e aggiungiamoci anche il padre, che hanno bisogno, o desiderio perchè no, di lavorare entrambi e non hanno nonni o a chi affidare il proprio figlio devono sentirsi superficiali, consumisti, criminalizzati?
    Oppure chi proprio in caso di gravi malattie non ce la fa da solo a badare al suo anziano deve sentirsi in colpa o criminalizzato perchè si fa aiutare e ricorre a badanti?
    O se una madre, moglie, compagna lavorando fuori casa non ce la fa a far tutto da sola e a tenere in ordine e pulita casa ricorre ad una colf sbaglia?

    Ma dico io sono idee da medioevo!
    Che poi le tante badanti, spesso ucraine o straniere che si occupano dei nostri anziani cosa dovrebbero fare nella vita per guadagnarsi i soldi per vivere, per l' affitto, per mangiare?
    Andare a zappare la terra?
    Quello che qualcuno vede come consumismo qualcun altro lo vede come opportunità di lavorare e mantenersi.

    Quindi per te e il Galimberti citato, le donne non dovrebbero lavorare fuori casa o seguire le proprie inclinazioni, per realizzarsi nella vita e nel lavoro, sono bisogni indotti, magari dal consumismo e per di più intimo, devono essere solo madri, mogli, serve e schiave!
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  3. #78
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Quindi per te e il Galimberti citato, le donne non dovrebbero lavorare fuori casa o seguire le proprie inclinazioni, per realizzarsi nella vita e nel lavoro, sono bisogni indotti, magari dal consumismo e per di più intimo, devono essere solo madri, mogli, serve e schiave!
    Ovvio!
    Non lo ammetterà mai, ma la mentalità che sta dietro tutti i suoi sproloqui è proprio quella, patriarcato allo stato puro. La donna deve occuparsi della cura della famiglia, non certo pensare di realizzarsi nella vita! Quanto mai! La sua realizzazione devono essere a tutti i costi la famiglia e i figli!
    Bentornati nel Medioevo
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  4. #79
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Quindi per te e il Galimberti citato, le donne non dovrebbero lavorare fuori casa o seguire le proprie inclinazioni, per realizzarsi nella vita e nel lavoro, sono bisogni indotti, magari dal consumismo e per di più intimo, devono essere solo madri, mogli, serve e schiave!
    il povero Galimberti certamente non intende questo, e pure il medioevo andrebbe trattato un pochino meglio

    l'idea che leggo qui è una sacralizzazione della miseria, da condividere; dico miseria e non povertà o morigeratezza, perché queste limitazioni escludono volentieri anche la stessa cultura, il tempo per leggere o praticare un'arte; alla faccia del fatti non foste...
    boh...
    alla fine percepisco un odio per quella curiosità che fa amare la vita, e una teologia della mortificazione.
    c'� del lardo in Garfagnana

  5. #80
    Opinionista L'avatar di LadyHawke
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Ovvio!
    Non lo ammetterà mai, ma la mentalità che sta dietro tutti i suoi sproloqui è proprio quella, patriarcato allo stato puro. La donna deve occuparsi della cura della famiglia, non certo pensare di realizzarsi nella vita! Quanto mai! La sua realizzazione devono essere a tutti i costi la famiglia e i figli!
    Bentornati nel Medioevo
    Ho dovuto leggere la citazione più volte per cercare di comprenderne il senso, magari avessi sbagliato io ad interpretare l'articolo, eppure mi arriva proprio quel modello di patriarcato, tanto caro a Cono.

    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il povero Galimberti certamente non intende questo, e pure il medioevo andrebbe trattato un pochino meglio

    l'idea che leggo qui è una sacralizzazione della miseria, da condividere; dico miseria e non povertà o morigeratezza, perché queste limitazioni escludono volentieri anche la stessa cultura, il tempo per leggere o praticare un'arte; alla faccia del fatti non foste...
    boh...
    alla fine percepisco un odio per quella curiosità che fa amare la vita, e una teologia della mortificazione.
    Vabbè per "medioevo" intendo periodo buio, di regressione della civiltà, rispetto a tempi migliori o moderni.
    Il Galimberti non lo conosco, quindi mi baso solo sulle citazioni estrapolate e riportate da Cono.

    Ma oramai lo conosciamo tutti Cono
    La vita è veramente molto semplice, ma noi insistiamo nel renderla complicata.
    Confucio

  6. #81
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    il povero Galimberti certamente non intende questo, e pure il medioevo andrebbe trattato un pochino meglio

    l'idea che leggo qui è una sacralizzazione della miseria, da condividere; dico miseria e non povertà o morigeratezza, perché queste limitazioni escludono volentieri anche la stessa cultura, il tempo per leggere o praticare un'arte; alla faccia del fatti non foste...
    boh...
    alla fine percepisco un odio per quella curiosità che fa amare la vita, e una teologia della mortificazione.
    Si, infatti... alla fine tutto si riduce a questo. Soprattutto per la donna, aggiungo.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  7. #82
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Che poi, mi viene anche da sottolineare che la persona soddisfatta della propria vita e che vive un'esistenza piena e appagante non ha bisogno di lanciarsi nell'iperconsumismo. Quindi, la persona realizzata, che lavora, che ha i propri spazi e che coltiva i propri interessi, è più difficilmente soggetta a cadere in certi meccanismi.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  8. #83
    Opinionista L'avatar di axeUgene
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Che poi, mi viene anche da sottolineare che la persona soddisfatta della propria vita e che vive un'esistenza piena e appagante non ha bisogno di lanciarsi nell'iperconsumismo. Quindi, la persona realizzata, che lavora, che ha i propri spazi e che coltiva i propri interessi, è più difficilmente soggetta a cadere in certi meccanismi.
    ma poi, il "consumo" può rispondere a tanti livelli, e alla qualità culturale si arriva per gradi; l'impiego del tempo libero è una cosa nobile, l'otium romano, una cosa essenziale e "dovuta" in quella civiltà;
    pure le terme... andate tutti alle terme, oziate, scambiate idee con gli amici, vi autorizzo io !

    poi sono arrivati quei guastafeste fanatici ed è iniziata la mortificazione
    c'� del lardo in Garfagnana

  9. #84
    Cosmo-Agonica
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    A volte a consumarsi sono principalmente le palle.

  10. #85
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da axeUgene Visualizza Messaggio
    ma poi, il "consumo" può rispondere a tanti livelli, e alla qualità culturale si arriva per gradi; l'impiego del tempo libero è una cosa nobile, l'otium romano, una cosa essenziale e "dovuta" in quella civiltà;
    pure le terme... andate tutti alle terme, oziate, scambiate idee con gli amici, vi autorizzo io !

    poi sono arrivati quei guastafeste fanatici ed è iniziata la mortificazione
    Si ma appunto!
    Credo anch'io che impiegare il tempo libero in molteplici attività sia importante ed edificante. E in fondo anche quello è consumo. Ma è un consumo "buono". Se compro biglietti per un concerto, per entrare in un museo, per andare a seguire uno sport che mi piace, per come la vedo io non ha nulla a che vedere con il consumismo, inteso nella sua accezione più negativa.
    Diverso è chi magari compra millemila vestiti che poi non mette, o cambia telefono ogni sei mesi, ecc. Lì si può cadere in effetti nel patologico.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  11. #86
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    A volte a consumarsi sono principalmente le palle.
    Soprattutto leggendo certi post
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

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  12. #87
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    A volte a consumarsi sono principalmente le palle.
    E le ovaie.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #88
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Ovvio!
    Non lo ammetterà mai, ma la mentalità che sta dietro tutti i suoi sproloqui è proprio quella, patriarcato allo stato puro. La donna deve occuparsi della cura della famiglia, non certo pensare di realizzarsi nella vita! Quanto mai! La sua realizzazione devono essere a tutti i costi la famiglia e i figli!
    Bentornati nel Medioevo
    Che poi prende per il culo. Se è vero della figlia dottoressa, con lo studio in proprio, va a farsi benedire quanto predica. Oppure inventa tutto e ci gabba tutti.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  14. #89
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da LadyHawke Visualizza Messaggio
    Sta cosa proprio non si riesce a leggere!
    Si tratta di un'ideologia estremista!
    Tutte le volte che affidiamo i nostri bambini alla baby sitter o I nostri anziani a badanti è commercializzazione intima?
    Ma cosa significa?
    Ma na "disgraziata" di madre e aggiungiamoci anche il padre, che hanno bisogno, o desiderio perchè no, di lavorare entrambi e non hanno nonni o a chi affidare il proprio figlio devono sentirsi superficiali, consumisti, criminalizzati?
    Oppure chi proprio in caso di gravi malattie non ce la fa da solo a badare al suo anziano deve sentirsi in colpa o criminalizzato perchè si fa aiutare e ricorre a badanti?
    O se una madre, moglie, compagna lavorando fuori casa non ce la fa a far tutto da sola e a tenere in ordine e pulita casa ricorre ad una colf sbaglia?

    Ma dico io sono idee da medioevo!
    Che poi le tante badanti, spesso ucraine o straniere che si occupano dei nostri anziani cosa dovrebbero fare nella vita per guadagnarsi i soldi per vivere, per l' affitto, per mangiare?
    Andare a zappare la terra?
    Quello che qualcuno vede come consumismo qualcun altro lo vede come opportunità di lavorare e mantenersi.

    Quindi per te e il Galimberti citato, le donne non dovrebbero lavorare fuori casa o seguire le proprie inclinazioni, per realizzarsi nella vita e nel lavoro, sono bisogni indotti, magari dal consumismo e per di più intimo, devono essere solo madri, mogli, serve e schiave!
    Non viene detto questo, lady: ricordi da dove siamo partiti? Cosa fa bene alla società, alla relazione e alla reciproca conoscenza, andare a mangiare una pizza fuori (con gli amici, coi colleghi, coi familiari) oppure ordinarla con Just Eat?
    Non viene contestato il lavoro in sé, maschile e femminile, ma l'ECCESSO, di lavoro. Che frantuma i rapporti, lacera le relazioni e disintegra tutti gli altri Valori.
    amate i vostri nemici

  15. #90
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Ovvio!
    Non lo ammetterà mai, ma la mentalità che sta dietro tutti i suoi sproloqui è proprio quella, patriarcato allo stato puro. La donna deve occuparsi della cura della famiglia, non certo pensare di realizzarsi nella vita! Quanto mai! La sua realizzazione devono essere a tutti i costi la famiglia e i figli!
    Bentornati nel Medioevo
    Interessante! Vuol dire che due come Galimberti e Recalcati, che rappresentano forse le menti più aperte, laiche e progressiste della filosofia nel 2025.....in realtà sono esponenti del vecchio patriarcato medioevale.....
    Più che interessante direi geniale Dark. Ci puoi fare un articolo sul tuo giornale.

    Nell'epoca in cui i padri sembrano essere evaporati come figure di riferimento, Massimo Recalcati ci sorprende con una riflessione profonda e illuminante sulla paternità contemporanea. "Il complesso di Telemaco" non è solo un saggio di psicoanalisi, ma un viaggio emotivo attraverso il mito greco per comprendere la crisi della figura paterna nel nostro tempo.

    Recalcati capovolge brillantemente la prospettiva freudiana del complesso di Edipo. Se Edipo rappresentava il figlio che, inconsciamente, desidera eliminare il padre per prenderne il posto, Telemaco è invece il figlio che attende, che cerca, che spera nel ritorno del padre. Un'attesa che non è passiva, ma carica di desiderio e speranza.

    L'autore ci conduce attraverso le stanze di questo edificio teoretico con la maestria di un narratore esperto. La sua prosa, pur mantenendo il rigore scientifico, risulta sorprendentemente accessibile e coinvolgente. Attraverso esempi clinici e riferimenti culturali, Recalcati dipinge il ritratto di una società in cui i padri hanno rinunciato al loro ruolo, confondendosi con i figli in una sorta di "fratellanza" che annulla le differenze generazionali.

    Ma il cuore pulsante del libro sta nella sua proposta: non serve più il padre-padrone di un tempo, figura autoritaria e repressiva, ma nemmeno il padre-amico che rinuncia a ogni forma di autorevolezza. Serve un padre "sufficientemente buono" (per usare un'espressione di Winnicott), capace di testimoniare con la propria vita come si possa abitare il mondo con desiderio e responsabilità.

    Il parallelo con Telemaco è illuminante: il figlio di Ulisse non cerca un padre perfetto o onnipotente, ma un padre umano, capace di indicare una direzione, di trasmettere un'eredità spirituale. È questa l'essenza della "nuova paternità" che Recalcati propone: non più basata sul possesso e sul dominio, ma sulla testimonianza e sulla trasmissione del desiderio.

    La forza del libro sta anche nella sua capacità di parlare a tutti: padri, figli, educatori, terapeuti. Recalcati riesce nell'impresa non facile di intrecciare teoria psicoanalitica, riflessione sociologica e sensibilità umana, creando un testo che si rispecchia profondamente con l'esperienza personale di ogni lettore.

    "Il complesso di Telemaco" non è solo un'analisi della crisi della paternità, ma anche un manifesto di speranza. Ci ricorda che essere padre significa soprattutto saper trasmettere ai figli la capacità di guardare al futuro con fiducia, di desiderare, di cercare la propria strada. Un messaggio quanto mai necessario in un'epoca in cui le figure di riferimento sembrano dissolversi nell'aria come fantasmi.

    Massimo Recalcati, nato a Milano il 28 novembre 1959, è uno dei più influenti psicoanalisti e saggisti italiani contemporanei.

    Dopo essersi laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Milano, Recalcati ha iniziato il suo percorso nel campo della psicoanalisi, ispirato dai lavori di Jacques Lacan. Negli anni, è diventato un punto di riferimento per la psicoanalisi lacaniana in Italia e ha fondato diverse istituzioni per la cura e la ricerca delle patologie contemporanee, tra cui Jonas Onlus, un centro per la clinica dei nuovi sintomi.

    Il suo contributo accademico è vasto e variegato, con numerosi libri che esplorano temi come il desiderio, la paternità e le dinamiche familiari. Tra i suoi lavori più noti, “Il complesso di Telemaco" e “L'ora di lezione" hanno avuto un grande impatto sia in ambito accademico che tra il grande pubblico.

    Recalcati non è solo uno studioso, ma anche un comunicatore prolifico. Le sue apparizioni televisive, come nelle trasmissioni "Lessico famigliare" e "Lessico amoroso", hanno reso accessibili le complessità della psicoanalisi a un pubblico più ampio.

    Oltre alla sua carriera professionale, Recalcati è noto per il suo impegno nella promozione della cultura e della riflessione critica.

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