BRASILE: UN PRIDE CONTRO GLI HATE CRIMES
BRASILE: UN PRIDE CONTRO GLI HATE CRIMES
(19/06/2006) Lo scorso 17 giugno si è tenuto a San Paolo il decimo pride brasiliano. Secondo le fonti ufficiali erano presenti più di due milioni di persone. Obbietivo dei manifestanti: combattere l`omofobia.
San Paolo. Due milioni e mezzo di persone (tre secondo altre fonti) hanno partecipato al gay Pride che si è tenuto sabato scorso a San Paolo. Rispetto all’anno scorso i partecipanti, hanno dichiarato gli organizzatori, sono stati ottocento mila in più.
Il decimo Pride brasilero, che si è tenuto lungo l’avenida paulista (considerato da molti il cuore finanziario del Brasile) ha visto go go boys e drag queens sfilare su carri inondati di musica contro gli hate crimes che colpiscono sempre più omosessuali in Brasile come quel ragazzo, ucciso dal padre a causa della sua omosessualità (LEGGI >>).
In manifestazione c'erano Batman, Elvis, Biancaneve, tanti marines americani, Maria Antonetta e svariati cowboy Brokeback style.
"Siamo cittadini. Cittadini che pagano le tasse e contribuiscono al paese" - dichiara il rappresentante della Brasilian gay lesbian, bisex pride parade association, Nelson Pereira. "O smettiamo di essere cittadini o – dichiara Nelson Pereira - di pagare le tasse. Lo Stato non ci protegge e tutela i nostri diritti, comprese le nostre famiglie, come con gli altri cittadini."
La marcia segue di due giorni il raduno che ha visto altri 3 milioni di cittadini sfilare in un corteo evangelico protestante che ha sfilato per far vedere come esista una alternativa alla chiesa cattolica. Cattolici e protestanti sono uniti nell'opposizione alla legge sulle unioni civili presentata in parlamento.
Memorabile il cartello esposto "Sono felice, gay e cristiano. So che Dio mi ama così come sono e so che quando mi ha mandato sulla terra mi voleva esattamente così come sono".
In Brasile, lo ricordiamo, nei giorni scorsi la deputata Iara Bernardi ha presentato al Parlamento una legge affinché i crimini omofobi vengano considerati alla stregua di quelli xenofobi