Principali malattie infettive degli animali domestici
[I]Le malattie infettive che interessano gli animali domestici e selvatici sono numerose e determinate dai pi
Principali malattie infettive degli animali domestici
[I]Le malattie infettive che interessano gli animali domestici e selvatici sono numerose e determinate dai pi
Elenco delle malattie infettive
Peste equina*
Peste suina classica
Peste suina africana
Malattia vescicolare del suino
Afta epizootica
Stomatite vescicolare *
Peste bovina*
Peste dei piccoli ruminanti*
Pleuropolmonite contagiosa bovina
Dermatosi nodulare contagiosa (Lumpy skin disease)*
Febbre della valle del rift*
Febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue)
Vaiolo ovino-caprino
Influenza aviare altamente patogena
Malattia di Newcastle
Encefalopatia spongiforme bovina
Scrapie
Brucellosi bovina e ovicaprina
Tubercolosi bovina
Leucosi bovina enzootica
* malattie ritenute esotiche in quanto non verificatesi da lungo tempo in Italia
Sorveglianza dell'influenza aviaria
Il sistema preventivo nazionale per il controllo dell’Influenza aviaria è stato rafforzato a seguito dell’evoluzione della situazione sanitaria relativamente ai casi di infezione da virus dell’Influenza aviaria nel Sud Est asiatico, nonché a seguito del coinvolgimento di alcune aree confinanti al territorio comunitario (Russia, Kazakhstan, Turchia).
Infatti, già a partire dall’anno 2003 in ambito nazionale le Autorità sanitarie veterinarie hanno effettuato un intenso monitoraggio nelle zone ad alta vocazione avicola, maggiormente a rischio di contagio, estendendo successivamente nel 2004 la sorveglianza a tutto il territorio nazionale.
Il Piano di monitoraggio per il controllo dell’Influenza aviaria predisposto di concerto con il Centro di referenza per l’Influenza aviaria (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie) e l’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica (INFS) è stato implementato a partire dal 22 settembre u.s. con nota DGVA. VIII/33823 su tutto il territorio nazionale al fine di garantire una sorveglianza regolare sul pollame domestico, con particolare riferimento agli allevamenti all’aperto (free range) ed a management potenzialmente a rischio, nonché sui volatili selvatici.
La sorveglianza sul selvatico è stata notevolmente intensificata e prevede il controllo delle zone umide del territorio nazionale individuate in base ad un attenta analisi del rischio (ubicazione lungo le rotte migratorie, alta densità di allevamenti di pollame)
L'influenza aviaria negli animali
L’influenza aviaria è una malattia sostenuta da virus influenzali di tipo A appartenenti alla famiglia delle Orthomyxoviridae. In relazione all’attuale sistema di nomenclatura i ceppi virali vengono distinti sulla base delle combinazioni degli antigeni di superficie H (emoagglutinine) ed N (neuroamminidasi).
La maggior parte dei virus influenzali aviari non provoca sintomi o provoca sintomi attenuati negli uccelli selvatici; tuttavia, il tipo di sintomatologia negli uccelli varia sia in relazione al ceppo virale che al tipo di volatile. L’infezione da alcuni ceppi di virus A ad esempio (ceppi H5 ed H7) può causare epidemie estese ed elevata mortalità tra alcune specie di selvatici e di uccelli domestici, compresi polli e tacchini.
Si distinguono, pertanto, due forme di malattia dei volatili:
- Influenza aviaria a bassa patogenicità (Low Pathogenic Avian Influenza): la malattia è caratterizzata da sintomi benigni: spesso solo delle piume arruffate o una diminuzione della produzione di uova.
- Influenza aviaria ad elevata patogenicità (Highly Pathogenic Avian Influenza): praticamente il 100% del pollame malato muore entro breve tempo dall'infezione.
Alcuni uccelli acquatici fungono da serbatoi del virus, ospitandolo nell’intestino anche senza mostrare una sintomatologia evidente ed eliminandolo con le feci. Gli uccelli infetti eliminano il virus con la saliva, con le secrezioni respiratorie e con le feci; il contatto di uccelli suscettibili con questi materiali, o con acqua contaminata da questi, determina la trasmissione dell’infezione; la trasmissione fecale-orale è la modalità di trasmissione più comune.