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Risultati da 46 a 60 di 75

Discussione: Bisogni indotti

  1. #46
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    e chi è che non la fa sentire bella?
    Quali sono i modelli che vengono proposti alle donne?
    Basta accendere la TV o incrociare qualche influencer in rete: la perfezione del corpo, profumarlo, venerarlo, esibirlo, venderlo se necessario.....

    Una famiglia che non difende le ragazze da tali stereotipi e fin dalla più tenera età, le espone poi inevitabilmente a ciò che il mondo pretende come suo.

    "Sei bella a prescindere, sei amata proprio così come sei. Unica, preziosa, irripetibile!
    Tu vali, si, certo: ma per quello che hai dentro, non fuori!"

    Va trasmesso questo alle nostre ragazze, va detta loro la verità. O ce le porteranno via.
    amate i vostri nemici

  2. #47
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Basta accendere la TV o incrociare qualche influencer in rete: la perfezione del corpo, profumarlo, venerarlo, esibirlo, venderlo se necessario.....

    Una famiglia che non difende le ragazze da tali stereotipi e fin dalla più tenera età, le espone poi inevitabilmente a ciò che il mondo pretende come suo.

    "Sei bella a prescindere, sei amata proprio così come sei. Unica, preziosa, irripetibile!
    Tu vali, si, certo: ma per quello che hai dentro, non fuori!"

    Va trasmesso questo alle nostre ragazze, va detta loro la verità. O ce le porteranno via.
    e come facciamo con le donne adulte?

  3. #48
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Benedetta figliola, è caratteristica comune a entrambi i sessi: è diverso l'input! L'uomo lo fa per diletto, la donna per colmare un vuoto.
    Te hai parlato di "voragini" e di "fragilità" molto opportunamente....
    Nini, te lo ripeto per l'ultima volta, anche gli uomini hanno le loro insicurezze su cui fa leva il marketing!! Anche loro acquistano cose per sembrare, apparire, compensare

    Oggi dopo tanti anni di rasoi con n+1 lame si è tornati alla barba, i rasoi elettrici spariti... come mai? Dici che tra qualche anno di forse uscirà una novità per la rasatura scevelaichabomber?

    Se una volta lo sfogo di una donna poteva essere solo lo shopping oggi una donna può praticare altri interessi e attività, tipo studiare, lavorare, viaggiare

    Aggiornati, è importante aggiornarsi

    Oppure continua a paolodeldebbiarti ... mamma che noia mi fai venire

  4. #49
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    e come facciamo con le donne adulte?
    Le donne adulte fanno figli e si occupano della famiglia "Senza scimmiottare gli uomini" quindi non lavorano e non percepiscono stipendio, di conseguenza non spendono.
    Sicuramente non per sé stesse.
    Anche perché i soldi in casa li porta Lui, l'homo habilis.
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  5. #50
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Le donne adulte fanno figli e si occupano della famiglia "Senza scimmiottare gli uomini" quindi non lavorano e non percepiscono stipendio, di conseguenza non spendono.
    Sicuramente non per sé stesse.
    Anche perché i soldi in casa li porta Lui, l'homo habilis.
    No però perdonami devo contraddirti

    Anche le donne adulte e sposate fanno shopping! Spendono i soldi del marito! Altrimenti non si spiega la nascita della macchietta della donna che fa shopping se in qualche modo non desse fastidio agli uomini

  6. #51
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    No però perdonami devo contraddirti

    Anche le donne adulte e sposate fanno shopping! Spendono i soldi del marito! Altrimenti non si spiega la nascita della macchietta della donna che fa shopping se in qualche modo non desse fastidio agli uomini
    Ma quelle sono le donne che scimmiottano gli uomini e vogliono essere indipendenti!
    Quelle che fanno sfasciare le famiglie perché non danno attenzione ai desideri del proprio uomo, fuori, accanto e dentro al letto!
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  7. #52
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Citazione Originariamente Scritto da dark lady Visualizza Messaggio
    Nuove idee? E quando mai ne abbiamo lette, da lui?
    Effettivamente...
    un po' di possibile, sennò soffoco.
    G. Deleuze

  8. #53
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Bauxite Visualizza Messaggio
    Le donne adulte fanno figli e si occupano della famiglia "Senza scimmiottare gli uomini" quindi non lavorano e non percepiscono stipendio, di conseguenza non spendono.
    Sicuramente non per sé stesse.
    Anche perché i soldi in casa li porta Lui, l'homo habilis.
    Purtroppo la narrazione di certa gente è proprio questa.
    Quale immensa tristezza.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  9. #54
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    e come facciamo con le donne adulte?
    Ci sono donne Adulte e ci sono donne adulte (solo anagraficamente)

    Le prime si difendono da sole. Sanno smascherare facilmente gli inganni di chi le vorrebbe asservire alle logiche di mercato.
    amate i vostri nemici

  10. #55
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Nini, te lo ripeto per l'ultima volta, anche gli uomini hanno le loro insicurezze su cui fa leva il marketing!! Anche loro acquistano cose per sembrare, apparire, compensare

    Oggi dopo tanti anni di rasoi con n+1 lame si è tornati alla barba, i rasoi elettrici spariti... come mai? Dici che tra qualche anno di forse uscirà una novità per la rasatura scevelaichabomber?

    Se una volta lo sfogo di una donna poteva essere solo lo shopping oggi una donna può praticare altri interessi e attività, tipo studiare, lavorare, viaggiare

    Aggiornati, è importante aggiornarsi

    Oppure continua a paolodeldebbiarti ... mamma che noia mi fai venire
    Non riesco a farmi capire: a questo punto è colpa mia, ammetto di essere limitato.
    Fragilità e voragini esistenziali sono unisex e muovono dallo stesso disagio interiore. Per me no, ma fa niente. Inutile girarci ancora intorno, col rischio di passare da dibattito a pura affabulazione.
    amate i vostri nemici

  11. #56
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Effettivamente...
    Ma effettivamente cosa?

    Sapete ragazze cosa c'è di peggiore del patriarcato? Il femminismo. Sono le due facce della stessa lisa, consunta e ossidata medaglia....
    amate i vostri nemici

  12. #57
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Ci sono donne Adulte e ci sono donne adulte (solo anagraficamente)

    Le prime si difendono da sole. Sanno smascherare facilmente gli inganni di chi le vorrebbe asservire alle logiche di mercato.
    Sono anni che ti facciamo presenti le logiche di mercato sulla patonza a disposizione di Dio, la Chiesa della famiglia, la patria, l'universo, il multiverso. Donna, l'eterna puttana. Devi allargare le gambe, comunque vada.
    Pienamente funzionante e programmata in tecniche multiple

  13. #58
    Opinionista L'avatar di Breakthru
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    Ma effettivamente cosa?

    Sapete ragazze cosa c'è di peggiore del patriarcato? Il femminismo. Sono le due facce della stessa lisa, consunta e ossidata medaglia....
    Tu non sai neppure cosa sia il femminismo o meglio i femminismi

  14. #59
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Ma effettivamente cosa?

    Sapete ragazze cosa c'è di peggiore del patriarcato? Il femminismo. Sono le due facce della stessa lisa, consunta e ossidata medaglia....
    Ma anche no.
    Il patriarcato è una mentalità che mette le donne su un piano di inferiorità rispetto agli uomini.
    Il femminismo è la lotta delle donne per la parità. Non un modo per dire che gli uomini sono inferiori. Quindi decisamente no, sono due cose completamente diverse. E uno che fa affermazioni come la tua è l'emblema di quanto sia malata questa società.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  15. #60
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    “Chi Vespa mangia la mela.”
    Forse a quei tempi qualcuno di voi era adolescente come me e ricorda lo sconcertante ma eccitante richiamo subliminale alla sessualità condito con un filo di irriverenze religiosa fattasi pubblicità.
    Mezzo secolo dopo, in un epoca di più diffusa liberazione sessuale il “Se non ti lecchi le dita godi solo a metà” tocca direttamente una delle infelicità dei sensi più diffuse.
    “Dove c’è Barilla, c’è casa.” Un messaggio di conforto per chi ce l’ha (e anche per chi ci sta scomodamente dentro) e per chi ne è privo ma aspira a costruirsene una seguendo le sue più autentiche aspirazioni (finché non tenteranno di osteggiarle) o quelle del facile prêt-à-porter Mulino Bianco.
    Intendo dire che la pubblicità non è ne buona né cattiva.
    Anzi, la vedrei anche come un’arte, una musa moderna che con maggiore o minore delicatezza tocca ambiguamente – come le antiche divinità - quello che siamo e in tal senso ci ispira. Siamo comunque tutti esserei fragili e passibili di infelicità periodiche su tutti i temi della vita: sesso, socialità, status social, ma non ricordo se queste siano le 3 esse canoniche della comunicaziome. Ma i temi sono tanti fino a toccare anche la religione evocata dalla mela biblica di cui parlavo all’inizio: sono imìnnumerevoli gli spot televisivi che presentano suore o frati, declassati come testimonial.

    Bisogni indotti dalle campagne pubblicitarie?
    A prima vista sembra proprio così, essendo noi abituati a dare risposte semplici a problemi complessi. Ma al posto di soffermarmi su questo dito, oserei guardare oltre e riflettere su quanto in realtà siano indotte le culture, gli immaginari e i preconcetti in cui siamo allevati, in cui viviamo.
    La pubblicità certamente li usa ( talvolta brandendoli come una clava), ma in fondo non li crea: al massimo li fa emergere, anche prima di una nostra consapevolezza: la pubblicità può anche essere avanguardia.

    E’ proprio nei bacini culturali, di acque stagnanti o correnti, che pescavano i cosiddetti Mad Men delle campagne pubblicitarie del secolo scorso. Ricordo ancora l’orgoglio ironico che molti di loro ostentavano quando da giovane visitavo le loro agenzie e leggevo spesso il medesimo avviso “ Non dite a mia madre che faccio il pubblicitatio, lei mi crede pianista in un bordello”.
    Non penso proprio che i pubblicitari siano dei cattivi burattinai, né penso più ad un primario sfruttamento di debolezze umane, perché ormai da decenni la soglia di accesso agli strumenti per affrontare criticamente la vita e la società si è abbassata ed ora pratucamente è a livello zero con il web. Se qualcuno non allunga la mano per sfiorare quegli strumenti critici ha da piangere primariamente se stesso.
    Lo dimostra il fatto che non siamo più all’epoca del consumismo dove si doveva vendeva ciò che era prodotto nelle fabbriche.
    Da parecchio tempo ora si vende ciò che il consumatore chiede. E cosa chiede? L’effimero, non il necessario che ormani non si sa più cosa sia. Forse non è mai nemmeno esistito, perché l’essere umano è sempre stato dominato dal suo immaginario che dirige le sue scelte di vita. Ma ora cora di più

    E’ cambiato il paradigma. Solo i vecchi commercianti pensano di “vendere il prodotto”, ora si punta a creare una “esperienza di acquisto” che si declina a livello sensoriale nei punti vendita: luci, aromi, materiali tasttili, suoni : sono studiati per intercettare ogni senso del consumatore e lo avvolgono per appagarlo. E’ lui il re o la regina da accondiscendere, non più il prodotto.
    Sensori di movimento lo intercettano nel suo percorso nel grande magazzino attravverso software di riconoscimento facciale per profilarlo, non solo per età e genere perché sarebbe troppo banale. E parlo di cose viste una decina di anni fa quando frequentavo fiere di settore europee: ho solo una vaga idea di quanto si siano tecnicamente raffinate le analisi per creare strategie per il punto vendita e la razionalizzazione della logistica e la disposizione dei prodotti.
    In breve non siamo più al vecchio giochetto di mettere le caramelle di fronte alle casse del supermercato per allettare il consumatore-bambino a compensare le proprie frustrazioni con un dolcetto last minute.
    Il focus non è più quello di condizionare il consumatore per soddisfare i bisogni della produzione.
    Ora il nuovo driver che orienta la produzione sono i consumatori stessi, con le loro pluralità socioculturali che vanno analizzate, interpretarte e soddisfatte nelle loro mille sfacettature edonistiche.
    Se in passato potevamo prendercela con un “sistema” che ci condizionava, oggi siamo noi che -nemmeno troppo inconsapevolmente - chiediamo al sistema di soddisfare i nostri “bisogni”. E ci studiano a puntino per fornirceli.
    Pensiamo solo alle vendite on line, ai motori di ricerca, ai cookies che mentre navighiamo trasmettono le nostre scelte di click per aiutare i venditori a farci apparire magicamente sullo schermo i prodotti più idonei ai nostri gusti che hanno profilato durante le nostre precedenti navigazioni
    Negli anni 60 si promuovevano campagne di marketing per la massa ( la tv, l’utilitaria e la lavatrice: prodotti che hanno anche contribuito a incrinare equilibri culturali secolari ), ma poi il mercato è stato via via segmentato per differenti categorie sociali sempre più sottili, fino ad arrivare all’attuale web marketing individuale.

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