Originariamente Scritto da
axeUgene
mica vero; gli speculatori fanno il loro, una sorta di arbitraggiato estremo, dove un'economia è debole; se è intrinsecamente forte, la speculazione al ribasso si rompe le corna; coi giapponesi giochi poco, per esempio;
l'inflazione, contenuta, è esattamente lo strumento per stimolare gli investimenti, ma non si governa col circolante, bensì con la domanda;
il limite di questi ragionamenti sta nel sovrastimare le capacità di governo sui fenomeni sociali, governabili nella misura in cui sono affidabili le previsioni meteo; le interazioni tra aggregati sono sempre poco governabili, cioè decidere se la gente consuma, risparmia, intraprende, investe;
come capacità di governo, puoi assecondare propensioni che ci sono, indirizzandole verso obiettivi selezionati - qui con incentivi e disincentivi - e strutturali; ma sempre se hai una "domanda" di quel tipo, una ricettività;
tanto per scendere nel concreto, le scelte squinternate italiane di aggravare il sistema pensionistico con garanzie poco coperte dall'economia reale è stata dovuta ad una domanda politica di evitare il conflitto sociale, sussidiando tutte le categorie, cioè i bacini di consenso elettorale;
e così anche la scelta di puntare sui settori maturi - quelli che ora sono in crisi per la facile concorrenza sul prezzo - e non innovare e organizzare gruppi forti, che possono spendere i R&D; era la società che domandava conservazione, posti fissi, imprese famigliari sotto il controllo dei padroncini, tutela delle posizioni di rendita privilegiate; questo la società ha chiesto alla politica per decenni, e continua a coltivare l'illusione di poterlo fare; e cioè, un sistema intrinsecamente inefficiente che prelude per forza al crack o alla riduzione traumatica del tenore di vita.