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Discussione: Superfluo

  1. #1
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    Superfluo

    In un topic avete citato lo psicoanalista tedesco Erich Fromm e il suo noto libro: “Avere o essere ?” nel quale l’autore esamina le due modalità con le quali si esplica la vita umana.

    Per Fromm l’avere coincide con il desiderio di possesso e il superfluo, tipici della società opulenta, invece l’essere coincide con l’autorealizzazione.

    “La mia vita è abbastanza provvista del superfluo, ed è così povera di cose essenziali”
    : questa frase terribile la scrisse nel 1973 nel suo “Diario” lo scrittore Guido Morselli, che all’età di 61 anni si suicidò.

    A condurre Morselli a quell’estuario tragico della vita forse fu il fallimento editoriale. I suoi romanzi, di forte impatto e originalità, erano stati respinti da vari editori. Poi, dopo la sua morte, i suoi libri ebbero successo.

    Le pagine del suo “Diario”, pubblicato nel 1987 rispecchiano il benessere esteriore della sua condizione sociale, nel contempo rivelano il vuoto interiore che si stava aprendo nella sua esistenza. Quel vuoto interiore è simile a quello provato da tante persone provviste di beni economici ma prive di affetti e valori. A differenza di Morselli, spesso costoro procedono soddisfatti, senza un impegno etico, e fanno scorrere le loro giornate senza la ricerca di significato per il loro agire.

    L’antico filosofo greco Socrate, evocato dal suo discepolo Platone, ammoniva: “una vita senza ricerca non merita d’essere vissuta”. Per molti, invece, la vita banale è una scelta che fa evitare ogni domanda e narcotizza la propria coscienza.

    segue
    Ultima modifica di doxa; 09-04-2025 alle 18:41

  2. #2
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    L’umanità aspira al desiderio non al bisogno. Il desiderio è capace di dominare il bisogno. Nasce così la falsa necessità e si sviluppa il superfluo: la pubblicità gioca proprio su questo dato, creando continue necessità non necessarie motivando al desiderio.

    “Il superfluo dei ricchi è il necessario dei poveri
    ”, scrisse Agostino, vescovo di Ippona. E fratel Cono, obbediente a questa frase del santo di origine algerina, elargisce i suoi beni ai poveri. La signora Cona è ormai disperata. Non sa più cosa fare per frenare nel marito gli impeti di bontà.

    Cono, apostolo delle genti, cerca di controllarti. Non devi lasciarti irretire dalla spirale del desiderio, perché genera in te una deviazione che ti conduce allo squilibrio dei veri valori, all'ottundimento morale. Lo so, ogni volta che ti rimprovero per il tuo agire irrazionale mi rispondi dicendo che per Gandhi “Un oggetto, anche se non ottenuto col furto, è tuttavia come rubato se non se ne ha bisogno”.
    Ultima modifica di doxa; 09-04-2025 alle 18:45

  3. #3
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    Lo scrittore di origine bulgara Ilija Trojanow nel suo libro titolato: “L’uomo superfluo. Saggio sulla dignità dell’uomo nell’età del capitalismo avanzato”, nel primo capitolo ha scritto:

    “Lei è superfluo? Certo che no. I suoi figli? No, per carità. I suoi parenti, i suoi amici? Lo so, è una domanda insolente. A dire il vero neanch’io mi sento superfluo. Chi mai si sente tale? Al massimo può capitare in certe ‘giornate no’. Eppure molti esseri umani sulla terra sono considerati superflui, dal punto di vista di economisti, di organizzazioni internazionali, di élite che operano a livello globale. Chi non produce e – peggio ancora – non consuma, non rientra nei tirannici rendiconti della macroeconomia e quindi non esiste. Chi non è proprietario di nulla non è cittadino a pieno titolo”.

    Per chi ha il superfluo non è facile il decluttering, specie per chi psicologicamente soffre del “disturbo di accumulo”. Non è facile separarsi da oggetti che sono “pezzi” della propria identità.

    E’ rassicurante avere tutto ciò che “potrebbe servire”, anche se poi si ammette che in casa “c’è troppa roba”.

    Il decluttering non è la semplice eliminazione degli oggetti superflui: è una filosofia di vita orientata all’essenziale: selezionare ed eliminare ciò che non si usa più (anche un amore finito), “liberandoci” dal passato, aprendoci alle probabili prospettive future, alle nuove possibilità, a nuovi innamoramenti.

    Se una donna mi ammalia, i conseguenti innamoramento e amore mi faranno sentire tutt’uno con lei e nulla mi sarà più indispensabile della sua presenza. E quando lei sarà lontana da me non vedrò l’ora di rivederla per riprovare ancora e ancora quella sensazione. E se lei non dovesse esserci più, mi sentirò svanire nell’insignificanza. Ogni cosa mi sembrerà perdere significato.

    L’esperienza dell’innamoramento è una straordinaria esperienza conoscitiva. Apre dentro l’uomo e dentro la donna una porta che strappa dalla quotidianità. Non tutti gli innamorati la chiamano così, ma quella porta è una via d’accesso alla trascendenza, la forza che spinge ad andare oltre sé stessi, al di là del proprio egoismo, della razionalità, del calcolo.

    Ultima modifica di doxa; 09-04-2025 alle 18:50

  4. #4
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Parli di trascendenza: ora arriva la solerte moderatrice e ti banna
    amate i vostri nemici

  5. #5
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Assolutamente no, non ha tirato fuori nessuna catechesi, ha parlato semplicemente in modo filosofico del tema del superfluo e del necessario.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  6. #6
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Comunque, io faccio parte della schiera delle persone che fanno molta fatica a buttare via le cose. Perché "possono sempre tornare utili". Un'abitudine che ho preso da mia nonna. Lei non buttava mai via nulla. E così io ho vestiti che non uso più ma che sono ancora nell'armadio. Perché "si sa mai che mi torni voglia di rimetterli". Io butto solo ciò che è rovinato e inservibile, in generale.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  7. #7
    Nemmeno io butterei via nulla, ma c'è chi ci pensa al posto mio
    in fondo cosa è davvero superfluo? Tutto o niente, dipende dall'importanza che dai alle cose.
    Nel primo post, Doxa, scrive di Guido Morselli, scrittore che ho amato nel suo "Dissipatio H.G." (ossia "scomparsa" o meglio "evaporazione" del genere umano), ultimo libro che scrisse pochi mesi prima del suo suicidio, dove già parlava del suo (probabile suicidio) e dell'inutilità del genere umano con tutte le sue fisime sull'avere ed il possedere.
    Solo che nel libro, per puro paradosso, è lui l'unica persona ancora vivente sulla terra dopo che il genere umano, non si sa per quale morivo, è semplicemente svanito nel nulla.
    Alla fine si ritrova da solo ad aspettare un amico (che mai verrà) nel ristorante della borsa-banca cittadina tra valigie piene di soldi ormai totalmente inutili.
    Libro che mi ha fatto davvero pensare.
    "Il mio tempo non è ancora venuto; alcuni nascono postumi"

  8. #8
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Essere o avere, infatti: l'eterno dilemma dell'uomo. Si può arrivare al suicidio, se non diamo un senso alla Vita. Anche se in banca abbiamo milioni.
    amate i vostri nemici

  9. #9
    Opinionista L'avatar di Vega
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    Di superfluo ci sono solo i peli!
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  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da conogelato Visualizza Messaggio
    Essere o avere, infatti: l'eterno dilemma dell'uomo. Si può arrivare al suicidio, se non diamo un senso alla Vita. Anche se in banca abbiamo milioni.
    Facciamo una via di mezzo, non essere sempre così manicheo.
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  11. #11
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Invece delle solite uova e colombe, per Pasqua voglio regalarti questo libro Laurina

    Avere o essere? (To Have or to Be?) è un saggio dello psicoanalista tedesco Erich Fromm, pubblicato per la prima volta in lingua inglese nel 1976 e tradotto in più di trenta lingue. Nel saggio l'autore amplia le sue precedenti ricerche sulla psicanalisi focalizzando egoismo e altruismo, due caratteristiche essenziali e centrali del carattere umano.

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Avere_o_essere%3F
    amate i vostri nemici

  12. #12
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    Grazie, da qualche parte ce l'ho.

    A te manca un ragionamento autonomo. Ti basta citare Tizio o Caio e stop, tutto va bene, tutto è come dicono pari pari Tizio e Caio.
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  13. #13
    la viaggiatrice L'avatar di dark lady
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    Citazione Originariamente Scritto da Kanyu Visualizza Messaggio
    Nemmeno io butterei via nulla, ma c'è chi ci pensa al posto mio
    in fondo cosa è davvero superfluo? Tutto o niente, dipende dall'importanza che dai alle cose.
    Nel primo post, Doxa, scrive di Guido Morselli, scrittore che ho amato nel suo "Dissipatio H.G." (ossia "scomparsa" o meglio "evaporazione" del genere umano), ultimo libro che scrisse pochi mesi prima del suo suicidio, dove già parlava del suo (probabile suicidio) e dell'inutilità del genere umano con tutte le sue fisime sull'avere ed il possedere.
    Solo che nel libro, per puro paradosso, è lui l'unica persona ancora vivente sulla terra dopo che il genere umano, non si sa per quale morivo, è semplicemente svanito nel nulla.
    Alla fine si ritrova da solo ad aspettare un amico (che mai verrà) nel ristorante della borsa-banca cittadina tra valigie piene di soldi ormai totalmente inutili.
    Libro che mi ha fatto davvero pensare.
    Mah, guarda, io alle cose materiali ho sempre dato una scarsissima importanza. Ciò nonostante, non me la sento di buttare roba. Ma non perché ci sia affezionata, ma per il motivo che, finché non è usurata, può avere una sua utilità, e gettarla mi sembra uno spreco. Una cosa che detesto è proprio lo spreco.
    “Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]

    Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .

  14. #14
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    Dark lady ha scritto

    io alle cose materiali ho sempre dato una scarsissima importanza. Ciò nonostante, non me la sento di buttare roba. Ma non perché ci sia affezionata, ma per il motivo che, finché non è usurata, può avere una sua utilità, e gettarla mi sembra uno spreco. Una cosa che detesto è proprio lo spreco.
    Anche san Martino di Tours la pensava come te.

    Infatti


  15. #15
    Candle in the wind L'avatar di conogelato
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    Ahia: di nuovo il Divino...di nuovo un Santo...di nuovo tocchiamo la sponda Religiosa. Ora la senti la moderatrice!
    amate i vostri nemici

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