Era l'estatate incantata del 1998, il mese di luglio per la precisione, una sera a Torri del Benaco, un lido dove si ballava all'aperto...
e davano questa
che ricordi...
Era l'estatate incantata del 1998, il mese di luglio per la precisione, una sera a Torri del Benaco, un lido dove si ballava all'aperto...
e davano questa
che ricordi...
Era l'estate del 1996. Insieme ad un gruppo di ragazzi e ragazze lavoravo per la provincia di Siracusa come informatore e accompagnatore turistico. Era un lavoro a tempo determinato, tre mesi.
Ero stato licenziato. La prima esperienza di agente marittimo era naufragata in un turbine di delusione e amarezza. Così ripresi la mia professione "turistica" e mi assunsero alla Provincia.
Venimmo dislocati a Pachino, un comune all'estremo sud della Sicilia, noto per la sua produzione di buon vino, insieme ad Avola. All'ingresso di Pachino posizionarono il nostro gazebo turistico,
con il compito di assistere eventuali turisti che passavano da quelle parti. Oltre che dare informazioni turistiche, un paio di noi vennero scelti per fare da accompagnatori turistici nella riserva
naturale di Vendicari, che se andate a googlare dove si trova, si accorgerete che è un vero e proprio paradiso faunistico, dotato di saline in cui gli uccelli migratori quali i fenicotteri rosa, si
insediano per riposare e cibarsi durante le loro migrazioni e una bellissima spiaggia in cui fare il bagno. Con, sullo sfondo, i resti di un'antica tonnara.
Fu un estate bellissima. Eravamo una dozzina di ragazzi, che facevano i turni e che viaggiano tutti i giorni da Siracusa a Pachino e questa canzone veniva cantata a squarciagola durante gli
spostamenti. Molti turisti si fermarono a chiedere informazioni, con nostra grande sorpresa, data la nostra posizione estrema, rispetto ad altri gazebo posizionati in punti turistici più frequentati,
come Ortigia (quartiere storico di Siracusa, un'isola, nell'Isola), il Parco Archeologico di Siracusa (che comprende il Teatro Greco, l'Orecchio di Dionisio, l'Anfiteatro Romano, ecc.), Noto
(denominata il Giardino di Pietra per i suoi edifici in stile barocco), ed altri. Quello di Pachino a noi sembrava quello più sfigatello, per poi scoprire che in realtà c'era chi stava peggio.
Vi era un gazebo a Lentini, a nord di Siracusa, un paesino non proprio affacciato sul mare ed interessante solo per alcuni reperti archeologici di epoca ellenistica... insomma li i turisti
dovevano proprio essere appassionati di storia antica, per trovarli.
Ad ogni modo, facemmo il nostro lavoro con entusiasmo e molto divertimento. Nel gruppo ero il più bravo a parlare inglese, ma solo perché già avevo quasi cinque anni di esperienza come agente
marittimo, quindi mi destreggiavo meglio rispetto a chi aveva solo studiato la lingua a scuola. Un'ultima cosa. A sud di Siracusa, non vi è uno sfruttamento massiccio della costa, pertanto non si
trovano molti lidi e stabilimenti, piuttosto spiagge e scogliere libere, dove, chi è amante della natura, può goderne liberamente allo stato naturale. Nel ragusano invece, sembra sono più organizzati
ma per fortuna, anche lì si trovano chilometri e chilometri di spiaggia libera, "intermezzata" da stabilimenti balneari, nel complesso però, più numerosi di quelli che si trovano nel siracusano.
Tonnara-Vendicari.jpg
VENDICARI-COP-OK.jpg
La riserva naturale di Vendicari, con in primo piano la Tonnara e a seguira, una vista panoramica dell'area.
Ultima modifica di bumble-bee; 05-11-2021 alle 22:24
Bambol utente of the decade
... tanti, tantissimi anni fa che mi pare un'altra vita
Ti dico solo che avevo 19 anni e questo pezzo andava alla grande
La vita sembrava scorrere dentro un fiume d'oro e pietre prezione e al futuro nessuno ci pensava...
Un ricordo dei mei ... una delle canzoni che mia madre preferiva
una canzone per tutti i "nostri" che se ne sono andati...
ma che saranno per sempre dentro il nostro cuore
e ancora ci guardano...
e sperano
A proposito di ricordi... questa era una delle preferite di mia madre quando era più giovane (e io ragazzina)
“Io e il mio gatto... siamo due randagi senza nome che non appartengono a nessuno e a cui nessuno appartiene” [cit. Colazione da Tiffany]
Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e alla temerità [cit: Manifesto futurista] .
E' difficile capire, per chi non ha vissuto gli anni '80, cosa ha rappresentato, per noi giovani di allora, questa canzone.
E' difficile spiegare, in discoteca, cosa accadeva quando il dj, metteva questo pezzo. Se per caso la pista era semivuota, alle prime note, si riempiva del tutto.
E' difficile spiegare, come ci si affannava, ai tempi, ad imparare le parole, senza poter recupera il testo, se non dai giornali per ragazzi, che trattavano moda e musica.
E' ancora più difficile, spiegare cosa sto provando adesso, riascoltandola a tutto volume, in cuffia e cantandola.... con le mie figlie che dall'altra stanza, sono corse qui nel salone, chiedendosi se sono improvvisamente impazzito.
Si perché, per chi l'ha vissuto allora... è stato come ricevere una scarica elettrica che ancora oggi, a distanza di decenni.... si ripresenta, con la stessa intensità di allora!!!
I nostri genitori decantavano gli anni '60.... ma vi assicuro che anche gli anni '80 hanno prodotto musica che rimarrà nella storia di questo pianeta!!
Bambol utente of the decade
Altro ricordo memorabile
e andiamocene in centro a bere una birra fresca...
kanyu i ricordi che ti ricorda la canzone, li devi esprimere,,,,
Bambol utente of the decade