Auguri di buon 1° maggio.
Auguri di buon 1° maggio.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
stavo sentendo alla radio che comunque molti supermercati sono aperti...
poveretti quelli lavorano sempre !
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Per qualche mese, mentre finivo gli studi ho fatto il merchandiser per un grosso centro commerciale. Il lavoro consisteva nel caricare gli scaffali delle bibite, nel periodo estivo in cui erano sempre vuoti perché la gente beve come cammelli. Quelli assunti avevano il transpallet elettrico, io dovevo lottare con i miei pari per procurarmene uno a mano su cui caricavo quintali. Il magazzino esterno, tenuto in condizioni igieniche spaventose, era quasi di fronte a dove dovevo scaricare, ma poiché tutte le uscite secondarie erano allarmate ero costretto a farmi un giro di 200 metri, seminando gocce di sudore come fossero briciole di Pollicino. Ovviamente non stavo mai dentro i tempi per cui ero pagato, ma a forza di correre come un disperato ero riuscito a regalare meno di mezz'ora alla volta.
La gente andava e veniva anche più volte alla settimana, erano pochi quelli che resistevano, ma di tutti i merchandiser quello che aveva il lavoro più pesante ero io. A un certo punto, forse perché lavoravo troppo bene, mi si è presentato un caporeparto chiedendomi di caricare bancali di bibite in una zona dedicata alle offerte e fuori dalla mia competenza. Non avevo alcun obbligo di prendere ordini da lui, e ciò che mi chiedeva esulava dal mio lavoro. Prima ho cercato di far valere le mie ragioni con le buone, ma dato che questo alzava la voce nel manifesto tentativo di mettermi paura, gli ho chiesto il suo nome, gli ho dato il mio, e infine l'ho mandato affanculo minacciandolo di denuncia. Il giorno dopo mi sono licenziato ma ho continuato lì per altri due giorni, perché avevo il preavviso; nel frattempo me la sono goduta a vedere quell'imbecille abbassare lo sguardo ogni volta che mi passava davanti.
Non capisco come siamo potuti tornare a situazioni che mi ricordano quelle in cui lavoravano i miei nonni a inizio '900
Sono istituzioni totali, tempo fa avevo letto un documento della cooperativa di Curcio, al di là del personaggio, si ricostruivano appunto le aziende della distribuzione come basate su una sorta di paradigma monastico carcerario.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Io ci stetti tempo fa nel classico lavoro stagionale, due mesi o tre, orario normale, straordinari ecc. Come cassiere, 400 euro fissi al mese.
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Nel libero mercato vale la libera contrattazione fra le parti che detengono una forza contrattuale variabile secondo il contesto storico.
Es uno sciopero ha un certo effetto se l'imprenditore non puo' delocalizzare perche' i costi logistici sono proibitivi, diverso se il trasporto di un container costa meno di un lavoratore.
Diverso ancora se posso dire bada ci sono 10 negretti disposti a lavorare a meta' del prezzo tuo, pero' mi sei simpatico e preferisco te, ma non esagerare con le richieste.
Mo le chiamano risorse e grande ricchezza in quello che si presenta come partito popolare che eroicamente fronteggia l'esercito populista.
Tornando ai nuovi sfruttamenti (di italiani nel caso), nei supermercati (nella maggioranza, specie i vari Sogegross ed Esselunga) ci sono perfino le versioni moderne light dei kapò, ossia i dirigenti intermedi (direttore di filiale, vicedirettori, responsabili), devono controllare ed essere inflessibili perché se non lo fossero, se lasciano correre qualcosa, perdono la mansione (non il lavoro perché in genere non sono precari loro), anche come dirigenti sono ricattati per farli ricattare altri (spesso non se ne rendono conto, assorbiti dal mito della produttività e del "l'azienda siamo anche noi"). Oltre a sottostare ai capricci di clienti maleducati. Tutte le volte che vado in un supermercato, cerco di non prendermela troppo con una cassiera che magari dà il resto sbagliato, a volte lascio stare, sapendo che si ha a che fare spesso con persone costrette a fare quel lavoro per bisogno e a sopportare orari e condizioni molto fastidiose, sebbene vi sia di peggio (lavorare nei campi sotto i caporali o in miniera).
Si tratta di una cosa particolare, queste figure sono presenti perlopiù nelle aziende della grande distribuzione, mentre sono meno presenti e pressanti nelle classiche fabbriche. E avete mai visto scioperare i lavoratori di un supermercato? O sono precari o sono lobotomizzati, non si ribellano, non scioperano, non sono come gli operai. Non può essere l'isolato "folle" ribelle che li risveglia.
Al contempo per accelerare il trionfo della grande azienda, si è distrutta l'impresa individuale e famigliare.
Ma molti stanno tentando, da anni, di introdurre questi metodi anche nel settore pubblico. Il preside-manager, il divieto entro certi limiti di chiamare un supplente del personale non docente, gli orari spezzati, gli straordinari, gli extra non pagati, incoraggiare la delazione e la concorrenza fra dipendenti, il lavoro estivo (tranne per i professori e maestri/e che hanno un buon sindacato e quindi hanno un mese extra di ferie regalate che nessun altro ha, ndr), la malattia con soldi dimezzati... tutta robaccia presa dalla grande distribuzione.
#LaBuonaScuola
Ultima modifica di Tiberio; 01-05-2017 alle 15:07
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Beh, sono le mode che creano scuole di pensiero, che a loro volta producono organizzazione industriale.
Nel caso qualche consulente promuove i metodi orientali ad alta produttivita' che, come la democrazia, non sono esportabili fuori contesto dei samurai.
Dove lavoravo venne una ditta giapponese a realizzare un sistema innovativo di comunicazioni.
Ogni mattina noi andavamo al bar interno a fare colazione, la squadra giapponese, con la bandiera del sol levante stava a fare ginnastica nel parco al gelo.
Finito il lavoro ci fu il collaudo, il sistema non funzionava.
Giunse notizia che il capo giapponese si era suicidato.
Il capo italiano chiamo' il suo stato maggiore "non imitatelo mi raccomando", "non c'e' la piu' lontana possibilita'" fu la risposta.
"Non ne dubitavo, ma volevo essere sicuro e comunque ve l'ho detto".
I giapponesi sono più legati allo stile cameratesco-militare. In USA alcune aziende hanno il motto "il dipendente felice lavora meglio", ma non tutte. Noi siamo più sul modello cinese della formica che deve dare tutto per il formicaio se vuole la briciola di pane.
Poi ci sono le agenzie interinali, ossia il caporalato legale.
Ultima modifica di Tiberio; 01-05-2017 alle 15:03
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi".
Doppio