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25 marzo: L'Annunciazione!
L'Annunciazione è un dipinto a olio e tempera su tavola (98×217 cm), attribuito a Leonardo da Vinci, databile tra il 1472 e il 1475 circa e conservato nella Galleria degli Uffizi di Firenze.
Leonardo si allontanò consapevolmente dall'iconografia tradizionale del tema dell'Annunciazione ambientando la scena in un giardino all'esterno della casa della Vergine al posto della consueta loggia o della camera da letto di Maria. Secondo la tradizione medioevale l'ambientazione era sempre collocata in un luogo chiuso, almeno per quanto riguardava la Vergine, in modo da inserire elementi iconografici, quali il letto, mentre l'Angelo poteva essere posizionato all'esterno, ma in un hortus conclusus, ovvero un orto delimitato da alti muri che alludeva al ventre di Maria.
È tradizionale per altri versi, infatti ritroviamo la collocazione dei due personaggi (la Madonna a destra e l'Angelo a sinistra) come ad esempio nell'Annunciazione di Beato Angelico. Inoltre, per mantenere la riservatezza dell'incontro Leonardo dipinse la Madonna in un angolo del palazzo, però facendo intravedere il letto dal portale; poi, un muretto delimita il giardinetto, ma con un passaggio. L'ampia parte della scena dedicata alla natura sembra voler sottolineare come il miracolo dell'Incarnazione divina coinvolga, oltre che un'umana come Maria, l'intero creato. Grande attenzione è riservata, infatti, alla descrizione botanica dei fiori e delle altre specie vegetali sia nel prato che nello sfondo: si tratta di un omaggio alla varietà e ricchezza della creazione divina. I fiori del prato, in particolar modo, appaiono studiati dal vero, con una precisione lenticolare. Nello sfondo, oltre il muretto, si vedono un fiume con anse e barche, montagne punteggiate da torri e alberi. La luce è chiarissima, come mattutina, e ingentilisce i contorni delle figure, preannunciando lo "sfumato".
Maria si trova dietro un altare marmoreo scolpito su cui è appoggiato il leggìo. Nell'altare si nota quanto Leonardo risentì degli insegnamenti del Verrocchio: è decorato con motivi classici, che trovano riscontro in un monumento del suo maestro, la tomba di Giovanni e Piero de' Medici nella sagrestia Vecchia di San Lorenzo; analoghi sono i sostegni a forma di branche leonine che si sviluppano ai lati in elementi vegetali, girali e volute. Tra i riccioli superiori, che riecheggiano l'ordine ionico, è teso un festone con foglie, frutta e fiori, sormontato da una conchiglia tra nastri svolazzanti, simbolo della "nuova Venere", cioè Maria, e della bellezza eterna. Di grande raffinatezza è il velo semitrasparente sotto il libro delle Sacre Scritture che la Vergine stava leggendo, simbolo delle profezie del Vecchio Testamento. Il testo che la Vergine sta leggendo mostra caratteri alfabetici latini e sigle abbreviative del Lexicon abbreviaturarum, usato dagli scrivani fin dal Medioevo, senza che la sequenza di lettere abbia significato: la Madonna, con tutta probabilità, sembra stia meditando sulla forma delle lettere secondo una modalità mistica di lettura spirituale. Maria ha la mano destra appoggiata sul libro come se volesse evitare che si chiudesse (magari per il vento provocato dall'angelo), mentre la sinistra è alzata in segno di accettazione del suo destino. Amplissimo è il mantello azzurro che le copre le gambe, ricadente anche sul seggio, che dà un forte senso di plasticità ed esalta la forma nascosta delle gambe. La testa di Maria è ridipinta. È presente il contrapposto.
In alcuni punti, a una visione molto ravvicinata, si possono riscontrare le impronte digitali del ventenne Leonardo, che sfumava il colore talvolta coi polpastrelli per ottenere effetti di sfumatura e amalgama. Tale tecnica si riscontra sulle foglie dei festoni alla base del leggio e sulle dita della mano destra della Vergine.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Annu...one_(Leonardo)
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Il Mistero, inesplicabile, eppure è possibile racchiuderlo in linee, colori, ombre e luci. Come è possibile? E' questo il segreto dell'Arte sacra: un dialogo con Dio a colori. Certo, "spiegare" l’Annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria non è cosa facile. Ma l'Arte Sacra - quasi per sfida si potrebbe dire - ha cercato di rendere legibile questa pagina così preziosa e importante per la Chiesa. Negli innumerevoli quadri - di ogni epoca - che ritraggono questa scena, sembra davvero riecheggiare tra i pigmenti di colore della tela, quel saluto che noi tutti conosciamo: “Rallegrati Maria...concepirai un figlio, lo darai alla luce e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo”. Si rimane estasiati davanti a simili scene. In silenzio. In preghiera.
C’è un particolare che accomuna tutte le opere di questi maestri del colore, un particolare che ci parla di Maria, soprattutto: lo stato d’animo della “protagonista” del quadro - assieme all’angelo - ci viene rivelato grazie alla posizione delle mani. Proprio attraverso il gesto delle sue mani di fronte all’angelo, grazie all'atteggiamento delle sue braccia, riusciamo a intravedere il sentimento provato dalla Vergine davanti a un simile misterioso annuncio. E così troveremo in alcune opere le mani di Maria, rivolte col palmo verso l’esterno, che indicano l’iniziale turbamento; in altre, al contrario, le vediamo ripiegate sul petto: in questo caso, stanno ad esprimere il consenso, il famoso “fiat”.
Questo motivo delle braccia incrociate, sul petto, quasi in atto di preghiera e accettazione, è espresso in maniera sublime in Giotto, ad esempio. Per poi divenire - quasi abituale - nelle varie raffigurazioni mistiche del Beato Angelico. Ma anche la scenografia, il luogo, rappresenta per i pittori un “campo d’azione” non meno importante delle stesse figure coinvolte, l’angelo Gabriele e Maria. E poi, altro elemento fondamentale, la scenografia che varia a seconda della sensibilità dell’artista. Ad esempio, Jan van Eyck (prima metà del XV secolo) colloca l’episodio evangelico, all’interno di una chiesa gotica; mentre, Leonardo, in un meraviglioso giardino rinascimentale.
Simone Martini, Filippo Lippi, Botticelli, Tintoretto, El Greco, Guido Reni, hanno raccontato uno dei misteri della fede più affascinanti, attraverso pagine di Storia dell’Arte espresse in in linee, colori, ombre e luci.
https://www.acistampa.com/story/2903...IOoapsO1NZ_ARg
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