Un computer lavora su variabili e le gestisce tutte. Può interagire con altri computer oppure con l'esterno. Se una creazione dell'uomo può far questo perchè non l'uomo stesso?
Un computer lavora su variabili e le gestisce tutte. Può interagire con altri computer oppure con l'esterno. Se una creazione dell'uomo può far questo perchè non l'uomo stesso?
[B][FONT="Comic Sans MS"][SIZE="1"][COLOR="Blue"][CENTER][U]"SE IN UN PRIMO MOMENTO L'IDEA NON
Un computer può fare le cose da te elencare perché fornito di un programma che gli elenca le variabili e gli dice come gestirle in modo strettamente deterministico. Il computer non può affrontare il caso, pena un crash del sistema oppure una provvidenziale uscita dal programma del tipo "non solo abilitato a compiere questa operazione", che comunque è realizzabile fino ad un certo tipo.Originariamente Scritto da Pretoriano
Un computer può lavorare su un numero finito di variabili sulle quali può fare un numero finito di operazioni, sempre quelle.
Per fare ciò che dici a te uomo dovrebbero renderti una macchina, implementarti un software dall'alto e ciò limiterebbe molto la tua attività, invece di espanderla: sapresti sempre cosa fare, ma non per tua scelta, e in un numero limitato di casi e sempre allo stesso modo. E' questa la perfezione?
[QUOTE=karin]Un computer pu
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se andassero via i sentimenti non ci sarebbero pi
Sometimes it feels it would be better for you all
If I ceased to exist or was never born at all
Il Mio Blog!
[QUOTE=Wolfe81]se andassero via i sentimenti non ci sarebbero pi
H E R E T Z Y I S R A E L
[QUOTE=Pretoriano]Questo di cui parli
[QUOTE=karin]I computer di cui parli tu non esistono. L'intelligenza artificiale
[B][FONT="Comic Sans MS"][SIZE="1"][COLOR="Blue"][CENTER]
Sì, esistono gli automi "esperti" ovvero che imparano. Attualmente si riesce a far imparare loro dei task, dei lavori finalizzati a un obiettivo prevedendo la maggior parte dei casi anomali che si possono verificare. Esistono anche sistemi "adattivi" i quali entro un certo limite possono adattarsi a situazione impreviste.
Studiando nel campo so che attualmente si fa molta fatica a far "imparare" a una intelligenza artificiale un linguaggio verbale. Questo perché i linguaggi degli umani hanno complessità di ordini di grandezza superiori a qualsiasi cosa calcolabile da un microprocessore. Anche la migliore intelligenza artificiale è messa in difficoltà da una metafora, un'ambiguità o un gioco di parole!
L'iniziativa umana, che è alla base della sua evoluzione, è causata dalla sua ampia gamma di sentimenti irrazionali, che non sono né propriamente causali (ovvero dipendenti unicamente da eventi passati) né casuali e quindi, con i mezzi tecnologici attuali, sostanzialmente irriproducibili.
Senza sentimenti un essere non può avere obiettivi e nemmeno prendere decisioni, perché non è in grado di valutarne qualitativamente le conseguenze. Per questo è impossibile che qualsiasi evoluzione comporti l'eliminazione dei sentimenti.
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
Concordo con Insolente, e aggiungo:
[QUOTE=Insolente]S
L’uomo dalla nascita non è autonomo ma necessita di un istruzione che viene fornita dai genitori; è dotato di un sistema di apprendimento e alcune informazioni iniziali riguardo la propria sopravvivenza. Il pensiero e tutto il resto vengono di seguito all’apprendimento. Nessuno sa cosa sia giusto o sbagliato finche non gli viene detto. Tutto dipende dalla propria infanzia.
È necessario riprodurre un evoluzione interna alla vita del singolo automa che riproduca la fase dell’infanzia , che lo faccia crescere intellettualmente, dandogli modo di apprendere, da solo o sotto la supervisione umana, le nozioni necessarie al suo compito ed alla formazione di un'autonomia decisionale. (questa fase purtroppo per ora e stata solo teorizzata!)
Per quanto riguarda il linguaggio naturale non è una priorità. E troppo ambiguo. Non interessa la perfetta integrazione con gli uomini.
I sentimenti credo siano il frutto di un pensiero autonomo e si generino anche in un automa che abbia seguito queste fasi di crescita. Il problema e riuscire a trattarli come informazioni aggiuntive… non regole (personalmente non ho mai creduto o sperato di poterli eliminare).
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Cerchiamo di fare ordine, questo era il tema della discussione:
Perché siamo finiti a parlare di automatica?La tendenza naturale degli esseri umani è quella di ricostruirsi attraverso la manipolazione del corpo umano e lo sviluppo dell'ingegneria genetica allo scopo di distinguersi dalle altre forme biologiche del pianeta.
Nel raggiungimento della perfezione è necessario depurare anzitutto (dopo che il fisico) la mente da ogni debolezza provocata dai sentimenti (causa principale di vulnerabilità.
Come inciso hai teorizzato che un giorno si riuscirà a riprodurre artificialmente il sentimento negli automi artificiali. Ok, e questo non è materia su cui si possa discutere molto (chi sa cosa si riuscirà a fare?). Ma adesso fai un assunto più audace:
Allora: cosa sono i sentimenti? I sentimenti non sono una roba eterea e magica, sono processi con flussi di informazione piuttosto abbondanti e laboriosi, al punto che talvolta provocano allarmi somatici (come la sensazione di angoscia, il pianto, i travasi di bile e perfino gli infarti) e distolgono addirittura in alcuni casi l'attenzione del corpo da processi fondamentali come la fame, la sete, il sonno, la stanchezza. Il sentimento è un processo prioritario del nostro corpo e occupa una quantità abbondante di risorse.I sentimenti credo siano il frutto di un pensiero autonomo e si generino anche in un automa che abbia seguito queste fasi di crescita. Il problema e riuscire a trattarli come informazioni aggiuntive… non regole (personalmente non ho mai creduto o sperato di poterli eliminare).
Detto questo ti pare credibile che in un sistema esperto programmato per imparare un lavoro si generino dei sentimenti? Già di per sé i processi di apprendimento per i controlli digitali impiegano discrete quantità di risorse.
I sentimenti sono una specie di sistema automatico di decisione; se tu li implementi su un automa, quell'automa smette di essere tuo schiavo e comincia a essere schiavo dei suoi sentimenti. Come lo siamo noi.
Ma noi, se non fossimo schiavi dei nostri sentimenti, saremmo come un qualsiasi normale automa, privi di volontà. E in più saremmo anche inutili, in quanto automi non nati per un obiettivo e non pilotabili.
Per questo dico che la seconda proposizione così come è sembra non reggere. A quali "debolezze" ti riferisci quando parli di quelle provocate dai sentimenti?
p.s.Sul linguaggio naturale non mi dilungherei, altrimenti si va troppo OT, ma rifletti bene sulla sua importanza prima di dire che non è una priorità. Sulla comunicazione si basa l'intera nostra vita.
Ultima modifica di Insolente; 23-08-2006 alle 18:19
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
Per quanto riguarda il linguaggio naturale ho affermato che non
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Non credo di capire. Un'iniziativa non può essere presa da un essere umano se non è mossa da un sentimento; questo vuol dire che è il nostro sistema automatico di decisione. Visto così, non ha senso definire errore un'azione rispetto a un'altra, perché tutto va visto relativamente al sentimento che ha mosso quell'azione. Se io prendo una iniziativa per odio e riesco nel mio intento, dentro di me non lo considero un errore, e quindi non lo è. Non posso sapere cosa è universalmente giusto o sbagliato, perché giusto e sbagliato sono concetti relativi.
Anche l'intelligenza è inutile se non hai un motivo per usarla.
Se non avessimo sentimenti avremmo bisogno di un burattinaio, una coscienza collettiva che ci dà un obiettivo, uno scopo. Ma anche in quel caso tutto sarebbe regolato dai sentimenti, i sentimenti del burattinaio.
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
Quando il sentimento smette di dirti cosa fare, ti accorgi di ciò che hai fatto e spesso vorresti tornare indietro.
Mai non possederli, ma controllarli. E poi dici di non possedere più uno scopo, ma quale scopo?
Lo scopo dell’uomo è proprio quello di trovarsi uno obbiettivo… e non si è dato ancora una risposta. Sopravvivere a tutto e a tutti per me questo è lo scopo della razza umana!
I sentimenti in età primitiva ci hanno dato una mano e così siamo andati avanti. Non trovi?
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[QUOTE=Pretoriano]Quando il sentimento smette di dirti cosa fare, ti accorgi di ci
QUADRIGLIA - Pesce a quattro pinne; si distingue dalla triglia che ne ha tre, dalla biglia che ne ha due e dalla maniglia che ne ha una.
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