Risultati da 1 a 14 di 14

Discussione: Indifferenza

  1. #1
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    Indifferenza



    Indifferenza: comportamento di chi non mostra interesse o simpatia verso un'altra persona.

    L’indifferenza ferisce e umilia, non fa rumore, né si evidenzia agli altri, spesso inconsapevoli.

    Lo scrittore irlandese George Bernard Shaw (1856 – 1950), premio Nobel per la letteratura nel 1925, in un suo aforisma scrisse: “Il peggior peccato verso i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza; questa è l’essenza della disumanità”.

    Apparentemente inoffensiva, l’indifferenza è come un distillato di veleno che paralizza la coscienza.


  2. #2
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    nell'immagine la famosa attrice britannica Audrey Hepburn(1929 - 1993); la citazione è attribuita a lei. E' nota anche per il suo ruolo nei film come "Colazione da Tiffany" e "Vacanze romane".

    Il sostantivo "indifferenza" deriva dal latino "indifferentia", parola composta da "in" privativo (= non) + la particella "dis-" (che indica separazione) + il verbo "ferre" (= portare): letteralmente: "senza differenza, "non fa differenza"...

    "Indifferenza", nell'antica lingua greca: "adiaphoria": parola composta dall’ ἀ- privativo + diaphoros (= differente), letteralmente: "non fa alcuna differenza".

    L'indifferenza era considerata un ideale etico dai filosofi stoici e cinici per mantenere la propria serenità d’animo.

    "Libertas indifferentiae": l'indifferenza è collegata alla libertà dell'individuo di scegliere chi e cosa rifiutare.

    L’indifferenza induce ad emarginare un’altra persona, è come se questa non esistesse.

    È dimostrato che l'indifferenza è un atteggiamento aggressivo verso un individuo, ma è anche un meccanismo psicologico di difesa per non soffrire costanti delusioni.
    Ultima modifica di doxa; Ieri alle 20:39

  3. #3
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    L'indifferenza agisce in silenzio, senza ira. Viene manifestata con il disinteresse verso chi non si gradisce o ci ha fatto del male.

    Nelle relazioni interpersonali l'indifferenza è una modalità difensiva tramite l'esclusione dalla propria vita della persona con la quale non si vuole più avere contatti.

    Psicologicamente l'indifferenza è come un'arma puntata contro l'avversario, ultima soluzione che si attua per far capire all'altro/a che si ostina a non voler capire. Se questo/a insiste nel voler farsi accettare usando comportamenti molesti e continui (costituiti da ininterrotti appostamenti nei pressi del domicilio o degli ambienti comunemente frequentati dalla vittima, ulteriormente reiterati da intrusioni nella sua vita privata alla ricerca di un contatto personale per mezzo di pedinamenti, telefonate indesiderate), diventa reato di atti persecutori, lo stalking, punito dall'articolo 612 bis del Codice penale.

    Le pene previste per lo stalking possono arrivare fino a 6 anni e 6 mesi di reclusione, con aggravanti in casi specifici, come quando viene commesso tramite mezzi informatici o telematici, o da persone legate alla vittima da una relazione affettiva.

    Lo stalking è un reato procedibile a querela della persona offesa, il che significa che la vittima deve sporgere denuncia affinché si avvii un procedimento penale.

    La legge prevede anche misure cautelari per proteggere le vittime, come il divieto di avvicinamento e l'ammonimento del molestatore o stalker.
    Ultima modifica di doxa; Ieri alle 13:43

  4. #4
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    citazione attribuita all’attore e musicista Keanu Reeves.

    Distinzione tra asocialità e selettività:


    Spesso si confonde il comportamento asociale con la scelta di circondarsi solo di persone che si ritengono positive o benefiche.

    La citazione enfatizza l'importanza di essere selettivi nelle proprie relazioni sociali.

    La capacità di "scegliere bene" chi avere intorno è considerata come un segno di maturità.


    L'indifferenza sociale è la forma di difesa più efficace nella giungla antropologica. La più leggera e meno dispendiosa di energie vitali. E’ un fenomeno cognitivo, emotivo e comportamentale diffuso. Tendiamo a vivere nella nostra zona di sicurezza, ignorando chi ci sta vicino per non essere disturbati e infastiditi da tutto ciò che non corrisponde alla nostra visione del mondo.

    Conseguenze dell’indifferenza sociale: ti guardo ma non ti vedo, sei come un’ombra fugace.

    Il filosofo tedesco Hans Blumenberg (1920 – 1996) nel suo libro titolato: “Naufragio con spettatore. Paradigma di una metafora dell'esistenza”, dice che di fronte al crollo altrui nella sofferenza, l’individuo indifferente si mette al sicuro in un posto distante dal luogo della tragedia, come se fosse estraneo alle vicende del mondo.

    Dal secondo libro del “De rerum natura” di Lucrezio:

    “Bello, guardare da terra il naufragio lontano, quando sul mare si scontrano i venti e la cupa vastità delle acque si turba; non ti rallegra lo spettacolo dell'altrui rovina, ma la distanza da una simile sorte.

    Poggiando sulla terraferma, uno spettatore contempla il travaglio di un naufragio.

    Non partecipa agli eventi; gode soltanto della visione che ha dinanzi. La sua non è una ‘iocunda voluptas’, suscitata dalle tribolazioni altrui".

    L’atarassia che lo pervade scaturisce dal confronto fra la sicurezza della sua posizione sulla terraferma e il pericolo e la rovina in mare degli altri.

    L'immagine lucreziana è un'allegoria dell’epicureo indifferente alla sorte degli uomini. Il mare in tempesta è invece l'intera natura. In essa c’è incessante lotta tra gli elementi.

    L'indifferente di fronte alla disgrazia altrui distoglie lo sguardo e se guarda, "non vede".

    Il suo opposto è il "buon samaritano", colui che invece è pronto a dare il suo aiuto.

    Comunque nel contesto sociale ognuno di noi di solito è indifferente verso le persone estranee al proprio ambiente o gruppo di conoscenti, ma nel caso di una disgrazia le persone “normali” intervengono per soccorrere.
    Ultima modifica di doxa; Ieri alle 13:53

  5. #5
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  6. #6
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    È sicuramente uno strumento, che ha un suo valore se è usato e dosato per fare intendere al destinatario che le conseguenze delle proprie azioni possono portare anche a non riconoscerlo come pari.
    Per me è stato così.

  7. #7
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    Doxa, a cosa NON sei indifferente?

  8. #8
    Opinionista L'avatar di Ale
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    Ottima osservazione...
    ...però un bel calcio incul0, anche quello ha il suo perché

  9. #9
    Opinionista L'avatar di Astrid
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    Il silenzio punitivo è una delle forme più "alte" di indifferenza attiva applicata. Una vera e propria arma, usata molto spesso con la scusante "santificante" di autotutela per non mibnare il proprio benessere.
    Insomma, ti "taglio" perchè la tua "presenza" nella mia vita mi disturba, ovvero tu sei nulla (non nessuno ma proprio nulla) ai miei occhi e nei miei pensieri/sentimenti.
    Un modo sbrigativo per vincere facile, lavandosi mani, piedi e coscienza.

  10. #10
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    Bauxite ha scritto

    Doxa, a cosa NON sei indifferente?
    Gentile Bauxite, per molti anni non sono riuscito ad essere indifferente ad una infatuazione-idealizzazione adolescenziale per Eleonora. Eppure durò soltanto il tempo di un’estate. Quella ragazza mi ha condizionato per l’intera vita. Pur lontano, negli anni, in segreto, mi sono sempre interessato della sua biografia, alla sua evoluzione nel tempo. Ed ora, nella tarda età, improvvisamente, non m’importa più nulla di ciò che le accade.

    Ma fu infatuazione-idealizzazione per lei o per il suo elevato ambiente sociale ? Comunque sia ho verso quella ragazza un sentimento di gratitudine. Quei tre mesi estivi di tanti anni fa furono determinanti per le mie successive scelte.

    Ricordi, rimpianti, la transitorietà della vita.

    Avvengono dei cambiamenti, per esempio nelle relazioni interpersonali. Alcune rimangono stabili, altre si fluidificano e scompaiono dal proprio orizzonte.

    Col trascorrere del tempo, alcune frequentazioni “obbligate” si fortificano, altre rivelano la loro natura e si avviano alla fine.

    Senza motivazione la mente si sintonizza altrove: dimentica, rimuove, censura.

    Ci sono persone che ho frequentato nel passato; alcune di queste continuano a comporre il numero del mio telefono con diversa cadenza, prima quotidiana, poi mensile e annuale. E mi rendo conto di come, in un solo anno, tanto sia mutato, talvolta con fastidio, a volte con nostalgia.

    Ci sono individui che continuamente si “rinnovano”, mentre altri restano ostinatamente immobili, come essenze profumate sigillate nei contenitori.

    Soltanto chi sta all’altro telefono si accorge che il paesaggio è mutato, che i volti sono invecchiati, che le ragioni e le tensioni di quelle relazioni non sono più le stesse. Eppure le voci riprendono da dove la conversazione si era conclusa un anno prima, e là ti risospingono. Si sfiorano così due mondi che poi tornano a separarsi.
    Ultima modifica di doxa; Ieri alle 20:33

  11. #11
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  12. #12
    Cosmo-Agonica L'avatar di Bauxite
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    non avrei mai pensato che da una domanda potesse scaturire siffatta condivisione.

  13. #13
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    Perché rimanere chiuso nel proprio bozzolo ? Parlare di me non mi arreca danno e permette agli altri di conoscermi meglio
    Ultima modifica di doxa; Ieri alle 21:09

  14. #14
    Opinionista L'avatar di PACE
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    Interesse, sensibilità, partecipazione; sono il contrario dell'indifferenza. L'indifferenza è peggiore e più devastante dell'odio stesso, che produce comunque un coinvolgimento emotivo...
    Bellissimo il libro di Moravia; ancora più bello il film con Claudia Cardinale
    "Tutti sotto lo stesso tendone blu, il Cielo di Dio, credenti di qualsiasi religione e non credenti, con la certezza che l

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