Il bar di discuterepuntoit é affollato come non mai.
Al bancone, il Signor Bartender, dritto in piedi, con uno sguardo da entomologo pentito, tace come al solito, dando disposizioni con cenni impercettibili delle mani al Portiere, li' per aiutarlo. L'atmosfera é greve, con un brusio opaco come fondo di bicchiere di rhum. La parola "asteroide" non emerge dal brusio, come se fosse "cancro" ad un pranzo domenicale.
La tavolata delle amazzoni é quasi completa, con Dark, Breakhru, Bauxite, Ninag, Vega, Ladypojana, Efua e... Bumble (che lì si é infiltrato con l’innocenza strategica di un pomodoro nella frutta, per fare conquistedellultimominuto). Si alternano giudizi fulminanti, ricordi distorti, minacce di cocktail esotici, suggerimenti dietetici, anatemi al genere mascolino e peana alla torre di Pisa ed al suo simbolismo
Il separé fiorito, decorato con merletti, peonie e una lanterna liberty accoglie Regina, assorta nella contemplazione di una monografia sulla pittura (scritta da doxa), scrivendo pensieri su un taccuino di carta a mano, rilegato in marocchino celeste. Ogni tanto, un sorriso, triste o forse malinconico, come se stesse per perdonare qualcuno...un maestro o un giudice o entrambi. Vassapé.
Ai tavoli, in ordine sparso, tutti gli altri che aspettano il loro turno con il destino.
Axe parla con la chitarra che ha in mano. O forse da solo, sfoderando riflessioni storico-economico-sociali come aforismi esistenziali:
“La curva di Laffer è un boomerang morale, ma anche una metafora di Dio.”
Adalberto annuisce lentamente, con lo sguardo di chi ha già fatto pace con l’inconoscibile.
Doxa traccia con lo stuzzicadenti una pianta della Basilica di San Clemente sulla tovaglia di carta, spiegandola a una zanzara.
King-Kong inquadra ogni cosa con la sua macchina fotografica: i riflessi sul vetro dei bicchieri, le pieghe del volto di Rachele, il battito delle ali di Ladypojana, i leggins di Efua, come se anche l’ultima giornata meritasse la sua iconostasi.
Kanyu lucida una fibbia immaginaria e si domanda se l’asteroide sia una creatura senziente da sfidare a duello. Mentre gusta cicchetti e valdobbiadene di cantina.
Ale sorseggia un bianco frizzante friulano e racconta di una salita in bicicletta a 14% di pendenza, nel 2016, “con solo un fegato e mezzo”.
Bauxite, seduta su uno sgabello troppo basso per la sua dignità, cita cosmogonie dello pseudo-Eraclito e compara il gin-tonic alla dottrina diureticopitagorica.
Poi, nell’angolo, sul pulpito eretto per l'occasione,sta Conogelato da Empoli, che pontifica a voce stentorea:
“Non temete l’asteroide: temete il dopo. Questo è solo il principio. Il vero inferno verrà nella ricaduta spirituale post-apocalittica. E voi peccatori e soprattutto, peccatrici, sarete puniti (sorrisino di compiacimento)”
Nessuno mostra di ascoltarlo, ma la sua voce agisce lo stesso, come i miasmi nei salotti ben arredati, provocando spontanei gesti di scongiuro sudgariglianici
Ninag prende appunti su un bloc-notes fatto di corteccia alpestre (o sughero sardo?)e ironia, scrivendo la cronaca di questo giorno come se fosse una novella alpina da tramandare ai discendenti delle marmotte.
Rachele, intanto, appare e dispare. Ogni volta lascia dietro di sé un tesoro di saggezza:
“Solo il vino buono sa quando tacere.”
“La vera preghiera è non chiedere nulla.”
“Che vi serva da lezione, anche se non sapete perché.”
Sul bancone, come un oggetto sacro in attesa del rito: una bottiglia di rhum. Caroni 1996.
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Si distinguono brandelli dei dialoghi per ingannare l'attesa
Dark sistemando una ciocca tizianesca dietro l’orecchio con una strategia militare.
“Se domani non mi sveglio, malgrado la gatta, non dovro' più sopportare il capo e ammazzarmi di fatica a dare forchettate sulle mani "rapaci" della folla di pretendenti.”
Breakhru sorseggia acqua liscia da un bicchiere basso, come fosse scotch:
“Io ho già scritto la sentenza. L’asteroide non è colpevole. Ma è complice.”
Vega facendo un cenno col mento verso Bumble:
“Quello ha tentato di darmi il suo numero di cabina. Dice che è parcheggiatore di cargo. Seee, manco fosse un'astronave , con laboratorio di biologia neuronale annesso.”
Efua, dall'alto del QI, con l’aria di chi fotografa la decadenza altrui:
“Ha parcheggiato pure la grammatica, direi. Vorrei essere a fare sciopping al suono del Biggheben, con un coppetiello di cipsenfisc. Con colatura di alici
Ladypojana che non ha paura di dire la verità, nonostante la sua dolcezza, si fa sentire. La sua fermezza è il contraltare della sua saggezza. Eppure, oggi, anche il suo umorismo appare più tagliente, come una lama che scivola nell'aria. Un sorriso, ma uno che non lascia scampo e annuisce con quel tono di saggezza affettuosa che precede l’aggressione verbale:
“Sono sicura che Bumble abbia un cuore grande. Da qualche parte. Forse lo ha sepolto in un cantiere navale”
Ale alza il calice:
“A voi che non avete mai pedalato in salita con una pastasciutta nello stomaco. Io morirò felice.”
Kanyu, serio come un monaco templare:
“Ho costruito un arco-catapulta con sedie da bar e una spina della birra. Se l’asteroide scende troppo basso, lo intercettiamo.”
Ale, serissimo:
“Potremmo agganciarlo con un cavo e deviarlo verso Trieste. Ci fanno un festival, giuro.”
Doxa mostra a King-Kong una stampa rinascimentale trovata su una tovaglietta pubblicitaria.
“Vedi il piede di san Sebastiano? Qui Borromini ha nascosto il trauma infantile della Controriforma.”
Axe, intanto, sta spiegando a nessuno:
“Se lo spread sale oltre 800 prima dell’impatto, è olisticamente ontologico. Keynes non é caduto nel trappolone e ne é fruitore indiscusso insieme al mio avo ungarico-mongolo parente di Caterina la pazza di Slobodia.”
Adalberto chiude gli occhi:
“Tutti parlano. Pochi ascoltano. Nessuno si accorge che le ombre oggi sono più corte.”
E la frase cade come una moneta antica sul pavimento.
Bumble si avvicina furtivo alla bottiglia. La guarda con la reverenza che in Sicilia si riserva alla statua di Santa Lucia.
“Posso?” chiede
Nel brusio ,il Signor Bartender fa un mezzo gesto col bicchiere, come se stesse benedicendo una scommessa.
Bumble si serve
“A sta fine del mondo... e che ci sia almeno 'na fine buona.”
Beve. Rimane in silenzio un istante.
“Mi....ia, questo è meglio di una donna che ride e ti chiama per nome.”
Ninag si avvicina al separé. Non entra: si siede a distanza di rispetto.
“Sto scrivendo un racconto. Titolo: ‘Ultimo tramonto, penultima battuta’. Finisce male, ma con stile.”
Regina le sorride, assorta. Risponde:
“Scrivi ciò che resta. Non ciò che muore.”
Rachele appare da dietro un pilastro. Dice:
“Non si salva nessuno. Ma qualcuno si ricorda.”
E sparìsce, lasciando dietro di sé odore di incenso e provocazione.
Conogelato si rivolge a tutti, quasi urlando:
“L’asteroide è solo un messaggero! La vera apocalisse è spirituale! Convertitevi, confessatevi, pagate il conto!”
Vega gli risponde senza guardarlo:
“Stai sereno, Savonarola de’ noantri. Io mi sono già reincarnata almeno tre volte oggi.”
Conogelato, accigliato:
“E in cosa?”
Interviene Bauxite
“Una statua greca, un limone e un lampione spento.”
Un lampo.
Ma non come nei film catastrofici-di-serieB
Un bagliore tenue, come il flash di una vecchia Kodak, appena più lungo di uno sbadiglio cosmico.
Dark smette di digitare al telefono. Guarda verso il soffitto.
“E niente. Anche stasera, niente barretta proteica né serata tuttavitarocchenrolle al naitclèb e non si dorme. Risparmiero' sulla damigiana di caffé di domani”
Breakhru appoggia il bicchiere, vuoto.
“Obiezione respinta. Fine del processo.”
Vega ride piano:
“La scienza aveva ragione. Ma non serve a nulla.”
Ale guarda il suo Garmin:
“Mi spiace solo non sapere quanti watt ho sprigionato nel panico.”
Efua guarda il cielo:
“La luce é scarsa...solo in piazza dei Miracoli c'é quella bella, buona e simpatica . Che calzini mi devo mettere ?"
Rachele annuncia:
“Amen è un punto. Ma io preferisco la virgola.”
Bumble senza rivolgersi a qualcuno in particolare:
“Chiamatemi quando ricomincia.”
Doxa guarda il riflesso sul vetro:
“Quella luce... era uguale a quella sulla cupola di Brunelleschi. Ma triste.”
King-Kong fotografa l’aria vuota:
“È venuta mossa. Peccato.”
Regina scrive due righe sul taccuino, poi lo chiude, posa la penna d'oca e sorride.
Kanyu si alza in piedi, in posizione d’attacco.
“Siamo pronti. Qualsiasi cosa ci sia dopo.”
Adalberto, già seduto con gli occhi chiusi, dice solo:
“È stato tutto come previsto. Ma meglio.”
Axe, l’unico con la voce ancora ben impostata:
mormora:“Nel lungo periodo, siamo tutti... sì, vabbè.”.
Bauxite
“Fine dei giochi. Ma il mito continua.”
Ninag lancia in aria il suo quaderno. Che non ha il tempo di ricadere.
E infine, Conogelato da Empoli, con un’espressione estasiata, braccia aperte ieraticamente, solenne, che urla a pieni polmoni, come quando, forsennato, allo stadio osanna l'Empoli :
“ECCO! ORA COMINCIA LA VITA. ETERNA. E' LA FINE DEL DOPO CHE VIENE PRIMA. LO DICE IL SIRACIDE. E ASSAPORIAMOLA! BEVIAMOLA! LIQUIDA, COME DICE KANT (o Leopardi? O Platone? )
Il bagliore aumenta
Si dissolve anche la preziosa bottiglia.
Un'altra estinzione di massa è compiuta.
E dopo?
Niente: una impercettibile nanoinuscola onda gravitazionale che dice in giro che Pascal ha perso la scommessa.